passaggio Principe Umberto, Sofia cercava cogli occhi una carrozza vuota. Il vento di marzo faceva svolazzare il suo abito leggero coperto di trine; e
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Dopo, vennero le confidenze. Lei non aveva intenzioni cattive... oh!... ma si trovava così sola con suo marito freddo e scettico, travolto in una
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quell'esame; una tinta rosea le apparve sulle gote. Ella si tolse bruscamente dallo specchio. Era meravigliata di non trovare una lagrima; si sentiva gli occhi
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, che li avrebbe allontanati se fossero stati di sesso eguale, e che metteva invece una nota piccante nel loro nascente amore. Emanuele era nato con un
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Sofia fece una delle sue solite entrate clamorose, sbattendo sui mobili le gale trinate dell'accappatoio, fra un'onda di profumi, saltellando sui
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corame. La Bonamore sorrise all'ingenua confessione di Sofia, e traendo di tasca una boccetta accuratamente chiusa in un astuccio: - Ecco il rimedio
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schiavo, come povero. Era cosa sua e lo voleva. Tutte le ripugnanze di qualche giorno addietro cadevano ad una ad una. Era come il neofita di una religione
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bacio con espansione. - Come si cambia, non è vero? - disse poi sorridendo - oh non son più la pazzerella d'una volta... ho perduto molte illusioni
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, perchè era quella per lei una giornata burrascosa, riboccante di occupazioni e per giunta straordinaria, avendo scoperto una lettera amorosa diretta alla
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i sofismi sentimentali; Maria sapeva che una mezza misura non avrebbe sanata la ferita. Si tormentava, e tormentava il suo amante con un contegno
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. 4. F. Fontana In chiave di violino NOVELLE. Un volume in-16 - L. 1,50. P. Morbio UNA COSPIRAZIONE NEL 1853 RACCONTO STORICO. Un volume in-8 - L. 2. P
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pieno di fiori, così che somigliava ad una serra. La camera dava sul giardino; le finestre erano chiuse, perché la viaggiatrice sembrava molto stanca
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mi hai mai parlato di questa tua amica... Sofia era uscita. Egli si buttò allora sopra una poltrona, coll'occhio fisso sul pavimento, finché vide
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torace apollineo. Sofia, dal canto suo, tutta gaia in una elegante toeletta color d'avorio, con una profusione di serenelle sul cappellino e sul seno, era
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armonia delle sue forme esterne col raggio che le veniva dall'anima, perchè quelle forme e quel raggio si fondevano in una generale espressione di vigore
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dietro a una vettura da nolo, vuota, e raggiuntala intimava al cocchiere di condurlo a rotta di collo alla Stazione centrale. Maria non avrebbe fatto
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