DELLO STESSO AUTORE: Storia di una capinera, 3.ª ediz. (Treves) L. 2 - Eva, 5.ª ediz. (Treves) 2 - Nedda (Brigola) I - Novelle (Treves) 2 50 Eros, 4ª
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viveva il padre, ora dovevano pensare ciascuno ai casi proprii. Santo aveva moglie e figliuoli sulle braccia, Lucia rimaneva senza dote, su di una strada
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della sorella con tanto di pancia, ch' era una vergogna, si mise a piangere più di prima, e sclamava: - Io l'avevo detto! Io l' avevo detto! Almeno
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gravida un' altra volta, chè per riempir la casa di figliuoli era peggio di una gatta. Adesso ci volevano altro che i regalucci di Pasqua e di santa
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vedessero in faccia. Ma se la cognata brontolava: - Ora comincia la musica! - si voltava come una vipera a rimbeccare: - Anche la musica vi dà noia
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avrò tempo, voglio farvi un par di calzeroni che vi terranno caldo. Santo l'aveva conosciuta quando lavorava al Castelluccio, una ragazza dai capelli
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s' era arricchito allo stesso modo, stando al servizio del barone, ed ora aveva il don, e poderi e bestiami a bizzeffe. A Lucia, perchè veniva da una
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la dote. Una vera provvidenza di Dio! - Non monta! - Tornava a dire ogni due o tre giorni Santo, il quale non sapeva capacitarsene. - Almeno avesse
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Questo poi accadde l' anno della neve, che crollarono buon numero di tetti, e nel territorio ci fu una gran mortalità di bestiame, Dio liberi! Alla
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