Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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TROVA  UNA  SORPRESA SUL LAVORO. UN NUOVO GARZONE MURATORE SI RIVELA
SORPRESA SUL LAVORO. UN NUOVO GARZONE MURATORE SI RIVELA  UNA  VECCHIA CONOSCENZA.
UOVO DI PASQUA  Una  volta la gallina aveva piume splendenti e variopinte come
di offrirgli tutti un loro dono. Il fagiano gli portò  una  lunga piuma verde e d'oro; il rosaio si coprì di fiori, la
si coprì di fiori, la conchiglia offerse perle, l'usignolo  una  canzone. Persino il serpente a sonagli venne a Gesù,
Persino il serpente a sonagli venne a Gesù, sonando  una  strana musica. La gallina non aveva che un uovo; il solito
solito uovo dì tutti i giorni, e si vergognava a donargli  una  così povera cosa. Fosse almeno stato di zucchero o
almeno stato di zucchero o vivacemente colorato! Passò  una  fata di lì, una fatina vanitosa; udì i suoi lamenti e volle
di zucchero o vivacemente colorato! Passò una fata di lì,  una  fatina vanitosa; udì i suoi lamenti e volle aiutarla. Ella
variopinte per la veste della domenica e i bargigli per  una  collana. Accettato e fatto. La gallina divenne una povera
per una collana. Accettato e fatto. La gallina divenne  una  povera bestiola senza bellezza, ma l'uovo offerto a Gesù
bestiola senza bellezza, ma l'uovo offerto a Gesù pareva  una  gemma. Da allora il giorno di Pasqua si regalano ai bimbi
FORSE  UNA  SCISSIONE NELLA BANDA DEL NORD? OPPURE ED-MASTICA-GOMMA
DEL NORD? OPPURE ED-MASTICA-GOMMA RIESCE A IMPORSI ANCORA  UNA  VOLTA CON LE SUE ARTI SUBDOLE?
grigi di folla. In mezzo al prato stanno due pedane. Su  una  pedana salgono un Figlio della Lupa, un Balilla, un
Balilla, un Avanguardista, un Giovane Fascista; sull'altra  una  Figlia della Lupa, una Piccola italiana, una Giovane
un Giovane Fascista; sull'altra una Figlia della Lupa,  una  Piccola italiana, una Giovane italiana, una Giovane
sull'altra una Figlia della Lupa, una Piccola italiana,  una  Giovane italiana, una Giovane Fascista. La cerimonia della
della Lupa, una Piccola italiana, una Giovane italiana,  una  Giovane Fascista. La cerimonia della Leva fascista si
 una  linea si dice una circonferenza, se è l'insieme dei punti
una linea si dice  una  circonferenza, se è l'insieme dei punti di un piano che
punto fisso è ciò che si dice il suo centro. Raggio di  una  circonferenza è ogni segmento che congiunge il centro con
che congiunge il centro con un suo punto. Diametro di  una  circonferenza è ogni segmento che passi per il centro ed
ed abbia gli estremi su di essa. Quindi ciascun diametro di  una  circonferenza è il doppio del suo raggio. La porzione di
il doppio del suo raggio. La porzione di piano racchiusa da  una  circonferenza si dice cerchio. Si badi bene, pertanto, che
che le circonferenze sono linee, i cerchi sono superficie.  Una  circonferenza ed il cerchio da essa racchiuso sono divisi
savi e di  una  certa età rimasero fermi alla tavolata e altri andarono a
a letto: i giovani invece si presero tutti per mano e come  una  ghirlanda ballarono intorno al cumulo che la gran luna
la gran luna rossastra, nella notte celeste, accendeva come  una  mistica cupola.
La stella polare è facile trovarla. Guardate il cielo in  una  notte serena. Fra le stelle più luminose ne riconoscerete
più luminose ne riconoscerete facilmente sette che formano  una  grande, curiosa figura. Quattro formano come un quadrato e
curiosa figura. Quattro formano come un quadrato e da  una  di esse se ne staccano altre tre, che formano come una
e da una di esse se ne staccano altre tre, che formano come  una  coda, un poco storta. Le quattro furono paragonate alle
C' era  una  'volta un Re che avea una bimba. La Regina era morta di
C' era una 'volta un Re che avea  una  bimba. La Regina era morta di parto, e il Re avea preso una
una bimba. La Regina era morta di parto, e il Re avea preso  una  balila che gli allattasse la piccina. Un giorno la balia
geometria. SUPERFICIE. - LINEE. - PUNTI. 59. Consideriamo  una  palla, un piatto, un oggetto materiale qualunque. Se si
ai bordi della superficie libera dell'acqua contenuta in  una  bacinella e lasciata in riposo, una tavola ben levigata, le
dell'acqua contenuta in una bacinella e lasciata in riposo,  una  tavola ben levigata, le pareti di una stanza dànno idea di
e lasciata in riposo, una tavola ben levigata, le pareti di  una  stanza dànno idea di ciò che si dice una superficie piana;
le pareti di una stanza dànno idea di ciò che si dice  una  superficie piana; la superficie di una palla, di un uovo o
di ciò che si dice una superficie piana; la superficie di  una  palla, di un uovo o di un tubo dànno esempi di superficie
superficie curve diverse. Buona immagine di ciò che si dice  una  superficie dànno i fogli di carta velina molto sottili; ai
eguale spessore sono disposte l'una accanto all'altra sopra  una  tavola ben levigata, le loro facce superiori dànno idea di
due superficie piane che insieme considerate costituiscono  una  superficie piana più ampia. Quando due o più superficie
o più superficie considerate insieme costituiscono ancora  una  superficie piana, questa si dice un ampliamento di ciascuna
piana, questa si dice un ampliamento di ciascuna di quelle.  Una  superficie piana ammette quanti ampliamenti si vuole; e
Il segno lasciato sulla carta, sul guscio d'un uovo o su di  una  palla di legno dalla punta di una matita che vi si faccia
guscio d'un uovo o su di una palla di legno dalla punta di  una  matita che vi si faccia scorrere sopra, un filo molto
sottile, comunque disposto, dà idea di ciò che si dice  una  linea. Ogni granellino di sabbia molto piccolo, ogni segno
di sabbia molto piccolo, ogni segno lasciato sulla carta da  una  matita o da un ago, che vi siano leggermente premuti con la
e diversi. In  una  pianura chiusa fra colline sorge Firenze (fig. 30), dove
grande pittore. Più a sud, e più vicina al mare, in mezzo a  una  campagna una volta deserta, dove per merito del Fascismo
Più a sud, e più vicina al mare, in mezzo a una campagna  una  volta deserta, dove per merito del Fascismo ferve
nato a Roma, era rimasto mutilato della gamba sinistra per  una  disgrazia toccatagli mentre lavorava come fuochista nelle
nelle ferrovie, tanto che doveva reggersi con l'aiuto di  una  stampella. Pure, scoppiata la guerra, chiese ed ottenne di
si distinse sempre fra i più valorosi. Nell'assalto ad  una  trincea austriaca, Enrico Toti continuamente incuorò i
audacemente a far fuoco dal parapetto di essa. Ferito  una  prima ed una seconda volta, insistette a sparare sul
a far fuoco dal parapetto di essa. Ferito una prima ed  una  seconda volta, insistette a sparare sul nemico. Una terza
ed una seconda volta, insistette a sparare sul nemico.  Una  terza pallottola lo colpì a morte e lo abbattè. Ma raccolte
Duomo: Venezia,  una  delle più belle città del mondo, che pare sorga dall'acqua
tranquillo, con molte isolette, quasi interamente chiuso da  una  sottile striscia di terra, detta lido (fig. 29). Giù lungo
29). Giù lungo la penisola i monti Appennini, e il mare da  una  parte e dall'altra, formano paesaggi
LUCCIOLA E LE STELLE  Una  lucciola aveva messo superbia. Quando usciva la sera a far
piante, bambini la ammiravano. I bimbi dicevano - Pare  una  stella. La lucciola pensò allora di essere davvero una
Pare una stella. La lucciola pensò allora di essere davvero  una  stella caduta dal firmamento e decise di tornarvi. Una
una stella caduta dal firmamento e decise di tornarvi.  Una  compagna, conosciute le sue intenzioni, la ammonì: - Mia
entrato per comperare un cavolo e due carote, esce con  una  piramide di ceste e pacchettini. Prendo un carrello ed
un po'. Poi mi viene in mente un'idea fantastica: farò  una  spesa super! Voglio soltanto provare il piacere di portare
soltanto provare il piacere di portare tutto in giro per  una  mezz'oretta. Poi metterò tutto a posto. All'inizio scelgo
tutto a posto. All'inizio scelgo con attenzione. Imito  una  signora in pelliccia che prende scatolette di cibo per
e barattoli di marmellata. Lascio cadere nel carrello  una  scatola formato famiglia di fazzolettini di carta da
soffiarci tutti i nasi del mondo! Acciuffo con indifferenza  una  confezione maxi di carta igienica profumata. Quante cacche
finiscono nel mio carrello come pesci nella rete, come in  una  gabbia magica che attira e imprigiona tutto. Gli
che attira e imprigiona tutto. Gli altoparlanti diffondono  una  musica dolce che accompagna le mie giravolte tra gli
le mie giravolte tra gli scaffali. Poi la voce fredda di  una  commessa prende il posto della musica e awerte che il
giusto, tutto nella posizione in cui si trovava. È come  una  spesa al contrario. Alla fine nel mio carrello resta
- POLIGONI. 73.  Una  linea costituita da una serie di segmenti, tali che il
- POLIGONI. 73. Una linea costituita da  una  serie di segmenti, tali che il primo di essi abbia un
l'altro suo estremo comune col quarto, e così via, si dice  una  spezzata, che ha per lati i detti segmenti e per vertici i
sono tante cose da vedere: elmetti, armi antiche e moderne,  una  lancia africana, una bomba, un pugnale e, chiusa dentro una
elmetti, armi antiche e moderne, una lancia africana,  una  bomba, un pugnale e, chiusa dentro una vetrina di
una lancia africana, una bomba, un pugnale e, chiusa dentro  una  vetrina di cristallo, una grossa bambola di stoffa. Anna
un pugnale e, chiusa dentro una vetrina di cristallo,  una  grossa bambola di stoffa. Anna crede di capire la domanda
CASINA NELL' ORTO  Una  parte delle case di via Cordarina guarda la ferrovia.
di via Cordarina guarda la ferrovia. L'altra affaccia sopra  una  distesa di orti. In mezzo a uno di quegli orti una casetta,
sopra una distesa di orti. In mezzo a uno di quegli orti  una  casetta, con balconata e cortile, offre la facciata al sol
offre la facciata al sol levante. Vi abitano un papà,  una  mamma e otto figliuoli. I bambini,quando non si incontrano
bada alla casa e all'orto. Dei ragazzi, Antonio lavora in  una  fabbrica di aeroplani, Milena studia da maestra, Lucia
 una  squadra di camicie nere. I due fascisti impressionati dal
contadini comunisti uscirono fuori armati, e sarebbe stata  una  strage se ad un tratto, come per miracolo, non fosse
se ad un tratto, come per miracolo, non fosse arrivata  una  squadra numerosa di altre camicie nere che immobilizzarono
quando vuoi — ha detto. Marístella a casa sua la penso come  una  palla di gomma chiusa dentro una scatola. Una palla che
a casa sua la penso come una palla di gomma chiusa dentro  una  scatola. Una palla che vuole uscire, che vuole rimbalzare
la penso come una palla di gomma chiusa dentro una scatola.  Una  palla che vuole uscire, che vuole rimbalzare da tutte le
da tutte le parti. Un giorno prenderò un treno, un aereo,  una  nave e me ne tornerò in Marocco. E porterò Maristella con
LUPO MANNARO C'era  una  volta un Re e una Regina che non avevan figliuoli e
LUPO MANNARO C'era una volta un Re e  una  Regina che non avevan figliuoli e pregavano i santi, giorno
di là; ma il sospirato figliuolo non arrivava a spuntare.  Una  bella giornata eh' era freddino, la Regina s' era messa
davanti il palazzo reale per riscaldarsi al sole. Passa  una  vecchiarella: — Fate la carità! — Quella per la noia di
giorno avrete bisogno di lei. — La Regina le fece correre  una  persona dietro, per richiamarla; ma la vecchiarella aveva
 UNA  FAMIGLIA DI TOPI CONTESSA LARA UNA FAMIGLIA DI TOPI ROMANZO
FAMIGLIA DI TOPI CONTESSA LARA  UNA  FAMIGLIA DI TOPI ROMANZO PER I FANCIULLI ILLUSTRATO DA
per  una  Premio Andersen - Baia delle Favole 1993 alla migliore
Premio Andersen - Baia delle Favole, 1988 Tutti per  una  Illustrazioni di Asun Balzola PIEMME Junior
FONTANA DELLA BELLEZZA C' era  una  volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola
FONTANA DELLA BELLEZZA C' era una volta un Re e  una  Regina, che avevano una figliuola bruttissima e
BELLEZZA C' era una volta un Re e una Regina, che avevano  una  figliuola bruttissima e contraffatta della persona, e non
non se ne davano pace. La tenevan rinchiusa, sola sola, in  una  camera appartata e, un giorno il Re, un giorno la Regina,
il Re, un giorno la Regina, le portavan da mangiare in  una  cesta. Quand' erano lì, sfogavansi a piangere. — Figliuola
mia, parti pure! - Le diè quattrini a sufficienza, e  una  notte, mentre tutti nel palazzo reale dormivano, la
la Reginotta si messe in via. Cammina, cammina, arrivò in  una  campagna. Il sole, al meriggio, scottava; e lei riparossi
punto d' onde il lamento partiva, e tra l' erba scoperse  una  lucertolina, che agitava il moncherino della coda e
qui sotto. — Scavato un tantino, la Reginotta tirò fuori  una  cipolla poco più grossa d' una nocciuola. — Che cosa debbo
la Reginotta tirò fuori una cipolla poco più grossa d'  una  nocciuola. — Che cosa debbo farne? — Tienla cara. Un
La Reginotta se la mise in tasca. Strada facendo, incontrò  una  povera vecchia con un sacco di grano sulle spalle. A. un
uno solo, mio marito mi ammazzerebbe! - E la Reginotta, con  una  santa pazienza, glielo raccattò tutto, chicco per chicco,
Sentiva un belato tremolante. Guardò e vide laggiù  una  capretta: — Capretta, che cosa è stato? — Son cascata nel
che cosa è stato? — Son cascata nel fosso e mi son rotta  una  gamba. —
Che cosa importa l'usare, invece d'una parola o d'  una  frase propria, un' altra parola o un'altra frase che, non
importa, parlando e scrivendo, inciampare ogni momento in  una  difficoltà, essere arrestati a ogni passo da un dubbio,
arrestati a ogni passo da un dubbio, lasciare a mezzo  una  frase per cercare un vocabolo, doversi spiegare coi gesti
idioti, e qualche volta, urtare, non volendolo, e offendere  una  persona, non per altro altro che per non saper scegliere,
nel farle un'osservazione un rimprovero o nel dirle  una  verità sgradita, la parola o la frase che esprimerebbe lo
diverbi dolorosi nascono di continuo fra gli uomini da  una  parola usata a sproposito, non per mal animo, ma per pura
non importano, quando occorre di parlar la prima volta con  una  persona che le ispira reverenza, e di cui le preme
dietro le tende di pizzo e i vasetti di geranio, si vedono  una  cucina, una camera da letto e la sala da pranzo. Tutto vi è
di pizzo e i vasetti di geranio, si vedono una cucina,  una  camera da letto e la sala da pranzo. Tutto vi è ridotto;
nelle case delle bambole, ma tutto vi è in ordine, pulito.  Una  bambina bionda in grembialino rosa scende spesso dalla
la casetta ferma nell'orto e sospira: potesse abitare  una  casa stabile senza ruzzolare sempre da una parte all'altra
potesse abitare una casa stabile senza ruzzolare sempre da  una  parte all'altra dell'Italia fino ad averne il capogiro!
a remi o a motore, come le automobili. Il fiume è come  una  strada che nei paesi piani trasporta uomini e merci anche a
distanza. Ce n'è di piccoli, di grandi, di immensi dove da  una  sponda non si vede l'altra; ma questo in paesi molto
la sua appassionata esaltazione del grano, quando si udì  una  specie di vociare lontano, quasi un alterco di voci irose
Due contadini, uno piccolo e dalla faccia rugosa come  una  prugna secca, e l'altro, grande e grosso con una pancia che
come una prugna secca, e l'altro, grande e grosso con  una  pancia che sembrava una parte del mappamondo, discutevano
e l'altro, grande e grosso con una pancia che sembrava  una  parte del mappamondo, discutevano dei loro affari. - Tu,
DI SOLE C'era  una  volta una fornaia, che aveva una figliuola nera come un
DI SOLE C'era una volta  una  fornaia, che aveva una figliuola nera come un tizzone e
DI SOLE C'era una volta una fornaia, che aveva  una  figliuola nera come un tizzone e brutta più del peccato
C' era  una  volta un Re, elle amava pazzamente la caccia, e per essere
I ministri gli dicevano: — Maestà, il popolo desidera  una  Regina. — E lui rispondeva: — Prenderò moglie l' anno
l'anno, e i ministri da capo: Maestà, il popolo desidera  una  Regina. - E lui: — Prenderò moglie l'anno venturo. — Ma
I ministri ripicchiavano: — Maestà, il popolo desidera  una  Regina. — Talchè finalmente il Re si decise, e mandò a
per sposarla, si accòrse che era un po' gobbina. — Sposare  una  gobbina? No, mai! — Ma è bella, è virtuosa! — gli dicevano
e ai forteti. Quella Reginotta gobbina aveva per comare  una  fata. La fata, vedendola piangere pel rifiuto del Re, le
a me. - Infatti un giorno il Re, andando a caccia, incontrò  una  donnicciuola magra, allampanata, che un soffio l'avrebbe
caccia! - Il Re, a quel viso di mal augurio, stizzito, fece  una  mossaccia, e non rispose nulla. E per quel giorno non
FIGLIA DEL RE C'era  una  volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e
FIGLIA DEL RE C'era una volta un Re e  una  Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più
DEL RE C'era una volta un Re e una Regina, che avevano  una  figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla de'
l'avrete. — Passato il mese, il mago si presentò: C'era  una  volta.... 14 — Ecco qui. Regalatele questo anello; quando
Bellissima; aveva un grembiule bianco con un bavero d'oro e  una  reticella d'oro in testa. Il suo fazzoletto era grandissimo
fra le mani, con affetto, la sua trombetta d'argento. —  Una  Principessa! — dissero tutti con rispetto. — Sono una
— Una Principessa! — dissero tutti con rispetto. — Sono  una  pincipessa spelduta, — spiegò la Principessa, continuando a
la Principessa, continuando a soffiarsi il naso, — sono  una  povela pincipessa. Allora tutti capirono che essa era tanto
che non sapeva ancora parlare; ma era tanto bella quanto  una  principessa grande e loro le fecero molti inchini e le
molti inchini e le offrirono stufato e insalata. — Sono  una  pincipessa spelduta, — continuò a spiegare la Principessa.
che la corrispondenza fra il Papa e il Re d'Italia fosse  una  cosa quasi impossibile, i giornali annunziano la tanto
non si poteva giungere a questa famosa pace, quando da  una  parte vi erano santi uomini e dall'altra saggi uomini? Fu
parte vi erano santi uomini e dall'altra saggi uomini? Fu  una  scena memorabile. Nel palazzo vescovile che è congiunto
che è congiunto alla basilica di San Giovanni in Laterano,  una  mattina arrivarono il Cardinale Gasparri, legato del Papa,
del grande avvenimento. Traspariva nel viso di ognuno  una  sincera letizia, come accade a tutti coloro che ad un
bussola è  una  scatola di metallo, sospesa in modo che non sente il ballo
scatola, su un piccolo chiodino è appoggiata in bilico  una  lastrina di acciaio, che termina in punta ai due estremi, e
sul chiodino, e, lasciato a sè, si dispone sempre in  una  direzione. Anche se si gira la scatola, l'ago sta fermo. In
se si gira la scatola, l'ago sta fermo. In quella direzione  una  delle punte dell'ago è diretta quasi al punto Nord
fu, con certi espedienti. calamitato, ridotto cioè come  una  certa pietra naturale, che si chiama Calamita. Se voi
naturale, che si chiama Calamita. Se voi avvicinaste ad  una  delle sue punte un pennino, o una chiave, o un pezzo di
Se voi avvicinaste ad una delle sue punte un pennino, o  una  chiave, o un pezzo di ferro qualunque, vedreste che l'ago
possono comperare per poche lire delle piccole bussole: con  una  di queste, anche in terra, in qualunque posto, possiamo
CAMPANINA D'ARGENTO La maestra ha portato in classe  una  grossa scatola piena di campanine d'argento. Su ciascuna di
piena di campanine d'argento. Su ciascuna di esse è dipinta  una  doppia croce. - Uf! - brontola Luciana, una golosona che
esse è dipinta una doppia croce. - Uf! - brontola Luciana,  una  golosona che non finisce mai di succhiare caramelle. -
anno scorso. Mi faccio dare i soldi dalla mamma e compro  una  tavoletta di cioccolata. - Bambine - dice l'insegnante -
i bimbi sani d'Italia in aiuto dei loro fratelli malati.  Una  volta tanta gente moriva di tubercolosi. Specialmente i
SCRIVE  UNA  LETTERA Quando Ninetta scrive qualcosa d'importante, tira
di matto. Ma la mamma non lo sa e la sua bimba vuol farle  una  sorpresa. La Regina Imperatrice è bella, buona. Ama i
i malati, i vecchi, i bambini. Pochi giorni fa ha mandato  una  bella bambola a Jole che gliela aveva chiesta. Jole è una
una bella bambola a Jole che gliela aveva chiesta. Jole è  una  compagna di scuola di Ninetta. Perchè non dovrebbe mandare
loro la via che conduce al paradiso. Nacque a Betlemme, in  una  stalla, umile e povero. Gli angeli del Cielo lo
a Gesù, lo trovarono nella stalla. posto a giacere in  una  mangiatoia, e lo adorarono.
a tempo che essa non suonava piú. Il gufo porse a Tit  una  foglia di quercia, e non volle il soldo. In quel momento
Dentro, vicino a Caterí e a Tit, avevano preso posto  una  rondine che andava in Africa e uno scoiattolo che mangiava
in Africa e uno scoiattolo che mangiava sempre; c'era poi  una  topina con una valigia di cuoio e una cuffia celeste: —
scoiattolo che mangiava sempre; c'era poi una topina con  una  valigia di cuoio e una cuffia celeste: — Quand'ero piccola,
sempre; c'era poi una topina con una valigia di cuoio e  una  cuffia celeste: — Quand'ero piccola, — raccontava la topina
chiamo il Gran Topo nero ». Io tremavo, e stavo zitta. Ma  una  volta continuai, e il Gran Topo venne. Era tutto nero come
poco mi avrebbe mangiata. Egli si avvicinò e mi disse con  una  vocina gentile: « Carina, mi regali codesta briciola di
CAPPELLANO HOLK PRENDE  UNA  DECISIONE CHE PUÒ COSTARGLI CARA. MA I CROCIATI NON LO
le camicie lavate e stirate, appoggiate sullo schienale di  una  sedia davanti alla porta, in corridoio. La mamma pensa
alla scuola, ma il cancello è ancora chiuso. Mi siedo su  una  panchina, allora. Vedo arrivare Maristella, la vedo
- Anch'io. Ce ne stiamo qui come due grandi, come un uomo e  una  donna. Ce ne stiamo stretti uno accanto all'altra, nel
freddo umido del mattino autunnale, nel silenzio totale di  una  città dimenticata.
neve col collarino nero,  una  da levante e l'altra da ponente. Esse si posano su un ramo
su un ramo basso di querce, a pochi passi dal Reuccio, e  una  dice : - Comare, come state? - Bene, e voi? - Bene. - E
- Perchè ora, appena si desta, andrà da suo padre e vorrà  una  spada con l'impugnatura tutta d'oro e pietre preziose.
e poi mi regalò questa trombetta d'argento che suonava  una  canzone dolce, ma una sola, con una voce che sembrava la
trombetta d'argento che suonava una canzone dolce, ma  una  sola, con una voce che sembrava la sua. Adesso ha preso
d'argento che suonava una canzone dolce, ma una sola, con  una  voce che sembrava la sua. Adesso ha preso freddo e non
ci vennero intorno con ventagli profumati e inni, e ancora  una  volta la Principessa mi baciò in fronte. Sí, mi baciò
la Principessa mi baciò in fronte. Sí, mi baciò ancora  una  volta. Mi sembra come se fosse ora, l'ho ancora qui il suo
il bianco della prima parete, e al suo posto ci fu  una  parte montagnosa del mondo, uno spazio ben distribuito tra
il basso e l'altissimo. Ogni colpo di pennello aveva creato  una  dimensione, una direzione e una verità. La pittura non si
Ogni colpo di pennello aveva creato una dimensione,  una  direzione e una verità. La pittura non si fermò. Scivolando
di pennello aveva creato una dimensione, una direzione e  una  verità. La pittura non si fermò. Scivolando sulla curva che
in colline brune, spoglie di boschi e ricche di pietraie.  Una  zona pianeggiante fu poi distesa, con casupole sparse e
primo piano, anzi in secondo, giacché in primo piano vi era  una  sensazione luminosa di aria, una trasparenza adatta a
in primo piano vi era una sensazione luminosa di aria,  una  trasparenza adatta a guardare, un carro di nomadi con la
attraversava un ponticello di legno su un torrente. Era  una  illustrazione trovata da Madurer su uno dei suoi libri, e
pelo-di-pepe che trottava legato al carro, avevano aggiunto  una  bambina col fazzoletto rosso in testa, che si chiamava
— Continuerà il mondo. Non avevamo pensato di metterci  una  pianura? Terra e terra fino all'orizzonte. — Sí. Fa' la
e raccoglierà fiori... Però, per favore, fai anche  una  strada che va verso il villaggio. Il carro prenderà
carro prenderà l'altra, ma perché lo vuole, non perché c'è  una  sola strada. — Certo, Madurer. Non c'è una sola strada, al
non perché c'è una sola strada. — Certo, Madurer. Non c'è  una  sola strada, al mondo. La terza parete, e anche la quarta,
al mondo. La terza parete, e anche la quarta, diventarono  una  pianura. Ci vollero due pareti perché era una pianura molto
diventarono una pianura. Ci vollero due pareti perché era  una  pianura molto grande e conteneva moltissime cose: due
proprio verso i mulini che viaggiava il carro di Talya, su  una  strada che tagliava campi e villaggi, costeggiava un fiume
dell'ingresso da cui la pittura era partita, arrivava ad  una  città assediata. Coloratissimi accampamenti di soldati
polvere in carosello attorno alle mura. C'erano anche  una  catapulta e una torre di legno da cui gli arcieri
carosello attorno alle mura. C'erano anche una catapulta e  una  torre di legno da cui gli arcieri scagliavano frecce contro
ed eleganti osservavano l'accampamento avversario come  una  festa di parata. E, a ben osservare, che altro facevano i
Sakumat impiegò tre mesi a dipingere l'assedio. Era  una  scena molto complicata, e ogni giorno si aggiungevano
assediante che spediva con un piccione un messaggio ad  una  principessa assediata, quella parte dell'opera fu compiuta.
e sentirli gridare e vederne sgorgare sangue come da  una  brocca rotta... Tuttavia, per ora, il piccione era là, puro
e chiaro nei primi metri del volo: e da lassú, sporta da  una  feritoia come dalla speranza, la principessa lo guardava
dei colli si interruppe, e un segno netto calò, disegnando  una  scarpata quasi verticale. Poi, tenendo leggermente il
leggermente il carboncino fra due dita, il pittore tracciò  una  linea sottile, continua, perfettamente orizzontale, per
dei suoi scatti leggeri, corse nella prima stanza e tirò  una  corda appesa vicino all'ingresso principale. Dopo un
— Voglio soltanto che venga mio padre, per mostrargli  una  cosa. Fai in fretta, per favore!
primi giorni di luglio la battaglia del Piave finiva con  una  grande vittoria italiana.
- Non venite a vedere un bel film? Assisterete al varo di  una  nave... eppoi c' è Topolino in fondo al mare. - Si va? - Si
è Topolino in fondo al mare. - Si va? - Si va. Il varo di  una  nave è sempre interessante. Ecco i cantieri Ansaldo a
ecco Topolino in fondo al mare. Il simpatico eroe passa da  una  prodezza all'altra. Sfugge a una balena, combatte una
Il simpatico eroe passa da una prodezza all'altra. Sfugge a  una  balena, combatte una fierissima battaglia con pesci spada,
da una prodezza all'altra. Sfugge a una balena, combatte  una  fierissima battaglia con pesci spada, pesci gatto, pesci
con pesci spada, pesci gatto, pesci luna. Entra in  una  conchiglia perlifera per impadronirsi della più bella perla
della più bella perla del mondo, infine, reggendo  una  medusa come lampada, salta in groppa a un cavalluccio
TELEGRAMMA DEL SIGNOR MONEYMAKER FA L'EFFETTO DI  UNA  BOMBA ATOMICA. IN PIÚ SUCCEDONO ALTRE COSE ASSOLUTAMENTE
e ordinò che quella donna del malaugurio fosse chiusa in  una  prigione. Da quel giorno in poi, tutte le volte che il Re
dai forteti e dai boschi. Non si trovava un coniglio o  una  lepre, neppure a pagarla a peso d' oro. Gli accadde anche
pesare due quintali con quel suo gran pancione che pareva  una  botte. Quando avea fatto due passi per le stanze del
gli usci delle stanze, perchè il Re potesse passare; e  una  volta gli architetti dissero che se non si fossero
prendeva e più grasso diventava. Un giorno si presentò  una  vecchia e disse al Re: — Maestà, voi avete addosso una
una vecchia e disse al Re: — Maestà, voi avete addosso  una  brutta malìa. Io potrei romperla; ma voi, in compenso,
e quel pancione. — Conducila qui. — La vecchia cacciò  una  mano nella tasca del grembiule, e ne tirò fuori la Cecina,
grembiule, e ne tirò fuori la Cecina, che era alta appena  una  spanna, ma bellina e ben proporzionata. Come vide quel
Come vide quel pancione, la Cecina scoppiò in  una  risata; e mentre quella la teneva sulla palma della mano
qua e di là, come se il pancione del Re fosse stato per lei  una  collina.
Santa Caterina da Siena, è stato l'ideatore del Presepio.  Una  notte di dicembre San Francesco passava in un bosco intorno
passava in un bosco intorno a Greccio, quando vide  una  grotta simile a quella di Betlemme. Andò dunque dal padrone
la scena di Natale; mostrare come Gesù venne al mondo in  una  stalla, come giacque in una greppia tra il bue e
come Gesù venne al mondo in una stalla, come giacque in  una  greppia tra il bue e l'asinello. Fu concesso. La notte di
rammenta come è nato il Signore del mondo: povero, in  una  stalla.
ancora. E la trombetta d'argento? Oh, mi dimenticavo.  Una  volta, suonò. Suonò tanto piano che la udí soltanto
soltanto Caterinuccia che la teneva sotto il cuscino. Aveva  una  vocetta un po' raffreddata, ma gentile. Disse: — Questa è
vocetta un po' raffreddata, ma gentile. Disse: — Questa è  una  nuova canzone di Tit, in onore della Eccellente Signora
Signora Caterina; che lo assisté con vera cortesia durante  una  crudele malattia. Adesso ve la canto:
mise fuori prima  una  gamba e poi un braccio, e finalmente apparvero il suo
lampade di tutti i colori, e nel centro del prato girava  una  giostra rossa con cigni e cavallini rossi.
supplica la Mimma e la nonna, paziente, incomincia: - C'era  una  volta la Befana. - Com'era? - Vecchia, gobba, nera di
la Befana? Non lo sa di preciso. La si vede passare come  una  freccia, a cavallo di una scopa, sopra i tetti... e bravo
preciso. La si vede passare come una freccia, a cavallo di  una  scopa, sopra i tetti... e bravo chi la insegue. - Ha gli