- E va bene! - sospirò. - Avete vinto voi! Tu, Melchiorre, occupati della bambina, che io penso a questo furfante d'un cané. Melchiorre sorrise
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LA PORTA della camera si aprì di botto e Melchiorre entrò come un fulmine. - Il professore c'è? - chiese, vedendo il suo letto vuoto. - È qui che si
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. L'unico parente che potesse aspirare ai suoi beni era un lontanissimo nipote di ramo materno, il marchese Leopoldo Umberto Bagliotti-Gagginis da
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cespugli di ligustro, in fila indiana, guidati da una donna infagottata in un grosso scialle grigio, che dirigeva il gioco. La donna camminando si dondolava
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un'elegante scrivania sulla quale torreggiava un gran mazzo di rose gialle dal gambo extra-lungo. Sfogliava una rivista di automobilismo e sembrava non vedere
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eventi. Indugiarono ancora un poco a contemplare il cancello spalancato da cui sentivano entrare l'onda lunga della vita che di nuovo li attirava
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- Ah, che pensiero squisito... - fece il notaio ossequioso, piegando la testa ossuta in un breve inchino. Terminò di sgorbiare il quaderno di appunti
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dirigere Villa Felice perché è un parente della contessa. E se l'ha potuto fare fino ad ora, vuol dire che ha imbrogliato le carte. - E chissà quante
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rimase ancora un po' in giardino, ma non con l'intenzione di consolare l'Ernesto. Aveva sentito abbaiare un cane, al di là del muro di cinta, e gli era
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, pensò, era un peccato non portarla a passeggio. E anche lei, a dire il vero, aveva voglia di fare due passi. «Forza, Amanda» si disse. «Esci a
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sfogasse per bene. Poi gli ho sussurrato un paio di paroline ed è diventato subito più ragionevole. Alla fine mi ha abbracciato e ha pianto, qui, su
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suoi superiori, tornò indietro a grandi passi e disse: - E non è tutto. Hanno anche un cane. - Al diavolo! - sbottò il direttore, perdendo
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amici, ma che non ci voleva più andare perché aveva litigato con la fidanzata. Poi tirò fuori un enorme cabaret di pasticcini e due bottiglie di spumante
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! - bofonchiò la Maria Pia, scendendo le scale senza troppa fretta. - Eh, che diamine... Proprio non si riesce a star seduti un momento, quest'oggi
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VILLA FELICE CENTRO DI ACCOGLIENZA e la confrontò con un bigliettino spiegazzato che aveva tirato fuori da una tasca dei jeans. Fece qualche passo in
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, e vide l'Enrichetta che veniva avanti con un piccolino in braccio. - Tocca a Gabriele? - No, Gabriele no. Lui sta qui solo di giorno. Il bagnetto se
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benedetti documenti? - Allora non c'è un minuto da perdere. Potrebbe esser venuta per vendicarsi. - Dorotea! - strillarono la Clotilde e l'Enrichetta
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NELLA GRANDE VILLA, fuori nel vasto giardino, e più in là, nelle vie d'intorno, era tutto un cercare, un frugare, un rovistare, un chiamare e
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, sei già qui! - l'apostrofò, e la sua voce esprimeva una certa irritazione. - È lui che mi ha mandata a chiamare. - Lo so. È un vecchio testardo, non
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ed ampio parco privato. Villa Felice è un posto attrezzato per vivere, non per isolarsi dal mondo. Ma può diventare ancora più efficiente e più a
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REGOLAMENTO DI ISTITUTO La Casa di Riposo offre ai suoi ospiti spazi privati e aree comuni in un grande complesso abitativo. È quindi richiesta agli
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? Qui c'è un parco immenso, e cortili, e vecchie scuderie. Possibile che non ci sia un posto anche per lui? È un ottimo cane da guardia
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- SALVE! - Un vecchio magro e ossuto si avvicinò al professore, porgendogli la mano. - Se le mie informazioni sono esatte, tu devi essere Virgilio
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entrò nella camera e si diresse automaticamente verso le finestre. Un paio di braccia robuste afferrarono uno dopo l'altro i saliscendi e tirarono su
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chiesa, ben separati gli uni dalle altre. Virgilio Zambelli vide che i suoi compagni di camera gli avevano tenuto un posto e si sedette accanto a loro
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inselvatichiti, avevano stretto amicizia con le erbacce e i rampicanti d'ogni tipo. Il parco di Villa Felice sembrava adesso a un bosco, o meglio a una giungla
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- BUONGIORNO dottor Casnaghi. Buongiorno dottor Pastori - salutò la Maria Pia sulla porta dell'ambulatorio. Un uomo allampanato, con camice
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che le avessero voluto un gran bene, quand'era viva, perché donna Giuseppa aveva sempre tenuto con loro quell'atteggiamento di superbo distacco che è
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ERA un bel pomeriggio di sole. Nel parco di Villa Felice un tiepido venticello portava in giro l'odore delle viole, insieme alle poche foglie secche
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studenti. La Pinuccia lo ascoltava rapita, il lavoro a maglia abbandonato sulle ginocchia. Poi accadde un fatto strano. Attratti da quella voce, stupiti
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tutti in cerchio intorno a un letto, sul quale sgambettava felice la piccolina, rosea come una bambola. - Che tesoro! - s'inteneriva il maresciallo
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trovati ma... ecco qua: un fornellino elettrico perfettamente funzionante e un litro di latte fresco! Sono bravo, eh? - Io invece ho preso i vuoti delle
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angolazione. La veda come un buon investimento. La pubblicità promette, ma non è necessario che mantenga. - Però costa. - Certo. Ma le assicuro che quei soldi
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vecchi e le vecchie si ammassarono tutti in un angolo: la Pinuccia, stringendo al seno la piccola Dorotea, il professore, abbracciando con disperata
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maresciallo con orgoglio. - Noi ci sappiamo fare coi bambini. Potremmo tirarne su un esercito, di questi poppanti. - Sì, sì. Non ne dubito. Ma domani
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