Il piacere è un fenomeno elementare delta vita che per se stesso non si può definire. Esso è una sensazione, e gli elementi essenziali che lo
La nostra coscienza, prima ed unica maestra della vera filosofia fisiologica, ci insegna però l'immensa differenza che passa fra una sensazione, un
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semplici, che si riferiscono agli oggetti inanimati o a noi stessi. Così l'uomo che ama se stesso, o guarda affettuosamente un oggetto che gli è caro
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, produce un piacere, del quale noi non abbiamo coscienza che quando arriva ai massimi gradi. Questo piacere è uno dei più difficili a definirsi, perchè
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Questi piaceri individuali, quantunque infiniti, non formano che un solo emisfero nel mondo dell'amor proprio, il quale non è sodisfatto
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si vede tolto da un sovrano vicino un palmo di terreno, alza il grido di guerra, e, riconquistando con un mare di sangue i propri diritti, esclama in
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strumento preziosissimo dell'umana civiltà. Un numero infinito di uomini studia e lavora per avere, ed in tal modo questi pionieri lasciano ai posteri
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L'affetto alle cose è un sentimento di prima persona che incomincia ad avvicinarsi a quelli del tu, formando un passaggio molto naturale dall'egoismo
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ispirare in noi un affetto particolare. Noi indirizziamo loro l'emanazione del nostro cuore; ma essi non la possono sentire, e ritorna a noi ancor
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Fra le questioni che si agitano ogni giorno, vi ha pur quella, se l'amore alle bestie sia un sintomo di buon cuore o di egoismo. Alcuni sostengono
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uomini, il sentimento sociale gode delle emanazioni che partono dal cuore di ognuno, le riceve e riposa. Appena però l'affetto arriva ad un certo
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molto diverse, secondo che chi ce le ispira ci è più o meno simpatico. Senza sapercene dare la ragione, molte volte, al solo vedere un individuo, noi
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deve, però, trovare un uomo così grande nel sentimento che non invidi il genio e lo intenda, e un uomo così grande nella mente che possa rispettare il
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aver veduto con quale maestria un artista sappia con poche combinazioni di chiaro e di oscuro rappresentarvi un cielo dei tropici o della Siberia. Orbene
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L'uomo ci può interessare spesso per il solo carattere che è dato dall'età. I bambini, ad esempio, ispirano sempre una certa simpatia, e si prova un
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mai il limite di una fredda ammirazione, e il piacere è prodotto dal sentimento del vero, del grande e del buono, il quale, sodisfatto in un altro
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Fin qui si è parlato di molteplici gioie prodotte dalla sodisfazione di un affetto che si indirizza a noi o ad altri, ma che ha però sempre per
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dai primi, quanto sono varie le sensazioni del caldo e del freddo. Così un bagno freddo rintuzza i desideri erotici, mentre un bagno caldo li esalta
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primitivo, e derivava soltanto da un errore di quantità o di forma. L'affetto era buono nella sua essenza, ma deforme nella sua attuazione. Così abbiamo
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gli orecchi e la coda ai cani, punzecchiare i cavalli e i buoi, scottare coll'acqua calda i gatti, ecc. Procedendo d'un grado verso la colpa, i
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spegnendo. Allora cogliamo le primizie di un piacere sorto da un bisogno che sta per essere sodisfatto. Alcuni amano farsi svegliare il mattino, prima
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all'archivista che conserva, se la coscienza si può rappresentare collo specchio che riflette, la fantasia si può rassomigliare ad un artista. Essa ha
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assomigliare il ridicolo a un solletico dell'intelletto e del sentimento, il quale stuzzica improvvisamente varie facoltà in modo da farne nascere
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forza da procurarci un piacere col solo diminuire o cessare. Gli strazi che si possono soffrire nei lavori intellettuali provengono quasi tutti dalle
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entrano tanti elementi del mondo fisico e morale, che quasi vengono a costituire un vero frammento di vita in azione. Un unico piacere, invece, per
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piaceri della carne, ecc. In generale però questa parola è la formula più generale per esprimere le infinite varietà delle sensazioni. Il gusto è un
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rare che differiscono per la loro natura. I fanciulli e le donne ridono di un riso metallico ed elastico, mentre i catarrosi e i corpulenti hanno un
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L'origine primitiva delle feste è certo consistita in un fausto avvenimento che, avendo prodotto piacere in un individuo, gli ha fatto sentire il
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Il tempo non è che la vita collettiva dell'universo, e la vita non è che il lampo di un microcosmo organizzato.
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I piaceri infiniti che godiamo per mezzo dell'udito si possono dividere in due grandi classi, a seconda che derivano dai rumori o dai suoni. Un
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Un oggetto da noi mai veduto giunge ad eccitare la nostra curiosità: dovrebbe essere assai ributtante o contrario alle leggi del bello, perchè il
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alcuni caratteri fisici. Un piacere molto elementare ci è dato da un corpo che si muove. In questo caso l'oggetto che osserviamo cambia ad ogni istante i
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Il diminuire o il cessare di una qualunque sensazione spiacevole può costituire un piacere, il quale si chiama negativo, perchè non si proverebbe se
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oratore veramente eloquente, che era riuscito a scuoter le fibre più intime in un affollato uditorio, sentì uno scroscio fragoroso di applausi salutar la
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E confermava il suo precetto coll'autorità di un classico:
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tutto materiale. In realtà, chi tiene al sacro fonte un bambino o chi lo presenta alla Cresima ne assume una paternità di secondo grado, che si palesa
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finalmente quelli che ci sentiamo in bisogno di offrire a testimonianza del nostro affetto o in ricambio d'un favore ricevuto. Spesso accade, però, che il
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Senza perdere un istante da un esperto negoziante va a comprare un apparecchio che, si sa, costi parecchio.
Su una tenda di velluto dà un “a fondo” risoluto... ma un acuto urlo selvaggio viene fuori dal tendaggio.
E, di già, quel bravo ladro ha un pensiero assai leggiadro. Va nel bosco difilato, ruba un nido abbandonato.
Bilbobul vuol farsi un amo per pescare nel torrente. Tira e tira e spezza un ramo quel bambino impertinente.
Ed un uomo tramortito piomba sopra l’impiantito: certo è un ladro che in quel posto per rubar s’era nascosto.
Crasc!... Lo scontro si risolve in un amen; giacché un braccio del gigante - ossia un’ala del mulino, mossa in quell’istante da una gagliarda ventata
un po’ piagnucolando, un po’ borbottando contro l’impulsività dei cavalieri erranti, si dirige verso il caduto nella speranza di ritrovarlo ancora
TI SBAGLI: SU DI UN MACININO COSÌ IO PROPRIO NON CI VENGO.
- Ti ripeto, Sancio, che tu sei molto ignorante. E per ciò stesso ignori che un mago invidioso - forse il medesimo Frestone, che m’involò la stanza
Un eroico tifo infiamma il suo cuore a quel programma. “Forza... Dagli!... Mena... Picchia... Ma che pugili!... Accipicchia!...”.
Il padron si mostra grato al campione improvvisato. Quel diretto suo gagliardo non val meno d’un miliardo!
essere un cavallo e non un materasso, se l’è cavata anche bene. - Ha visto - dice Sancio - che coi mulini non si scherza? A lasciarli stare sono buoni
Il vicin lo vede in pianto, gli dà un soldo impietosito. Bilbobul s’allegra tanto che già tocca il ciel col dito.