Un giorno la mamma s'accorse che nella dispensa c'era stato un topolino a rosicchiare una mela e una coscia, di pollo. La mamma pensava: -Se potessi
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Nella classe di Lucio molti dei ragazzi sono buoni e bravi; ma alcuni sono proprio cattivelli. Sarai sempre un asino! Enzo Mari, invece di stare
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- Lucio, prestaci il tuo treno che facciamo fare un viaggio alle nostre bambole!- disse un giorno l'Emilia a Lucio. Lucio sùbito: - Per quella della
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parevano quelle di un moro, e il grembialino pure era tutto macchiato. - Un'altra volta non farai quello che non spetta a te di fare - gli disse
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C' era una volta un asino piccino piccino e tanto bello e si chiamava «Vip». Tutti gli facevano le carezze e gli dicevano: - Come sei bello, Vip
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ai suoi compagni. Questi, che stavano cheti cheti e tutti intenti a fare un compito, si spaventarono assai. La signorina rimproverò severamente il
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subito aveva raggiunta l'amica. Il lettino di Bebè era di ferro, aveva un bel materasso di lana, le lenzuola sempre di bucato, una coperta pesante per
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Aldo e Ferruccio erano due ragazzetti poco buoni e poco educati. Per un nonnulla attaccavano briga, si mettevano le mani addosso. Erano peggio dei
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. Ad un tratto sentì un grido e sùbito accorse. Giulio s'era cacciato tutto sotto le coperte e gridava: - C'è un uomo sotto il letto; aiuto, aiuto
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L'Emilia qualche volta fa i capriecetti. Un giorno la mamma le disse: - Làvati bene il collo col sapone. Non devi aver timore dell'acqua, tanto più
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Alcuni ragazzacci, usciti appena dalla scuola, acchiapparono due bei gatti bianchi e neri. Con un pezzo di spago li legarono per la coda l'uno con
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Lucio ha un grave difetto: quando deve andare a scuola manca sempre qualcosa nella sua cartella. Ieri mattina era tardi, e Lucio incominciò a correre
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Un giorno Enzo disse ai suoi compagni: - Io ho un leone e un lupo. Li accarezzo, dò loro da mangiare, vado a cavallo ora su l'uno ora su l'altro ; ed
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. Ma si sentì afferrare per un braccio e mandò un grido. - Non vedi, piccina, che passa il tranvai elettrico? - disse un signore. Aveva proprio corso
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Lucio è il fratellino della Maria. Frequenta la prima elementare. Per la via cammina serio e composto come un ometto. Ieri mattina incontrò la sua
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Un giorno Lucio era tutto contento. Gli avevano regalato un bel confetto grosso, di quelli col rosolio dentro. Fot. R. Fiorillii. Fratelli esemplari
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La mamma ripeteva sempre al figliolino, un bel cagnetto nero di pochi mesi: -Bada, Fifì, non mangiare troppo. se no starai male. - Ma Fifì
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Proprio! c'erano una volta cinque fratellini che si volevano un ben dell'anima, e stavano sempre l'uno vicino all'altro. D' estate andavano a spasso
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L' Emilia così piccina sapeva fare tante belle cose. Cuciva benino, faceva la calza era in tutto d'aiuto alla mamma. Un giorno mentre si metteva un
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Così chiamavano in casa Gigetto perchè la mattina era un pigrone. Non voleva mai scendere dal letto e vestirsi. Invece Antonino, il fratellino di
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Enzo aveva finalmente imparato che bisogna tener conto non solo della roba nostra, ma anche di quella degli altri. Il suo vicino un giorno
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alla via videro un piccino che piangeva. - Che hai, poverino? - chiesero i due fanciulli. - Il vento mi ha portato via il cappello! - rispose
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alla signorina! - disse l'Emilia. Le due fanciulle fecero un bel mazzolino dei fiori profumati; e la signora maestra fu ben contenta del pensiero
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Enzo aveva sentito dire che gli uomini avevano imparato a volare. Egli pensò - Bella forza! Basta attaccarsi un paio d'ali alle braccia, si vola
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I. Che sí fà? Il giorno dopo era il compleanno del babbo. - Che si fa - chiese la Maria a Lucio. - Portiamogli un bel mazzo di fiori - propose Lucio
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. Ramoscello di mandorlo. Con le forbici Lucio tagliò un ramo di fiori rosei dal pesco, uno di fiori bianchi dal mandorlo e uno dal pero. Com'erano
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Gennarino era un bimbo sciocco e antipatico, perchè aveva sempre paura. Se gli dicevano di fare una data cosa, rispondeva - Non sono capace; ho paura
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, bambini miei, io sono molto contento. Però devo dirvi che, senza saperlo, avete commesso un piccolo malanno. Avete fatto bene a cogliere le viole; ma
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un'amica della mamma Corrado, il signorino «Toccatutto», secondo il solito, cominciò a curiosare. In un angolo della stanza v'era, sopra una mensola
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Un giorno Enzo tornò a casa tutto lieto e gridò: un quadrupede (il gatto). - Mamma senti quante cose ho imparato. Il nostro cane Tom è un quadrupede
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lei. - La Luisa infatti dava spintoni a tutte le compagne. Quando si moveva dal banco faceva sempre un gran chiasso e interrompeva tutti quelli che
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si erano dimenticati di osservare chi c'era sulla carrozzella. Vi era un povero vecchio senza gambe! La mamma diede qualche moneta all'infelice
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I. Il babbo scrive alla Lisetta e alla Bettína. Un giorno la Lisetta e la Bettina, due buone e care sorelle, ricevettero da Parigi, una città lontana
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Un giorno la signora maestra cundusse tutti i suoi scolari a fare una passeggiata fuori di città. - Che bel sole! - dicevano i ragazzi tutti contenti
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Sentite come strilla e fa i capricci? Sì, Giulio, proprio lui, che fa i capricci come un bambino dell'asilo. Amor materno. - Non lo voglio; è cattivo
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Quel birichino di Tonino aveva il brutto vizio di alzarsi ogni momento da tavola anche se vi erano invitati. Ma un giorno gliene capitò una che non
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cose. Voleva farne una bambola ben educata, ora che anche lei era diventata più buona per merito dell'Emilia. - Soprattutto diceva adunque un giorno la
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Ferruccio. . . » 22 Il signorino Spaccamonti . . . » 23 L'Emilia non vuol lavarsi . . . » 24 Conosco un fanciulletto....(poesia) . . . » 25 Povere
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L'Emilia e la Maria giocavano sempre insieme. Un giorno vollero giocare «alla scuola». L'Emilia doveva essere la maestra; la Maria la bidella; le
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Un giorno la signora maestra volle vedere il sillabario di tutte le sue scolare. Molte lo avevano già tutto sciupato. La Maria invece aveva imparato
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