La mattina del Natale scorso, tra la folla allegra e testante che ingombrava le vie di Roma, incontrai una carrozza dove erano un babbo, una mamma e
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aveva preso quell'aire, quell'abitudine di montarsi la testa con la fantasia d'un pericolo ignoto, appena vedeva che non c'era lì pronto nessuno che
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Nell'onomastico della sua amica Elvira, la signora Gilardi le avea mandato in regalo un bel croccante di mandorle, che gl' invitati avevano gustato e
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Spesse volte, vedendo da lontano un poveretto, dico tra me: — Gli darò due soldi, uno per lui, l'altro per l'altro. Quest'altro è un povero vecchio
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Si chiamano, si rincorrono, volano di qua e di là, dai nidi vuoti al campanile, dal campanile alle grondaie, stanno ferme un momento, posate lungo il
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che laggiù, in fondo alla strada, tiravano sassi a un albero di albicocco per farne cascare a terra le albicocchine immature. Le macchie di rovi, che
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Mi accade, qualche volta di dimenticare a casa il portamonete, specialmente quando muto abiti e faccio in fretta. E ogni volta, quasi un maligno
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dell'onorevole, e che — ragionato un pochino in salotto con la signora Scalandri e con la signora Margherita, sua sorella maggiore — andavano poi a
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che un bambino non soglia. Quella sera, a letto, dopo che la mamma gli aveva fatto recitare il paternostro, egli domandò: — Mamma, pane quotidiano non
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subito a soddisfare; ma sapeva pure mostrarsi severo, appena il bambino accennava di diventare troppo capriccioso. Bastava un' occhiata, un motto di
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ricordo delle noie di quel viaggio, che era stato quasi un disastro, mi avrebbe fatto apprezzare grandemente il beneficio del nuovo mezzo di trasporto
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grazioso che no. Divorava; era sempre affamato e con tanto di becco aperto, strillante; il piacere però di possedere un uccellino non raro in Sicilia
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camicia a brandelli; l'altra, scalza anche lei, ma un po' più ravviata, col fazzoletto azzurro di cotone, a palline bianche, avvolto attorno alla testa. Il
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, abbagliata, aveva accostato subito la faccia alla faccia del babbo; poi, per significargli la gioia che le inondava il cuore, gli aveva dato un bacio
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Giorgio era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di scuola lo chiamavano il filosofo, perchè raramente si degnava fare il chiasso
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s'erano accorti della buffonata, e avevano cominciato a ridere. In un attimo tutta la classe s'era voltata; e le risate, dapprima sommesse, si erano
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, stentatini, riguardosi e timidi da non sembrare due bambini, ma una donnina e un omino rimasti con quelle sembianze in virtù di qualche incanto. L' aria
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. (Piagnucolando:) Quanto sono infelice! IL RE. (come sopra:) Un po' di contegno, Regina! LA REGINA. (al Reuccio che si è alzato:) Sedete, Reuccio; e quando
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Mesi fa, un maestro elementare che unisce alla elevata cultura la passione e l'entusiasmo per la sua missione educatrice — lo nomino con gran piacere
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il cavaliere alla signora Zaira. ELENA. E io un ceffone, come ella rispostò l'altra volta. GINO. Facevano per chiasso. ELENA. Sì, per chiasso! Dopo
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fate mai niente di male, — loro diceva in ogni occasione; — il Signore vi vede. — Dov'è il Signore ? — un giorno aveva domandato Ida, la minore
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. Appena poteva avere tra le mani un cane, un uccellino, un gattino, una bestiolina qualunque, Ernesto sembrava preso dalla perversa smania di farli
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sprimacciate, e poi aveva rifatto i letti, cavando dal cassettone la biancheria un po' ingiallita dal tempo. La prima sera però le bambine avevano dovuto
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Durante l'anno, i due bambini avevano mantenuto il segreto della loro gentile congiura. Non era passato un solo giorno che non ne avessero parlato
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buffonate; e per ciò la mamma la lasciò andare senza domandar altro. Poco dopo, ella tornava, portando con le due mani un vasoio coperto di carta rossa
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rindossare tutta quella roba rimasta là ad attenderle; quasi lo sciorinarla all'aria e al sole fosse un segno di letizia e di festa. Aveva teso delle
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Or accadde che un giorno le sorelle, per divertirsi con lui, si misero a fargli dei dispettucci. Una gli buttava giù i soldatini schierati sul
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Il direttore aveva spinto un po' bruscamente Dino in una stanza accanto alla sua, e lo aveva chiuso lì dentro a chiave. Da prima il ragazzo era
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Un' ora e mezzo dopo, la chiave stride nella toppa e il bidello, dall'uscio semiaperto, dice: — La vuole il direttore. Il direttore, seduto dietro la
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tazza di cioccolatte e i biscotti, ma a torto. Dino era un ragazzo allegro, non cattivo; e da quel giorno diventava proprio il modello degli scolari
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spasseggiassero su. Enrichetta li aveva replicatamente contati; voleva vedere quanti il Bambino ne avrebbe mangiati in un giorno. Erano trascorsi due giorni, e
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tristezza dell'autunno, e i freddi dell'inverno. Cantate, amate, nidificate. Per voi la vita è un continuo sorriso... Volteggiano, stridono; è il gran giorno
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quando sarebbero stati capaci di mangiare da sè. Collocai le due nidiate in un panierino, lo copersi con un tovagliolo, e feci la spedizione
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pelare? E se si sentiva stanco dalle fatiche della giornata, e se gli doleva un po' il capo, o la tosse lo tormentava, s'arrabbiava di più. L'idea di
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panchette di legno, e vi avea riversato dentro un bel mucchio di farina. — Questo qui è lo staccio per la crusca. Guarda: si prende così, e si scote
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. Appena le vide, don Paolo diventò un drago a dirittura. — Di nuovo qui? Su, su a casa! E siccome le bambine esitavano, così egli soggiunse: — A casa! Vi
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Di tanto in tanto, per far svagare le bambine, le conduceva in campagna, a Doguara, nel fondicello tutto piantato a olivi e mandorli, con un po' di
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tant'anni, raccogliendone i fiori e conservandoli in un cartoccio, quasi fossero stati qualcosa sopravvivente della sua povera figliuola. Ingrossato nel
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cominciato il giro dall'altra punta del paese. Poveretti! Andare attorno con quel freddo e suonare con le mani intirizzite non era un divertimento; ma alla
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, ogni volta, di arrabbiarsi contro la disdetta: — Santo Dio! voi mi spogliate. La posta era di venti nocciuole, ma egli invece pagava un soldo; e le
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Erano passati dieci anni. Lisa aveva preso marito da sei mesi; si parlava già di certe trattative con un cugino del marito di Lisa che aveva posto
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Per altri due anni era durata così, senza un giorno di tregua. Poi il vecchio era diventato triste, muto. Passava le ore della giornata su una
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: — Quella stoffa no; questa sì, ma... Sarebbe meglio quest'altra. — Il sarto cominciava a spazientirsi, vedendolo così incerto e così variabile da un istante
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stanze, soltanto la camera da letto e la cucina erano un po' ravviate. Egli viveva relegato colà, quasi le altre stanze non fossero sue, non permettendo
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Ma quasi tutt'a un tratto non si raccapezzò più... Le gambe gli si piegarono sotto, e gli parve prudente mettersi a sedere... — Oh, Dio! Si vedeva
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Lo spavento della mamma era stato grande. Mentre un servitore correva in cerca del padrone, un altro volava a chiamare il medico nella vicina
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volta intanto, invece d'un giorno e mezzo, i ragazzi dovevano rimanere alla fattoria l'intera settimana. C'erano non so quali vacanze, e il babbo
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qualcuno avesse osato rubargli una goccia di latte; intanto, da due giorni, gli mancava un bel cesto di ricotta al giorno. — Se me n'accorgo, rompo la
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meno chiasso, meno capestrerie. D'allora in poi, a ogni loro ritorno alla fattoria, se essi accennavano a riprendere un po' di solito aire, bastava
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mamma non vuole. — Babbo e mamma sono dei grulli ! — rispondeva irritata la vecchia. — Fuori, fuori! E attrapparono un forte raffreddore, con tosse
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