L'onorevole Giacomo Del Giudice domanda un congedo di giorni 20 per urgenti affari di famiglia.
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presidente. L'onorevole Messedaglia chiede un congedo di giorni 15 per affari di pubblico servizio.
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Nell'anno 1870 un altro incaricato marittimo visitò quel bosco, esaminò i campioni che si stavano lavorando per l'esposizione di Napoli, e, dopo aver
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uno speculatore privato per un prezzo che nelle presente condizioni della proprietà fondiaria e nella mancanza di comunicazioni stradali non potrebbe
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Il deputato Chiaradia, per ragioni di famiglia chiede un congedo di otto giorni.
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contribuente, o non poteva pagare, o non era stato ritrovato. E l'attestazione di un usciere giudiziario era qualche cosa di più importante che
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confisca, dell'incameramento fiscale, perchè per otto giorni di ritardo comincia il diritto nel pubblicano a prendersi il quattro per cento, e se avvi un
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delle imposte; scorgo invece che con un tratto di penna sono mandati sul lastrico, salvo il diritto di continuare per un quinquennio a quelle condizioni
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percettori hanno ottenuto questa carica mediante un pagamento; nelle provincie napoletane questo sistema fu in vigore sino ad un certo punto, quindi
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disposizione dell'esattore in tutti i comuni nei quali sia necessario l'uso di un messo intimatore? Poi c'è l'altra questione delle spese. Se a tutti
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minore spesa possibile, non già per introdurre un arbitrio. Che arbitrio volete che si prenda un esattore, quando tutto è determinato in questa legge
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Villa-Pernice, relatore. Ad ogni modo ha manifestato un desiderio in questo senso.
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Mi permetta di fargli osservare che fino dal 1862 si discusse un disegno di legge sulla riscossione delle imposte dirette, in guisa che se un appunto
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un solo aspetto questa legge. Le cose umane quando si vedono da un lato solo, danno sempre un'idea affatto incompleta del loro valore.
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Camerini. Io non ho che brevi osservazioni a fare sopra quest'articolo 3. La prima si limita ad un chiarimento che io domanderei alla Giunta ed
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che in qualche comune si trovi un cittadino onesto e risponsale, e non sia necessario ricorrere all'asta; può essere che a lui ed al comune convenga più
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Se questo articolo non fosse messo in rapporto coll'articolo 12, e se è un caso diverso, io direi così: allorchè si deve venire a una terna
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del comune importino dover fare la elezione sopra terna. Ciò non si fa dipendere nell'articolo 3 dal caso di un doppio esperimento, a differenza
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Bertea. Si contemplano le spese di riscossione, e poi, per riscuoterle si assegna un aggio; dimodochè
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comune. Un esattore, il quale deve impiegare un capitale in un'esattoria, calcola sopra un certo tempo, altrimenti non potrebbe sviluppare la sua
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Però, parmi che per la ricchezza mobile rimane ancora un due per cento, il quale rappresenta le spese di stampa; ma, in quanto all'obbiezione
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Riguardo alle offerte per iscritto, ho proposto un altro emendamento nell'articolo 7 e mi riservo di svolgerlo.
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Art. 11. Quando manchino le offerte, o quando per non esservi almeno due concorrenti non si addivenga all'aggiudicazione, si fa luogo ad un secondo
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, sentita la deputazione provinciale, di provvedere d'uffizio per un anno per tutti gli effetti di questa legge. Ora io prevedo un altro caso, il quale
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Ora, se non è praticamente possibile che il prefetto abbia sotto mano un numero di comuni sufficiente ed in condizione di poterli aggregare, perchè
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presidente. Se è per un'aggiunta, questa potrebbe assumere la forma di un articolo speciale.
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Camera; fu respinta già due altre volte. Secondariamente poi qui s'introdurrebbe il consorzio obbligatorio in un caso eccezionale, per cui conviene
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Massari. Mi si dirà che è un inconveniente, e lo riconosco anch'io, che un ministro del culto eserciti le funzioni di esattore. Ma io vorrei che
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, dell'onorevole Massari, ho formulato un emendamento col quale resta escluso dall' ufficio di esattore il ministro del culto che possiede un beneficio
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Comprendo benissimo che sarebbe un caso assai singolare che un ministro del culto fosse rivestito della qualità di esattore, ma credo che il solo
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Un deputato. Domani si metteranno d'accordo.
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ministro per le finanze. Io osservo prima di tutto che il numero dei contribuenti va sempre variando; varia per la ricchezza mobile; varia in un
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Ma, signori, questo è un atto di ribellione, un atto di fellonia, che noi facciamo calpestando le gerarchiche convenienze del dritto pubblico da cui
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coloro i quali cooperarono alla formazione dell'unità nazionale, sapete che cosa vi farà? Chiamerà un imbianchino e con un frego di pennello cancellerà
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Il Papato dunque è morto, ed il Governo italiano non deve che seppellire un morto, è con un bucato morale togliere tutte le lordure. Sì, un bucato
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presidente. Permetta, onorevole Morelli, non è un atto consumato, non è che una proposta.
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Morelli Salvatore. È un atto già consumato, onorevole presidente, che tutti abbiamo il diritto di discutere.
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Permettetemi, o signori, un riassunto rapidissimo della questione di Roma.
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Si è detto ai partito liberale moderato: voi, signori, non fate altro che lasciarvi trascinare da un partito
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Ora, queste guarentigie non si potevano trovare che dando a Roma un aspetto ed una destinazione in diametrale opposizione con tutto il suo passato
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Mi permetterò da ultimo di addurre un altro argomento ancora più potente, l'ultima prova, per così
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E qui sorge altra accusa che si è fatta a questo programma, quella di non essere un programma conservativo.
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L'altra è quella dell'onorevole Salvatore Morelli, che abbiamo udito or ora chiamare un gran malfattore il Papa, un mestiere il ministero del culto
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Bortolucci. Signori, io vorrei avere la parola eloquente ed autorevole di alcuno dei nostri insigni oratori cattolici, di un Venturi, di un Gioberti
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Noi vediamo in Roma introdursi ogni sorta di profanità, e vediamo un Governo che non sa, nè può mettervi riparo, che non sa trovare un sindaco, un
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Noi vediamo infatti un Pontefice che, forte del suo diritto, protesta all'orbe intiero contro le patite usurpazioni, e vediamo un Governo che, non
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L'onorevole Bonfadini si tenne invece ad un altro sistema. Egli fece appello a un certo diritto storico in astratto, a cui io credo che abbia
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«Io non credo (diceva Prevost-Paradol, scrittore che certo non era troppo deferente al cattolicismo), io non credo che un Pontefice possedendo un
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Sta bene; ma, signori, un Governo ed un popolo, prima di gittarsi in questa eventualità, debbono avere la coscienza di aver fatto tutto ciò che era
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Poi, o signori, non è solo colla guerra che si può perturbare l'andamento regolare ed il progresso di un paese.
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