prigioniero un solco sanguinoso. Un ruggito di belva uscì dalle labbra dello strangolatore. - Uccidimi, - disse con un tono di voce che più nulla aveva d'umano
. - Miserabile! - gli urlò agli orecchi. - Ti uccido. - Uccidimi, ma non parlerò. - Kammamuri, a me! Afferrò il prigioniero per le braccia e lo scagliò
ammazzarmi, ma dalla mia bocca non uscirà sillaba. Sono un sipai! - Bada, Bhârata, che non si ritorna più, una volta scesi nella tomba. - Uccidimi se vuoi. - È