l'uomo e i passeri videro tutto: raccolse l'uccello morto, levò dal becco il boccone, lo riaccomodò sulla trappola e dispose questa di nuovo sotto la neve
passi. — Un uccello nel camino! — gridò un bambino. — No! — disse un altro. — Sí! — Prendiamolo! — Eccolo, com'è piccolo! — Manda fuori il gatto
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perché volevano tutti e due tener l'uccello: il piú alto lo afferrò e gli staccò il filo dalla zampa. — Ahi! ahi! — gridò Cipí e, stufo di essere
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: — Tu fai osservazioni a un uccello? Come ti chiami? — Mi chiamano... Margherí, — rispose aprendo un poco i petali per far sentire la voce. — E tu
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l'aiutavano a portare pazienza. — O bella... — ripeté Cipí, — ma si può sapere chi è lui? — Un uccello! — spiegò Passerì. — Un uccello come me e te? — Oh no
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ancora uno sguardo, rapido, a Gentile e all'ingombrante cavalletto, inerte e deforme uccello di legno. Sembrò al pittore che quello sguardo fosse di
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preferiscono mirare a un uccello, che cade senza un grido, piuttosto che tra corazza e corazza dei nemici, con il rischio di colpirli, e sentirli gridare e
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. Non è un uccello? — No. Se fosse un uccello sarebbe un po' sollevato dall'orizzonte, o del tutto invisibile. Gli uccelli troppo lontani non si vedono
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