nella laguna Alvise e il suo ponte. Capito?», - spiegò la bimba tutto di un fiato. Con la coda dell'occhio Alvise sbirciò il rio. Era di un bel verde
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copriremo con la rena e le alghe della spiaggia in modo da far credere che tutto sia naturale. Noi ci chiuderemo lì dentro con quanti viveri abbiamo
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storia dei Venetici, il palazzo del governatore, la lontana isola di Famagosta, avevano perso tutto il loro incanto: non restava, ora, che l'amara
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prode e bollente alleato. Ritto sulla poppa, a capo scoperto ma armato di tutto punto, il condottiero veneto rispose cordialmente al saluto. Un'ombra di
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ringraziamento. E mentre tutto intorno risonavano liete grida, i mercanti turchi si rifugiavano nei loro fondachi e vi si chiudevano, spaventati e silenziosi
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, un delizioso quadretto da lei dipinto in quei giorni. L'inverno, con i suoi geli e il suo squallore, stava per giungere. Tutto intorno, dal cielo
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residenza di Alì pascià. - E tu, poverina, lo hai atteso tutto questo tempo invano? - Io, e la mamma, che è diventata cieca. Gli occhi di Teodora
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dall'ampio camino, dove sugli alari di ferro battuto ardevano grossi ceppi. Fuori, tutto era candore. La neve, caduta in abbondanza, copriva di un soffice
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spensierata come le altre fanciulle della sua età. Due care donne attendevano tutto da lei, pur così giovane ancora, ed ella si sentiva fiera del compito che
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Signore gli mandava ora pace e serenità. Egli accettava tutto con la sua fede incrollabile che in tutto gli faceva riconoscere la volontà di Dio. Grazia
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sdraiata e al buio, poichè la minima commozione potrebbe riuscirle fatale. Tu tornerai a Venezia e l'aspetterai, sicura che tenteremo tutto il
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della sua vita priva per sempre del dono inestimabile della luce. Alvise gli aveva detto tutto, dopo averlo preparato a poco a poco alla triste verità, e
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intorno all'anno 810, dopo avere sloggiato le truppe di re Pipino, che avevano invaso quasi tutto il territorio dei Venetici, la capitale fu
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salve al porto di Rialto. Tutto questo aveva raccontato Lorenzo Sagredo alla sua piccina mentre ella ammirava, come adesso, il bel quadro ricco di
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dalle acque pigre e dava l'illusione che anche il rio fiorisse, come tutto fiorisce in primavera. Lucrezia Sagredo viveva in una notte profonda; ma
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sulle labbra giovanili; e Loredana per tutto il giorno provava un senso di calore e di conforto. - Lori, Lori, ma dove sei? - risonò più alta e
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impediva. Per tutto il resto della notte, che le parve interminabile, stette ad ascoltare i misteriosi sussurri della notte punteggiata a intervalli
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erano voltati a guardarla!), di gettarla in mezzo alla laguna. Tutto, per fortuna, era finito bene, ma Loredana non aveva mai potuto vincere la paura
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- Che cosa succede, Alvise? - chiese Loredana, meravigliata di tutto quel mistero. La sua voce aveva avuto un tremito impercettibile che non sfuggì
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ne era afflitto. «È giusto,» pensava «ch'io sia punito.» Meditava tutto il giorno su quanto avrebbe fatto, e pensava alle persone care che aveva
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cadde, però, al sopraggiungere della notte. Le vele si afflosciarono di nuovo e tutto fu calma e silenzio sotto quel cielo buio tempestato da miriadi di
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la cintola del padre passata intorno a un rottame di alberatura e stretta poi alla sua persona. Tutto, allora gli tornò chiaro alla mente: infuriare
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, leggermente alcalina, che gli era stata di valido aiuto in quella vita primordiale. Poi, piano piano, la febbre era scomparsa del tutto; la forte fibra
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