Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Penombre

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Praga, Emilio 16 occorrenze

Penombre

nelle ville, tutto è fremiti e scintille, tutto è palpiti e splendor. Musa mia, tu se' una mummia, nel mio cranio, orsù, ti sdraia; tavolozza, si

Penombre

Staman nel bosco stavo tutto solo i gorgheggi a tradur di un usignuolo, quando un falco calò sul picciol nido e ripartì con un superbo grido: la voce

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tutto che langue, o manca o fugge, tutto che il tempo invola, e l'uom distrugge, o vecchia cieca tu sei sacra e buona, e ben giri quaggiù la tua corona

Penombre

darò un altare tutto per lei, tutto profumi ed or! Sera e mattina, senza mai posare, dovrà cantarmi l'Angelus nel cuor. Porrò l'Invidia accanto al

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frugando in un convento abbandonato. Tutto pieno di note è il volumetto: qua e là qualche versetto della Chiesa all'esametro latino sposa Sant'Agostino

Penombre

sante gioie, o speranze divine! Che ce ne resta, o mia donna, a quest'ora? Ma non è tutto, non è tutto spine l'oggi, se, uniti, sussurriamo ancora: o

Penombre

vi schianta senza dir: perdona. Vino d'Italia, itale donne, e cielo tutto bufere, tutto nebbia e gelo! Pure è italiano... dunque gridiam che è di un

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ciel mi sogguardate collo splendor delle tremanti occhiate, ditelo voi, vergini cose, è vero, ch'io tutto finirò nel cimitero? Suonano a esequie, un

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santo oblio, come un intingolo della massaia quando i fittabili tornan dall'aia ; quando gorgoglii è tutto tuo l'ingegno, o a poco a poco, come un

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, per darmi la cena, riponevi in un angolo il rosario; egli, finito appena, tutto ridente mi sedeva accanto, e mi diceva : - T'ho aspettato tanto! - I

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fatal che la rinserra non sorgerà mai più: prole di ignoti profanò la casa che fu sua casa, e nostro tempio fu. Ma non tutto esulò nel cataletto l'idolo

Penombre

il manico d'or, parea la canna di un pover'uomo. Mi zoppicava accanto un vecchierello tutto avvolto in un lurido mantello; era canuto, giallo e

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Per l'ampia volta querula, nel coro intarsiato, l'orme di cinque secoli un giorno ha cancellato; or tutto è liscio e candido, e, a quei toni

Penombre

pensier se anch'io non sono un'arpa eolia! É rima, è strofa qui tutto che giunga; fin dai bimbi che all'aria mattutina portano a passeggiar l'acuta e

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la mostra è generosa. Qui, sulle piazze il carneval sonnecchia, e tranne il rombo di qualche carretto che si perde nei vicoli lontani, tutto è quiete

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ascolterem vocaboli di desinenza achea, e la superna Idea al fango aggiogherem. Saprai che, da quest'orride burle della natura, tutto un sistema

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