coltivarlo. Ella si scosse tutta, e mi sembrò sulle prime si rallegrasse all'idea di liberarsi di me: poi le vidi gli occhi pieni di lagrime. In quel
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dal suo torpore doloroso, poi s'irritò perchè il bambino, impazientitosi finalmente di tutta la curiosità che destava, contrasse il viso come per ridere
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botte verdissima e fresca come un gran frutto acerbo si dondola un po' sul carro, a pancia in su, e pare si compiaccia di tutta quell'abbondanza
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nuovi, e caricato il letto di coperte di lana; accendeva il fuoco per me nella tetra stanzetta da pranzo che s'illuminava tutta e diventava quasi allegra
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tutta e farmi promettere dai suoi occhi tutto quello che invano fino a questo momento ho chiesto alla vita: amore, protezione, denaro.... Ma vuotato il
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disperato: avevo l'impressione che quel castigo di donna ingombrasse tutta la casa, che fosse lì pronta a divorarsi tutto. E noi avevamo lo stretto
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, placidi, nuotanti come in un velo di piacere, le labbra strette succhiavano l'aria. Subito mi preoccupai perchè la balia la ricoprì tutta: non poteva
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: entreremo nella verità, in una vita che sarà tutta limpida, fino alla morte. Intanto era notte e non abbastanza scura per me che invocavo tanta luce
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tutti i lamenti e i canti che salgono dalla profondità della mia anima; ma a dire il vero la bambina non si agitava nè piangeva; era tutta dura
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sentì tutta ardere: toccò il bambino e le parve che avesse la febbre. Allora cominciò a recitare una preghiera contro la febbre, che dopo tutto è
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tempo. Sì, erano gli stessi: tutto c'era, lì e in tutta la casa: solo lui mancava. D'un tratto un piccolo gemito, seguito da un pianto sommesso
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caffè preparato per i padroni; poi mise sul vassojo le tazze per portarlo a loro. - Dirai loro che la creatura ha avuto tutta la notte la febbre: e
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, finchè Elisabetta non perdè la pazienza. - Ma cosa vuole che ne sappiamo noi? Ne sappiamo tanto quanto vossignoria; forse anche meno. Albina, tutta
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del gatto: non osa, però, finchè Bona non gli prende Ia manina e attirando a sè la bestia gliela fa accarezzare tutta. Allora il bambino ricomincia a
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tutta, così, di tanto in tanto, per ogni gesto ed ogni grido del bambino. Forse era la primavera, col suo alito materno, a scioglierle quel gran dolore
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sulla panca davanti al camino acceso: teneva le mani in grembo e anche quelle mani lunghe, pallide, parevano solcate da cicatrici di dolore; tutta in
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vetri, chiusa da una persiana, dava sulla strada. DaIla cucina stretta e lunga come un corridoio, tutta luccicante di tavole di marmo e di recipienti
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serpente tentatore. Ancora a ricordare quei momenti vedo tutta la mia vita ricoperta di un velo rosso.
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ripetevano qua e là; tutta la siepe, del resto, era malandata, vecchia di chi sa quanti anni: neppure dove confinava coi campi della casa colonica era
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sdegno feroce, ed io sentivo di amarla per tutta la vita. Ma lei non perdonava. Invano mi ero inginocchiato davanti a lei e le baciavo la veste: appena
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la voce, ma tutta la mia persona si tendeva in atto di protesta; e vedevo delle scintille, che mi sembravano il riflesso dei miei occhi splendenti di
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