: « Consenti ora ch'io stringa la tua destra » (epis. III) e, nell'esodo: «O amico, deh, porgi la tua mano, antico pegno di fede». Se mai, piú
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condurrò io dalla tua mamma domani sera. Non ti farò picchiare, vedrai! E credette di continuare a sognare, la mattina, destato dal rumore che faceva
colazione?... Non ti ha dato nulla tua madre?
sa!... - Li riporterai a tua madre, poveretta. - Sei ricco, e nessuno lo sa! - replicava compare Cosimo, ridendogli in faccia. Cuddu trasse di tasca
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qui tu, pendaglio di forca? - esclamò un carrettiere di Ràbbato, vedendo Cuddu. - E la povera tua mamma che piange! - Glielo riporterete voi, sul carro
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buona donna, che tale è tua madre! Era la voce di compare Ignazio. Scopertolo, accorreva verso di lui, minacciandolo con la mano. - Come? Sei venuto fin
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- raccomandò a compare Ignazio. - Quella poveretta di tua madre!... Le faccio scrivere! Tornerò domani. E compare Ignazio uscì dall'ospedale, gesticolando
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quest'ora la tua mamma ti cerca - gli disse il ragazzo. - Tornerai a casa questa sera?
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. - E la tua mamma perché non vuole? - Che ne so!... Fammi vedere la grotta. Tornarono un po' indietro. La porticina era rimasta aperta. L'entrata era
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la tua povera mamma! Lasciategliele dare quattro scoppole, compare Nunzio. Gli faranno bene. Cuddu cessò di mangiare. Pino gli disse: - Non aver
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, egli disse a Cuddu: - Questo, il più grosso, sarà per tua madre. Su, marcia! Come se con questa parola compare Nunzio gli avesse stroncato le famose
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taglia la tela... - Guardami bene negli occhi... - Vi giuro!... - Non vuoi metter senno? Tua madre dovrebbe romperti le ossa! Cuddu, stizzito di non esser
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la tua povera mamma che ti aspetta! - Ma non mi aspetta; sa dove sono andato. - Dove? - Lassù, fino all'altro stradone. - E perché ci sei andato
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- In tasca. - Ho trovato dei funghi e li ho colti. - Fammi vedere. Fortunatamente era vero. - Ti manda a rubare, tua madre? - Che dovrei rubare? - Se
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. - Parlerò io con tua madre. Ti attendo a casa, più tardi. - Per le lettere? Mia madre non vuole. - Non dirle niente. Vieni: Lascia fare a me. Cuddu trovò
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che vivi nella metropoli, a contatto col mondo piú tumultuoso, tu non saprai mai per tua esperienza quello che Cosima conosce attraverso la propria
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immediatamente, se tu non riconosci la tua colpa. Ti impiccherò con le mie mani.» E l'altro confessò. Tutto parve cancellato: eppure un'ombra rimase sopra la
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tormentava come per dimostrare che non erano lucidi per artifizio. «E poi, perché non hai il corpetto? L'hai perduto? La tua camicia sembra la camicetta di
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