comandamenti d'Iddio dicono« Onora tuo padre e tua madre » ma non fanno parola dei sentimenti dei genitori verso i figli. Eloquente silenzio della
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, scossa da subitanee paure, o perduta in esaurimenti mortali. - Tu non mi ami, tu sei lontana di qui; la tua anima è assente; oh ritorna, ritorna! - egli
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a costei la miglior parte della tua vita, riponi in costei tutta la tua speranza; siile fratello, padre, marito, ansante, antico, consigliare
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bene. - Oh sì, con tanti rumori e tante noie di tua particolare invenzione! - Scherzi innocenti! - Non tutti, caro, non tutti. A letto, per esempio
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come sei brutto nel pianto! Pigliati la tua scarsella e vattene in pace per l'amor di Dio! » Né maggior spesa faceva Gaetano per vestirsi, essendo
L'indole ribelle degli antichi Romagnoli ( Romagna tua non fu mai senza guerra ), l'origine e la storia dei Livornesi e dei Liguri Apuani ci può
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«Romagna tua non è nè sarà mai
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La tua perdita è certa (Zingari rumeni).
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Figlio - «Al diavolo la tua croce, padre! Non m'insegni bene.»
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Vai a casa tua
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asino. A chi gioverebbe una tragedia? a te no, a Celestina nemmeno, meno ancora a tua madre e alla tua casa: tutt'al piú servirebbe a far sapere anche a
lanzichenecchi le fragili virtú e le riposte dovizie della bellezza? Scherzi a parte, Giacinto; se vuoi proprio bene alla tua povera mammà, come vuoi far
un pezzo di pane. E tutta la psicologia non vale le lagrime d'un orfanello. Va, va, o filosofo, semina l'idea tua nell'opera tua." Improvvisamente si
, la gente non crede mai che sia senza colpa. E allora diventa uno scandalo il solo farsi vedere. Negli esercizi della pietà potrai trovare la tua
, ha parenti questa tua cara innocentina? - È orfana, ma ha qualche parente. - Bisognerebbe sapere che gente è. - È buona gente, incapace di
tuoi figliuoli. Giacinto fissò gli occhi scherzosi negli occhi ridenti dell'amica di mammà, che rimbeccò con spirito: - La colpa è della tua politica
sia tua; ma io gliel'avrei data una coltellata nel ventre. Nel dire queste fiere parole, il ragazzotto, che mandava scintille dagli occhi, lasciò
vocione di pà. - Io non ho mai negata la mia minestra a nessuno de' miei figliuoli. Chi è nato a portar farina, chi è nato a portar crusca, per tua
non sapevo dargli torto. - Non conosco questa tua Celestina, - gli dissi compassionandolo - ma procuro di vederla co' tuoi occhi. - Per il momento non
stanno in casa tua? - gli domandai. - Tutti bene. Salta su che ti aspettano - disse aiutandomi colle due mani a montare sulla timonella, che sotto
i nostri avversari di domani, se l'urna sarà repubblicana o socialista. Cristo ha detto: "se la tua destra ti è cagione di scandalo, tagliala", e noi
come un disperato: - Ah, per te e per la tua smorfia i denari ci sono, brutto mangialibri: aspetta cane. - Ma la Lisa, che aveva ormai fatto
di dolore e di sconforto . - E mo' sei contenta? - prese a gemere la mamma. - Quando imparerai a moderare quella tua lingua? Ognuno ha i suoi difetti
avrai affilati in te stesso gli strumenti della tua tortura, quando la mano spietata del dolore ti lancierà contro te stesso. E Giacomo non potè impedire
letto, come se si sentisse afferrato da una forza non umana. - Giacomo, senti, sono la tua Celestina - chiamava la voce dolente con una intonazione di
Battista. - Tu, tu, - muggí il fratello con parola convulsa - tu fa il professore a casa tua e quando avrai finito di mangiare il pane a . a . a . E lo
piú prete per me tu saresti sempre stato il mio padrone e io la tua serva. Essa aveva allora poco piú di quattordici anni; ma quando, qualche anno dopo
pratico, che ti consigli e ti mostri fin dove è dover tuo riconoscere gl'impegni di tuo padre. Un sapiente della tua forza è un pulcino nella stoppa in
all'amato lacera la concordia e mette in pericolo l'amore. Tu lo sai, che io dal giorno che ti dissi: son tua, non pensai cosa che tu non sapessi
livida, che eternamente è accesa su quel cippo di bronzo. No e poi no! Io potrei convertirmi un giorno alla tua religione, a quella della Speranza; se
delinquente. - Perchè avevo sete. - Ma quell'arancia non era tua. - No, ma la fruttivendola ne aveva cento e mille. - Non importa. Quelle arancie eran
spiegazioni. Tuttavia volle aggiungere: - Domanda a tua madre se è stata contenta. Ha mangiate piú ... Basta, mi faresti dire uno sproposito. - E lei
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manca un bottone, e i colletti sono sfilacciati. Chi ha cura della tua biancheria? - La mia padrona di casa. - Veh, i polsini di lana rossa che ti ho
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sposarti? - Appena finita la pratica. - Dove pratica? - Dal primo avvocato di Parma, il Sandri. - Tua madre non s'è accorta di nulla? - Non credo
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sei una donnicciuola, non capace che di cianciare. - La mia dote… - La tua dote, divisa in cinque, non darebbe a ciascuno il pane. E abbiamo il maschio
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faccia sul petto di lui. - Vedi, vedi? Te lo dissi che questa vita è impossibile. Ho rimorso di veder sciupare la tua giovinezza; Teresa, mia povera
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? - così la pretora a Teresina - tua sorella ha otto anni meno di te, eppure si adatta a sposarlo. Teresina si strinse nelle spalle. Le gemelle per
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tua non è una malattia; non aver paura. - Ah! non è per questo ... Sta qui però, non lasciarmi sola. Quando il dottore venne, Teresa era tanto in
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. - Tuttavia ... se mi facessero delle osservazioni, a me, tua amica? - Ebbene dirai ai zelanti che ho pagato con tutta la mia vita questo momento di libertà
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pettinare? - Si lasceranno, datti pace; e godi in pace la tua vacanza; finché puoi!… Queste ultime parole la signora Soave le pronunciò così
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descrivono nei libri; ma alla tua età leggevo volentieri anch'io. Cose di gioventù! Una volta, che giunse una lettera dello zio di Marcaria, Teresina
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