Diventò pungente e cominciò a dare del tu al Viceré incalzandolo. Eseguì un rapido passaggio di guardia, s'inquartò, parò una risposta d'intagliata
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con te, fuggirei dove tu volessi, anche a costo di patir la fame.... - A questo punto Dodò, che aveva udito abbastanza, fece capolino tra una bottiglia
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: - Anche tu, mio Ragù, sei bello. I tuoi occhietti spiccano in mezzo a quel cappuccino bruno come due brillanti neri. Anche tu, appena guarito, sarai tutto
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soggiunse, volgendosi a Rita, che era felice di veder il suo grave babbo occuparsi dei sorcetti con tanta bontà: - Come gli dici tu, Rita, quando lo
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lo lasciava fare, e gli dava de' buoni consigli. Zì, zì, tu sei un cattivo soggetto, Moschino! A me non la dài a intendere, zì, zì. Il primo dovere
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Il giorno seguente cominciò a interrogare gli uccelli del tetto. — Lo sai tu chi c'è là dentro? — chiese a Piumaleggera. — Quella è la casa del
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Maometto. — Questo è vero, sebbene diversamente da come tu credi... Il motivo che oggi è stato proclamato, e per il quale la Signoria di Venezia, con
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Ora ti debbo dire alcune, cose per preservarti da un senso di scoraggiamento, dal quale e probabile che tu sia preso a quando a quando, nel primo
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e i miei consigli, vorrei piuttosto che tu buttassi il mio libro sul fuoco come un libro scellerato. Sì, se nel culto della letteratura tu dovessi
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bocca, al modo di dire il meglio che si può quello che si vuol dire. E tu avvèzzati a pensarci. Dirai: - Non s'ha sempre tempo. - Basterà che ci pensi
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fratelli d'Italia, che ti riconoscono maestro dalla nascita, devi guardarti anche tu dai dialettismi, non con altrettanta, ma con maggior cura degli altri
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Suppongo ora che tu mi domandi in qual modo dovrai proseguire , allargando il campo dello studio, dopo aver fatto la preparazione che accennai
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cattivo. Perchè se la fortuna ti ha messo nella condizione di comandare tu non devi approfittare. La Carta del Lavoro canta. Charta cantat, come
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Vai via! Che ne sai tu? Lo zio di Ruggerino, il capo colono - come voi sapete - aveva esclamato al ragazzo durante la trebbiatura, quando questi si
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guardati negli occhietti vispi, fecero subito amicizia. - Tu che cosa intendi di fare? - chiese il piccolo Vasco a Sergio con serietà. Con altrettanta
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disse: - Tu non sai come si chiama quella porta. - Lo sai tu - rispose Cherubino. - Io lo so. - Tu non lo sai. - Io lo so. - Tu non lo sai, perchè se lo
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di carattere molto cattivo e bisbetico. Non è vero. I signori Esami sono persone oneste che dicono ai ragazzi: - Tu hai fatto il tuo dovere, tu
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, piena di grazia. Il Signore è teco. Tu sei benedetta fra le donne. Maria si turbò a tale saluto, ma l'Arcangelo soggiunse: - Non temere, o Maria; per
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, rifà i conti coi servi. Viene avanti quel dei cinque talenti, e gliene presenta altri cinque, dicendo: - Tu me n'hai dati cinque e, come vedi, io li
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, trovò le sorelle di questo, Marta e Maria, le quali gli dissero: - Signore, se tu fossi stato qui, nostro fratello non sarebbe morto! - Gesù si fece
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alcuni Apostoli sulle sponde del lago di Genezaret. e, rivolgendosi a Pietro, gli chiese per tre volte: - Simone, mi ami tu più di questi? - E
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grandi baffi ancora umidi per l'acqua bevuta gli disse: - Si può essere eroi anche zoppetti come sei tu. Il giorno seguente ci fu un grande via vai di
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Cherubino non è molto comunista. - Fa conto: tu copi il problema di aritmetica che ha svolto Sergio con fatica. Il maestro ti chiama e con faccia
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prego, ragazzi, state di buon umore: non fare quella faccia Sergio, e tu Anselmuccio non battere il bastone, e tu Cherubino non morderti le labbra.
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I due contadini discutono. - Tu sei un testone - disse Fafòn mentre i nostri ragazzi dietro l'albero si turavano la bocca con la mano per non ridere
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CI HAI PENSATO bene, Stucchino? Decisioni come queste non si prendono alla leggera! A me pare che distribuendo tutti i regali tu abbia già fatto
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persone, e tu sei di quelle, il potere appesta anima e corpo e fa esalare fiele. Ma se abbandoni il potere, l'aria ti tornerà naturale». «Dovrò cessare
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- E va bene! - sospirò. - Avete vinto voi! Tu, Melchiorre, occupati della bambina, che io penso a questo furfante d'un cané. Melchiorre sorrise
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compenso delle tue fatiche. E vedi come. Le piante che tu coltivi hanno un'infinità di nemici negli insetti, i quali ne rodono le gemme, le foglie, i frutti
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ricambiali di vivo affetto. Del resto è meglio esser solo, che male accompagnato. Se pratichi ragazzi cattivi, anche tu diventi cattivo. Basta un ragazzo
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. Anche tu nell'inverno lavori, frequenti la scuola, e studi per farti poi un buon agricoltore, come il babbo. E lo diventerai, se impieghi bene il
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pane. Così si santifica la festa nelle buone famiglie campagnuole. Così la santifichi tu pure, che sei un bravo giovanotto. Or che pensi tu di quei
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alla salute. Alla luce del sole, e all'aria pura tu devi il colorito delle guancie, e la robustezza delle membra. Pallida, e svigorita, è la gente che
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fra i denti il pugnale e lo mostrò a Tit. — Uccidimi, — disse Tit. — Sí, uccidimi. Ma tu sai bene, e ti conviene ricordartene, che tutti i Nani del
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, comare! Questo è un segreto che deve rimaner fra noi; si tratta d'interessi. E se tu parli, bel cesto, perdi i due tarì alla settimana, e ti buschi
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mi voglia in casa. Eppure io filo e tesso trame d'argento, le appendo ai soffitti come panneggi e piglio le mosche. Tu, baco da seta, fili soltanto
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Il bambino dorme. La luna affaccia il suo viso tondo e batte sui vetri con un raggio. - Ehi, tu, librino, che fai sotto il tavolo? Il librino sospira
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Ninetta ha ripetuto la bugia. Rimasta sola con lei, la mamma se l'è presa sulle ginocchia e le ha detto: - La mamma vede tutto, bambina. Tu nel latte lo
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corpo, ma l'anima raccolta lo sente vicino: quasi lo vede e gli parla, cioè prega. Egli dice al Signore: - Signore, Tu sei il Creatore del cielo e della
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Signore è teco; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e
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custode del mio fratello? - E allora il Signore: - Caino, Caino, che hai tu fatto? Il sangue di tuo fratello grida vendetta verso di me. Perciò tu sarai
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Se tu aprissi gli occhietti e ti affacciassi alla finestra, vedresti la notte dei morti punteggiata di tanti lumicini. Non sono le stelle. Sono le
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vogliono invece dire che verranno poi sette anni di grande carestia. Tu dunque, o Re, provvedi durante l'abbondanza a raccogliere molte riserve di grano
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pane spalmata di miele. Anche oggi. Nino e Ninetta si guardano. - Diglielo tu - bisbiglia Nino. - No, tu. La mamma nota quell'armeggio, vede le fette
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finestrella del cielo, di inondare la terra di luce e di calore. Gli dissero - Noi non abbiamo nessuna altra ricchezza che te. Tu ci dai la gioia, tu
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compiuta. Ah! povera Serpentina, dove tu sei? - E una voce lontana, lontana: — Maestà, sono nel bosco. — E che tu fai? — Sento strani rumori. - Il Re
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— Bimbo mio, tu sarai Re! - E si era avverato. Stretta è la foglia, larga è la via, Dite la vostra, chè ho detto la mia.
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E ogni volta che lei gli diceva: tu sarai Re, il bimbo accennava di sì colla testina, come se avesse capito. Un giorno si trovò a passare proprio il
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i vostri corrieri han cercato male, che colpa ne ho io l Cerchino meglio. — E tu l'hai veduto, coi tuoi occhi, l' albero che parla? — L'ho veduto con
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fatto, ma non ho voluto girarmi a guardare. Che peccato non aver visto! Ormai non lo fa più. Ci siamo. Ecco Aziz. - Tu devi essere Maristella. - Come
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