’impossibile. Come il Caravaggio, il Borromini è lombardo; come il Caravaggio, non ama Roma e ne diffida: è troppo facile, di fronte al dilemma di scelte
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la chiesa dalle fondazioni, e il pontefice, avverso alle ricostruzioni troppo spinte e desideroso che «le Anticaglie si vadino conservando al
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disponibile, sviluppare la rotazione in un corpo rotondo, il protiro. È fin troppo facile invocare, per questo inserto (di cui si rammenterà di lì a
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potenza della Chiesa, non era troppo conforme al suo neoplatonismo. La tomba sarebbe stata così un doppio monumento, il cui significato sarebbe stato il
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brusco dava alla figurazione un tempo troppo rapido; e un senso d'episodio, d'aneddoto. Non l’evento, abbastanza comune, voleva rappresentare l’artista
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» di chi la percepisce. Il processo matematico è implicito, ma non viene «espresso» dal fenomeno. Il Guarini è troppo filosofo per non sapere che l
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senza dubbio probabile; ma nulla autorizza ad una troppo facile, inconcludente interpretazione della sua architettura come musicalità. L’analogia del
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dei divulgatori è il capo, l’erede ufficiale (anche troppo) del Juvarra. Il suo italiano architettonico è generalmente corretto ma duro, angoloso
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suoi remoti contenuti, fu accolta da quei pittori che consideravano la prosa di un Teniers o di un Jan Steen troppo gretta e pettegola, e incapace di
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pittura «di costume» troppo legata all’esempio olandese. Era un problema che non poteva non riproporsi, se non si voleva che la nuova pittura inglese
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Hollanda, considerava inferiori proprio perché troppo adatti agli effetti patetici.
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tutti gli uomini, i più vicini, a Dio. La società non può influire sull’arte, che si libra in un cielo troppo più alto dei suoi bassi interessi materiali
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troppo imbrogliata, la matassa dell’intreccio per mettere a fuoco il nucleo drammatico, dove le situazioni si stringono nel dialogo serrato, addirittura
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avvince saldamente, con una funicella, le ali alle braccia di Icaro. La morale della favola non è la solita, dei voli troppo alti e repentini. Non c’è
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