Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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scuola dei Carracci era  troppo  teorica infatti per arrestare la fatale deriva dei
superfice dipinte in pochi giorni; e la scuola romana, omai  troppo  decaduta per apprezzare l’utopistica idealità propugnata
per apprezzare l’utopistica idealità propugnata dal Mengs,  troppo  povera di gusto per vedere nella straripante genialità del
Vibert,  troppo  soggettivo nell’apprezzamento delle tendenze dell’arte
nell’apprezzamento delle tendenze dell’arte moderna,  troppo  preoccupato della diffusione di determinati ingredienti
delle materie coloranti per l’imitazione del vero è  troppo  inferiore all’assunto perchè occorra dimostrarlo.
Non deve però ritoccare  troppo  se non vuole far comparire un colore stentato.
eccettuati alcuni pochi che sono artefatti, o di natura  troppo  arenosa, purchè non vi passi troppo tempo, ma che si
artefatti, o di natura troppo arenosa, purchè non vi passi  troppo  tempo, ma che si mettano quasi immediatamente un colore
collochi su semplici ceneri calde, per evitare il passaggio  troppo  brusco dal caldo al freddo.
pittura ricevette il più vigoroso impulso, ma si arrestò.  Troppo  sperimentale per essere seguito dallo spirito teorico dei
seguito dallo spirito teorico dei suoi tempi, egli è anche  troppo  profondo, perchè le verità affermate, che divulgavansi pel
le resine che gli oli si carbonizzino ed il prodotto sia  troppo  colorato, troppo appiccicante per l’uso nella pittura. La
gli oli si carbonizzino ed il prodotto sia troppo colorato,  troppo  appiccicante per l’uso nella pittura. La loro inconsulta
specie sopra una tela non assorbente e scoperta, asciuga  troppo  lentamente e non è consigliabile, ma mescolato a parti
benché assai fluida, non cola sulla tela e non asciuga  troppo  lentamente.
la vernice non è stata fatta ad un fuoco  troppo  vivo, e le droghe furono ben scelte, ed il matraccio era
tela migliore è quella di canepa, non  troppo  unita nè troppo rada. Scelta nelle grandezze convenienti si
tela migliore è quella di canepa, non troppo unita nè  troppo  rada. Scelta nelle grandezze convenienti si tende su
inventore della pittura ad olio, è argomento ormai  troppo  trito e dibattuto perchè valga la pena di un’altra
ingredienti già adottati in pratiche secondarie d’arte, da  troppo  tempo cognite, per non dar poi luogo a discussioni sul loro
dunque al restauro conservativo, sarebbe un chiedere  troppo  agli antichi maestri se interrogandone l’opere e le memorie
l’insegnamento della loro stessa difesa, essendo d’altronde  troppo  evidente che per giudicare dei rimedi convenienti a
può sempre aggiungere un po’ di essenza pura ad una vernice  troppo  densa.
o s’intinge pesantemente in un colore opposto, rendendo ora  troppo  intensa, ora troppo pallida la tinta, che titubante,
in un colore opposto, rendendo ora troppo intensa, ora  troppo  pallida la tinta, che titubante, stanco, avvilito,
incurvarsi verso il dipinto stesso per una ragione  troppo  facile a comprendersi perchè occorra spiegarla.
 Troppo  vecchie però le vernici ingrassano, ossia perdono la
dicembre e gennaio, negli altri mesi essendo le noci  troppo  vecchie.
usata dai pittori antichi la malachite; e la terra verde,  troppo  fiacca fra quelle intense tonalità dai colori pressochè
del patrimonio pubblico d’arte trasmessoci dal passato:  troppo  sofistica, troppo presuntuosa, troppo contraria
pubblico d’arte trasmessoci dal passato: troppo sofistica,  troppo  presuntuosa, troppo contraria all’evidenza dei fatti
dal passato: troppo sofistica, troppo presuntuosa,  troppo  contraria all’evidenza dei fatti mostrandosi la pretesa che
la vernice mastice, che si corre il rischio di renderla  troppo  magra e, dippiù, di togliere una parte del dipinto nello
e una prudente vigilanza perchè non si sovraccarichi  troppo  la carta o la tela di colore, essendo evidente che tutto il
che Venezia ha ancora la fortuna di conservare, sono pur  troppo  la maggior parte così vergognosamente conciate dai così
troppa colla in una volta altrimenti il colore diventa  troppo  liquido, si spande sulla lastra e allora bisogna aggiungere
Ottenuta una densità giusta, cioè che il colore non sia  troppo  denso e, nello stesso tempo, che non si spanda, lo si può
i calori estivi, per evitare che i colori si prosciughino  troppo  presto, bisogna, quando non si lavora, tenere le scatolette
sui muri e sulle tavole; senza dire che il consiglio veniva  troppo  tardi, essendo la tempera completamente abbandonata
d’uovo e del lattificio di fico, nella pittura, sostanze  troppo  comuni per dubitare che non si potessero adoperare per lo
servivano anzitutto tali ferri a prolungare l’azione  troppo  breve del pennello, a rompere i toni, farli passare gli uni
che ne consigliarono il tentativo. Considerazioni che è  troppo  ovvio non possano partire dalle modalità materiali del
è certamente  troppo  azzardato credere che la fabbricazione dei colori non
le sole opere che in fatto trattino con ampiezza, pur  troppo  soverchia, l’argomento del ritocco fra le operazioni del
dal vento o delle frequenti lavature con spugne o cenci  troppo  rudi abbiano strappato il colore perchè questo si
descrive in questo modo: Dapprima se la pietra è in pezzi  troppo  grossi bisogna ridurla a media grandezza rompendola alla
minacciare le muffe, conseguenza immancabile di una umidità  troppo  prolungata, le velature possono ancora fare corpo col
che in proporzioni eccessive si scaglia, ed in quantità  troppo  tenue lascia crollare il colore, non si potrebbe che
dire che l’intonaco si asciughi lentamente, perchè essendo  troppo  rapido l’asciugarsi, il carbonato di calce formatosi
è  troppo  ovvio che se tutto lo studio dei processi e dei materiali
è grossa ed estesa, si sostituì un’incrostazione pesante e  troppo  eguale, che inoltre diverrà vitrea e gialla, dell’odioso
Ma tale riflesso pare non abbia in ogni epoca preoccupato  troppo  lo spirito dei committenti gli affreschi e degli artisti
esempio pratico potrebbe parere  troppo  poco e lo sarebbe infatti per chi volesse esaurire la
suggerire e porgere di aiuto alla interpretazione delle  troppo  laconiche informazioni dei due romani scrittori. Le prove
di scorrevolezza che il malagevole maneggio di un colore  troppo  denso doveva spesso richiedere. Però il Gennini non fa
noi moderni la pittura all’encausto è  troppo  complicata; alcuni pittori e studiosi di tecniche antiche
quanto l’affresco stesso. In ogni modo, dipendendo  troppo  la convenienza del ritocco dall’esito dell’affresco
 troppo  lunga e monotona e triste una enumerazione di opere segnate
mostruosa che si riterrebbe incredibile se non fosse  troppo  nota e della quale non si saprebbe come dareun’idea
questa ipotesi è  troppo  debole, essendo noto che Vitruvio non parla che di pitture
che la pittura sia assolutamente asciutta. Se un colore è  troppo  crudo lo si può sempre ammorbidire sfregandoci sopra del
o nel petrolio; poiché così le barbe si corrodono  troppo  presto; l’essenza è in particolar modo nociva. Se proprio
molecolare avvenuta -i— può sfuggire; ma il principio è  troppo  evidente per soffrire eccezione da tale riflesso, tanto più
i bianchi non cambiano; i colori non diventano mai  troppo  opachi già sin dalle prime pennellate. Permette una lunga

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