mia triste fanciullezza, la mia giovi- nezza ancora più triste, tutte le sventure, tutte le angoscie nelle quali non ebbi mai altra consolazione nè
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che la sua mala sorte gli aveva in- terdette e la cui mancanza avea prodotto - n'era già convinto, forse troppo tardi! - il triste germe di gran parte
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triste sogno!" egli esclamò finalmente. "Guarda Eugenia, guarda!" E la ricondusse alla finestra. Il cielo, lavato dal temporale, era d'un azzurro così
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, non mi lascio illudere dalle apparenze. Ho fatto un po' di predica alla signora. Mi pare triste, impensierita; non ha il suo viso ordinario. C'è
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, nella follia del mio dolore, un segno che mi rivelasse di essere udito e ascoltato da lei. Ora - ah, caro amico, ecco quel che mi rende così triste
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! ... È stato così ..." Aveva le lacrime agli occhi. Tutta la triste e solitaria sua vita gli era sfilata rapidamente dinanzi, come in un sogno pauroso
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tempo, il triste passato gli tornava più spesso alla memoria, quasi per fargli apprezzar meglio la serenità presente; talvolta indistinto, lontano
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laberinto di cui non si sapeva trovar l'uscita. Nel silenzio della notte e dei luoghi deserti di gente, i passi del triste convoglio riso- navano cupi sul
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quotidiana diventava, ogni giorno più, tortura insoffribile per Eugenia. Pa- trizio rientrava così triste, ch'ella non ardiva di interrogarlo nè di
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piacesse ..." egli la invitò. "Il tempo di fumar questo sigaro." E si avviarono. Eugenia era triste. Si sentiva vinta sin dalla sera scorsa. Le pareva
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non prestava attenzione a quel che dicevano. Aveva dentro l'orecchio soltanto il suono triste e rassegnato delle ultime parole di Ruggero: "Ha ragione
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pallido; ancora un lembo, una punta, una pietra ... più niente. Anche i monti tramontano come il sole e la luna, lasciando un triste crepuscolo nell'anima
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sorprendeva nell'orto: Efes Cau sentiva tutto il peso della sua abbiezione quando l'uomo benefico, con uno sguardo dolce e triste, senza rivolgergli
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tengo il mio Micheli e basta!"». Un giorno il cantoniere si recò a Nuoro per comprare del frumento, e ritornò più triste e disfatto del solito. «Olì
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due esseri era un bambino fantastico, appassionato e triste, col sangue malato; era ancora lo stesso bambino che scendeva la montagna natìa sognando un
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andare d'accordo; per fortuna nostra, ed anche delle persone che ci amano, abbiamo fatto in tempo questa triste scoperta, che se ci rende infelici
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dissolversi, di diventare una stessa cosa con quel panorama sonnolento, con quel cielo luminoso e triste. Ecco, egli aveva sonno; e come l'altra volta
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patria diletta, la strada melanconica, la piazza in quell'ora deserta e ardente, il Pantheon triste come una tomba ciclopica; e Anania, col viso
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; ricerca non meno infruttuosa di quella del bandito. Quando sembrava loro di esser vicini al covo misterioso, il grido triste singhiozzava più lontano, più
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si slanciava già col pensiero, doveva dire addio, lentamente, giorno per giorno, al mondo umile e triste nel quale s'era svolta la sua fanciullezza
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figurava sempre vestita in costume, scalza, svelta e triste. Un fatto accaduto qualche anno appresso sconvolse però le sue fantasticherie. Fu il
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», e dall'accento di lei Anania intuì qualche cosa di triste, d'insolito; e la sua mente corse a lei, al fantasma che forse si intrometteva fra lui e
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ha disposto giovani e vecchi a trovare diletto nella gaiezza, non può averci destinati a una vita triste, nè può offendersi dei piaceri che confortano
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infermità alleviata dalla salute fiorente, il capo canuto curvo su i riccioli biondi !... E’ invece triste l'ospizio ove sono raccolte tante vecchiaie
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, che ora di rado, affligge occhio e sentimento. Ed è, generalmente, triste ricovero di oziosi, viziosi e peggio, rifuggenti dai pubblici asili aperti
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