Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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d'acqua, riserve di cibo. Da occidente guardi la distanza  tra  noi macerie e le nozze, tra la polvere e il rame, tra la
Da occidente guardi la distanza tra noi macerie e le nozze,  tra  la polvere e il rame, tra la tela che copre i piedi dei
tra noi macerie e le nozze, tra la polvere e il rame,  tra  la tela che copre i piedi dei morti e il ruscello di seta
una foglia vicino alle parole, cuci le parole  tra  loro, guarda una foglia come viene soffiata lontano.
dove resta tutta la mattina con una borsa di acqua calda  tra  le gambe. Ha paura. Di nascosto si cuoce un uovo in un
gambe. Ha paura. Di nascosto si cuoce un uovo in un tegame.  Tra  la porta e il vento il gas stringe il tuorlo in un fuoco
chiedo, osservando le foto più antiche, se  tra  quei nomi ci siano anche quelli le cui ossa andarono
le ossa cadevano nello spazio sottostante confondendosi  tra  loro.
ragno sospeso  tra  fila d'argento i baci del zefiro son sbuffi di vento. Al
e il verme le semina di bava che attosca. Pel ragno sospeso  tra  fila d'argento i baci del zefiro son sbuffi di vento.
il becco a uncino non lasciava dubbi sul rapace. Fu gettato  tra  le erbacce di un campo e amen, tutti a casa.
pedalare lento con una sola copia (la sua) stretta  tra  mano e manubrio.
nell'aria figure ovali quadrate circolari soavemente unite  tra  loro da una semplice linea.
da cercare, seguendo come noi le indicazioni dei cartelli  tra  campi riquadri file numeri fino al giusto rettangolo di neve
dai loro contomi, facessero corpo con noi, con l'aria  tra  di noi. E lì potevamo sentirli di più, tanto da lasciare
volavano disorientati da una parte all'altra del magazzino,  tra  le scansie alte fin quasi al soffitto. Ma un piccione non
torna più nessuno ma che esiste una tregua: questa, ora,  tra  mezzogiorno e l'una.
al sole del mattino Le abbiamo sfiorite sotto il sole  tra  i rovi Le rose che non erano le nostre rose Le mie rose le
vasi di fior della ringhiera s'udian le foglie bisbigliar  tra  loro. Sacra natura, nella tua dolcezza chi mai le
sono queste sue psicosi che non stanno né di qua né di là,  tra  il mortale e il mortuario. Ma tempo ce n'è rimasto poco,
essere unito di nuovo. Da piccola cucivo foglie di castagno  tra  loro fino a farne corone. Sognavo di fare vestiti
serpi. Forse li inghiotte forsedorme con i ragni a corona  tra  i capelli. In realtà li fotografa:una mosca ingigantita
e mi par notte il giorno! Bambino mio giocondo, canta, ridi  tra  il verde, all'aura fresca; ma poi non ti rincresca pensare
sedermi, quando spunta il sole,  tra  queste blande aiuole, nel silenzio infinito, nella pace
passate. Ieri, dalla breve finestra è svanito come svanirà  tra  un istante, senza tristezza nè parole umane, sul campo del
e le imagini verran dalle stelle per farsi più belle  tra  i vostri doppier! …………………… …………………… …………………… Volete la
mi fan cittadino del tempo che fu! Volete travolgervi  tra  gli elfi, tra i gnomi? Di tutte le silfidi so i piccoli
del tempo che fu! Volete travolgervi tra gli elfi,  tra  i gnomi? Di tutte le silfidi so i piccoli nomi; da pari mi
diverse, alcuni ancora vivi altri già morti, mescolati  tra  loro quasi sempre senza cognomi, solo i nomi, le date, le
nel corridoio, era nell'angolo delle sue rose, sulla strada  tra  i rovi sotto il sole, il foulard nero con i fiori rossi,
so se  tra  rocce il tuo pallido Viso m’apparve, o sorriso Di
occhi al ciel conversi, e già pensoso mi smarrivo a sera,  tra  i fior della riviera, ascoltando il sospir che mollemente
i movimenti del vento sono sotto controllo. Sto in bilico  tra  paura e sicurezza. Sto nella situazione in cui si sogna.
un sorriso o una celia il verso mio, (giacché sta  tra  il passato ed il presente o il disdegno o l'oblio), voli il
l'oblio), voli il mio verso, Arrigo, ai versi tuoi! S'amin  tra  loro almen, se più non m'ami; se m'ami ancor, parlino
risa, serenamente, e dalle mura sporge una torricella rosa  tra  l'edera che cela una campana: mentre, accanto, una fonte
quella testa aveva il conio dell'alcova di un demonio.  Tra  una pelle liscia, gialla, scintillavan, come faci, occhi
dileguando incatenare Come un ignoto turbine di suono.  Tra  le vele di spuma udivo il suono. Pieno era il sole di
caffè Guardavo dall'invetriata la folla salire veloce  Tra  le venditrici uguali a statue, porgenti Frutti di mare con
Contro l'azzurro serale, Fantastica di trofei Mitici  tra  torri nude al sereno, A te aggrappata d'intorno La febbre
... Per i vichi marini nell'ambigua Sera cacciava il vento  tra  i fanali Preludii dal groviglio delle navi: I palazzi
miei passi che battono le lastre in pendio sono una marcia  tra  presenze rese invisibili ma bisbiglianti la litania del
cianciar pien d'allegria. Parevan le due candide cuffiette,  tra  quei vasi di fior, due tortorelle, e or rivolti alla strada
mi manda i cantici dell'allegria, qui, dove mesto  tra  stranie mura, penso alla incerta e fosca età ventura. Quei
sagome nere di zingari mobili e silenziose sulla riva:  tra  il barbaglio lontano di un canneto lontane forme ignude di
sui gomiti come una Sfinge: fuori gli orti verdissimi  tra  i muri rosseggianti: noi soli tre vivi nel silenzio
matrona suadente, la regina ancora ne la sua linea classica  tra  le sue grandi sorelle del ricordo: poi che Michelangiolo
e avventurosa di quella scena. Già era tardi, fummo soli e  tra  noi nacque una intimità libera e la matrona dagli occhi
a volte che raccoglieva gli scolari gli piaceva udire  tra  i calmi conversari dell'inverno bolognese, frigido e
bello. In un giorno come quello, dalla saletta tappezzata,  tra  i ritornelli degli organi automatici e una decorazione
cui udivo il canto nascente dall'infinito del sogno. Lassù  tra  gli abeti fumosi nella nebbia, tra i mille e mille
del sogno. Lassù tra gli abeti fumosi nella nebbia,  tra  i mille e mille ticchiettìi le mille voci del silenzio
le mille voci del silenzio svelata una giovine luce  tra  i tronchi, per sentieri di chiarìe salivo: salivo alle
Alpi, sullo sfondo bianco delicato mistero. Laghi, lassù  tra  gli scogli chiare gore vegliate dal sorriso del sogno, le
Il torrente mi raccontava oscuramente la storia. Io fisso  tra  le lance immobili degli abeti credendo a tratti vagare una
giocavo, certi giorni di primavera dei primi Sessanta,  tra  vagoni abbandonati, binari morti, depositi misteriosi e
gli ultimi tribuni, dalla vendetta dei barbari immuni,  tra  l'arse insegne e i figli insanguinati, i dolci lari -
superba sua faccia serena passar la vidi  tra  la folla oscena, e vidi gli occhi della folla ardenti
della sera. Spoglia i cuor, togli i crinolini audaci, e  tra  i cerchi capaci e tra le foglie dell'amor cadute, indaga il
i cuor, togli i crinolini audaci, e tra i cerchi capaci e  tra  le foglie dell'amor cadute, indaga il sentimento e la
giocondo, destinò lor quando cuciva il mondo, e cogliendo  tra  l'erbe i gelsomini, nudi di crinolini, al profumo, al
ahimè, non è neppure la nostra peggiore.) Essere sempre  tra  i primi e sapere, ecco ciò che conta, anche se il perché
paesaggio cubistico, in luce appena dorata di occhi interni  tra  i fini capelli vegetali il rettangolo della testa in linea
deserte Laggiù sul mar del pirata De la città abbandonata  Tra  il mare giallo e le dune...
mediterranea scherzava colle enormi forme delle femmine  tra  i tentativi bizzarri della fiamma di svellersi dal cavo dei
come un sogno uscito dagli innumerevoli sogni dell'ombra,  tra  le innumerevoli luci fallaci, l'antica amica, l'eterna
rossa con le Red Marlboro che le siaccorciano tout de suite  tra  le labbra rosse come cerecolorate a un pittore equinoziale,
riflettere le pallide figure pinte da ignoti artefici  tra  i fregi e le sculture; dell'arte primogenite vive di un
e l'ave, culle derise e sucide di coscienze ignave?  Tra  i fili del telegrafo, col fischio del vapore, ti sparvero
sentirono dapprima che il freddo stava per giungere; e  tra  questi forse mio padre, che anche nel più caldo giorno d'
te vicino parlo ed ascolto, o mia sola compagna. Mentre di  tra  le dita delle nubi a che occhieggian le stelle nel sereno?
il pan dell'indomani apporti il mar! Che flebile armonia  tra  la spuma del mar fosforescente: che amor, che leggiadria,
che perdè la misura, e non la trova, mentre il pensier,  tra  sveglio e addormentato, vaghe fila congiunge, e il ciel
umani! Dei baci amai la musica, e anch'io cacciai le mani  tra  profumate chiome, e di più d'una il nome mi si stampò nel