Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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nessun piano d'educazione popolare può verificarsi  tra  noi senza un cangiamento nella condizione materiale del
d'emancipazione, predica l'inerzia, non altro. Ma i pochi  tra  voi, ai quali le circostanze corrono un po' migliori e il
d'educazione, lo possono, quindi lo devono. E i pochi  tra  voi, imbevuti una volta dei veri principii dai quali
individuale nondimeno è il rimedio proposto da parecchi  tra  i sistemi di socialisti dei quali vi parlo, e segnatamente
quale basta essere condotto ad una sufficiente pastura. Chi  tra  voi vorrebbe rassegnarsi a programma siffatto?
di siffatto calcolo è tale, che ha suggerito a taluno  tra  i fondatori di sistemi l'idea di far che ciascuno debba
dei prodotti senza giungere a sopprimere l'ineguaglianza  tra  il debole ed il robusto, tra il capace ed il lento
a sopprimere l'ineguaglianza tra il debole ed il robusto,  tra  il capace ed il lento nell'intelletto, tra l'uomo di
ed il robusto, tra il capace ed il lento nell'intelletto,  tra  l'uomo di temperamento linfatico e l'uomo di temperamento
e costituirebbe una immensa ingiustizia, non distinguendo  tra  i bisogni diversi, il risultato dell'organismo, né tra le
tra i bisogni diversi, il risultato dell'organismo, né  tra  le forze e la capacità acquistate per un senso di dovere e
che oggi non fate. Figli tutti di Dio e fratelli in Lui e  tra  noi, noi siamo chiamati a formare una sola grande famiglia.
né tengono conto alcuno del dovere sociale. Pochissimi  tra  voi possono economizzare quel soldo. E quei pochissimi
la locazione degli strumenti del lavoro non varia se non  tra  limiti noti e ristretti; e il tempo, fino a un certo segno
il lavoro offerto e il lavoro richiesto ,in altri termini,  tra  la popolazione degli operai ed il capitale .Or la prima
totalità del lavoro della produzione ch'esce da voi? Perché  tra  l'opera vostra e l'opera della Società, che ha doveri sacri
lavoro, raccoglierebbe, sotto una sola legge d'equilibrio  tra  la produzione e il consumo ,senza distinzione di classi,
uomo, Giovanni Huss di Boemia, capo di quel moto, perì  tra  le fiamme accese dall'Inquisizione. Oggi i più tra voi
perì tra le fiamme accese dall'Inquisizione. Oggi i più  tra  voi ignorano la storia di quelle lotte e le credono lotte
se oggi sappiamo che non v'è casta privilegiata  tra  Dio e gli uomini; che i migliori per virtù e per sapienza
tutti membri: e che quindi ogni associazione parziale  tra  voi è o avversa allo Stato o superflua. Ma lo Stato, la
additato Dio come sorgente del Dovere e pegno d'eguaglianza  tra  gli uomini: - la legge morale come sorgente d'ogni legge
uomini dei quali ho parlato, rappresentata la differenza  tra  gli uomini dei diritti e quei del Dovere . Aiprimi la
dei secondi non s'arresta qui in terra che colla vita. E  tra  i popoli interamente schiavi, dove la lotta ha ben altri
giornata: come potete trovar tempo per educarvi? I più  tra  voi guadagnano appena tanto da sostenere sé e la loro
materialmente felici. Dove no, quale differenza sarebbe  tra  voi e i vostri tiranni? Essi son tali precisamente, perché
potete, se non migliorando. I tiranni sorgerebbero a mille  tra  voi, se voi non combatteste che in nome degli interessi
non l'irritazione del linguaggio, mentre propagate  tra  i vostri compagni l'idea dei loro futuri destini, l'idea
non esiste Morale, perché non esistendo libera scelta  tra  il bene ed il male, tra la devozione al progresso comune e
perché non esistendo libera scelta tra il bene ed il male,  tra  la devozione al progresso comune e lo spirito d'egoismo,
e lo spirito d'egoismo, non esiste società vera, perché  tra  liberi e schiavi non può esistere associazione; ma
famiglia, egualmente pronti a sacrificarsi per lui, i più  tra  i mali che pesano in oggi sulla razza umana spariranno,
fraterna stesa di paese in paese fino a toccare alcuno  tra  gli infiniti punti della frontiera? Non troverete voi sopra
la vita collettiva, la missione, il concetto. Ordinatevi  tra  voi in una vasta universale Lega di Popolo, tanto che la
del salario, se non provandole che l' associazione sarà  tra  voi stromento di produzione migliorata e di prosperità
che con essa, creerebbero l'egoismo: e sapevano che  tra  l'egoista e lo schiavo non è che un passo?. Operai
da far fruttare, e che istituisca e mantenga un legame  tra  la vostra vita individuale e quella dell'Umanità
e Aristotele. L'emancipazione della vostra classe era,  tra  siffatti uomini, una impossibilità. Gli uomini che
sentirono il bisogno d'un termine intermediario  tra  l'uno e l'altro, fra l'Uomo e Dio, e non possedendo l'idea
Uditemi dunque fraternamente: giudicate liberamente  tra  voi medesimi, se vi pare che io vi dica la verità:
andare innanzi, perché in questo appunto sta la differenza  tra  la nostra scuola e molt'altre che vanno predicandosi oggi
spetta a tutti i viventi, chi scioglierà la questione  tra  l'operaio e il capo manifatturiere? Se il diritto alla
deve essere mossa dall' arte. Ma perchè questa differenza  tra  le materie di cui constano diversi enti della natura?
errore nasce dalla confusione che fa sempre Aristotele  tra  la materia prima , che è una pura astrazione e che è
Aristotele riconosce una grande analogia o somiglianza  tra  la prima, causa dell' accidentale, e la mente che compone e
la sostanza, poichè l' altre cose si rattaccano a questa, e  tra  le sostanze la prima è di necessità quella che è
debba esser l' ottimo, e null' altro che l' ottimo. Ora  tra  tutte le cose trovò che la migliore è la mente, ma questa
conosciute, nè pure governate: la gran differenza dunque  tra  Aristotele e Platone si riduce a questo, che l' uno
di questi due concetti, egli concepì una gerarchia  tra  tutti gli enti per modo che il luogo più basso si tenesse
di tutti sublime si tenesse dal puro atto , ossia da Dio e  tra  l' uno e l' altro estremo gli enti medŒ si distribuissero
ciò che vi ha di più attuale è l' intellezione , e  tra  le intellezioni quella che non ha bisogno d' altro che di
già abbiamo osservato, la precisa e costante distinzione  tra  il vero singolare , che è l' ente reale, e l' universale :
, che è l' ente reale, e l' universale : e l' infimo  tra  gli universali è preso da lui per singolare. Quindi molte
Ripetiamo che questa mancanza d' una ferma distinzione  tra  la natura del reale , e la natura dell' ideale o dell'
era vino e divenne aceto », c' è implicita una predicazione  tra  un subietto mentale (2) e un predicato ideale, poichè il
la stessa forma, e in tal caso non ci sarebbe diversità  tra  gli enti componenti il mondo. Le materie dunque, ossia le
insita della materia avente una data forma imperfetta.  Tra  le quali materie ce n' è una nell' universo che arriva ad
primo intelligibile. Ma qui prima di tutto la distinzione  tra  il bello apparente e il bello vero , cioè tra il sensibile
distinzione tra il bello apparente e il bello vero , cioè  tra  il sensibile o concupiscibile e l' intelligibile o
cioè degli intelligibili diversi, da sè stessa, come sono  tra  l' altre le intellezioni umane , le quali, dipendendo da
non hanno appetito alcuno con cui tendano verso la suprema  tra  queste prime sostanze. Egli è vero che Aristotele dà a
dell' ordine delle stelle medesime, la differenza  tra  le sostanze prime ed immobili motrici non è che
questioni, cagione come le precedenti d' infinite dispute  tra  i commentatori (2). Se ciascuno dei primi motori move il
le analogie , che servirono al suo pensiero di cemento  tra  quei tre ordini di pensamenti (1). Il principio della
queste specie hanno qualche carattere comune , quantunque  tra  di loro differiscano. Questi caratteri comuni si riducono
(3). Se si osserva l' ordine che hanno le categorie  tra  loro si trova che tale ordine considera: 1 l' ente, e a
o accidente, o relazione. Ma poichè gli enti differiscono  tra  loro per la materia diversa, o per una potenzialità ad
è da dirsi degli accidenti qualitativi e quantitativi. Ma  tra  gli atti ossia specie c' è una gradazione, di maniera che
cioè tale che comprende degli enti diversi, solamente  tra  loro analoghi. Conveniva dunque cercare una classificazione
o no, e perciò, se è ultimata, è ultimata per accidente.  Tra  le entelechie poi c' è ancora una gradazione, poichè 1 può
ma la ragione di questa differenza fondamentale  tra  le materie manca del tutto in Aristotele: perchè suppone,
che chiameremo materia7forma o potenza7atto è costituito  tra  due atti, quello che ha, e quello a cui tende; il primo è
è la causa efficiente , il secondo la causa finale : medio  tra  l' uno e l' altro ente è il movimento. Descriviamo il
universali gli impedì di conoscere la profonda differenza  tra  i corpi e gli spiriti, tra gli enti che non esistono che
conoscere la profonda differenza tra i corpi e gli spiriti,  tra  gli enti che non esistono che come termini d' altri, e
enti potenziali, sono in potenza a specie diverse. Ora  tra  questi enti potenziali ce n' anno alcuni, cioè alcuni
ideale e d' essenza. Tuttavia su quest' unità torneremo  tra  poco. Tenedo dunque presente che Aristotele s' era formato
»(1) ». Ma Aristotele non ripone le entità matematiche  tra  le cose divine, che sono argomento della massima scienza.
dalla materia ed immobili), « « poichè sono cause a quelle  tra  le cose divine che appaiono (3). Onde sono tre le
riponga tutte le forme pure ed astratte dalla materia  tra  le cose divine; e questo parrebbe, poichè egli dice, che
in appresso. La seconda e la terza hanno una certa affinità  tra  loro. Poichè l' una e l' altra sembrano nascere dalla
il terzo uomo . Ora, egli dice, non c' è il terzo uomo  tra  la specie pura e la specie nella materia, [...OMISSIS...]
invece non si predica che della sostanza singolare. Di più,  tra  le sostanze stesse che partecipano l' ente, altre lo
di tutte l' altre lo partecipano le anime intellettive,  tra  le quali è la Mente; e questa in senso obiettivo è l' ente
dunque di questo mistero consiste nella distinzione  tra  l' essere reale e l' essere ideale o intelligibile, che gli
anche delle passioni dell' essere come essere. Di più  tra  gli atti compiuti dell' essere ce n' ha uno ultimatissimo e
di Platone, a cui Aristotele riferisce la distinzione  tra  la specie negli enti naturali, e nei prodotti dell' arte
la solita o almen frequente confusione che fa Aristotele  tra  la specie e l' atto . Secondo la prima considerazione,
in atto, poichè la sostanza collocata nel primo luogo  tra  le categorie è la sostanza in potenza, ed è anch' essa una
delle altre nove. Ora Aristotele pone questa differenza  tra  le produzioni sostanziali , e le produzioni accidentali
Si può dunque intendere il passo citato in vari modi; e  tra  gli altri in questi due, che nell' anima sia la sola forma
consentisse a riconoscere l' infinita differenza, che passa  tra  la specie intellettiva della cosa (e in questa specie tra
tra la specie intellettiva della cosa (e in questa specie  tra  la forma ideale e la materia ideale) e la cosa reale (e in
ideale e la materia ideale) e la cosa reale (e in questa  tra  la materia reale, e la forma reale di cui si compone, la
da questi ultimi e vediamo se siano al tutto così divisi  tra  sè, che non abbiano vincolo alcuno. Primieramente
lui, sono intelligibili medii tra' due estremi, cioè  tra  i singolari e i supremi principŒ . Aristotele in luoghi
« il principio de' principŒ »; è da sapersi che Aristotele,  tra  l' altre distinzioni che fa de' principŒ, fa pure questa,
sono comuni a tutti i generi «hai ex on koinai» (3). Ora  tra  tutti i principŒ comuni è dichiarato da Aristotele
come ente [...OMISSIS...] e ogni genere è ente » » (5). Ora  tra  questi principŒ il notissimo e certissimo e quello che deve
si consideri questo: [...OMISSIS...] : di maniera che  tra  i sensibili e gl' intelligibili non pone che una
ridurre la specie alla materia , chè materia e specie hanno  tra  loro non contrarietà ma opposizione come l' atto alla
nell' universale, e che chiama «tohen kath' holu» (2). Ora  tra  gli universali universalissimo è l' essere, e l' essere è
, «logos,» ci richiama alla distinzione aristotelica  tra  le cose « « separate di ragione e le cose separate di
. E qui si vede come riponga l' anima intellettiva  tra  quei principŒ che hanno bisogno d' organo corporale,
. La mente dunque non è computata da Aristotele  tra  le potenze soggettive dell' anima; è dunque l' oggetto del
di numero, chè qualunque differenza avessero le specie  tra  loro costituirebbero un genere e non potrebbero più specie
è Dio »(5) ». Sono queste le più magnifiche parole, o certo  tra  le più magnifiche, che siano state pronunciate intorno a
Dio da un filosofo gentile. Ma il nesso accennato in esse,  tra  la Mente divina e l' umana, è un punto oscuro in tanta
(5). Laonde se non c' è un primo non c' è niuna causa (1).  Tra  tutte le cause poi la prima è la finale: onde la
tende ad un fine, ad una specie sostanziale, ed è media  tra  l' ente e il non ente: convien dunque che ci sia un primo
è guari diverso da quello spirito calido che è mezzano  tra  l' anima intellettiva ed il corpo e propria sede
subietto, è un puro predicabile, e fa ufficio di differenza  tra  l' essere indeterminato e primo subietto, e l' essere
non è una natura che stia da sè, ma è sparso e diviso  tra  tutte le nature degli enti e si coagguaglia a tutte. A
dunque di nuovo qual sia la relazione che pone Aristotele  tra  l' essere assoluto e separato, e gli altri enti composti di
insieme coll' uno, primo genere; poichè ogni differenza  tra  le cose deve fondarsi in una identità (1), e quest' è l'
è sostanza singolare, [...OMISSIS...] ; e l' onorabilissimo  tra  gli enti, [...OMISSIS...] , e però la prima o l' ultima
[...OMISSIS...] . Aristotele dunque pone una vera identità  tra  la specie nella cosa e la specie nella mente, salvochè
forma reale « « lo schema dell' idea » » (1), così ponendo  tra  essa e l' idea una distinzione simile a quella di Platone.
generiche uguali sono nelle menti, queste stesse idee hanno  tra  di loro qualche cosa di comune. Se hanno qualche cosa di
è la mente. La mente umana dunque è la più eccellente  tra  le specie sostanziali che quaggiù si trovino, la quale,
ora ci sembra di potere stabilire la principale differenza  tra  la mente suprema e l' altre menti. La mente in senso
incessantemente la stessa natura. « « Sembra, dice, che  tra  gli apparenti ci sia uno divinissimo » » (2): questo
è detta specie delle specie. E qui ha luogo la distinzione  tra  la mente fattrice , [...OMISSIS...] , e la mente fattibile
è separata di natura dal corpo per la differenza che passa  tra  essa e il senso, il quale dipendendo dall' organo s'
potenza, e quando esce all' atto è ella medesima (4). Onde  tra  ciò che sembra agire, cioè l' intelligibile, e ciò che
Dal qual luogo vedesi la connessione che pone Aristotele  tra  la mente umana, e le specie che sono negli enti composti di
di luogo. Le quali specie sostanziali sono così connesse  tra  loro, che sebbene possano attuarsi in diversi enti,
scritte, così la mente è la prima e l' ultima (3). Adunque  tra  il primo stato della mente, priva delle specie mondiali e
, che è come la generazione nelle cose naturali, media  tra  una entelechia e l' altra. L' atto poi con cui si fa questa
[...OMISSIS...] E qui già si scorge meglio la conciliazione  tra  ciò che dice dell' universale e ciò che dice del singolare.
in plurale per la ragione detta. [...OMISSIS...] . Ma  tra  le cause eterne quella che è separata e di tutte le altre
c' è anche il Bene, la causa finale, e propriamente  tra  le cause finali l' ultima, [...OMISSIS...] . Ora questa è
è unica di nuovo. Ma il pensiero, paragonando queste cose  tra  loro, trova il comune : quest' è una vista del pensiero, e
è anteriore, e la specie negli enti è posteriore, e  tra  l' anteriore e il posteriore non c' è il comune: questo non
il posteriore non c' è il comune: questo non essendoci che  tra  gli uguali. E veramente egli stabilisce, che comune non si
ai molti, e dei molti si predica posteriormente: ora  tra  ciò che è anteriore e ciò che è posteriore non c' è il
supremi del ragionamento appartengono a queste essenze.  Tra  le quali ce n' è una ultima perfettissima che è il
deve poter avere un' esistenza separabile (1), e così  tra  le essenze sostanziali ce ne deve essere una prima che sia
riducono ad un primissimo, l' essere , il quale è il primo  tra  le cose scibili e verissimo, da cui procede all' altre cose
e difficile, il poter conoscere ed assegnare il nesso  tra  il mondo e i primi , tra la natura reale e l' ideale: a
conoscere ed assegnare il nesso tra il mondo e i primi ,  tra  la natura reale e l' ideale: a questa principalmente si
Da diversi luoghi dello Stagirita si raccoglie che  tra  i migliori filosofi, cioè tra quelli che ammettevano la
Stagirita si raccoglie che tra i migliori filosofi, cioè  tra  quelli che ammettevano la mente, c' era dissensione circa
principali, quella d' Anassagora e quella di Platone: e  tra  queste prendeva il suo posto Aristotele. Anassagora aveva
e da ogni contagione con essa. Disse poi che il nesso  tra  questa mente separata e la natura consisteva nell' esser
l' universo consti di contrari, e gli enti differiscano  tra  loro. Le differenze si riscontrano nello stesso sapere
Pare dunque che queste due cose le divida assolutamente  tra  loro, assegni loro due principŒ irreducibili. Nello stesso
sulle rovine della Patria dei re, delle caste privilegiate.  Tra  quelle patrie sarà armonia, affratellamento. E allora, il
né segno, né voto, né diritti, né battesimo di fratelli  tra  i popoli. Siete i bastardi dell'umanità. Soldati senza
bisogna esistere come Nazione. Non v'è associazione che  tra  gli eguali; e voi non avete esistenza collettiva
in uno tutti i figli di quel territorio. Finché un solo  tra  i vostri fratelli non è rappresentato dal proprio voto
lavoro (1) intorno alla filosofia d' Aristotele nacque  tra  le mani dell' Autore senza un disegno premeditato, e quasi
ed esaminarne diligentemente le relazioni che le legano  tra  loro: così una questione conduceva ad un' altra, e un
Aristotele, definire come e fin dove le parti di essa siano  tra  loro coerenti ed atte a formare un solo tutto: se ce ne
abbagliati dalla troppo viva luce e repentina che mandava  tra  le tenebre il filosofo più consummato della Grecia, e il
s' avrebbe per risultato che una relazione di similitudine  tra  più cose singolari: ora una relazione tra più cose
di similitudine tra più cose singolari: ora una relazione  tra  più cose singolari è unica e singolare anch' essa, e perciò
sistema comune la natura , rimaneva obbligato a scegliere  tra  questi due errori opposti o che le persone avessero tre
reali differivano d' essenza , non seppe distinguere  tra  l' essenza e la realizzazione dell' essenza , e però fu
accennato, dalla mancanza d' una distinzione filosofica  tra  il sussistente , e l' ideale : ed ella stessa impediva col
è verissimo, ma non è punto quello della questione agitata  tra  i nominali e i realisti : perchè questa controversia
d' esemplare, converrebbe certo classificare Platone  tra  i realisti : ma questo ripugna, come osservavamo, al
nel preteso platonismo di Filone, che fu uno dei primi  tra  gli alessandrini, nella Cabala di Akibha e di Simeone
(m. 1603) e del Cremonini (m. 1641), che vanno contati  tra  gli ultimi rappresentanti dell' aristotelismo in Italia, il
e di ricevere son degni, una divisione scientifica (2). E  tra  i molti libri che si sono perduti d' Aristotele, non
« Metafisici » abbia raccolto trenta vocaboli o locuzioni  tra  le più frequenti, e a ciascuna abbia assegnato un certo
di fare altresì delle opinioni (2): cerca di collocarsi  tra  i due estremi contendenti: distribuisce un po' di ragione e
che l' hanno preceduto. E se facesse sempre il taglio netto  tra  quello che approva e quello che disapprova, s' avrebbe
spiegare come i discepoli d' un filosofo, suddividendosi  tra  loro, attribuiscano poi al medesimo sistemi diversi e
speriamo che più facilmente se ne conserverà il possesso  tra  gli uomini, e l' oro che troviamo nella miniera del
l' umanità avesse avuto un padre ed una madre comuni (1).  Tra  queste genti spoglie della storia umanitaria e della
a se stesse, nacque la filosofia, e questa toccò  tra  i gentili il suo apice per opera di Platone. Aristotele fu
quel luogo parla dell' «usia» senza fare alcuna distinzione  tra  la prima e la seconda. Vero è che il subietto stesso può
ne fa uso, e dall' intrinseca natura del medesimo.  Tra  i vari sensi che riceve la parola universale , noi dobbiamo
sono singolari e reali. Ma c' è differenza tuttavia  tra  la prima categoria, cioè l' essenza sostanziale e l' altre.
altra volta l' ha chiamata? (2). Che differenza c' è dunque  tra  lo schema dell' idea , e l' idea ? Questo rimane oscuro in
l' acutezza della sua mente: ei si dibatte seco stesso  tra  le contraddizioni. Comincia dal dirvi, che [...OMISSIS...]
che « « nè la materia, nè le specie si fanno » ». E,  tra  gli argomenti, che adduce, il principale è questo, che ciò,
Aristotele, con tutta l' antichità, la profonda differenza  tra  l' esistenza subiettiva propria dell' intelligente, e l'
, sono le specie. Queste adunque sono come il nesso  tra  la mente possibile e l' agente, e il termine d' entrambi:
da Aristotele altrove, hanno fatto credere ad alcuni, come  tra  gl' Italiani del cinquecento a Pietro Pomponazio (4), che
Prima accorda che il patire supponga qualche cosa di comune  tra  il paziente e l' agente, [...OMISSIS...] . Poi non nega
di questa divisione, che da prima si ravvisa nella mente  tra  il suo essere in potenza e il suo essere in atto, dice che
dove si consideri la differenza che Aristotele pone  tra  il senso e la mente, dove chiaramente apparisce, che nè la
l' altre cose. Che se avesse afferrata questa distinzione  tra  le due maniere d' esistenza di cui parliamo, e avesse
occhi dall' aver supposto, senza sufficiente esame, che  tra  il senso e l' intelletto passasse una similitudine maggiore
che Aristotele non colse punto nè poco la distinzione  tra  la forma subiettiva , l' estrasubiettiva e l' obiettiva
soltanto della forma estrasubiettiva. Questa confusione  tra  la forma subiettiva ed estrasubiettiva, e la forma
. Ma tornando ora noi alla confusione che fa Aristotele  tra  quello che per sè è atto , e non forma , e quello che è per
la parola universale, non c' è che dire. Ma se si considera  tra  gli universali anche l' essere possibile al tutto
ed ha tutte l' altre attribuzioni che gli dà Aristotele,  tra  l' altre quella di non essere alcuna delle specie, quand' è
intelligibile è anteriore a tutto e forma una serie per sè:  tra  gl' intelligibili poi la prima è la sostanza che
è la sostanza che logicamente precede agli accidenti, e  tra  le sostanze quella, che semplicemente è, cioè quella che è
non potrebbe dirsi semplicemente che fosse. Il primo dunque  tra  tutte le cose è « « un intelligibile puro, sostanza in atto
quando si osservi attentamente la differenza ch' egli pone  tra  la scienza, «episteme», semplicemente, e la mente , «nus»,
La risposta a queste difficoltà consiste nella distinzione  tra  due generi di cognizioni, la cognizione dimostrativa, e la
bastevolmente l' intima connessione ed identificazione  tra  l' universale ed i principŒ , i quali, come noi abbiamo
qualità che devono avere i principŒ della dimostrazione;  tra  le quali quella di essere più noti e precogniti,
in dimostrare, come un principio. La distinzione poi che fa  tra  le cose anteriori e più note assolutamente e semplicemente,
sue operazioni per istrumento il corpo da esso animato ». E  tra  queste operazioni, [...OMISSIS...] del composto, enumera
queste operazioni, [...OMISSIS...] del composto, enumera  tra  le principali e più evidenti [...OMISSIS...] , alle quali
»parola che indica da se stessa una dualità d' opposizione  tra  l' avente e l' abito, cioè l' avuto, ed è detto parimente
ed immaginazioni, i quali sono pure tutti uguali o simili  tra  di loro; altrimenti, non si intenderebbe come si dicessero
un' altra ragione d' essenza, laddove i sensibili fossero  tra  loro uguali secondo la stessa ragione d' essenza: e questo
Quello dunque che Aristotele non voleva, era la scissura  tra  il mondo ideale e il mondo reale, che attribuiva al sistema
il che verrebbe a significare una distinzione reale  tra  l' uomo particolare e la natura umana, ma è egli stesso
stesso. La prima ragione è tratta dalla relazione logica  tra  quelle idee che si dicono generi e specie, e la sostanza
», con che non si dice altro, se non che c' è quest' ordine  tra  l' idea specifica piena, e i generi e le specie (astratte)
l' una dall' altra divise e indipendenti, ma si copulano  tra  loro con certe leggi, e il principale ufficio della
. E per questo fine di dimostrare come si connettano  tra  loro le idee e vengano formando insieme un certo organismo,
appunto della Dialettica platonica, che discopre il nesso  tra  le idee. Riconosciuta dunque da Platone la limitazione di
ancora che per varŒ nessi comunicavano e si connettevano  tra  loro, e connettendosi non a caso, s' organavano e
queste (3). Rimane tuttavia un' altra profonda differenza  tra  Aristotele e Platone, che abbiamo già toccata e che ci
Se questo è così, ci sarà ancora qualche cosa di comune  tra  le idee eterne e le idee cose, e così s' andrà all'
a quella di Platone quanto il distinguere che fa Aristotele  tra  la carne , il sensibile, e l' essere della carne , che
delle sostanze sensibili. E quando dice che i sensibili  tra  loro univoci, nel sistema di Platone sono equivoci colle
può applicarsi, come vorrebbe Aristotele, la distinzione  tra  ciò che è separabile di concetto, [...OMISSIS...] , e ciò
i concetti: l' una di queste due separazioni passa dunque  tra  reale e reale, l' altra tra idea e idea, benchè queste si
due separazioni passa dunque tra reale e reale, l' altra  tra  idea e idea, benchè queste si possano riferire ad un reale.
la cosa, sieno bensì diversi, ma non contradditorŒ  tra  loro: dove dunque la separazione è di concetti
s' intuiscono (1): c' è dunque identità secondo Aristotele  tra  l' essere intuito nelle idee universali, e l' essere
ordine reale, ovvero di una copulazione che si consideri  tra  l' ordine ideale e il reale. E in quanto a quest' ultima,
nelle idee solo si vedono e si contemplano dalla mente; ma  tra  i reali distingue i sensibili e corporei dagl' incorporei e
insieme e così costituenti una natura, non si confondono  tra  loro, nè l' una non diventa l' altra, ma sintetizzano,
esse appartengono, e ne' quali si copulano e congiungono  tra  loro e diventano operative e quasi mobili, non perchè esse
le idee dalle cose reali per modo che non ponevano  tra  le une e le altre una vera comunicazione, e dicevano, che «
in più modi lo stesso concetto. La vera discrepanza dunque  tra  Platone ed Aristotele non consiste in questo che Aristotele
posteriori. E tuttavia rimane ancora una vera discrepanza  tra  Aristotele e Platone, e un dissidio profondo. In che dunque
non dubito punto asserire che la ragione del dissidio  tra  i due filosofi giace nell' opinione diversa intorno l'
alla prole la natura che ne risulta media ossia mediatrice  tra  esse, [...OMISSIS...] (3). Dice d' assumere questi tre soli
del Mondo: in queste idee si contiene l' essere del Mondo.  Tra  queste idee ci sono quelle dell' anime finite. Il Bene che
di eccellenza, non perchè ammetta veramente una separazione  tra  i mondiali principŒ. Le quali cose conviene che noi
[...OMISSIS...] . Non trovando dunque Platone alcun maestro  tra  gli uomini che gl' insegnasse a conoscere Iddio, ragione
le cose sono quello che sono, conduce a conoscere: 1 che  tra  le idee non cade e non può cadere alcuna contraddizione; 2
tutta si richiama la filosofia. Essendo dunque le idee  tra  loro per natura aggruppate (e la dialettica è quella che
non già in un modo confuso e indeterminato, ma indistinte  tra  loro, onde poi distinguendole all' occasione di creare il
intelligibili che sempre sono » » (4), distinguendo così  tra  gl' intelligibili quelli che contengono l' essenza divina,
esser creata prima. Essa è una specie di sostanza, media  tra  quella che è sempre la medesima e quella che è sempre un'
e dice esser materia lo spazio preso come intervallo  tra  le grandezze. E quantunque al puro spazio, come noi lo
tutti quelli, che conoscono la distinzione da noi esposta  tra  la sensazione soggettiva e la percezione intimamente a
nello spazio stesso de' luoghi diversi, con proporzioni  tra  loro di numeri e di figure geometriche e di movimenti (1),
l' altro vedemmo essere la materia matematica , e medio  tra  loro sta il sentimento , che all' una e all' altra materia
, «tautu» (2), cioè di ciò che non è questo o quello  tra  le cose identiche, ma è l' identico stesso, «tautu genos»,
Se non che piuttosto che due armonie identiche, c' è  tra  l' anima e l' universo sintetizzante un' armonia unica e
porzioni della stessa sostanza trina ed una, gli intervalli  tra  i numeri della prima e della seconda tetrade, con due
e superiori con celerità disuguali e da quelle de' primi e  tra  esse, ma pure secondo opportune ragioni. Ora di tutti
sarebbero stati immortalati anch' essi (3). Ma di quello  tra  tutti questi animali, al quale conviene in comune cogli
dominata, abbia forniti e organizzati di sè gli animali, e  tra  essi l' uomo ragionevole da Platone chiamato
di questi due gradi ha per fondamento la distinzione  tra  due classi d' idee, ossia d' intelligibili, l' una più
come nell' effetto si vede la causa, [...OMISSIS...] . Come  tra  tutti gli organi sensori la vista è quella che è sommamente
quella che è sommamente partecipe del sole e del lume, così  tra  tutte le facoltà umane quella che riceve più il lume
di queste tre idee può abbandonar l' altra, chè c' è  tra  esse un naturale sintesismo; nè tuttavia si possono da noi
mondo, sia nell' uomo, cioè in quella perfetta composizione  tra  la sapienza e il piacere, onde risulta la felicità e la
composto, proprio dell' ente creato, si compone, e anche  tra  questi Platone cerca qual sia l' ordine di preminenza. Avea
secondo genere d' intelligibili dà dunque il secondo luogo  tra  i beni elementari del creato; e il quarto nella
Ad ogni modo ecco in che consistono le cardinali differenze  tra  i due sistemi, dalle quali dipendono tutte l' altre. 1
non regge alla prova; poichè se le materie si distinguono  tra  di loro, hanno delle differenze, qualunque sieno: se hanno
ma questo sistema, nel quale ricaddero spesso i filosofi,  tra  i quali il fondatore della scuola tedesca (1), e appresso
questa via non giungendo a discernere la vera distinzione  tra  la specie , che solo alla mente appartiene, e il reale,
per le quali ciascun educatore s' incammina, e le contese  tra  loro apertamente dimostrano, che manca ancora all' arte del
nostro grand' agio considerare tutte le parti e misurarle e  tra  loro paragonarle. Voglio dire, che la mente, posseditrice
e ordinarsele come meglio le viene e ricercarne il valore e  tra  loro paragonarle. Il perchè senza più poniam mano a quella
bianco7gialla, io non potrei primieramente classificarla  tra  le piante7fiori, se non avessi prima distinto le
Quel mio pensiero adunque, col quale classifico la rosa  tra  le piante7fiori, non poteva presentarmisi alla mente, se
i fiori dalle altre piante, ho anco distinto i rosacei  tra  i fiori. Questo nuovo pensiero non suppone adunque più un
questo fiore appartiene alla famiglia de' rosacei ». Ma se  tra  i rosacei io passo a distinguere le rose egli è evidente,
posso finalmente riconoscere che la rosa, che io vedo, sia  tra  le bengalesi quella che chiamasi da' giardinieri Adelaide
rosacei, e propriamente una rosa bengalese, e di più quella  tra  queste rose, che così capricciosamente fu nominata da'
sesta finalmente, acciocchè arrivi al concetto più generale  tra  quelli, che gli vogliamo inserire nella mente, al concetto
la classe dei rosacei, poi quella che costituisce  tra  rosacei la classe minore delle rose, poi la differenza tra
tra rosacei la classe minore delle rose, poi la differenza  tra  le rose bengalesi e le altre, e finalmente l' ultima
di quella, colla quale si avverte che due o più cose sono  tra  lor differenti? - Ecco il quesito. A trovarne la risposta
ci avesse, che la sola classe delle Adelaidi, e però ripose  tra  queste anche la rosa porporina; così dopo avere egli
devo fargli anco osservare quello che hanno di simile  tra  loro, e quello che hanno di simile pure colle rose , onde
procedere dal credere facilmente le cose esser simili  tra  loro al notarne poi più tardi le loro differenze. Io ho
delle differenze, o dissomiglianze fatte a lui notare  tra  quelle cose sotto certo aspetto tra loro simili. Ora il
fatte a lui notare tra quelle cose sotto certo aspetto  tra  loro simili. Ora il metodo che mena il fanciullo da'
Perocchè, quando io vengo poi mostrandogli la differenza  tra  le piante di adornamento e diletto, quali sono i fiori, e
ch' ella fa i rapporti di somiglianza e di dissomiglianza  tra  le cose. Vediamo ora come la tenera mente dopo questi
degl' individui precedettero quelli delle somiglianze  tra  loro, i pensieri delle somiglianze precedettero quelli
che s' accorse come le forme e i colori diversi più o meno  tra  loro armonizzavano; e dilettandolo quest' esercizio d'
si osservi che il pensiero d' un nesso o d' una relazione  tra  due cose è tale, che non può nascere se non preceduto da'
materia necessaria al pensiero delle relazioni che passano  tra  queste cose, e perciò sono d' un ordine anteriore. Ma
comprende quelle colle quali il fanciullo deve annodare  tra  loro i vocaboli per farne riuscire il senso della
prima a conoscere il valore delle congiunzioni che legano  tra  loro le sentenze; quegli osservò di più che i fanciulli non
prima a conoscere il valore delle congiunzioni che legano  tra  loro i vocaboli, dal qual legamento riescono le sentenze.
senza che l' intendimento operi alcuna analisi o sintesi  tra  esse. In terzo luogo gl' istinti e in generale tutta l'
dell' una più che dell' altra, si trovano nello spirito  tra  se separate. Molto più si separano e si distinguono, quando
similissime, come sarebbe d' altri aranci non distinguibili  tra  di loro se non per molta attenzione sulle piccole
che non poco sospetto, che vi abbia una comunicazione  tra  le anime stesse mediante le sensazioni. Questo sarebbe un
cagionate, ma che una simile comunicazione avvenga pure  tra  l' anime meramente sensitive. Quando il gatto giovanetto
dà delle cangianti sensazioni, egli è indubitato, che vi ha  tra  gli animali della stessa specie una tutto speciale
all' amicizia. Quanto piacer non provano a giocolar  tra  loro i cagnolini, i gatti, ecc.? Molti animali vi sono a
della comunicazione delle anime. Intanto si può mettere  tra  i fatti al tutto certi, che le sensazioni, che gli animali
certi, che le sensazioni, che gli animali si cagionano  tra  loro, sono tali sensazioni, quali non possono avere da
ho avanzata. Una certa affinità sensuale si trova ben anche  tra  animali di specie diversa: il cane, il cavallo, l'
assennate. [...OMISSIS...] Il Cristianesimo accoglie  tra  le sue braccia amorose il bambino, che entra in questo
sentire e l' intendere ugualmente hanno la loro origine. Ma  tra  quelle operazioni dell' animale e queste dell' intelligente
ma tutte queste prove e le percezioni che ne riceve sono  tra  loro slegate, disordinate. Il primo ufficio dunque dell'
intellezioni del second' ordine sono i rapporti che passano  tra  le intellezioni del primo ordine. Ma si noti bene, questi
nel ben distinguere quali sieno i rapporti immediati  tra  le prime intellezioni, separando questi rapporti da tutti
questi rapporti da tutti quelli che si trovano da poi  tra  i rapporti primitivi. Conviene adunque osservare che non
parola, se non venisse a conoscere i rapporti , che hanno  tra  esse; i quali rapporti non poteva scorgerli nel primo
di primo ordine. Vero è, che passando un rapporto  tra  il vocabolo e la idea imaginale o la memoria della
senza che noi concepiamo intellettivamente il rapporto  tra  esso e l' idea; bastando, che vi abbia un nesso fisico,
il bambino abbia notata colla sua mente qualche differenza  tra  cavalli successivamente da lui veduti, per la quale egli
astratte senza accorgersi delle idee piene , che stanno  tra  le une e le altre, come noi facemmo osservare (1). Convien
è giunto a formarsi, per es., l' idea di ciò che è comune  tra  gli oggetti che sono denominati cani, allora egli non vede
cattivo, lo abborrisce. - Ora ella è immensa la differenza  tra  quelle volizioni che hanno per oggetto un individuo
casa; gli oggetti de' suoi bisogni, e le esterne sensazioni  tra  le quali il suono dei vocaboli, lo trae dall' interno dell'
non si torrebbero! Che maggior fratellanza non crescerebbe  tra  noi! Che aumento alla carità della patria comune! Laonde mi
che son di quelle che si sottraggono alla osservazione. Ma  tra  gli astratti nominati dal linguaggio ve ne sono di varia
quale stimolo nel caso nostro sono i caratteri sensibili, e  tra  questi i più grossi e appariscenti: caratteri stampati nel
l' amore. Accordo bene che egli trova una reale differenza  tra  il volto di sua madre, e un bottone che luce; ma questa
che è bene pel fanciullo, questi troverà una discrepanza  tra  ciò che sente col suo senso, e ciò che gli viene affermato
fanciullo di quello che il porre le sue facoltà in lotta  tra  di loro, sicchè l' una distrugga quello che l' altra tenta
distribuiti tutti i suoi affetti alle persone e alle cose  tra  cui si trova, ha tracciato in ciò stesso la sfera della sua
tutte le proprie forze nel suo oggetto. In terzo luogo,  tra  l' amore del reale per sè e l' amore dell' ideale nel
e memoria ed onoranza oltre il sepolcro. Ma il principale  tra  tutti i mezzi positivi co' quali si possa mantenere e
loro oggetto i rapporti delle intellezioni del primo ordine  tra  loro, o coi sentimenti che l' uomo ha anteriormente al
i rapporti che hanno le intellezioni di second' ordine  tra  loro, o tutto ciò che v' ha nell' uomo di pensiero e di
per oggetto i rapporti delle intellezioni di primo ordine  tra  loro. II Classe delle intellezioni del second' ordine;
i rapporti (1) delle intellezioni (2) di second' ordine  tra  loro. A. - Rapporti della prima classe delle intellezioni
della prima classe delle intellezioni di second' ordine  tra  loro. B. - Rapporti della seconda classe delle intellezioni
intellezioni di second' ordine fra loro. C. - Rapporti  tra  le intellezioni della prima classe, e le intellezioni della
»; io formerò con ciò delle intellezioni di terz' ordine, e  tra  le intellezioni di terz' ordine una di quelle dell' ultima
esiste ancora per lui. Ma tostochè egli giunge a mettere  tra  di loro in armonia le sensazioni de' suoi varŒ organi e a
Ora egli ha bensì de' predicati , ma per confrontarli  tra  loro e trovarne il rapporto dovrebbe salire ad un ordine
insieme da' sensisti, e dagli Scozzesi, ma differiscono  tra  loro interamente (2): gli astratti sono il fondamento delle
mente allora non concepisce alcuna collezione. La diversità  tra  la percezione di un oggetto, e la percezione di più oggetti
se più cose fossero in tutto e per tutto differenti  tra  loro, niuna collezione più formerebbero (1). Ora non è già
insieme, e abbia notato il rapporto numerico che hanno  tra  loro. Ma quando il fanciullo da una parte ha la qualità
le appreziative, perocchè avendo queste bisogno di paragone  tra  due o più oggetti, non si possono formare fino a tanto che
terz' ordine d' intellezioni, ma ben anco a raffrontarli  tra  loro, e trovare le differenze, ciò che spetta al quart'
muove anco dietro gli astratti. Questi primi astratti sono  tra  loro divisi; e però anche l' attività riesce sconnessa, e
e l' intellettivo, sono quelle che mirabilmente si legano  tra  loro; e fanno sì che l' uno all' altro si continui, quasi
da lui conosciute. Questo bisogno di uniformità che sentono  tra  loro le anime tosto che si conoscono, è veramente cosa
parti indicate dell' istruzione a lui conveniente cioè o  tra  le intellezioni degli ordini anteriori, o tra quelle dell'
cioè o tra le intellezioni degli ordini anteriori, o  tra  quelle dell' ordine prossimo a cui può salire col primo
a cui può salire col primo passo della sua mente, o  tra  quelle di questo medesimo ordine a cui è già salito, sono
e forme per quanto è possibile; ed allora la comunicazione  tra  noi adulti ed essi sarà trovata, sarà apertissima. Lo
si dee introdurre in essa due ordini: 1 L' ordine  tra  una specie e l' altra, che subordina e fa servire l'
per imagini. Egli le ama, e se ne rallegra sommamente (2).  Tra  gli altri vantaggi, che cavar si potrebbe dall' uso delle
per oggetto i rapporti delle intellezioni di terz' ordine  tra  loro. II Classe. Quelle che hanno per oggetto i rapporti
che noi cominciamo dal vedere la differenza che passa  tra  i giudizi analitici al secondo ordine e i giudizi analitici
ordine sono delle scomposizioni elementari . La differenza  tra  queste due maniere di giudizi analitici è immensa: ecco
1 percepire il sentimento; 2 disgiungere le due cose legate  tra  loro (terz' ordine); 3 osservare che data l' una vi è l'
ordine: distinguere tutti e tre i tempi raffrontandoli  tra  loro prima del quint' ordine è assolutamente impossibile.
dire, colla natura delle cose, dovrà esercitare la scelta  tra  quelle cose piacevoli e dolorose o tra quelle che sono più
esercitare la scelta tra quelle cose piacevoli e dolorose o  tra  quelle che sono più o meno piacevoli, ma in tutto questo
i diversi esseri che la compongono tengono un ordine fisso  tra  loro, ma non si saprebbe come allogarvi in mezzo la volontà
solamente può farsi quell' atto della volontà che SCEGLIE  tra  due cose paragonate. Ad un ordine precedente cioè al terzo
altri ordini inferiori; la prima volta che dee scegliere  tra  l' adempimento del proprio dovere e il proprio piacere, o
appunto al quart' ordine delle intellezioni. La collisione  tra  le cose attraenti per lui e il suo dovere ha luogo,
Giunto adunque a questa età intellettiva il bambino sceglie  tra  il bene e il male morale, entra in possesso della sua
e costanza ch' egli si merita. Uno di quelli che meglio  tra  di noi ne intesero l' importanza si fu il Taverna, il quale
in questo può riguardare le particelle o i nessi de' nomi  tra  loro, de' verbi tra loro e de' nomi co' verbi. Questo è
le particelle o i nessi de' nomi tra loro, de' verbi  tra  loro e de' nomi co' verbi. Questo è veramente un insegnare
un' importanza morale. Queste tre cose sono ben diverse  tra  loro, ed è necessario notarne accuratamente le differenze.
che si forma per analogia affatto accidentale e minuta  tra  idee disparate è quella appunto, che forma il carattere
l' incatenamento, che hanno veramente le idee e i pensieri  tra  di loro: la inesistenza di un' idea elementare in un' altra
in tutti questi casi non vi ha nessun intrinseco rapporto  tra  le due cose che si associano nella mente nostra. E
e d' anima, v' ha un' associazione di pensieri, perocchè  tra  il pensiero dell' uomo e quella delle sue parti passa una
1 che il fanciullo impari la connessione che hanno le idee  tra  loro; 2 che acquisti facilità di passare, mediante queste
vita si comunica al cuore e alla mente: queste tre cose  tra  di loro intimamente e pienamente comunicano. Grand' errore
delle anime, di cui abbiamo parlato, che si fa  tra  il bambino e le persone che il trattano per mezzo delle
a cui ella appartiene sia buono. Or quando nasce collisione  tra  la volontà altrui e le sue tendenze fisiche, allora nel
più di forze da resistere al cimento. La lotta si forma  tra  la stima ed affezione della persona amata e il desiderio di
che scopre la relazione di differenza e di opposizione  tra  quelle due parti: ma questo paragone non è l' operazione,
quint' ordine la sintesi a discoprire i rapporti, che hanno  tra  di loro quei due elementi. La terza specie di sintesi
ed a' subbietti la mente qui può discoprire con qual legge  tra  loro si leghino in un oggetto: se per accidente, o per
tutto; io con ciò m' apro il campo a trovare la relazione  tra  quell' azione e quel soggetto, ogni relazione. Non mi
saprà ancora di essere egli stesso questo agente, perocchè  tra  gli agenti egli non ha ancora trovato se stesso. Venuto a
da' proprŒ bisogni e da una naturale tendenza a conoscere)  tra  gli agenti se stesso dagli altri: il che è quanto dire sarà
commesso: il primo è un rapporto reale (una disarmonia)  tra  l' IO sentimento operante e l' esigenza degli esseri da lui
degli esseri da lui appresa: il secondo è un rapporto reale  tra  l' IO sentimento operante e la sentenza di condanna di sè
». In questo principio compariva una specie di collisione  tra  il bene eudemonologico e il ben morale, tra il bene
di collisione tra il bene eudemonologico e il ben morale,  tra  il bene soggettivo e l' oggettivo e sentivasi la necessità
Dico le collisioni dei doveri, e non già la collisione  tra  quello che è dovere, e quello che non è dovere ma piacere.
cose, ma a collocare in un certo ordine di dignità più cose  tra  loro, almeno due. Quest' ordine fra gli oggetti da lui
Questi astratti sono necessarii a poter giungere a formare  tra  due o più enti un vero paragone, e rilevare quale di essi
altrui quello che si pensa, che questa è cosa convenuta  tra  gli uomini, che chi apre la bocca a parlare con questo solo
allor nasce, che vi siano due norme morali in collisione  tra  loro, l' una concreta, quella della benevolenza; l' altra
Quando l' uomo dice seco medesimo: io debbo preferire  tra  più esseri intelligenti e tra più volontà la migliore; egli
medesimo: io debbo preferire tra più esseri intelligenti e  tra  più volontà la migliore; egli allora non s' attacca nè a
è vero che questo passaggio spontaneo da cose così distinte  tra  loro, com' è un po' di cera e di carta, da un uomo, accade
degli errori funesti alla morale bontà. Gli errori funesti  tra  quelli, a cui dà occasione l' attività fantastica, son
sulle volontà altrui; voglia nascente dal combattimento  tra  la volontà propria che il fanciullo non vorrebbe
quanto dire cercano di trovare una corrispondenza perfetta  tra  l' ordine ideale e il reale, a cui si riduce, come vedemmo,
accosto l' una dell' altra, ma connesse moltiplicemente  tra  loro e vincolate. Indi, riandando le diverse entità per
anche le qualità di questo. Quindi non si distingueva  tra  «monas», e «tohen» da' primi Pitagorici, e più
nella forma ideale, quanto nella reale. La distinzione  tra  il subietto ideale e il subietto reale era tanto difficile
più acuta, e paragonandosi le moltiplicità de' singoli enti  tra  loro, si vedea che, l' esser le cose più o meno molteplici
negli elementi di cui risultano, costituiva una differenza  tra  loro così fatta, che anche per essa sola si potevano
quali fossero le proprietà di ciascun numero, e de' numeri  tra  loro? la seconda, non trovandosi ne' numeri un termine,
Laonde il numero determinato è medio, secondo Platone,  tra  l' uno e il numero indeterminato od infinito, come le
numero indeterminato od infinito, come le specie sono medie  tra  il genere e gl' individui reali, onde da Platone si
l' indefinito pe' Pitagorici. Ora, che differenza ci passa  tra  il pari e la diade? (4). E non può esser considerato come
diade? A me sembra di non poter assegnare altra differenza  tra  l' indefinito dei primi Pitagorici, e quello di Platone, se
e i dissidii dei filosofi, che non potevano intendersi nè  tra  loro, nè con sè stessi; 2 Rimanendo quei principii nelle
Erennio (3) osserva che Aristotele, dando il secondo luogo  tra  le categorie alla quantità , s' allontanava da Archita che
il quadrato ha una proporzione stabile d' uguaglianza  tra  i suoi lati. Non si deve confondere la questione degli
un uno qualunque a caso per esercizio dialettico, sceglie,  tra  questi uni possibili ad analizzare, quello la cui analisi
uno essente essendoci i molti, conviene che l' essenza sia  tra  questi molti, grandi e piccoli, distribuita, e che non
rimane lo spazio figurabile ammesso da Platone come medio  tra  le idee ed i corpi. Credo doversi piuttosto considerare,
anche della figura ». E parmi indubitato che Platone  tra  la materia ideale e la materia corporea ammetteva una terza
alla mente, e però un certo confronto che le distingue  tra  loro e non le lasci confondere) (1), non si può intendere
ci sarebbe tatto, perchè questo non ci può essere se non  tra  due o più cose, tra le quali i toccamenti possibili sono
perchè questo non ci può essere se non tra due o più cose,  tra  le quali i toccamenti possibili sono tanti, quante le cose
[...OMISSIS...] : il che ben dimostra ch' egli distingueva  tra  «heteron» e «hetera» (benchè poi non mantenesse sempre
per sè. Poichè, se non ci fosse tempo, cioè il rapporto  tra  l' identità e la mutazione «( Psicol. , 1139 7 1171) », il
che deduce che tali enti o essenti hanno una comunicazione  tra  loro, perchè molti si predicano d' un solo; ma questa
conveniva dimandare, se e come questi generi s' uniscano  tra  di loro: il che era quanto un chiedere « come si possano
e l' ente partecipa di tutti quattro. Poichè distingue  tra  ciò che è ciascuno, e ciò di cui partecipa: niuno può
che ente , nel qual caso, poichè si considera l' ente  tra  i cinque generi, così anche l' uno. Ma, risponde Plotino,
la quantità , la qualità e la relazione si devono computare  tra  essi. Non la quantità, perchè la prima quantità è il numero
sommi generi la relazione , perchè è posteriore ai termini  tra  cui passa la relazione: e così pure il dove che importa
ciascuno dei secondi enti e delle seconde menti (chè sono  tra  i molti dell' uno primo) è uno e molti. Ma conviene
e gli altri generi, costituiscono altrettante differenze  tra  loro. L' assolutamente primo dunque dee essere anteriore a
non è l' Uno, ma già è la Mente. La Mente, trovandosi media  tra  l' Uno e l' Anima, ha come due atti: col primo riceve ed è
è la Mente, ma l' Anima. L' Anima, trovandosi pure media  tra  la Mente e la Natura, ha primieramente due atti:
d' ogni forma, il Male. Di maniera che fece l' Essere medio  tra  il Bene e il Male, partecipe dell' uno e dell' altro. Ma
al pari degli altri antichi, non raggiunse la distinzione  tra  l' esistenza obiettiva e l' esistenza subiettiva: onde
a quella de' molti: nè si vede qual vincolo possa avervi  tra  l' uno e i molti: che non sia egli stesso o uno o molti. D'
attenzione. Aristotele è indubitatamente il più grande  tra  i discepoli di Platone, e se non lo arriva per elevatezza
di questioni che dovevano esser vivissime a quel tempo  tra  i discepoli di Platone: questioni che talora conviene
accomunano a concetti che non hanno alcun ordine o rispetto  tra  loro, altri a concetti che hanno qualche ordine o rispetto
loro, altri a concetti che hanno qualche ordine o rispetto  tra  loro. A' primi lasciarono la denominazione di nomi equivoci
un altro, i concetti significati da quel nome hanno sempre  tra  loro qualche ordine o rispetto; e lo stesso esempio che
è comune a ragione della proporzione che hanno  tra  loro, e questi sono quelli a cui gli antichi riserbarono il
quantità, ed è determinata; l' analogia si rinviene anche  tra  le qualità, e le essenze, e le sostanze stesse, a tale che
analogia, movendo unicamente dalla proporzione che passa  tra  diverse quantità e ragioni di quantità, fa sì che la parola
relazioni che possono cadere ed esser da noi conosciute  tra  le cose, di cui abbiamo cognizione e percezion positiva, e
senso proprio, l' altro in senso traslato, hanno un ordine  tra  loro, come a ragion d' esempio nel vocabolo ente applicato
senso proprio è supposto, e si paragona i diversi traslati  tra  loro. Benchè questa doppia maniera di equivocazione abbia
analogante coll' analogato; e questa analogia non corre che  tra  due soli termini: la seconda specie degli analoghi è quella
dire che di qui provengano le differenze che si osservano  tra  quelle due filosofie, delle quali differenze parleremo in
enti inclinano l' uno all' altro, o hanno azione o passione  tra  loro (3). Quindi è che talora la relazione reale è d' una
non osservata abbastanza, si è la differenza che passa  tra  l' ente ideale e l' ente razionale . L' ente razionale è
insiedere nella mente. La mente poi è un ente reale: e però  tra  l' ente ideale e l' ente reale passa una relazione
determinata dal rapporto o nesso essenziale che passa  tra  l' ideale e il reale, e che la mente non fa che vedere.
una cosa ad un' altra, trattandosi di cose non ordinate  tra  loro per via di nessi reali attivi o passivi; IV Comporre
all' attenzione di chi gli usa la distinzione che passa  tra  gli enti reali e compiuti, e gli enti di ragione. Onde
che la specie e la materia sono di diverso genere  tra  loro, perchè non si possono condurre a un medesimo,
rimane a vedere come questa possa tuttavia annoverarsi  tra  le categorie: a tal fine dobbiamo ritornare alla dottrina
la stessa sostanza reale. Questo suo concetto il dichiara,  tra  gli altri luoghi, nel libro delle « Categorie », dove parla
spazio illimitato che non si predica de' corpi. E tuttavia  tra  lo spazio illimitato, e il luogo (spazio relativo), c' è
dalle supposte produzioni di lei, ma dal rapporto che passa  tra  lei ed i suoi oggetti necessarii, egli avrebbe trovato
esige un oggetto intellettuale; perocchè ogni relazione  tra  più cose che non agiscano tra loro, appartiene alla mente,
perocchè ogni relazione tra più cose che non agiscano  tra  loro, appartiene alla mente, appartiene cioè all' ordine
la quale nasce dalla confusione fatta da questo filosofo  tra  concetti e giudizŒ; avendo egli nel seno dei concetti
causalità e dipendenza, comunità ossia reciprocità  tra  l' agente e il paziente (relazione); possibilità e
ogni entità. Oltre a ciò in esse non apparisce alcun ordine  tra  le varie classi, nè si trova perchè siano così distribuite.
essa un suo unico oggetto, e quest' oggetto è la scelta  tra  due volizioni. Onde la libertà è anch' essa una causa
gli oggetti che cadono nella coscienza sono innumerevoli, e  tra  questi vi è anche il soggetto che allor si rende
oggetto sia diverso dal soggetto, non si trova più il nesso  tra  l' uno e l' altro; e che perciò conviene supporre, che il
è oggetto, non sia il soggetto. Vi ha dunque un nesso  tra  il soggetto reale e l' oggetto apparente, che rimane
E` ella reale od apparente? Come può darsi un nesso  tra  l' oggetto (reale od apparente) e il soggetto? - Nè la
altra l' universo ideale , non apparisce qual sia il nesso  tra  i due universi. Il nesso è formato dall' ente intellettivo
Schelling pose l' assoluto nel punto d' indifferenza  tra  gli opposti . Vagamente, perchè non indica con precisione
se vi avesse un assoluto che fosse un punto di indifferenza  tra  il reale e l' ideale , egli non sarebbe nè reale nè ideale,
colla sua adesione all' ideale. Questa confusione  tra  il mondo reale e l' ideale accade al nostro filosofo pel
necessari della natura, mentre avrebbe dovuto annoverare  tra  le potenze reali anche le potenze spirituali e libere. All'
due filosofie. Richiamando la distinzione degli Scolastici  tra  la questione quid est , e la questione quod est , viene a
questione quid est , e la questione quod est , viene a dire  tra  « qual sia l' essenza d' una cosa », e « se la cosa
dell' altra. Dichiariamoci. La distinzione importantissima  tra  il verbo della mente e l' idea fu da noi esposta nel «
tuttavia ancora si continui ad attribuirmi, come fa  tra  gli altri il signor abate Gioberti, che io ammetto per
essenza umana. Ma si badi. Ella ha trovato una relazione  tra  l' essenza umana e il concetto della sua realizzazione . V'
Ora il perdere di vista la differenza essenziale che passa  tra  il soggetto e l' oggetto , conduce direttamente a
possano passare all' altro quasi ad un sinonimo; come pure  tra  ideale e reale; cosa ed idea; le quali nozioni differiscono
ideale e reale; cosa ed idea; le quali nozioni differiscono  tra  loro essenzialmente: nè contro le nature delle cose possono
salto mentale della fantasia (benchè procuri d' asconderlo  tra  veli d' una nuova ed oscura maniera di parlare e di lunghi
dell' essere, perciò la stessa indeterminazione si colloca  tra  le determinazioni pigliando queste in genere come quelle
enti di ragione dagli enti in sè , e distinguendo di più,  tra  gli enti di ragione, quelli che sono concetti da quelli che
in senso proprio, come distinte dall' essere e  tra  loro. 6 E qui si discuoprono facilmente tutte le radici
a principio della sua dottrina, quasi punto d' unione  tra  il nulla e Dio! Egli è manifesto qual governo si debba
tengano dietro molti in Germania, anzi sono di pochi. Anche  tra  gli scrittori tedeschi ve n' hanno assai, che tolsero ad
ad osservare accuratamente quali sieno le differenze  tra  il concetto di sostanza e i concetti delle categorie
In terzo luogo è un errore fondamentale il dire che  tra  il concetto di sostanza e quello di causa non passa reale
b ) l' idea dell' unità; c ) e la possessione o il nesso  tra  il possidente e l' idea. Convien dunque dire in che l' idea
Dio, perchè contenente in esso unità, varietà e relazioni  tra  l' unità e la varietà. Il concetto potrebbe avere qualche
nell' uso ch' egli ne fa, una continua confusione  tra  l' idea e il reale. L' idea di unità e d' infinito, dice,
i quali hanno de' vincoli d' azione e di passioni reali  tra  loro; e la varietà non esiste propriamente come tale, cioè
voluto stabilire in comune, per via di discussioni  tra  loro, le dette disposizioni, che prendono il nome di leggi
coesistere e di convivere pacificamente e vantaggiosamente  tra  loro. La prima e più rimota causa sarebbe stata la causa
peccherebbe. E conviene qui osservare la somma differenza  tra  le false religioni, per esempio quelle del paganesimo, e la
che hanno per oggetto dei beni invisibili e morali, e  tra  questi i diritti religiosi. Tutti quelli che professano
presente cerchiamo quale deva essere l' armonia che accordi  tra  loro le leggi e gli atti de' governi civili, e le leggi e
miste. Altri negano che queste materie miste ci sieno,  tra  i quali monsignor Affre, il glorioso martire della carità
difficile: di che la necessità che i due poteri entrino  tra  loro in amichevoli e coscienziose trattazioni, affine di
delle due materie distinte sì, ma quasi impercettibilmente  tra  loro: e di qui conseguentemente la necessità de' Concordati
In questo sistema d' alleanza, oltre di ciò, le scissure  tra  il potere temporale e l' ecclesiastico scoppiano all'
scoppiano all' improvviso e con maggior furore, come  tra  due alleati infedeli. Il governo pretende che la religione
e convivano con sicurezza e pace e prosperità temporale  tra  loro. Egli è evidente, che questa seconda società con l'
per la stessa natura della cosa hanno il più intimo nesso  tra  loro, e che si dicono la Chiesa e lo Stato, la società
e di nuovo organizza e moralmente avvincola i diversi Stati  tra  loro, formandone la Cristianità. Così, ordinati nell'
impossibilità, fu riprodotto sotto diverse denominazioni,  tra  le quali sotto una divenuta celebre, di sistema della legge
sopra un errore di fatto , essendo un errore di fatto che  tra  gli uomini, pe' quali fanno le leggi, non esista religiosa
religiosi, e quindi che ci possa essere una separazione  tra  oggetti non religiosi e oggetti religiosi, rimane ancora ad
dicevamo, la legge non è indifferente; ma è da collocarsi  tra  le legislazioni amiche. Se poi ella trae seco qualche reale
egli è indubitato, che il fine del governo civile abbraccia  tra  l' altre cose la tutela di tutti i diritti de' cittadini.
che diffusero le massime di cui questa teoria si compone  tra  i popoli, adulandoli ed eccitandoli a scuotere ogni giogo,
da non badare a qualunque collisione possa insorgere  tra  lei e la religione dei cittadini. Le collisioni sono dunque
dei cittadini. Le collisioni sono dunque inevitabili  tra  le leggi di tali governi e la Religione. E se queste
evidentemente di no. Ci può essere sicuramente qualche ateo  tra  i padri di famiglia, ma la massa non è mai atea, le nazioni
matrimonio. Di conseguente il legislatore dovrà scegliere  tra  quei due partiti che soli gli rimangono, come abbiamo
al matrimonio, di non far nascere nessuna collisione  tra  il disposto dalle sue leggi e la religione, ovvero di non
e immutabilmente da una comunità di persone. Supponiamo che  tra  queste ce ne fosse una che non annoverasse tra gli oggetti
che tra queste ce ne fosse una che non annoverasse  tra  gli oggetti sacri il matrimonio, e ce ne fosse un' altra
il matrimonio, e ce ne fosse un' altra che lo annoverasse  tra  gli oggetti sacri. In tal caso, rispetto a tutti quelli che
diverse religioni; e che se una data religione riconosce  tra  gli oggetti sacri che gli sono proprii il matrimonio,
può dire il contrario relativamente a quella Religione. Ora  tra  gli oggetti sacri della Religione Cristiana Cattolica c' è
pari è assurdo immaginare due contratti. Ma siamo giusti:  tra  i fautori del così detto matrimonio civile ce ne sono de'
religiosa, ma che le conviene di necessità scegliere  tra  questi due partiti, o di esserle amica o di esserle
massima che conduce all' ateismo totale della legge. Poiché  tra  tutte le gradazioni di credenza c' è anche quella in cui
dell' avere i cittadini impiego o no dallo Stato, e  tra  gli impiegati distingue i civili dai militari; ciascun
un' altra, né v' ha cosa che possa distinguere i cittadini  tra  loro, in tutta la loro vita e in tutte le loro abitudini, e
coscienza dell' individuo ;tutte accanite a farsi guerra  tra  loro, e perpetuanti l'anarchia di credenze, vera e sola
riuscirà certamente perduto. Si dà dunque vera distinzione  tra  l' essere ideale e l' essere reale? La natura dell' uno è
ne volesse, non è così necessariamente de' Filosofi;  tra  questi soli, tra quelli voglio dire che sembrano quasi fare
non è così necessariamente de' Filosofi; tra questi soli,  tra  quelli voglio dire che sembrano quasi fare uno studio di
de' Filosofi, i quali non voglion sapere della distinzione  tra  l' ideale e il reale? La ragione è questa. L' ideale e il
me li so definire; dunque collocheremo questa distinzione  tra  i pregiudizj volgari; la negheremo affatto; e poscia che il
da tutto il genere umano. Questo rapporto dunque  tra  l' ideale e il reale, che nei lavori delle arti belle si
Ma vediamo un po' più addentro la differenza che passa  tra  la mente e l' idea. Quando l' inventore del battello a
nuovo, sono elle forse create ad arbitrio? Prendiamone una  tra  tutte, non la principale, ma la prima che ci si offre. Gli
non fa altro che contemplarla. Qual' è dunque la differenza  tra  lui e gli altri uomini, che non pervengono ad avere nella
perchè la vegga. Egli non potrebbe mica distinguere  tra  le idee rispondenti alle cose reali i pregi loro e i
altre regole pure astratte; p. es. quelle della proporzione  tra  la grandezza della mano e la grandezza del corpo, affinchè
niuno de' reali viene somministrato. Dunque la differenza  tra  la mente dell' artista e quella di un altro uomo non istà
intuizione, a trovar quell' unica idea di cui si tratta,  tra  tutte le idee. E qui di passaggio giova osservare, che la
dall' idea che ad esso risponde: differenza grande, immensa  tra  l' ideale e il reale, e che comincia già a rilevarci la
a qualche atto dello spirito, quasi direi, mediatore  tra  il reale e l' ideale, tra il sentimento e l' idea. E quest'
spirito, quasi direi, mediatore tra il reale e l' ideale,  tra  il sentimento e l' idea. E quest' atto è appunto quello che
due termini del pensiero sieno del tutto dissimili e divisi  tra  loro da un abisso, onde non si possa pur concepire la loro
conoscibile per se stesso. Ma che differenza vi ha dunque  tra  il reale di cui si conosce l' essenza nell' idea, e il
oggetto, cioè nell' unità dell' ente. Questa è la sintesi  tra  l' essere ideale e l' essere reale. Ella è possibile,
sopra attentamente, dobbiamo investigare il rapporto  tra  l' idea determinata e l' idea indeterminata; chè, senza di
che « due cose uguali ad una terza sono uguali  tra  di loro »; e poi date mano ad Euclide ed osservate quante
che per questo sia trasportato da luogo a luogo. Ora se  tra  il reale sensibile e l' essere in universale l' unità dello
disegnato mediante il rapporto ch' ella prese a contemplare  tra  una piccola figura quadrata e lui. La natura di rapporto è
perocchè anche in questo esempio l' identità che si scorge  tra  l' acqua e l' acqua è identità d' idea, è identità di
le fattezze dell' oggetto a quei colori; e troveremmo  tra  le une e gli altri piena somiglianza, ed allora
prima cognito, che quindi noi riscontriamo la somiglianza  tra  la Firenze reale e l' immagine che è nella mente nostra.
momento che cessa il nostro dubbio, e mentre prima dicevamo  tra  noi stessi: può e non può essere, può sussistere e non
questione dunque si riduce a verificare questo fatto: « se  tra  le specie delle cognizioni umane ci ha quella che noi
egli è questo il fatto. Si dà dunque l' azione sostanziale  tra  le cose; poichè l' agente è sostanza. Se dunque nel nostro
trovato, miei signori, il celebre ponte di comunicazione  tra  noi e il mondo esteriore, che si diceva irreperibile, e si
insolubili. Ma riman sempre una grande distanza, o signori,  tra  queste due cose, che un ente si riveli a noi tutto, sicchè
deplorare la profonda ignoranza dell' essere umano? Chi  tra  quanti hanno un poco ripensato seriamente sopra se stessi,
nè poco le essenze delle cose, e v' abbiano degli altri,  tra  i quali Sigismondo Gerdil, che sostengono il contrario.
ciò che cosa è altro, se non un continuo attento confronto  tra  l' idea positiva datagli dalla percezione e l' essenza
inesatta. L' unica distinzione dunque che si può fare si è  tra  la cognizione soggettiva cioè relativa al soggetto, e la
E appunto per evitare gli indicati errori opposti  tra  loro tenemmo il cammino che avete meco percorso nelle
dicesi relativa e soggettiva. Quale è dunque la distinzione  tra  questa cognizione e l' assoluta? Se la cognizione
nostra percezione, abbiamo tirato una linea di separazione  tra  il finito e l' infinito, tra le cose contingenti e le cose
una linea di separazione tra il finito e l' infinito,  tra  le cose contingenti e le cose eterne. Infatti quali sono i
e il reale da noi percettibile hanno proprietà direttamente  tra  loro contrarie, esse non possono esser un subietto solo, nè
solo, nè una sola natura, ma devon esser due nature affatto  tra  loro distinte. Ebbene, con questo già voi vedete, o
le anime sono individue, aventi ciascuna un' esistenza  tra  loro incomunicabile; ma in Dio, non che darsi pluralità di
che il limiti e circoscriva. La distinzione adunque  tra  l' essere reale , e come oggetto della nostra esperienza e
e quanti empj fur celebrati in mezzo al paganesimo o  tra  i Musulmani per uomini dotti, investigatori della natura, i
e così ponendo un muro di separazione insuperabile  tra  la cosa contingente e l' elemento divino con cui ella si
pel principio che due cose eguali a una terza sono uguali  tra  di loro, ne viene irrepugnabilmente che Iddio è « « non
dalla realità di quest' ente, e allora vi ha distinzione  tra  la forma e la materia del sapere, ed è evitato il
la possibilità, ed allora non vi ha distinzione possibile  tra  la forma e la materia del sapere, e si cade nel panteismo,
certo è che egli non li deve confondere, bensì distinguere  tra  loro, li deve cioè distinguer tanto quanto sono distinti in
stesso atto conoscere l' infinita differenza che corre  tra  il corpo che conosce e Iddio che pure conosce. Perocchè
conoscer due oggetti immensamente distinti e inconfondibili  tra  loro, e quali e quanti assurdi da ciò derivino; vediamo
sia lo produce in separandolo. Se dunque si dà distinzione  tra  l' ordine assoluto e l' ordine contingente, non può mica
non v' ha che una idealità e una realità inseparabili  tra  loro. Dunque, giusta il ragionare giobertiano, vi ha più
due nature non hanno niente, niente affatto di comune  tra  loro, dimodochè non possano essere intese con un solo
nature così distinte, che non hanno nulla affatto di comune  tra  esse; egli è manifesto che non si possono intendere e
spendiamo ancora qualche tempo a considerare alcuni brani  tra  i molti di questo Autore, affine di assicurarci via più che
che quest' ente comunissimo non è Dio; poichè, a detta sua,  tra  l' idea di Dio e l' idea dell' essere comunissimo v' ha
v' ha quella analogia e somiglianza rimota che corre  tra  l' infinito e il finito . Ascoltate attentamente, perchè
esprima fedelmente la nostra opinione. Primieramente  tra  l' idea di Dio e l' idea dell' essere comunissimo non ci
sono due idee dello spirito umano. La distanza sta bene  tra  Dio e l' essere comunissimo, ma non ancora tale quale il
con Dio rimota ed imperfettissima, come quella che corre  tra  il finito e l' infinito, e che quell' ente astratto s'
analogia e somiglianza rimota e imperfettissima, che corre  tra  l' infinito e il finito, fra l' ente e l' esistente » »:
questo dialogo. - Che differenza vi ha, signor Gioberti,  tra  la cognizione che è oggetto dell' intuito, e la cognizione
questa differenza? G. La differenza di forma che passa  tra  la cognizione oggetto dell' intuito, e la cognizione
a quella parola idealmente? La differenza che si pone  tra  l' idea e la cosa, ci sarà pure tra il valore delle parole
differenza che si pone tra l' idea e la cosa, ci sarà pure  tra  il valore delle parole idealmente e realmente . Ma quella
e non è quindi mezzo di conoscerle, nè mediatrice  tra  esse e lo spirito, ma è proprio l' oggetto del conoscere, e
di alcun' altra idea che faccia l' ufficio di mediatore  tra  le cose create e lo spirito, perchè sono esse stesse idee.
trovato, Vincenzo Gioberti. Scoto Erigene, il più celebre  tra  i panteisti del medio evo, ammetteva le idee creanti come
IV »); ogni cosa ideale lo nego: perchè le relazioni p. e.  tra  Dio e la creatura, hanno un termine increato che è Dio, e
Legge: non v'è, né può esservi necessità d' intermediario  tra  Dio e l'uomo, dall'Umanità infuori. Dio, prefiggendo un
brevemente ciò che mi chiedete « qual differenza passi  tra  il modo con cui Iddio si trova in tutte le cose, e quello
intendere come Iddio doni a questo sè stesso. La differenza  tra  il conoscere col lume naturale che c' è Dio, e 'l
si può prendere la similitudine della differenza che passa  tra  una madre che conosce bensì la sua figlia, ma questa le è
altra che può avere la sua diletta figliuola e stringerla  tra  le sue braccia. Voi vedete che in tutti questi tre casi, la
che merita. Mai non deve il maestro mostrare indifferenza  tra  la virtù e il vizio, o far credere quasi che non passi una
o far credere quasi che non passi una gran differenza  tra  l' azione viziosa e la virtuosa. E avvertite bene che
si deve credere che sia conducente alla medesima. Essendo  tra  queste cose che vengono da Dio anche le consolazioni
professione, il soffiare in quel fuoco che Cristo ha posto  tra  gli uomini, e la cui accensione è il suo desiderio: « Ignem
già un' obbligazione di fissar sempre un ordine determinato  tra  le persone che raccomandiamo al Signore, e perciò intorno a
accresce le forze e la rende piacevole. Distinguete  tra  quello che è di preciso dovere, e quello che omettendolo,
delle parole. Ecco qual è la differenza vera e primaria  tra  la voce contrario e la voce contraddittorio . L' etimologia
E` questa la prima ed original differenza che corre  tra  le due voci contrario e contraddittorio; e da essa si
[...OMISSIS...] . Ora teniamo conto di questa distinzione  tra  la dannazione ammessa da S. Agostino e dalla Chiesa, come
brano di Bajo, in cui è riprodotta la stessa confusione  tra  la verità cattolica della dannazione de' bambini, e l'
non libero. Perduta dunque di vista la distinzione  tra  la parte vera e la parte falsa insieme tramischiata dice,
pigliando a ricapitolarsi, il C., riproduce la confusione  tra  la dannazione annessa al peccato originale ne' posteri, per
della dannazione e della morte eterna. Vedete dunque, che  tra  la dottrina che condannate voi per bajana, e la dottrina
la Chiesa, vi ha tanta distanza quanta ve n' ha appunto  tra  la dottrina infallibile della Chiesa, e la dottrina erronea
nella libera colpa di Adamo, ma tenendo tuttavia  tra  loro quell' ordine, che l' Apostolo nella sua lettera a'
d' Adamo quello che introduce le penalità a sè dovute,  tra  le quali principale è la morte: [...OMISSIS...] , le quali
provava il peccato, in cui l' uom nasce 1 sì dal confronto  tra  lo stato presente dell' umanità, e quello in cui la divina
costituito l' uomo da Dio a principio; e 2 sì dal confronto  tra  lo stato presente, e ciò che la natura stessa dell' uomo
ch' egli porta di presente dal suo nascimento. Questi due  tra  gli altri argomenti moltissimi convincer possono della vera
Oltre di che vi faranno essi ancora una piccola dimanda  tra  le innumerevoli che farsi potrebbero, la quale di nuovo v'
integra; ma trova in pari tempo un' immensa diversità  tra  lo stato di natura pura od integra dallo stato presente.
una vera e grande differenza di forze morali nella volontà  tra  l' uomo caduto che ha quell' avversione, e l' uomo supposto
al primo peccato [...OMISSIS...] . Questa somiglianza  tra  la corruzione dell' anima pel primo peccato e la corruzione
. S. Macario d' Egitto (an. 370) distingue espressamente  tra  la perdita della grazia che dà diritto alla visione
potrebbero addurre, non solo de' Padri, ma delle Scritture,  tra  gli altri il testo del salmo citato dall' apostolo, che
realmente commessi nello stato di ubbriachezza. Ma poi  tra  questi peccati che commette ubbriaco e di cui nella causa è
Bajo perchè egli distruggeva col suo sistema la distinzione  tra  il semplice peccato , e la colpa; e si può dire,
sia libera, mostrando con ciò la differenza che passa  tra  il peccato della volontà di cui parla in un articolo, e la
a vincere la seduzione di sue passioni ed istinti; e  tra  questi pongo la meditazione del proprio dovere, e l' animo
il nostro teologo crede di ravvisare una contraddizione  tra  ciò che si trova scritto intorno al consenso nella «
volontà, il che toglie ogni contraddizione (2). E per vero  tra  lo spontaneo consentire della non anco libera volontà, di
propri sensi) la sentenza, che non pone alcuna distinzione  tra  ciò che può la concupiscenza originale nel non battezzato,
cattolici la sentenza, che non ci sia differenza alcuna  tra  gli uomini battezzati e non battezzati circa il potere che
senza eccezione), non riconoscessero alcuna differenza  tra  i battezzati e i non battezzati, quanto alla vigoria dell'
non facendo riguardo essi a questo distinzione alcuna  tra  battezzati e non battezzati? Il sacrosanto Concilio di
». Ne' celebri capitoli intitolati: [...OMISSIS...] leggesi  tra  le altre cose della grazia santificante così:
di astenersi dalle azioni peccaminose non v' ha differenza  tra  battezzati e non battezzati? Non è questo un passare da un
battesimo? Facciamo un semplice e spassionato paragone  tra  la dottrina di tali teologi e quella già condannata dalla
Ed IN TUTTO QUESTO NON RICONOSCONO DIFFERENZA  TRA  BATTEZZATI O NON BATTEZZATI. Tanta ingiuria che si fa al
uomo; anzi volea che si distinguesse diligentissimamente  tra  il sentimento della carne, di cui si ha coscienza, e quella
conoscere differenza immensa, che i dottori cattolici fanno  tra  i battezzati e i non battezzati relativamente al potere di
da per tutto dove va la discordia, e in vece di stabilire  tra  popoli il regno di Dio, vi pone senza saper come
Fernando Cortez, soprafatti e atterrati dalla cavalleria,  tra  il tumulto e lo stupore e lo spavento confusero in un solo
scoperta della tromba d'Eustachio, ssia d'un passaggio  tra  l'intima cavità della bocca e la cavità dell'orecchio,
ereditaria e progressiva oscillano dunque perpetuamente  tra  un ordine ideale che rappresenta le leggi invariabili della
il genere umano. Oramai non dobbiamo curarci di rinvenire  tra  le reliquie del mondo fossile l'unità primordiale del
insomma, il cui simbolo vivente è il bambino, legame  tra  noi e le generazioni future. Per essa, la Famiglia, col suo
necessarie, la italiana, la latina e la greca, consanguinee  tra  loro e non soverchiamente difficili, se se n' allevia lo
d' oro all' avaro, a cui non è cuore, nè senno d' usarlo.  Tra  noi però non è ancora spregiata al tutto questa virtù del
e delle Nazioni. Come la giustizia è il primo e il maggiore  tra  i doveri dei governi civili, così ella reca loro altresì la
o nelle singole società insegnative che essi formano  tra  loro. Considerato dunque non nella sua possibilità
con eccesso: ed è per questo che la società civile oscilla  tra  un eccesso e l' altro, perchè i Governi non sanno cedere a
sono i Vescovi, il primo dei quali è il Romano Pontefice, e  tra  i sacerdoti, quelli soli, che a esercitare un tale ufficio
e però errano coloro, i quali facendo una distinzione  tra  la morale filosofica e la teologica, quasi fossero due
e oltracciò su tutti i mezzi coi quali i fedeli comunicano  tra  loro le dottrine, il principale dei quali è la stampa. Se
ufficiale i maestri e istitutori imparzialmente  tra  i più dotti e degni che possono rinvenire. Diciamo qualche
non vogliono certo, almeno in generale parlando, sceglierli  tra  i più ignoranti, ricorrendo a quelli che non possono
di dare un taglio così netto fra dotti e ignoranti, che  tra  quelli che egli dimette come ignoranti, non rimangano
come ignoranti, non rimangano alcuni che tali non sono, e  tra  quelli che egli corona per dotti, non se ne rinvengano
ripulsa, che il Governo manda ai veri dotti, ed ai migliori  tra  i dotti della nazione. Non basta però: i dotti, per
e giudici in tali esperimenti, sieno i più sapienti  tra  quanti ci possono essere nella nazione. Quando anco il
loro difficile e grave l' assumerlo, sia ponendo loro  tra  piedi impacci, incomodi e spese; sia ancor più, accogliendo
e all' esercizio della professione di maestro. Vi hanno  tra  noi dei dottrinari, che riconoscono nei padri il diritto di
sono obbligati di scegliere i maestri e gl' istitutori  tra  persone che abbiano il diritto naturale d' insegnare, cioè
persone che abbiano il diritto naturale d' insegnare, cioè  tra  persone dotte e fornite di quella moralità che si richiede
parti. Avendo noi diviso l' influenza sull' insegnamento  tra  sei persone giuridiche, assegnando a ciascuna la sua
del tutto, allora colui che le mantiene va ascritto  tra  i benefattori; quando poi il reddito, che rendono le scuole
profitto dell' imprenditore di esse, costui deve computarsi  tra  gli speculatori. Per speculatori dunque intendo solo quegl'
menzogne, bassezze, adulazioni, camarille e collusioni. E  tra  questi mezzi non è l' ultimo certamente quello di denigrare
unite sul medesimo suolo, e in una continua relazione  tra  loro: è dunque naturale e necessario, che essa abbia un
non potrebbe mai eccedere, poichè se ci possono essere  tra  i proprietari alcuni prodighi non può esser mai prodigo
chè l' attacco ai propri interessi è assai più comune  tra  gli uomini, che non sia la noncuranza de' medesimi. La
un' amministrazione o governo proprio e veramente sociale .  Tra  gli Stati, che ci furono al mondo, e che ci sono anche al
ragione delle nostre dispute, della discordanza d' opinione  tra  la scuola dell' articolista e la nostra. Del resto, chi
morale della Chiesa Cattolica. Il combattimento non è più  tra  l' articolista e noi, ma tra le morali fatte a brani, e la
Il combattimento non è più tra l' articolista e noi, ma  tra  le morali fatte a brani, e la morale intera: tra lo spirito
e noi, ma tra le morali fatte a brani, e la morale intera:  tra  lo spirito d' una morale cenciosa, qual è la mondana, e lo
lo stato della questione su questo punto, che s' agita  tra  i protestanti e i razionalisti da una parte, e i cattolici
morale cattolica » (1), e di vedermi incapace a scegliere  tra  tante bellezze, ciascuna delle quali pare che meriterebbe
[...OMISSIS...] I diritti della Chiesa Cattolica,  tra  quali quello dell' insegnamento, sono assoluti, perchè dati
suoi diritti divini: quest' è l' origine della vera lotta  tra  il potere civile e l' ecclesiastico, poichè ogni altra
ma non una lotta. Nessuna infatti delle grandi lotte  tra  la Chiesa e lo Stato ebbe mai altra cagione: da una parte
il difensore dei diritti usurpati. La lotta si combatteva  tra  la forza fisica dello Stato e la forza morale della Chiesa.
alle nominate persone giuridiche, è nulla, e ci colloca  tra  « « coloro che una cosa sola al mondo ritengono per funesta
questi suoi doveri, torrebbe di mezzo qualunque discordia  tra  lo Stato e la Chiesa su questo punto dell' insegnamento; l'
delle libere istituzioni consacrate dalla religione. Ma  tra  le tenebre viene l' uomo inimico, e soprasemina la
mente di nuovo, per gettare la discordia e la divisione  tra  il potere civile ed il clero, ispirando a quello una vana
dell' antichità classica, ecc.; e 3 La confusione fatta  tra  l' autorità divina ed umana [...OMISSIS...] ; 4 La superbia
- Autorità della Chiesa (1) - Non si dà mai collisione vera  tra  essa e la Ragione - collisioni apparenti. - E` lo stesso
anima (principio senziente - termine sentito). 19 Del nesso  tra  il senziente e il sentito - si combatte il principio
la sua divinità. Ma veggiamo qual differenza v' abbia  tra  le dignità di Profeta e di Apostolo. Se Mosè si può dire,
Dio lo distingueva dagli altri profeti (4): « Se saravvi  tra  voi un profeta del Signore » (sono parole rivolte ad Aronne
occhi », scrivea Paolo ai Galati, « fu dipinto Gesù Cristo  tra  voi crocifisso (1), dipinto » colla mia predicazione, « tra
tra voi crocifisso (1), dipinto » colla mia predicazione, «  tra  voi crocifisso » nella persecuzione che sofferiste, anzi
(cioè valida ad ottenerci gloria: veniamo con ciò numerati  tra  i legittimi fratelli di Cristo, per cui patì, fra i molti
sacri in chiesa non trattano solo con Dio, ma ben anco  tra  sè, e talora col popolo; così come con Dio la maestà e la
più fiori vien destata dalla naturale similitudine che vi è  tra  fiore e fiore; con ciò la mente solitaria è giunta
sicchè l' effetto sensibile possa essere mediatore  tra  il suono e l' idea di quell' oggetto; in tal caso l'
e della tradizione, e troveremo quanto sieno coerenti  tra  di sè e consentanei alla medesima. Primieramente la
a un tutore e difensore della grazia battesimale.  Tra  i luoghi che potremmo addurre preferiremo uno del celebre
convien desumersi dall' uso. Però chi mai non fa differenza  tra  il succedere una cosa nel posto di un' altra che perisce, e
dogma dell' originale peccato, furon sempre, non solo  tra  gli infedeli, ma tra i cristiani altresì, alcuni che l'
peccato, furon sempre, non solo tra gli infedeli, ma  tra  i cristiani altresì, alcuni che l' attaccarono, e mossero
umana perversità, ci sarà facile rinvenire i due estremi,  tra  di cui quelli andarono vibrandosi, i quali sono stati,
però avvertire che essendo tali quattro punti intimamente  tra  loro connessi, non se ne può rigorosamente e al tutto
furono dette Pelagianismo, condannato da più Concilii,  tra  i quali dal Milevitano (anno 416) e dell' Arausicano II
dispute che queste due schiere opposte di eretici agitarono  tra  loro e coi dottori della Chiesa cattolica, era la diversa
nè alcun rispetto ad un' altra volontà qualunque, onde  tra  le proposizioni condannate come sue si annoverano queste:
punto fondamentale, sul quale si accese la controversia sia  tra  i Pelagiani e i Giansenisti, sia tra queste due eresie
la controversia sia tra i Pelagiani e i Giansenisti, sia  tra  queste due eresie opposte, e il cattolico insegnamento. Su
delle autorità, che sembrerebbero in contraddizione  tra  loro, come vedremo in appresso. 25. Premesse queste nozioni
più a lungo nell' opuscolo intorno alla distinzione  tra  le nozioni di peccato e quelle di colpa e altrove; dove tra
tra le nozioni di peccato e quelle di colpa e altrove; dove  tra  le altre cose abbiamo notato che Iddio nell' antica legge,
dalla libera volontà di quello a cui si imputa, e di novo  tra  le altre ha condannata questa proposizione: [...OMISSIS...]
le difficoltà contro la distinzione sopra mentovata  tra  peccato e colpa , che altri passi dell' Angelico potrebbero
della trasfusione del peccato. Immaginarono essi un patto  tra  Dio e l' umana natura sussistente in Adamo, in virtù del
difficile l' assegnare una differenza veramente sostanziale  tra  tale pensiero e quello di Giansenio, che diceva bastare la
originale ne' bambini. Avvertite però che c' è differenza  tra  la mancanza ossia carentia della grazia, e la privazione .
questa pretesa privazione consisterebbe in una relazione  tra  il disegno di Dio e la natura umana oggetto di questo
ipsius naturae (3), » il che torna alla distinzione  tra  il peccato entitativamente considerato che è la sostanza
derivatur ex primo parente . » Ottimamente dunque distingue  tra  la materia dell' imputabilità, e l' imputabilità stessa. Ma
o patto stretto da Dio col suo popolo si fece con solennità  tra  le due parti contraenti (2); e il nuovo Testamento o patto
ricorrono, affinchè non offenda troppo le pie orecchie.  Tra  la conversione e l' avversione c' è l' indifferenza .
peccato originale, riducendolo a una sola relazione esterna  tra  una cosa che non è peccato ed una cosa che è peccato, cioè
propositionibus ab ecclesia damnatis (2). Quivi riprende,  tra  gli altri teologi lo Sporer e Felice Potestà per le
in opposizione la natura e la volontà , senz' avvedersi che  tra  queste due cose non passa quella separazione che s'
dalla sua propria libera elezione, per la quale essa stessa  tra  i diversi oggetti che le sono offerti sceglie l' oggetto
e non l' effetto di un atto di volontà libera di eleggere  tra  il bene e il male. e ) Ed essendo l' uomo creato ad imagine
preesistono in modo che le possano esser dati sussistenti  tra  cui eleggere. 62. Dimostrato adunque che ci sono nell' uomo
ex traduce , il che involgerebbe diversi assurdi, e  tra  gli altri quello che la persona sia moltiplicabile e
il ragionamento occulto, che spesso fa la mente umana  tra  sè, senza saperlo. E così i volgari pervengono a
che per così dire si attraggono, manifestano affinità  tra  loro, si associano variamente (1). Ora questa affinità e
Ella presta il fondamento alla distinzione da noi fatta  tra  corpo e materia . Chiamammo corpo e materia un medesimo
esiste realmente una lotta? trattasi di una lotta  tra  forze di diverso genere o dello stesso? - Non possiamo
lo stesso sentimento. Quindi l' apparente lotta  tra  la forza d' inerzia della materia bruta e l' attività
ne hanno trattato, non conobbero la essenziale differenza  tra  le due lotte che abbiamo descritte; essi affrontarono la
visceri, adunque, sono collegati così mirabilmente  tra  loro che i movimenti di ciascheduno contribuiscono ai
che i vasi si originano dagli spazietti vuoti, che lasciano  tra  loro le molecole. Ora, data la rotondità delle molecole, è
spiegazione. Primieramente rimangono spiegate le simpatie  tra  quegli organi, che hanno somiglianza di struttura. Infatti,
il loro sistema. E qui si consideri la differenza che vi è  tra  due tessuti eguali e due organi eguali, ma di varie parti e
tuttavia punto nè poco dalle sue leggi. Nella distinzione  tra  i fenomeni soggettivi e gli extra7soggettivi si trova onde
pneumonite, che Maincourt distinse dalle false membrane, e  tra  esse ramificarsi propaggini di rossi vasellini, secondo il
o dolorosa; e perchè non si deve fare il confronto  tra  l' operazione e la non operazione, ma tra l' operazione e
fare il confronto tra l' operazione e la non operazione, ma  tra  l' operazione e lo stato in cui l' animale si troverebbe
è singolar cosa vedere come dimagrano i muscoli situati  tra  il pollice e l' indice. Negli ascessi, che occupano le
una superficie unica, e le dette molecole si soffreghino  tra  loro da tutte le loro faccie, allora nasce una sensazione
il sentimento fondamentale, nè le sensioni hanno località.  Tra  le percezioni della forza straniera (dei corpi esterni) ve
. Quanto poi ad Ippone, Aristotele lo colloca  tra  i filosofi rozzi. [...OMISSIS...] . Aristotele dice che nei
(3); il qual luogo è il seguente: [...OMISSIS...] . Ora,  tra  i filosofi che posero mente non al moto, ma alla virtù di
dissento che sdrucciolassero nell' una o nell' altra fossa,  tra  cui movevano i piedi, del materialismo e dell' idealismo.
cose corporee. III) La differenza, che Platone assegna  tra  l' opinione o la fede e la scienza necessaria, non istà in
l' Io che pone il Non7Io, l' Io che fa un' equazione  tra  l' Io e il Non7Io. Ma: In questi tre oggetti il valore
al tutto con quella che io ho esposta nella Ideologia .  Tra  le essenze delle cose io ho messo in primo luogo quelle
dell' azione ideale dalla reale è quella stessa che passa  tra  l' idea e la cosa : l' azione ideale è quella che
azione reale, è quella stessa che pone la divina Scrittura  tra  la legge di Mosè e la grazia di Gesù Cristo. Di nessuna
Concilio di Trento ragionare su questo indissolubile nodo  tra  la fede viva , la carità e le buone opere , e vediamolo
per sè morale. [...OMISSIS...] Questo nodo indissolubile  tra  la fede, la carità e le opere, sicchè data l' una di queste
ottimamente espresse la distinzione che sempre sussiste  tra  l' oggetto operante (Dio) e noi soggetto che riceviamo la
al Padre. Or qui è da osservare la differenza che passava  tra  il riferirsi al Padre, o al Verbo, nell' antico tempo, quei
dopo tutto ciò che detto è, con accuratezza la differenza  tra  il principio della religione, e quello della morale
che delle relazioni degli uomini che hanno scambievolmente  tra  loro; e molti a queste solo restringono la morale. D' altro
ciò che si dica soprannaturale; e quelli che ancora esitano  tra  questi due partiti non ne hanno alcuno, e la società gli ha
non gli sviamenti della ragione . Conviene ben distinguere  tra  il lume della ragione e l' uomo che abusa di questo lume.
recondite, nella facoltà dell' anima, della vera religione  tra  gli uomini rinvenuta«. Qui si dà colpa altrui di stolta
Ora fino a che si fosse trattato di dover fare scelta  tra  beni soggettivi presenti, nessuna collisione cader poteva
beni soggettivi presenti, nessuna collisione cader poteva  tra  essi di tal natura che mettesse l' uomo in cimento di
altrui strana questa opposizione che talora s' incontra  tra  il perfezionamento della persona dell' uomo e quello della
caddero molti altri filosofi contemporanei di Leibnizio,  tra  quali lo Swammerdam, il Malebranche, il Baile, il Picarne,
cosa divina, oggetto: le quali due parti sono così coerenti  tra  sè che nulla più; sicchè di due, senza mescolarsi, o
la quale mette quella grande separazione che pure è  tra  l' operare della Chiesa e del mondo. Egli è manifesto che
dell' uomo, cioè: 1. Che si ha una distinzione reale  tra  l' esservi nell' anima un sentimento ed un' idea qualunque,
per eseguire. A tutta ragione Ella dà il primo luogo  tra  le sue cure a quella del Seminario e della formazione del
»; nè vi commuova punto il poco frutto, che sembravi fare  tra  questa popolazione, dovendo anzi per ciò stesso essere più
intensa, col promuovere più studiosamente il culto divino  tra  i fedeli e tutti gli esercizi di pietà, coll' eccitarli
una verità ad un' altra verità, tuttavia l' arte di unire  tra  loro in amichevole società quelle virtù che presiedono a
finora dappertutto verificate. La prima è, che le relazioni  tra  i Vescovi e l' Istituto avessero per base comune i grandi
a questo; ma andrà sempre impacciato e dibattendosi  tra  le tele di ragno; non acquisterà mai la perfezione, che
quale naturale e riconosciuta relazione soglia trovarsi  tra  i genitori ed i figli, tra le mogli ed i mariti; e secondo
relazione soglia trovarsi tra i genitori ed i figli,  tra  le mogli ed i mariti; e secondo il detto d' un savio
fuggiti. Successo in tal modo un grande squilibrio  tra  la proprietà e il potere, lo stato delle cose pubbliche era
regolare ; poichè non esisterà in esso l' equilibrio  tra  la proprietà ed il potere. Or avranno essi diritto i
prendeva nelle opinioni quel carattere che ha la pugna  tra  il viandante e l' assassino: l' uno e l' altra non mira a
sovrano potere fu ben presto annullato, non cessò la pugna  tra  la nobiltà e la plebe, ed essendo stata di quest' ultima la
continua della legge di cui parliamo, dell' equilibrio cioè  tra  la proprietà ed il potere. Si poteva indicarla con più
accordare la nobiltà come prezzo di quella gara che è  tra  gli uomini grandissima delle ricchezze; nè stabilire il
quale naturale e riconosciuta relazione soglia trovarsi  tra  i genitori ed i figli, tra le mogli ed i mariti; e secondo
relazione soglia trovarsi tra i genitori ed i figli,  tra  le mogli ed i mariti; e secondo il detto d' un savio
fuggiti. Successo in tal modo un grande squilibrio  tra  la proprietà e il potere, lo stato delle cose pubbliche era
regolare ; poichè non esisterà in esso l' equilibrio  tra  la proprietà ed il potere. Or avranno essi diritto i
prendeva nelle opinioni quel carattere che ha la pugna  tra  il viandante e l' assassino: l' uno e l' altra non mira a
sovrano potere fu ben presto annullato, non cessò la pugna  tra  la nobiltà e la plebe, ed essendo stata di quest' ultima la
continua della legge di cui parliamo, dell' equilibrio cioè  tra  la proprietà ed il potere. Si poteva indicarla con più
accordare la nobiltà come prezzo di quella gara che è  tra  gli uomini grandissima delle ricchezze; nè stabilire il
non apparisca nessuna arbitraria e sistematica divisione  tra  voi e loro, prevenendoli con ogni maniera di buone grazie,
« obedivit usque ad mortem ». E notate che i Ss. Padri,  tra  i quali S. Basilio e S. Tommaso, dichiarano che l'
se non in tutto, almeno in parte cagione al dissapore nato  tra  fratelli, che debbono essere in Cristo una cosa sola;
dell' essere di cui parliamo, nè v' ha pure distinzione  tra  questo atto e la sussistenza medesima: non v' ha che questa
e perfezionano prese insieme; perocchè l' appo dimostra che  tra  il Verbo e Dio che lo pronuncia non si dee mettere una
appo cui si dice stare un' altra; conviene vedere quale  tra  questi significati si debba attribuirle applicata alle
ipse enarravit (2) », dove è significata la relazione  tra  il Padre e il Figlio, cioè la generazione. Sono significate
eretici dovevano prima provare che lo Spirito Santo fosse  tra  le cose fatte, il che non provano, e solo di poi avrebbero
per via d' intelletto e quindi vi ha una cotale affinità  tra  la sapienza ed il Verbo. Onde S. Tommaso così s' esprime: «
stritolerà i regi nel giorno dell' ira sua: farà giudizio  tra  le nazioni: empierà di rovine ogni cosa: farà battere in
fondate e prudentemente dirette, le tre potrebbero formare  tra  loro sì fatta federazione, che, come è uno il fine che le
di cui è il discorso, « germogliasse veramente sul Calvario  tra  Gesù Crocifisso, e Maria santissima Addolorata », purchè