più basso, che corrisponde al titolo del libro di Darwin, l’origine delle specie. Qui si può sperare di scoprire i meccanismi elementari dell
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espose in un’opera dal titolo Considerazioni
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) anagrammò il suo nome in Telliamed, e pubblicò una singolare opera, che uscì postuma, nel 1748, col titolo: Conversazioni di un filosofo indiano con un
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poche ossa) di giovane femmina che gli scopritori hanno chiamato Lucy (donde il titolo del libro che hanno pubblicato nel 1981). Le ossa di Lucy sono
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Michele Lessona e Giovanni Canestrini sono state ripubblicate, aggiornate da Giorgio Celli, col titolo: Il meglio in Antropologia, Longanesi, Milano
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1960; altra traduzione di M. di Castro (totale), col titolo: Darwin, Introduzione all’evoluzionismo, Newton Compton Italiana, Roma 1974.
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che non contribuì a dar credito alla sua serietà scientifica. Il suo titolo è esattamente: Annuario meteorologico, contenente l’esposizione delle
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in un volume dal titolo Philosophie zoologique pubblicato nel 1809.
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stato insignito del titolo di barone a cui, in verità, non mostrò di tener molto. La monarchia del luglio apprezzò quest’uomo tanto da nominarlo
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raccolte e pubblicate molti anni dopo la sua morte col titolo: Storia delle scienze naturali (1841-45).
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, che fu d’uopo ristamparle, nel 1812, in quattro volumi dal titolo Recherches sur les ossements fossiles (Ricerche sulle ossa fossili). Una terza
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Attenzione a quest’ultima parte del titolo, che esprime in nuce tutta la teoria del Cuvier. Teoria nettamente antievoluzionistica, che è esposta nell
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successive fu il paleontologo A. D. d’Orbigny. L’errore si è tramandato, e si trova in parecchi testi (ne citerò alcuni a titolo di esempio
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mesi e dieci giorni d’intenso lavoro. Il libro fu pubblicato nel novembre 1859 con il titolo Origine delle specie. Nelle successive edizioni
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, col titolo Vestigi della creazione (quarantpanni dopo si seppe che l’autore era lo scozzese R. Chambers). In più di un’occasione egli manifestò il
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a Thomas Huxley in Inghilterra era stato dato scherzosamente il titolo di «agente generale
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1847. Il De Filippi la sera dell’11 gennaio 1864 tenne a Torino una lezione rimasta celebre, dal titolo L'uomo e le scimmie, che ebbe in breve tempo
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, Milano) un libello dal titolo L'uomo e la scimmia, in cui, in dieci lettere si propone di mettere in ridicolo e di demolire la «lieta novella» che ha messo
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Accademia della crusca
