Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il romanzo della bambola

222200
Contessa Lara 17 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • paraletteratura - romanzi
  • UNICT
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, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima del famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti stringo al mio seno e ti posso dire quanto e

Pagina 105

spiritoso. - Se loro non mangiano, c'è chi beve - fece ella. Vuo' tu darmi codesti fantocci, e ti pago un bicchiere di quello buono? Lo spazzaturaio

Pagina 106

a chi le vuol bene. - Ah, birichina! Ti ripiglio la bambola, sai! - fece il babbo. La Marietta gli diede subito qualche altro bacio; e siccome egli

Pagina 11

detta alta società, dov'è tanta finzione, tanto egoismo, tanto interesse! - Io, davvero, ti giuro che a quest'aria pura, co questa pace, e in mezzo a

Pagina 117

arrossì, tanto era commossa, fino alla radice dei capelli e sorrise dolcemente. - Ti piace? È carina, è vero? - le domandò la cugina fortunata

Pagina 13

braccio: - Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! Ti porto in legno, e tutti credono che tu sia viva come me!

Pagina 29

, prima che ti ricerchino ci sarà un pezzo! Se un lungo spillo avesse trapassato il petto della Giulia, le avrebbe fatto meno male di quelle parole

Pagina 35

c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento

Pagina 45

celiare. - No, non è vero! Tu non ti scordi di me! - gridò la piccina con accento di sicurezza. Il babbo rideva, ripetendo: - Birichina, Io sai, eh

Pagina 5

questa subito pronta ad accusarla di poco cervello. - Ti sei fatta più scapata che mai dacchè non pensi che alla bambola! - si metteva a strillare

Pagina 53

giglio, quei lividi in torno alle occhiaie, tutte le membra rifinite. Raddolcì la voce, e chiese: - Che hai, si può sapere? Ti senti proprio male? - Io

Pagina 59

volte in fronte la creatura. - Camilla! Millina mia! - disse, rasciugandosi gli occhi. - Che cosa è stato? Come ti sei ammalata così? - Non lo so

Pagina 67

Sarina ti pago io, ma a pugni! - esclamò minaccioso Attilio. La Rachele, aspra e fredda, rispose: - Il babbo ha regalata la pupazza a me; io ne faccio

Pagina 81

- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella

Pagina 92

, quella poco di buono! - Mandala al diavolo, quella birbona! Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi anche a me. Acqua passata, dirai... Eh

Pagina 95

- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della

Pagina 97

, allegri: eppure nessuno vanta la loro bellezza; nessuno desidera i loro vestiti di frustagno e il pan nero del loro desco. Grullerie, ti dico! La pace

Pagina 97

Il romanzo della bambola

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Contessa Lara 17 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • Verismo
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, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima del famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti stringo al mio seno e ti posso dire quanto e

Pagina 105

spiritoso. - Se loro non mangiano, c'è chi beve - fece ella. Vuo' tu darmi codesti fantocci, e ti pago un bicchiere di quello buono? Lo spazzaturaio

Pagina 106

a chi le vuol bene. - Ah, birichina! Ti ripiglio la bambola, sai! - fece il babbo. La Marietta gli diede subito qualche altro bacio; e siccome egli

Pagina 11

detta alta società, dov'è tanta finzione, tanto egoismo, tanto interesse! - Io, davvero, ti giuro che a quest'aria pura, co questa pace, e in mezzo a

Pagina 117

arrossì, tanto era commossa, fino alla radice dei capelli e sorrise dolcemente. - Ti piace? È carina, è vero? - le domandò la cugina fortunata

Pagina 13

braccio: - Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! Ti porto in legno, e tutti credono che tu sia viva come me!

Pagina 29

, prima che ti ricerchino ci sarà un pezzo! Se un lungo spillo avesse trapassato il petto della Giulia, le avrebbe fatto meno male di quelle parole

Pagina 35

c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento

Pagina 45

celiare. - No, non è vero! Tu non ti scordi di me! - gridò la piccina con accento di sicurezza. Il babbo rideva, ripetendo: - Birichina, Io sai, eh

Pagina 5

questa subito pronta ad accusarla di poco cervello. - Ti sei fatta più scapata che mai dacchè non pensi che alla bambola! - si metteva a strillare

Pagina 53

giglio, quei lividi in torno alle occhiaie, tutte le membra rifinite. Raddolcì la voce, e chiese: - Che hai, si può sapere? Ti senti proprio male? - Io

Pagina 59

volte in fronte la creatura. - Camilla! Millina mia! - disse, rasciugandosi gli occhi. - Che cosa è stato? Come ti sei ammalata così? - Non lo so

Pagina 67

Sarina ti pago io, ma a pugni! - esclamò minaccioso Attilio. La Rachele, aspra e fredda, rispose: - Il babbo ha regalata la pupazza a me; io ne faccio

Pagina 81

- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella

Pagina 92

, quella poco di buono! - Mandala al diavolo, quella birbona! Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi anche a me. Acqua passata, dirai... Eh

Pagina 95

- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della

Pagina 97

, allegri: eppure nessuno vanta la loro bellezza; nessuno desidera i loro vestiti di frustagno e il pan nero del loro desco. Grullerie, ti dico! La pace

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I PIRATI DELLA MALESIA

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Salgari, Emilio 16 occorrenze

un nome che ti ricorda Marianna ti agiti e stai male. - Ho troppo amato quella donna ... Yanez. Quel ricordo così bruscamente evocato mi ha fatto più

proteggerti. Tu non hai dimenticato di essere una donna abbastanza energica per agire anche da sola. - Oh sì, zio! ... Sono decisa a tutto. - Ti lascio

incontrato nella foresta e avenfo egli paura delle tigri, ha chiesto di seguirmi. - Dove vai? - domandò l'indiano al maharatto. - Ti ho detto anche

. - Che ti pare del nostro legno? - chiese Yanez al maharatto, il quale, appoggiato al coronamento di poppa, guardava attentamente le coste dirupate di

con fierezza. - Una razza che ha un buon nome. Dimmi un po', ti spiacerebbe esser dei nostri? - Io, pirata! - E perché no? Per Giove! Saresti un bravo

che ti unisco, sciolte nell'acqua, addormentano istantaneamente. Cerca il mezzo di addormentare il guardiano e di fuggire. Domani a mezzogiorno ti

, James Brooke. Ti odio, sai, ma ti odio come sa odiare la Tigre. Tu hai fatto troppo male ai pirati della Malesia, e potrei vendicare quelli che hai

, finalmente ti rivedo!.. - gridò il buon portoghese, che non era meno commosso. - Temevo di non abbracciarti mai più! - Non ci lasceremo più, Yanez, te lo

con terrore. - Ma non è morto, ti ho detto. - Non si può farlo risuscitare ora? - È impossibile. - E domani a ... Il maharatto non finì la domanda

- Olà! Bell'uomo! - Milord! - Al diavolo i milord. - Sir! ... - All'inferno i sir. - Mastro! ... - Che ti colga il crampo. - Monsieur? ... Señor

cacciandosi le unghie nelle carni. - Non ti ricordi più del disgraziato Tremal-Naik, del cacciatore di tigri della jungla nera? Ritorna in te, Ada, ritorna in

siamo! - esclamò d'un tratto. - Mio caro Brooke, il buon Yanez ti prepara un giochetto che, se ho tutto ben calcolato, sarà bellissimo. Per Giove

. - Perché ti fermi? - chiese il rajah. - Tu non sai dunque dove si trova? Yanez proruppe in una risata convulsa che durò alcuni minuti. - Ma sì che lo so

cercasse qualcuno. Yanez tornò a trasalire. - Cerca me - disse. - Ebbene, mio caro Brooke, ti giocherò un bel tiro prima che tu possa giocarlo a me

graziosamente. - Non so che cosa farne. Ti domando altre cose. - Quali? - Odimi bene, amico mio. Io voglio sapere molte cose da te e se mi risponderai

-Hassin. - Ti procurerò un canotto a vapore, - disse il Lord. - Io ne posseggo uno. - Quando potrò partire? - Appena saremo giunti a Sarawak. A bordo

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