, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima del famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti stringo al mio seno e ti posso dire quanto e
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spiritoso. - Se loro non mangiano, c'è chi beve - fece ella. Vuo' tu darmi codesti fantocci, e ti pago un bicchiere di quello buono? Lo spazzaturaio
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a chi le vuol bene. - Ah, birichina! Ti ripiglio la bambola, sai! - fece il babbo. La Marietta gli diede subito qualche altro bacio; e siccome egli
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detta alta società, dov'è tanta finzione, tanto egoismo, tanto interesse! - Io, davvero, ti giuro che a quest'aria pura, co questa pace, e in mezzo a
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arrossì, tanto era commossa, fino alla radice dei capelli e sorrise dolcemente. - Ti piace? È carina, è vero? - le domandò la cugina fortunata
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braccio: - Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! Ti porto in legno, e tutti credono che tu sia viva come me!
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, prima che ti ricerchino ci sarà un pezzo! Se un lungo spillo avesse trapassato il petto della Giulia, le avrebbe fatto meno male di quelle parole
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c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
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celiare. - No, non è vero! Tu non ti scordi di me! - gridò la piccina con accento di sicurezza. Il babbo rideva, ripetendo: - Birichina, Io sai, eh
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questa subito pronta ad accusarla di poco cervello. - Ti sei fatta più scapata che mai dacchè non pensi che alla bambola! - si metteva a strillare
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giglio, quei lividi in torno alle occhiaie, tutte le membra rifinite. Raddolcì la voce, e chiese: - Che hai, si può sapere? Ti senti proprio male? - Io
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volte in fronte la creatura. - Camilla! Millina mia! - disse, rasciugandosi gli occhi. - Che cosa è stato? Come ti sei ammalata così? - Non lo so
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Sarina ti pago io, ma a pugni! - esclamò minaccioso Attilio. La Rachele, aspra e fredda, rispose: - Il babbo ha regalata la pupazza a me; io ne faccio
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- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella
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, quella poco di buono! - Mandala al diavolo, quella birbona! Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi anche a me. Acqua passata, dirai... Eh
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- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della
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, allegri: eppure nessuno vanta la loro bellezza; nessuno desidera i loro vestiti di frustagno e il pan nero del loro desco. Grullerie, ti dico! La pace
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, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima del famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti stringo al mio seno e ti posso dire quanto e
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spiritoso. - Se loro non mangiano, c'è chi beve - fece ella. Vuo' tu darmi codesti fantocci, e ti pago un bicchiere di quello buono? Lo spazzaturaio
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a chi le vuol bene. - Ah, birichina! Ti ripiglio la bambola, sai! - fece il babbo. La Marietta gli diede subito qualche altro bacio; e siccome egli
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detta alta società, dov'è tanta finzione, tanto egoismo, tanto interesse! - Io, davvero, ti giuro che a quest'aria pura, co questa pace, e in mezzo a
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arrossì, tanto era commossa, fino alla radice dei capelli e sorrise dolcemente. - Ti piace? È carina, è vero? - le domandò la cugina fortunata
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braccio: - Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! Ti porto in legno, e tutti credono che tu sia viva come me!
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, prima che ti ricerchino ci sarà un pezzo! Se un lungo spillo avesse trapassato il petto della Giulia, le avrebbe fatto meno male di quelle parole
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c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
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celiare. - No, non è vero! Tu non ti scordi di me! - gridò la piccina con accento di sicurezza. Il babbo rideva, ripetendo: - Birichina, Io sai, eh
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questa subito pronta ad accusarla di poco cervello. - Ti sei fatta più scapata che mai dacchè non pensi che alla bambola! - si metteva a strillare
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giglio, quei lividi in torno alle occhiaie, tutte le membra rifinite. Raddolcì la voce, e chiese: - Che hai, si può sapere? Ti senti proprio male? - Io
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volte in fronte la creatura. - Camilla! Millina mia! - disse, rasciugandosi gli occhi. - Che cosa è stato? Come ti sei ammalata così? - Non lo so
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Sarina ti pago io, ma a pugni! - esclamò minaccioso Attilio. La Rachele, aspra e fredda, rispose: - Il babbo ha regalata la pupazza a me; io ne faccio
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- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella
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, quella poco di buono! - Mandala al diavolo, quella birbona! Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi anche a me. Acqua passata, dirai... Eh
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- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della
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, allegri: eppure nessuno vanta la loro bellezza; nessuno desidera i loro vestiti di frustagno e il pan nero del loro desco. Grullerie, ti dico! La pace
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un nome che ti ricorda Marianna ti agiti e stai male. - Ho troppo amato quella donna ... Yanez. Quel ricordo così bruscamente evocato mi ha fatto più
proteggerti. Tu non hai dimenticato di essere una donna abbastanza energica per agire anche da sola. - Oh sì, zio! ... Sono decisa a tutto. - Ti lascio
incontrato nella foresta e avenfo egli paura delle tigri, ha chiesto di seguirmi. - Dove vai? - domandò l'indiano al maharatto. - Ti ho detto anche
. - Che ti pare del nostro legno? - chiese Yanez al maharatto, il quale, appoggiato al coronamento di poppa, guardava attentamente le coste dirupate di
con fierezza. - Una razza che ha un buon nome. Dimmi un po', ti spiacerebbe esser dei nostri? - Io, pirata! - E perché no? Per Giove! Saresti un bravo
che ti unisco, sciolte nell'acqua, addormentano istantaneamente. Cerca il mezzo di addormentare il guardiano e di fuggire. Domani a mezzogiorno ti
, James Brooke. Ti odio, sai, ma ti odio come sa odiare la Tigre. Tu hai fatto troppo male ai pirati della Malesia, e potrei vendicare quelli che hai
, finalmente ti rivedo!.. - gridò il buon portoghese, che non era meno commosso. - Temevo di non abbracciarti mai più! - Non ci lasceremo più, Yanez, te lo
con terrore. - Ma non è morto, ti ho detto. - Non si può farlo risuscitare ora? - È impossibile. - E domani a ... Il maharatto non finì la domanda
- Olà! Bell'uomo! - Milord! - Al diavolo i milord. - Sir! ... - All'inferno i sir. - Mastro! ... - Che ti colga il crampo. - Monsieur? ... Señor
cacciandosi le unghie nelle carni. - Non ti ricordi più del disgraziato Tremal-Naik, del cacciatore di tigri della jungla nera? Ritorna in te, Ada, ritorna in
siamo! - esclamò d'un tratto. - Mio caro Brooke, il buon Yanez ti prepara un giochetto che, se ho tutto ben calcolato, sarà bellissimo. Per Giove
. - Perché ti fermi? - chiese il rajah. - Tu non sai dunque dove si trova? Yanez proruppe in una risata convulsa che durò alcuni minuti. - Ma sì che lo so
cercasse qualcuno. Yanez tornò a trasalire. - Cerca me - disse. - Ebbene, mio caro Brooke, ti giocherò un bel tiro prima che tu possa giocarlo a me
graziosamente. - Non so che cosa farne. Ti domando altre cose. - Quali? - Odimi bene, amico mio. Io voglio sapere molte cose da te e se mi risponderai
-Hassin. - Ti procurerò un canotto a vapore, - disse il Lord. - Io ne posseggo uno. - Quando potrò partire? - Appena saremo giunti a Sarawak. A bordo