Ti ha fatto la predica il santo sacerdote?
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Ora hai il laccio al collo, Cola mio! Ti sei impiccato con le proprie mani!
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Matto! Matto! Ti vuoi chetare?
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Ti farò la predica anch'io.
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Vedi come ti guarda tua cognata? Con tanto d'occhi. Pare che dica: Povera sorella mia!
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Non aver paura! Non ti mangia. Scherzo. È un po' leso di cervello ma non cattivo.
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Lasciami stare... Oh, a me baci puoi darmene quanti vuoi; non portano conseguenza. Sono vecchia.. Potrei esser tua nonna. E per ciò ti dico
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Caro Nino, fatti coraggio... Questo è il passo della morte... Io mi sento un altro, parola d'onore. Il sindaco che legge il libraccio il prete che ti
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Non ti far pregare, lana!...
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Il Signore ti faccia felice! Ti ho sempre voluto bene come una figliola!... Vicinanza è mezza parentela....
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Ora costei è tua moglie: amala, rispettala, come ti deve amare e rispettare lei, secondo la santa legge di Dio... La mia casa è sempre casa vostra
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... Dove ti duole? - Che polso! Che lingua! Non le duole in nessun posto... Questo è il vero segno!...
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Ti duole la testa?
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Guardate..... lana, figlia mia, vieni qua..... State zitto..... Come ti senti oggi?
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pochi mesi... Scòtiti! Ti è forse morto l'armento?... O la grandine ti ha distrutto il seminato ?... Scòtiti!... Quando uno vuole...
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Oggi viene gente; la padrona di casa ora sei tu... Non ti mostrare con quel viso.
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terra... Ti darà la salute!
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Iana, ti vuol vedere la zia Santa...
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Vieni qua... Poveretto, non ti dirà nulla.... Ti vuol sempre bene.
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Ti movi, lana!
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È guarita, si, come ti dicevo; ma se le si parla di matrimonio...
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Oh! Sbrogliatela tra voi due... E fatela finita. Ora, che San Francesco Saverio ti ha concesso la grazia della salute... Brava! Mettiti a piangere...
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È sì o no? Ti sei decisa?
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E ora che hai fatto impazzire me, ora che ti sei preso tutto il mio cuore, tutta l'anima mia... ora?... Voglio vederla!... Corpo!... Sangue!...
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Son due mesi che ti vengo dietro come un cagnolino!... Due mesi che mi fai soffrire tutte le pene dell' inferno!... Due mesi che mi tieni a bada
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So tutto !... Volevo riparare un' infamia!... Sei una carogna! Ti mangerò il core...
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Ma si dice anche: A chi ti toglie il pane, taglia le mani... A chi ti ruba un core... spaccagli il core... Così!...
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Ti mancano i denti!...
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della famiglia, guardando con orrore nel proprio piatto, rispose: «Guarda quel che ti è venuto in capo di darci a mangiare! almeno non lo avessi detto
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. Ma sai che, sebbene io ti veda troppo di rado in queste monta- gne, pure ho sempre sentito un grande affetto per te, e lo meriti; e mi rincrescerebbe
capo io. Volevo chiederti un consiglio, perché sei uomo avveduto e so che, in fondo, mi vuoi bene. Leggi la lira?". "Capisco. Ti sei accorto di avere
ammirabilmente con l'oro rossigno della capigliatura, e, benché più mansuete, non sieno meno poten- ti. Metteva spesso i suoi migliori abiti, che dianzi
leggere tu in due? E non ci sono degli strumen- ti, che obbligano a leggere in tre? La voce umana è sì o no il più nobile degli strumenti?". "È il più
della tela, ci deve essere una profonda cagione. Don Antonio, bisogna ch'io ti plachi. Interrogai il Curato. Perdonami, nipote mio: ho già provvisto
puntiglioso. E poi vuol dare un famosissimo esempio agli altri suoi avventori morosi, cui ha prestato al cento per cento". "Non lo farà, ti ripeto; ma se
tanto vicini alla fossa, come sono io, non si ha di- ritto di serbare rancori" e pronunciava le parole a stento, inter- rompendosi spesso. Mormorò: "Ti
pianto dirotto e gli si gettò alle ginocchia, ripetendo con voce strozzata: "Ti ho disonorato, nonno. Ho disonorato la memoria della mia povera mamma
matta?". "Per mezz'ora, per pochi minuti, tanto da conoscere il luogo ove dormi, e pensare meglio a te, quando non vieni". "Pazzie. Se qualcuno ti
, padron mio. LUIGI: Tu vuoi dire che ti secco, che ti peso, che non so trattare colle dame, che ti avveleno la vita... SIGNORA: L'allegria, la
MENICA: Cossa l'è sta novitaa, el me car pivèll. GAITAN: Ier sira ti set andada a dormì prest, e t'è minga vist... MENICA: Cossa gh'era de vedè GAITAN
come un fer de soppressà. Ma basta una volta el tradiment. ( gnau ) Sì car el me miscin, parlèm mi e ti, tégnem dessedada. Te vedaret che bel sit a
che ti serve questo vestito? Quello che hai addosso, non ti basta? Quando non ci sono soldi, non si fanno vestiti! Quando mia sorella ed io non
, - mormorò lei. - Un vero disastro, ti assicuro, cara mia, che farebbe passar la voglia di far più il bottegaio. Tu lavori, tu fai economia, io lavoro e… si
sorridente? Che ti ha detto? Una voce debole debole, nevvero? Qualche cosa che tu sola puoi aver udito? - Mio padre, voi volete che io muoia
cortile dell'Impresa. - Torno più tardi, - disse, dall'angolo della strada, la sartina. - Ti porto il piatto. Di nuovo, il vicolo dell'Impresa rimase
deboli e fredde. Il primo fu Ninetto Costa: - Senti, Ninetto, non ti disperare: rammentati che alla fin dei fini, vi è sempre una rivoltella. - È vero
, ti stanchi troppo, - osservò pietosamente Bianca Maria, con gli occhi pieni di lacrime. - Sono un po' vecchia: ma per voi farei qualunque cosa
ti posso fare, io? Raffaele, intanto, continuava a posare la mano sul fianco, tenendo il cappelletto sospeso a due dita: ogni tanto, distrattamente e
chiesto nulla, di', Bianca? - disse lui, fermandosi presso sua figlia. - Che cosa? - chiese ella, smarrita. - Maria degli Angioli ti ama, ti sa infelice
, Bianca Maria rispose: - Sì. - Che vuoi? Dillo subito. - Voglio il dottore, - ella disse. - Ti senti male? chiese il vecchio, fraintendendo. - No