Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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- No, — fece la povera Bellissima. - Tutta di sacco, sei, e  ti  credi bella. È vero che ti credi bella? - Sì. - E io ti
- Tutta di sacco, sei, e ti credi bella. È vero che  ti  credi bella? - Sì. - E io ti butterò nella spazzatura, con
e ti credi bella. È vero che ti credi bella? - Sì. - E io  ti  butterò nella spazzatura, con la faccia in giú. Ci si sta
un rimorso? Oh sì! Prima che i genitori o il maestro  ti  lodino, se ti regolasti bene, oppure ti sgridino, se fosti
Oh sì! Prima che i genitori o il maestro ti lodino, se  ti  regolasti bene, oppure ti sgridino, se fosti cattivo, c'è
o il maestro ti lodino, se ti regolasti bene, oppure  ti  sgridino, se fosti cattivo, c'è dentro te stesso chi ti
ti sgridino, se fosti cattivo, c'è dentro te stesso chi  ti  avverte del bene e del male che hai fatto. E chi è? - La
Abbi sempre la coscienza per guida delle tue azioni: essa  ti  fa conoscere ciò che è bene e male; ciò che è vizio o
ciò che è vizio o virtù; ciò che è giusto od ingiusto. Essa  ti  insegna a diventare uomo, a farti cioè onesto, utile a te
dormi e nel tuo bozzolo ci stai comodo. La massaia  ti  prodiga tutte le sue cure; ti nutre, ti pulisce, ti
ci stai comodo. La massaia ti prodiga tutte le sue cure;  ti  nutre, ti pulisce, ti sorveglia. Quale differenza esiste
comodo. La massaia ti prodiga tutte le sue cure; ti nutre,  ti  pulisce, ti sorveglia. Quale differenza esiste tra noi due?
massaia ti prodiga tutte le sue cure; ti nutre, ti pulisce,  ti  sorveglia. Quale differenza esiste tra noi due? - Una sola
legge: - Non va bene, padrone cattivo. Perchè se la fortuna  ti  ha messo nella condizione di comandare tu non devi
nelle faticose paludi? E allora la Carta del Lavoro dice:  Ti  sia dato per legge ciò che ti spetta. Tu sudi sotto
la Carta del Lavoro dice: Ti sia dato per legge ciò che  ti  spetta. Tu sudi sotto l'ardente sole con la falce? Ti sia
che ti spetta. Tu sudi sotto l'ardente sole con la falce?  Ti  sia ricompensato quel sudore. Tu spazzi la neve, tu pòti
non seppe continuare e scoppiò dicendo - infine la legge  ti  offre protezione, un accordo fra chi dà lavoro e chi lo
fatto suo, lo aveva mandato a chiamare: — C'è qualcuno che  ti  vuol male. So che la notte scorsa ti han mezzo distrutto il
— C'è qualcuno che ti vuol male. So che la notte scorsa  ti  han mezzo distrutto il seminato. Vendi a me quei quattro
E appena l' ebbe alla sua presenza: — C'è qualcuno che  ti  vuol male. So che la notte scorsa ti hanno, a dirittura,
— C'è qualcuno che ti vuol male. So che la notte scorsa  ti  hanno, a dirittura, distrutto ogni C' era una volta.... 17
quella sonata; e dopo le dice: Bella figliuola, se il Re  ti  vuole, Dee star sette anni alla pioggia e al sole. E se
alla pioggia e al sole non sta, Bella figliuola, il Re non  ti  avrà. — E poi? — E poi smette di sonare, e quella reggia,
bene ai genitori, devi cercare di far sempre quello che  ti  dicono; devi ricordare i loro avvertimenti, devi eseguire
loro avvertimenti, devi eseguire con diligenza i lavori che  ti  assegnano. I genitori, lo sai, si adoperano pel tuo bene;
lo sai, si adoperano pel tuo bene; tutto quello che  ti  dicono, lo dicono per bene: ascolta dunque i loro consigli,
vero, e male vero; però devi rimetterti ai consigli di chi  ti  ama. Chi fa l'obbedienza, non isbaglia mai: invece ai
Se commetti una qualche mancanza i genitori e i maestri  ti  correggono, e anche ti castigano pel tuo bene: tu devi
mancanza i genitori e i maestri ti correggono, e anche  ti  castigano pel tuo bene: tu devi accettare con sommessione i
e, sei mesi dell'anno, con la malaria addosso. E chi  ti  dà il fucile e la polvere e i pallini? Già, se sparano un
- domandò Cuddu dopo alcuni momenti di silenzio. - Ecco chi  ti  voleva. Un omaccione si era affacciato su la soglia; e
se tu parli, bel cesto, perdi i due tarì alla settimana, e  ti  buschi un sacco di legnate. Verrai a casa mia ogni
mia ogni mercoledì mattina, prima dello spuntar del sole;  ti  darò la lettera e ti metterai sùbito la via tra le gambe.
mattina, prima dello spuntar del sole; ti darò la lettera e  ti  metterai sùbito la via tra le gambe. Non potrai sbagliare:
fino... Te lo dirò domani fin dove; è appunto mercoledì.  Ti  aspetto. Svegliàtelo di buon'ora, comare. I due tarì debbo
Sidoro. - Bravo! - egli fece. - Sta' attento a quel che  ti  dico. Nascondi la lettera in petto, sotto la camicia, e non
in cima alla collina, dove troverai l'altro stradone; là  ti  fermerai dietro il casolare senza tetto, se non trovi un
ad attenderti. Verrà; lo riconoscerai, perché è sciancato.  Ti  dirà: - Sei tu quello delle fave? - E tu risponderai: -
fave? - E tu risponderai: - Sissignore. Le volete? - Se  ti  dirà di sì, gli darai questa lettera e prenderai quella che
di sì, gli darai questa lettera e prenderai quella che egli  ti  darà. La nasconderai in petto, e tornerai sùbito addietro.
e abbottonandosi il panciotto. - Bada però: se colui non  ti  dice: - Sei tu quello delle fave? - tu devi far finta di
non fargli neppure un cenno con gli occhi. Aspetta ch'egli  ti  dica... - Sei tu quello delle fave? Ho capito - disse Cuddu
che fece sorridere compare Sidoro. - E la colazione?... Non  ti  ha dato nulla tua madre?
 ti  debbo dire alcune, cose per preservarti da un senso di
e di appunti, e troverai nella tua memoria ben poca cosa,  ti  parrà che una gran parte di quel materiale ti sia sfuggito
poca cosa, ti parrà che una gran parte di quel materiale  ti  sia sfuggito come un liquido da un vaso forato, e che
come un liquido da un vaso forato, e che un'altra parte  ti  sfugga nell'atto che lo cerchi, e rimarrai scoraggiato da,
le tue facoltà intellettuali si ecciteranno, tu vedrai che  ti  verranno sulle labbra e alla penna una quantità di parole,
di frasi e di costrutti, che non sapevi di possedere, e che  ti  parrà di non aver cercati. È una cosa che segue a tutti
o nei cassetti carte preziose o danari dimenticati. Non  ti  sgomentare, dunque, se dai ripostigli della tua memoria non
e te le porteranno di volo sulla carta e alla bocca. E  ti  porteranno vocaboli e frasi che da lungo tempo non s'eran
tempo non s'eran più fatte vive nella tua mente, e che  ti  parrà d'imparare in quel punto, e della forma felice in cui
parrà d'imparare in quel punto, e della forma felice in cui  ti  verranno espressi certi pensieri, rimarrai maravigliato
pensieri, rimarrai maravigliato come di roba non tua, che  ti  fosse suggerita da un altro, o come se scoprissi in te un
a raccogliere, poichè tutto il materiale di lingua che  ti  metti in capo vi si ordina e vi si collega in mille modi,
e nel lavoro misterioso e maraviglioso della memoria, che  ti  sarà per sè medesimo un argomento di studio e una fonte di
mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che  ti  fui affidato dalla pietà celeste. Così sia.
con tanto di barba bianca: era il gran mago Sabino. — Non  ti  scoraggiare! — gli disse questi. E lo prese per mano, e lo
saluti, o in fronte, per casta benedizione. Ma poiché  ti  vedo come stordito e quasi offeso, ti dico che, benché in
Ma poiché ti vedo come stordito e quasi offeso,  ti  dico che, benché in questi baci sia cosa difficile
di tutta Europa. Suo è il bacio che dovrai ottenere, e  ti  auguro buona sorte, perché a costei piace un solo uomo su
sorte, perché a costei piace un solo uomo su cento. Dio  ti  aiuti». «Partiamo» disse Narco, e con Blabante cavalcò per
e considera anche, un poco, il lieve danno che dalle labbra  ti  esce... Se già è difficile piacerle, senza un po' di
il tuo consiglio, Blabante?» «Innanzitutto che, come posso,  ti  tolga di dosso la polvere, ti stiri il mantello, ti lavi la
che, come posso, ti tolga di dosso la polvere,  ti  stiri il mantello, ti lavi la faccia e le mani, ti pettini
posso, ti tolga di dosso la polvere, ti stiri il mantello,  ti  lavi la faccia e le mani, ti pettini i capelli: e poi, come
polvere, ti stiri il mantello, ti lavi la faccia e le mani,  ti  pettini i capelli: e poi, come so, ti prepari un infuso di
la faccia e le mani, ti pettini i capelli: e poi, come so,  ti  prepari un infuso di timo, mirto e verbena, cotto e
E poi... so che hai il fiato un po' pesante... Ma vieni:  ti  farò cantare, ti farò ballare, e poi ti ucciderò con la mia
hai il fiato un po' pesante... Ma vieni: ti farò cantare,  ti  farò ballare, e poi ti ucciderò con la mia risata!» Si
Ma vieni: ti farò cantare, ti farò ballare, e poi  ti  ucciderò con la mia risata!» Si presentarono a lei. Narco
cavaliere!» disse la masca. «Avvicinati un poco, che io  ti  veda... Non ho ancora baciato nessuno, quest'anno, e perché
e recitò: «Perciò, o grandemente e unicamente bella, io  ti  chiedo un bacio: la bellezza di un bacio d'amore! Corto o
e non sei buona a niente. Se valessi almeno un centesimo  ti  venderei e mi comprerei una mollica di pane. Ecco.
compagno, un buon amico, trova un tesoro. È buon amico chi  ti  vuol bene, e ti consiglia al bene; chi gode delle tue
amico, trova un tesoro. È buon amico chi ti vuol bene, e  ti  consiglia al bene; chi gode delle tue contentezze, e si
fuggono quando fa cattivo tempo; gli altri rimangono,  ti  aiutano quanto più possono. E questi tienli preziosi, e
chi pratica lo zoppo impara a zoppicare. Dimmi con chi vai,  ti  dirò chi sei. Fuggi dunque la compagnia dei giovanetti
Lo studio dell'alimentazione del bestiame  ti  fornì ammaestramenti assai utili. Ti convincesti dapprima
del bestiame ti fornì ammaestramenti assai utili.  Ti  convincesti dapprima che ad avere animali buoni, bisogna
alla fabbricazione di diversi prodotti industriali.  Ti  persuadesti inoltre che si può ottenere una migliore, e più
bene dal gettarti nell'acqua sudato, o poco dopo il pasto:  ti  prenderesti un malanno, uno svenimento, o peggio. Se non
o peggio. Se non sai l'arte utilissima del nuoto, abbi chi  ti  assista, e ti aiuti in caso di bisogno. Ricòrdati del
non sai l'arte utilissima del nuoto, abbi chi ti assista, e  ti  aiuti in caso di bisogno. Ricòrdati del povero Nanni, che,
giovane e bella, prima sfilo tutto il rosario e poi  ti  faccio arrestare. - Zitta, zitta! - rispose donna Tura. -
- Vieni stasera sotto la Torre Pisana, alla mezzanotte, e  ti  getterò giù una borsa con l'indicazione che chiedi e il
che chiedi e il danaro che occorre per pagare chi  ti  darà gioventù e bellezza. - La vecchia allampanata se ne
altresì una ricchezza, per l'utile che ne ricavi. L'igiene  ti  ha insegnato come questo tesoro si accresca, e si conservi.
al benessere, un vero guadagno. In sostanza, l'igiene  ti  raccomanda: 1° Di abitare in luogo sano; 2° Di evitare le
Di alternare il lavoro col riposo. Eguali avvertenze essa  ti  dà per la salute degli animali, cioè: stalla sana, ariosa,
alla stalla, ecc. Ma se vuoi, ragazzo mio, che questa virtù  ti  dia sempre appetito, e sonni tranquilli; se vuoi diventare
e li ho colti. - Fammi vedere. Fortunatamente era vero. -  Ti  manda a rubare, tua madre? - Che dovrei rubare? - Se ti
- Ti manda a rubare, tua madre? - Che dovrei rubare? - Se  ti  colgo!... Cuddu riferì l'incontro a compare Sidoro. - Avevo
del piede e la calza. - Se t'incontra quel birraccio e  ti  fruga in tasca, resterà con un palmo di naso. E quando fu
forze e la salute. Riflettendo alle fatiche del mestiere,  ti  sei convinto che il coltivatore abbisogna di una nutrizione
Il buon lavoratore più mangia, e più lavora. Al contrario  ti  fu raccomandato di bere poco vino, e di astenerti dai
passione del vino, e dei liquori, trascina dietro a sè. -  Ti  venne parimenti consigliata l'astensione dal tabacco,
gli fosse condotto davanti e gli disse: - Che cosa vuoi che  ti  faccia? - Signore, fa che io veda! - fu la risposta. -
- fu la risposta. - Vedi! - replicò Gesù; - la tua fede  ti  ha salvato. - E subito il cieco riacquistò la vista e si
anche a te, bruno Sardignolo, poichè  ti  vedo ridendo dei sicilianisrni, dirò amorevolmente il fatto
tuo fratellino per dormirlo, e non pigli caffè perchè non  ti  prova, e chiami cotti i fichi d'India maturi, e occhi
da campagna, e vai al braccetto con gli amici, e a chi  ti  domanda l'ora alle dodici e dieci rispondi e che è assai
e che è assai ora che è sonato mezzogiorno, e a chi  ti  rivolge domande indiscrete dici, che non entri il naso
Per insegnar la, lingua ai tubi fratelli d'Italia, che  ti  riconoscono maestro dalla nascita, devi guardarti anche tu
non devi lasciarti sfuggir mai, neppure una volta l'anno (e  ti  sfuggono non di rado) voi dicevi, voi facevi, voi andavi, e
di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi  ti  ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che
Moschino. Zì, zì, se l' olio fosse stato per terra, tu  ti  saresti unte le mani, e le tue mani in vece sanno di
tanto per cambiar discorso, domandava al fratello: - Ma non  ti  secchi, tu, a star sempre rinchiuso qua dentro? - Zì, zì,
racconti? - Volentieri, se stai buono. Speriamo che almeno  ti  serva a qualcosa. Ma bada, è tutta in versi,
E i versi che cosa sono? - È un po' difficile a dirsi; ma  ti  porto un esempio. A te che piace di più: quando la signora
buono! - rispose Moschino. - O dunque, cotesta storia? -  Ti  racconterò qualcosa che ho letto oggi per l' appunto. Ma
- Signore, Tu sei il Creatore del cielo e della terra: io  ti  adoro. Tu mi hai colmato di benefizi, mi hai dato la vita,
vita anche più preziosa: la vita dell'anima. Signore,  ti  ringrazio di tutto questo.
Ma gridami il perché di questo nuovo desiderio, giacché io  ti  conosco da sempre e mai mi accorsi di questa voglia di
con tristezza. «Anche la bugia del rispetto è penosa! Non  ti  importò mai, in verità, né di spade né di mantelli: ma
«Perdono!» «Molto più che perdonato sei, Blabante: io  ti  ringrazio»
Le cose dette intorno alla respirazione ed alla combustione  ti  spiegano il perchè nei luoghi chiusi, dove c'è molta gente,
c'è molta gente, e nelle stalle dove son troppi animali,  ti  senti oppresso, e ti sembra quasi di soffocare. La ragione
nelle stalle dove son troppi animali, ti senti oppresso, e  ti  sembra quasi di soffocare. La ragione è che l'aria di
di non averti seccato. Non  ti  saresti seccato neppure, credo, s'io non avessi fatto molte
chimici, nautici; ai quali forse, leggendo in luogo mio, tu  ti  saresti arrestato. Anche ho trascurato un monte di vocaboli
arrestato. Anche ho trascurato un monte di vocaboli con cui  ti  sarebbe passata dinanzi una varietà grande d'animali rari,
e a imparare. Sei persuaso? E dopo questo, se qualcuno  ti  dirà che a leggere il Vocabolario si muor di noia e si
del mago, del folletto, e degli spiriti. Quelle storiacce  ti  empiono la testa di superstizioni, ti mettono in corpo la
Quelle storiacce ti empiono la testa di superstizioni,  ti  mettono in corpo la paura dei morti e delle streghe; tu non
al buio da solo; l'ombra d'una pianta, la tua stessa ombra  ti  pare un fantasma, il più lieve rumore ti fa venire la pelle
tua stessa ombra ti pare un fantasma, il più lieve rumore  ti  fa venire la pelle d'oca . Questa bruttissima usanza delle
mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che  ti  fui affidato dalla pietà celeste. Così sia. - Chi sono gli
rileggere, studiare il vocabolario. Quest' ultimo studio  ti  raccomando in particolar modo, perchè è quello che più
è una lettura che non va fatta a modo dell'altre. Se tu  ti  metti a leggere il vocabolario come un romanzo o una
il più presto possibile, e liberarti dalla fatica, non solo  ti  farai nella mente una grande confusione, senza cavarne
corsa, ma a rilento, accompagnandola passo per passo, come  ti  disse Vocabolarista, cori un lavoro di memoria, di
ragione: è presto detto. Ebbene, farò qualche cosa di più.  Ti  propongo di fare, una prova insieme. Pigliamo, per esempio,
come si deve leggere il vocabolario, o, per dir meglio,  ti  farò vedere come io lo leggo, in che maniera mi ci diverto
e c'imparo, che è la maniera in cui mi pare che anche tu  ti  ci possa divertire, imparando; e nel far questo, userò con
te la più grande sincerità, come con un compagno di scuola:  ti  confesserò le mie ignoranze, i miei stupori e i miei dubbi,
le mie ignoranze, i miei stupori e i miei dubbi, che  ti  gioveranno forse, se te ne ricorderai, nelle tue letture
La creanza. Alle virtù, che  ti  ho fin qui raccomandate, aggiungi ancora la creanza, che è
Anche senza creanza puoi essere un galantuomo; ma  ti  è necessaria a farti voler bene dalle persone con cui
asciutto ed aspro. Se t'incontra per via, passa duro e non  ti  dà il «buondì»; si tocca appena il cappello passando
maggiori di te, devi obbedirli, e ascoltare i consigli che  ti  danno pel tuo bene. Se son più giovani, devi con affettuose
aiutarne l'allevamento, e l'educazione. Il nonno e la nonna  ti  amano più che se fossi loro figlio: tu devi riamarli, come
si chiamano parenti, devi ricambiare l'affezione che essi  ti  portano. Così la tua famiglia, unita nell'affetto, diventa
sue massime: esse, in poche parole, riassumono i doveri che  ti  ho esposti, e i consigli che ti ho dati: 1.Umiliati innanzi
riassumono i doveri che ti ho esposti, e i consigli che  ti  ho dati: 1.Umiliati innanzi a Dio tuo Signore, obbedisci ai
che hai ricevuto. 5. Non adirarti col prossimo tuo: a chi  ti  ha offeso perdona. 6. Cammina per la via dritta, e non
come sei buon figliolo. 11. Abbi cara la patria, come  ti  è cara la madre, e obbedisci alle sue leggi. 12. Godi del
d'imparare ogni giorno un certo numero di nomi. Non  ti  costerà alcuno sforzo il ritenerli, avendo sempre
un po' svogliato, pensa che ciascuna delle parole che  ti  si stamperà stabilmente nella memoria ti risparmierà mille
delle parole che ti si stamperà stabilmente nella memoria  ti  risparmierà mille volte, nel corso della vita,
vergogna; che mille volte la cognizione di una data parola  ti  toglierà, nel parlare e nello scrivere, un intoppo, il
pigliare. E poi vedrai che anche questo studio, che ora  ti  par materiale, ti darà sodisfazioni che non t'aspetti.
vedrai che anche questo studio, che ora ti par materiale,  ti  darà sodisfazioni che non t'aspetti. Quando il tuo corredo
sarà già considerevole, t'accorgerai che ogni nuova parola  ti  rimarrà impressa assai più facilmente che per il passato,
che per il passato, perché in quel particolare esercizio  ti  si sarà fortificata e fatta tenace la memoria mirabilmente.
per non averla da nominare. E vedrai quante volte, dopo che  ti  ci sarai avvezzato E per proposito, ti sarà un passatempo
volte, dopo che ti ci sarai avvezzato E per proposito,  ti  sarà un passatempo piacevole, trovandoti ad aspettare in
la nomenclatura di tutte le cose che avrai dintorno; e come  ti  divertirai E a osservare gli artifizi curiosi coi quali la
linguistico, che senza fatica, quasi senz'avvedertene,  ti  troverai accumulato nella memoria.
di Pelosina, di Pulcettino e simil gente. Prova: però  ti  dico che è fatica sprecata. — Non importa; proverò. —-
prego, venite con me. — Volentieri. — O Cappuccetto rosso,  ti  prego, vieni con me. — Volentieri. — O buona Cenerentola,
prego, vieni con me. — Volentieri. — O buona Cenerentola,  ti  prego, vieni con me. — Volentieri. - Insomma li radunò
Dimmi, o giovanetto: perchè uscendo dalla casa di Dio  ti  senti consolato, e più contento? Perchè ti sembra di essere
casa di Dio ti senti consolato, e più contento? Perchè  ti  sembra di essere migliore di prima.
notato come essa compia funzioni importantissime alla vita.  Ti  sei convinto che la nettezza del corpo favorisce queste
e impedisce malattie schifose, generate dal sucidume.  Ti  apparve quindi manifesta la convenienza di non fare
trombetta d'argento non suona piú, — ed ella gli disse: —  Ti  darò in regalo la mia chitarretta —Tit rise; i suoi occhi
mi dispiace davvero.... riprese il conte. - Ah Dodò, Dodò!  ti  punirò io, io ti punirò - soggiunse facendo un atto di
riprese il conte. - Ah Dodò, Dodò! ti punirò io, io  ti  punirò - soggiunse facendo un atto di minaccia verso la
finivano mai, diceva fra sè - Strilla, strilla pure quanto  ti  piace; per questa volta hai avuto quel che ti meritavi,
pure quanto ti piace; per questa volta hai avuto quel che  ti  meritavi, pezzo di birba che non sei altro! E con che furia
de' padroni!... Tu credevi che Dodò non se n' avvedesse e  ti  lasciasse fare, eh, canaglia?... Capisco che adesso mi
 Ti  ha visto nessuno? - Nessuno. - Torna mercoledì, alla stessa
I genitori. Se  ti  domando, o giovinetto: quali persone ami di più al mondo?
obbediente, giudizioso. O giovinetto, prega il Signore che  ti  faccia buono, e ti conservi lungamente il padre e la madre.
O giovinetto, prega il Signore che ti faccia buono, e  ti  conservi lungamente il padre e la madre. Vedi il povero
bene deve cominciare da Dio. Prega dunque il buon Dio che  ti  assista, e ti aiuti a far bene. A lui rivolgi il primo
da Dio. Prega dunque il buon Dio che ti assista, e  ti  aiuti a far bene. A lui rivolgi il primo pensiero del
- Io studio le lingue straniere. - Vuoi dire con questo che  ti  preme più di saper le lingue straniere che la tua? Non me
che loro corrispondono nella lingua che ci è famigliare? E  ti  seguirà anche questo: che mentre non imparerai che male
questo: che mentre non imparerai che male altre lingue,  ti  si corromperà e confonderà nella mente quel poco che sai
reggerà il materiale straniero che gli verserai sopra, e  ti  troverai così ad aver acquistato varie mezze lingue, senza
camminate, a correre, a saltare, a rampicare sugli alberi,  ti  fai forte, agile, e destro. Ma quando sei sudato, non
restare fra due arie; non bere acqua fredda. Se, riposando  ti  coglie il freddo, corri di nuovo, per richiamare il sudore.
abbi a compagni nuotatori abili, e fidi, e ricorda quel che  ti  dissi dei bagni. In questi esercizi non far lo spaccone, e
è necessità, è dovere; ma è pur anche una ginnastica che  ti  dà appetito, salute, robustezza, ed allegria.
con queste ragioni: «Quando, lo conceda Iddio, mago Antolfo  ti  avrà liberato del tuo malanno, farai quello che vorrai...
liberato del tuo malanno, farai quello che vorrai... Ma se  ti  fai monaco adesso, non potrai tenere l'elmo, e se non lo
per un mese e un giorno. Quando avrai fatto e avrai dato,  ti  darò la risposta». «Così sia, mago» disse il conte. «La
risposta». «Così sia, mago» disse il conte. «La prima prova  ti  sembrerà da poco. C'è, in una valle vicina, un prato
la seconda, mago sapiente!» disse Narco. «Dunque, che dio  ti  aiuti». Come Narco volle, andarono il giorno stesso a
Mi vuoi per marito?  Ti  feci fare apposta per me. — Lei tremava come una foglia. —
Lupo Mannaro stette un momentino incerto, e poi rispose: —  Ti  sia concesso! Sarai mangiata domani. - La notte, all' ora
— Vien qua, strappami di terra questo coltellino: non  ti  mangerò più. - La Reginotta gli credette, e strappò il
Lupo Mannaro stette un momentino incerto, e poi rispose: —  Ti  sia concesso. — La notte, la Reginotta s'affacciò alla
alla Reginotta: — Vieni qua: mietimi questo frumento; non  ti  mangerò più. - La Reginotta gli credette, e si mise
— Quegli stette un momentino incerto, e poi rispose: —  Ti  sia concesso, per l'ultima volta. — La notte, la Reginotta
mani: — Vien qua; scioglimi questo refe dai due capi: non  ti  mangerò più. - La Reginotta era stata indettata dalla
- gli dice il padrone: - tu sei stato fedele nel poco e io  ti  farò padrone del molto: vieni e godi della gioia del tuo
padrone: - Bravo servitore, sei stato fedele nel poco e io  ti  farò padrone del molto. Vieni anche tu e godi della gioia
Servo da poco, non hai saputo far fruttificare il talento?  ti  toglierò anche questo, così imparerai. - E glielo portò
— Mi vuoi per marito? Mi vuoi? - La Reginotta rideva: —  Ti  voglio! ti voglio! Ma per ora bada a crescere. — E qui un
per marito? Mi vuoi? - La Reginotta rideva: — Ti voglio!  ti  voglio! Ma per ora bada a crescere. — E qui un capitombolo
la Regina sotto voce. — Quel gomitetto è il Lupo Mannaro.  Ti  s' è mostrato a quel modo per non farti paura. Ma ora che
col suo vero aspetto. Figliuola mia, non atterrirti. E se  ti  domanda: Mi vuoi per marito? rispondi di sì; altrimenti
nuovi, quell'omaccio, — brontolò Caterinuccia. — E ora  ti  vuoi sposare, Bellissima? — Il mercante dice, — spiegò Tit,
Caterí, con la treccia che le tremava per l'emozione. —  Ti  ho tanto cercato! Non ti dirò
che le tremava per l'emozione. — Ti ho tanto cercato! Non  ti  dirò