di un topo onesto è quello di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi ti ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che naso
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dispiace davvero.... riprese il conte. - Ah Dodò, Dodò! ti punirò io, io ti punirò - soggiunse facendo un atto di minaccia verso la libreria. L
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. Quest' ultimo studio ti raccomando in particolar modo, perchè è quello che più difficilmente s'inducono a fare i giovinetti. Ma occorre intendersi bene
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Credo di non averti seccato. Non ti saresti seccato neppure, credo, s'io non avessi fatto molte omissioni per abbreviarti il cammino. Ho detto molte
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Ora ti debbo dire alcune, cose per preservarti da un senso di scoraggiamento, dal quale e probabile che tu sia preso a quando a quando, nel primo
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Mi dice un giovinetto, con accento d'alterezza: - Io studio le lingue straniere. - Vuoi dire con questo che ti preme più di saper le lingue straniere
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E anche a te, bruno Sardignolo, poichè ti vedo ridendo dei sicilianisrni, dirò amorevolmente il fatto tuo, quantunque del tuo bel dialetto
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giorno un certo numero di nomi. Non ti costerà alcuno sforzo il ritenerli, avendo sempre sott'occhio le cose a cui si riferiscono, e a ritenerli
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cattivo. Perchè se la fortuna ti ha messo nella condizione di comandare tu non devi approfittare. La Carta del Lavoro canta. Charta cantat, come
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la bella preghiera: - Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Così
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ho raddoppiati. - Bravo servitore - gli dice il padrone: - tu sei stato fedele nel poco e io ti farò padrone del molto: vieni e godi della gioia del
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vuoi che ti faccia? - Signore, fa che io veda! - fu la risposta. - Vedi! - replicò Gesù; - la tua fede ti ha salvato. - E subito il cieco riacquistò la
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cavaliere. Così rispose il conte: «Se lo vuoi, lo sarai, buon Blabante. Ma gridami il perché di questo nuovo desiderio, giacché io ti conosco da sempre e
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ti avrà liberato del tuo malanno, farai quello che vorrai... Ma se ti fai monaco adesso, non potrai tenere l'elmo, e se non lo terrai, non pensi che
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bocca a bocca si danno, e non sulla guancia, per affettuosi saluti, o in fronte, per casta benedizione. Ma poiché ti vedo come stordito e quasi offeso, ti
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genitori o il maestro ti lodino, se ti regolasti bene, oppure ti sgridino, se fosti cattivo, c'è dentro te stesso chi ti avverte del bene e del male
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Riassunto. Lo studio dell'alimentazione del bestiame ti fornì ammaestramenti assai utili. Ti convincesti dapprima che ad avere animali buoni, bisogna
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alberi, ti fai forte, agile, e destro. Ma quando sei sudato, non sedere sull'erba; non restare fra due arie; non bere acqua fredda. Se, riposando ti
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CONCLUSIONE. La salute è la tua prima ricchezza. Quella degli animali è altresì una ricchezza, per l'utile che ne ricavi. L'igiene ti ha insegnato
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di te, devi obbedirli, e ascoltare i consigli che ti danno pel tuo bene. Se son più giovani, devi con affettuose cure aiutarne l'allevamento, e
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16. I buoni e i cattivi compagni. Chi trova un buon compagno, un buon amico, trova un tesoro. È buon amico chi ti vuol bene, e ti consiglia al bene
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terra. Dimmi, o giovanetto: perchè uscendo dalla casa di Dio ti senti consolato, e più contento? Perchè ti sembra di essere migliore di prima.
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dunque il buon Dio che ti assista, e ti aiuti a far bene. A lui rivolgi il primo pensiero del mattino, e l'ultimo della sera; comincia i tuoi lavori col
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spiriti. Quelle storiacce ti empiono la testa di superstizioni, ti mettono in corpo la paura dei morti e delle streghe; tu non osi più uscire al buio da
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33. La creanza. Alle virtù, che ti ho fin qui raccomandate, aggiungi ancora la creanza, che è una virtù molto pregevole. Anche senza creanza puoi
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6. I genitori. Se ti domando, o giovinetto: quali persone ami di più al mondo? io già indovino la pronta risposta del tuo cuore, e della tua
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doveri che ti ho esposti, e i consigli che ti ho dati: 1.Umiliati innanzi a Dio tuo Signore, obbedisci ai suoi comandamenti. 2.Venera i genitori; ama
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2. Aria pura. Le cose dette intorno alla respirazione ed alla combustione ti spiegano il perchè nei luoghi chiusi, dove c'è molta gente, e nelle
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, ristora dal caldo, riposa dalla fatica, dà appetito. Ma guàrdati bene dal gettarti nell'acqua sudato, o poco dopo il pasto: ti prenderesti un malanno
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8. Obbedienza. Se vuoi proprio bene ai genitori, devi cercare di far sempre quello che ti dicono; devi ricordare i loro avvertimenti, devi eseguire
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funzioni importantissime alla vita. Ti sei convinto che la nettezza del corpo favorisce queste funzioni, e impedisce malattie schifose, generate dal
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adulti per conservare le forze e la salute. Riflettendo alle fatiche del mestiere, ti sei convinto che il coltivatore abbisogna di una nutrizione buona
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. - Tutta di sacco, sei, e ti credi bella. È vero che ti credi bella? - Sì. - E io ti butterò nella spazzatura, con la faccia in giú. Ci si sta bene nella
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- Sì. - E ci starai, allora. Tanto non servi a niente e non sei buona a niente. Se valessi almeno un centesimo ti venderei e mi comprerei una mollica
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bucato ne ha guadagnati quattro nuovi, quell'omaccio, — brontolò Caterinuccia. — E ora ti vuoi sposare, Bellissima? — Il mercante dice, — spiegò Tit
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Allora Tit disse: — Principessa, la mia trombetta d'argento non suona piú, — ed ella gli disse: — Ti darò in regalo la mia chitarretta —Tit rise; i
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' il cacciatore. - Mestiere da fannullone come lui, che è sempre affamato e stracciato e, sei mesi dell'anno, con la malaria addosso. E chi ti dà il
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- Ti ha visto nessuno? - Nessuno. - Torna mercoledì, alla stessa ora. E bada! Compare Sidoro prese tra l'indice e il pollice d'una mano le labbra e
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- In tasca. - Ho trovato dei funghi e li ho colti. - Fammi vedere. Fortunatamente era vero. - Ti manda a rubare, tua madre? - Che dovrei rubare? - Se
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un lungo filo giallo, mangi, ingrassi, dormi e nel tuo bozzolo ci stai comodo. La massaia ti prodiga tutte le sue cure; ti nutre, ti pulisce, ti
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terra: io ti adoro. Tu mi hai colmato di benefizi, mi hai dato la vita, i genitori. Mi hai dato un'altra vita anche più preziosa: la vita dell'anima
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Preghiera all'Angelo custode Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste
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! — E, tì, tìriti, tì, di botto il pagliaio diventava una reggia; e tì, tìriti, tì, compariva la ragazza più bella della luna e del sole. Il Re se la
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compagnia della Bella addormentata nel bosco, di Cappuccetto rosso, di Cenerentola, di Pelosina, di Pulcettino e simil gente. Prova: però ti dico che è
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cominciò a baciarlo, a carezzarlo, a farlo saltare in aria come una bambola. — Mi vuoi per marito? Mi vuoi? - La Reginotta rideva: — Ti voglio! ti voglio
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— Mi vuoi per marito? Ti feci fare apposta per me. — Lei tremava come una foglia. — Mi vuoi per marito? - Più la Reginotta sentiva quella vociaccia
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. . . . . . . . . . . . . . . .189 La figlia del Re . . . . . . . . . . . .207 Serpentina . . . . . . . . . . . . . . . 223 Il soldo bucato . . . . . . . . . . . . 237 Tì
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TÌ, TÌRITI, TÌ C' era una volta un contadino che aveva un campicello tutto sassi, e largo quanto la palma della mano. Vi avea rizzato un pagliaio e
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, tì, tìriti tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro. Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un
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giovane e bella, prima sfilo tutto il rosario e poi ti faccio arrestare. - Zitta, zitta! - rispose donna Tura. - Vieni stasera sotto la Torre Pisana, alla
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