al Monte in prossimità di Firenze, e per la Facciata di Santa Maria del Fiore; e poi un terzo per la facciata di Santa Croce, (sopra un gozzetto di
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soffitta ove era vissuto con la famigliuola. Modellò alcuni ritratti assai belli, una Madonnina un terzo del vero per Pistoja (1850) e il Ganimede, la
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lacera in faccia a Carlo VIII, i disonesti capitoli, nel secondo il combattimento di Orlando e Rodomonte, e nel terzo lo scontro del primo console Bruto
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terzo. Tra le sue stampe si ricorda anche con lode Cefalo e Procri tratta da un quadro del Benvenuti. — NICCOLÒ PALMERINI genovese (n. 1779, m. 14
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