(Borov, che ha raccolto da terra la croce di Fedora, ne mostra il castone vuoto a De Siriex, mentre Olga asciuga la fronte a Fedora e Loris la copre
(Fedora è saltata; Loris la serra tra le braccia, poi la depone a terra. Entrambi ridono pazzamente. – Ella gli si appende al collo, e lo bacia. I
svanisce! Balza a terra e respinge la folla, furente, esaltato, urlando esso pure:)
e terra; – la infinità dello spazio è vinta.
Muore la Vergine colla visione splendente della immortalità; essa vede intorno a sé una fantasia di fiori – tutti i fiori della terra – che allungano
punge il volto e le mani e disperatamente allora piangendo si abbandona a terra chiamando a grandi grida: Iris!… Iris!…
(Kyoto fa preparare il Teatro dei Pupi. – Vi si mettono avanti, accosciati a terra, i suonatori; dietro ai paraventi tre guèchas attendono il loro
E il Cieco, giunto sotto alla verandah, si abbassa a terra e, raccolto del fango a piene mani, lo gitta alto verso dove gli viene la voce di sua
pareva un capannone con quei rami fino a terra presso il canneto di Casa di Mezzo; e lui, seduto per terra, con le spalle appoggiate al tronco, faceva
Paola ; ma arrivato nel luogo del pascolo, si sdraiava per terra quasi sentisse una stanchezza interiore, un senso di abbandono. Non pensava a niente di
tenevano in mano col calcio a terra. E siccome Scurpiddu intimorito, non si risolveva, quei due si mossero verso di lui. Allora egli vide che essi, oltre il
rivelate il nascondiglio, Dovrà mangiarseli la terra quei quattrini, vecchiaccio? - Tròvali, - aveva risposto il bovaro crollando la testa, - Se chiedessi
che per poco non lo rovesciarono a terra. - I tacchini e i polli sono salvi, massaia! - si era affrettato ad annunziare. - Tegònia! Tegònia
terra. Scurpiddu si rizzò infuriato e prese una zolla per lanciargliela. Lesta, la mezzadra gli corse addosso e gli rattenne il braccio: - Vàttene
sul cucuzzolo mondo, e si trasse indietro senza dir nulla, guardando compassionevolmente i mucchietti di capelli sparsi per terra. Tutt'a un tratto
, calpestando le erbe secche e smuovendo le scheggie di roccia sparse per terra. Il cuore tornava a balzargli così rapido, che Scurpiddu dovette fermarsi
Notaio e Soldato , chi sa perchè. Stirava le ali fino a terra, apriva a ventaglio la coda e pettoruto, col bernoccolo e i bargiglioni gonfi, rossi e
terra con le gambe irrigidite e la lingua mezza fuori tra i denti. - Ho pianto due volte per cagion tua, brutta bestiaccia! E le aggiustò una pedata
fossero, nè che cosa portassero. - Soldato ! Soldato ! Venite a vedere. E mentre il Soldato si destava dal sonno e si rizzava da terra già
al Soldato . - Non è niente: siamo nel tunnel, sotto terra. Non aver paura. E come ricomparve la luce, e Scurpiddu vide dagli sportelli la corsa degli