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Risultati per: tela

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Piccolo trattato di tecnica pittorica

261131
De Chirico, Giorgio 37 occorrenze
  • 1928
  • Fondazione Giorgio e Isa De Chirico
  • Milano
  • trattato di pittura
  • UNIFI
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antico si è dato la pena di raccontarci per filo e per segno come eseguiva un quadro, dal modo di preparare la tela o la tavola sino alla vernice

lavorare sopra una tela non assorbente a condizione di procedere con un determinato metodo. Però voglio subito fare alcune osservazioni a proposito

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È mia opinione che la tela assorbente sia quella da preferirsi. Tanto le tele assorbenti in vendita presso i mercanti quanto quelle che il pittore

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Si prende un telaio a chiavi e ci si tira sopra una tela con la grana più o meno grossa secondo le simpatie e le abitudini che ciascuno ha; è bene

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. Ecco quindi come si procede per ottenere una tela avente i requisiti sopramenzionati.

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Una tela preparata così sarebbe una tela a gesso molto assorbente. Per dargli quelle qualità di cui ho parlato prima si faccia la seguente operazione

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Sulla superficie d’una tela in tal modo preparata non si può disegnare né con il lapis né con la carbonella; se si ha l’abitudine di abbozzare con la

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volte che dei pezzetti di colore asciutto vanno sulla tela e danno tanto fastidio, specie se si tratta d’un modellato delicato o d’una pittura che si

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me questo sembra alquanto esagerato; quando una pittura è bene asciutta (e ciò dipende dal modo con cui è preparata la tela, dallo spessore dell

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, come alcuni fanno, di spruzzarlo sulla tela con un vaporizzatore: ciò può soltanto servire a copisti o imitatori di quadri antichi per scurire una

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Di tutti gli olî che ho usato finora quello che mi ha dato i migliori risultati è l’olio di papavero. Usato puro, specie sopra una tela non

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Il modo di preparare la tela di cui ho già parlato e che consiste a dare due mani di emulsione a tempera sopra una tela già preparata a gesso è

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Ho spesso provato pure a dipingere su tela incerata, quella comune che si usa per coprire i tavoli nelle camere da bagno; gli effetti che si

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tela incerata bisogna avere a disposizione un gran numero di pennelli ben lavati e degli stracci puliti leggermente imbevuti di trementina o di petrolio

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tela incollata su tavola come facevano gli antichi e come, verso la fine della sua vita, usava pure Arnoldo Böcklin; in questo caso bisogna coprire con

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Come tela si userà una tela a gesso su cui si saranno date due mani di quest’emulsione senza allungarla con l’acqua. Per lavorare con maggior

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L’inconveniente della tempera di ciliegio è che dà una materia un po’ fragile; con tale tempera è meglio non dipingere su tela tirata sopra il telaio

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tecnica di alcune belle tavole di Rubens. Per ottenere meglio tale risultato è bene dare alla tela, dopo le due mani d’emulsione, uno strato di colore a

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direttamente sulla tela preparata a gesso o ad olio e senza mescolare i colori con alcun diluente.

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In questo caso bisogna sempre scegliere una tela dalla grana sottile perché il pennello scivoli con facilità. Si può disegnare prima accuratamente

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Si prepara o si compera una tela a gesso assai assorbente. Poi, a parte, sopra una lastra di vetro o sopra una tavolozza molto pulita si prepara un

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contorni interni delle braccia, del viso, del tronco, ecc.; l’impasto si farà come quello con cui si coprì la tela, cioè con trementina, papavero e

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con lo stesso tono della parete in luce anche la parete in ombra. Campita così tutta la tela e uniti con cura i contorni perché più tardi non si

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Si prepara, come nel sistema precedente, sopra una tela assorbente uno sfondo unito. Questa volta però è meglio fare un grigio piuttosto scuro e non

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e dei panneggiamenti dell’opera michelangiolesca; e ciò perché quei copisti lavoravano tutti a impasto e direttamente sull’imprimitura della tela.

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Sopra una tela così preparata i tratti col pennello si possono fare sottilissimi; si possono tirare linee che ricordano i tratti del lapis appuntito

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e lasciando come sfondo la preparazione grigia della tela che finito il lavoro si rischiarerà leggermente in alto sfregandovi un po’ di bianco. Gli

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sulla tela e schiacciandolo un po’. Certi grigi madreperlacei che sembrano così misteriosi in alcune pitture della scuola veneziana sono appunto

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sulla tela, è meglio aggiungere qualche goccia di siccativo di Courtrai.

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. Come regola generale, sia che si diano le prime pennellate sopra una tela pulita, sia che si veli o che si ridipinga a corpo sopra un impasto

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Si piglia una tela non assorbente, cioè preparata a olio, della grana che si vuole; soltanto si stia attenti che se la grana è alquanto grossa il

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sempliciotti che oggi quasi tutti usano, si può con una volgare tela a olio comperata dal mercante, con un po’ di trementina e un po’ d’olio di papavero, fare

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Sulla tela così spruzzata (la soluzione asciuga dopo qualche minuto) è molto piacevole lavorare; il colore attacca perfettamente, il pennello scivola

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volte il tono e il colore della preparazione sulla tavolozza e perché questi risultino perfettamente eguali su tutta la tela è opportuno fare a parte

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abbastanza scartati perché passati leggermente sulla tela traccino linee sottilissime e parallele che altrimenti, per abili che si sia, non si otterrebbero mai

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Assicurarsi (a meno che si tratti d’una pittura molto vecchia) che il colore è bene asciutto. Inchinare la tela in modo che la luce pigli di sbieco

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parte raschiata fintanto che la tela si riscaldi alquanto. Finalmente, subito dopo, rifinire la parte così preparata con pennellate leggere di colore

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