amicizia con te. - Sì, me lo immagino. Ho avuto un cane anch'io, da piccola. - La ragazza allungò la mano per accarezzare il muso dell'animale. Poi
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fa bello per la Pinuccia - scherzò il maresciallo, avvicinandosi alla porta del bagno. - Ora te lo chiamo. Professore, puoi venire un momento
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... - Tie' - ripeté l'Attilio spiritato, facendo saltare il sacchetto di monete sul palmo della mano. - Tie', tie', tie', questa volta tocca a te! La
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che l'acqua sia alla giusta temperatura. E tenere la testa del bambino con molta cura, quando gli fai il bagnetto. Te la senti di provare? Così
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! Malissimo! - Dài, Maria Pia, ridammi le mie caramelle! Te lo chiedo per favore... - Gliele ridò, - ribatté la donna, irrigidendosi - se lei mi consegna quel
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specchio mi dice: «Pinuccia, nessuno ha più bisogno di te, nessuno ti vuole più. Cosa aspetti a crepare?». E io rispondo: «Che ci posso fare, se sono viva
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ecco il secondo: latte e biberon. - Per fare che? - domandò l'Attilio sovrappensiero. - Non crederai che mangi col cucchiaio come te, furbone! - ghignò
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di colpa dei figli, perché gli diciamo: «Portaci qui tua madre, tuo padre. Sono loro che te lo chiedono». Guardi che è una bellissima idea. Geniale
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