! - dissi, tremarellando. - Parlo sul serio. - Ma io... Ma tu... Insomma, che cosa hai in mente di fare? - Di scappare, te l'ho detto. Domani mattina
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una cosa. Te la dico perché sei mia amica, ma guarda che è un segreto. C'era davvero, allora, il segreto o mistero. Mi pareva bene. - E tu dilla. - Non
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un film o un libro che non le erano tanto piaciuti diceva: «A te ti ha fatto palpitare? a me no».) - Se non ci fosse tutta quest'acqua di mezzo si
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stanno insieme. - E poi forse lo fanno anche per dispetto. Capacissimi. Te l'ho detto che l'hanno sempre avuta antipatica. Ci pensai un momento; e sí
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non uscivi anche da te, quando ti veniva fame! - Può darsi. Però sarebbe stato molto diverso. Alla fine capii che era vero. Se non fossi andata a
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vuoi dire? Forse tuo zio e tua zia non sono buoni con te? - A proposito di zii, - disse Ippolita saltando su dal letto dove si era seduta, - è ora
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balcone e fingi di essere la dama e io di quaggiú ti faccio la serenata. - Se mai toccherebbe a te di far la dama, - trovai da ridire, - sei tu che hai i
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dar segno di aver visto, o no, il gesto della barba: - C'è posta per te. Lei diventò rossa trasparente, proprio come quando è mancata la luce e si
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mise paura. Quando mi trovai di nuovo sola con la mia amica mi era quasi passata la voglia di dirglielo. Tanto parlò lei, subito: - Te lo ricordi cosa
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