signore della notte brontolare. Le madri e i passeri gridavano disperati: — Assassino! Mascalzone! Esci di lí e te la daremo noi una lezione! Ma Cipí
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sacrifici compiuti per i figli, ma disse: — Io sono fiera di te. Promettimi che resterai sempre cosí, buono con tutti, generoso, vivace e nient'affatto
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una carezza lunga da me a te; ma non si ferma mai, carezza e va. Perché non vieni qualche volta a farmi compagnia?...— supplicò il piccolo fiore
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l'argento del nastro serpeggiante, e a te? — A me il giallo dei chicchi di granoturco. — E mi piacciono i mille occhi violetti di una piantina che vive
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l'aiutavano a portare pazienza. — O bella... — ripeté Cipí, — ma si può sapere chi è lui? — Un uccello! — spiegò Passerì. — Un uccello come me e te? — Oh no
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felicità? » brontolò Cipí sbirciando il buco di quel signore. E via di corsa da Chiccolaggiú. — A te non sono mai scappati dei figlioli? — le chiese Cipí a
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, ma adesso non te lo dico, voglio che lo sappiano tutti dove vanno a finire quelli che scappano da casa, cosí nessuno fuggirà più! — Tu sai dov'è il mio
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Passerí disse: — Noi passeri del tetto abbiamo sempre avuto fiducia del signore della notte e ci sembra impossibile che sia un assassino. Io e te
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sovrano, Allah mantenga la sua vita, mi ha inviato presso di te, perché con voce e mano di donna renda più lieto il tuo tempo, e piú fondo il tuo riposo
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dipingerli, se lei meno di altri deve sapere? — Domani non poserò per te, — disse il Sultano. - Nella piena luce del mattino sarai condotto nei giardini
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? — Certo, Madurer. Ma prima bisogna che ne parliamo, io e te. Bisogna che decidiamo quali sono i nostri desideri. Facevano molti giochi insieme, si
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qui vivo, né a quel cancello... Decidi dunque, adesso, se rivelare il nome dei tuoi complici subito, o sotto la tortura. Per te, ladro di immagini
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sicure, lascialo tornare libero alla sua patria: la punizione cada solo su quelli che non hanno protetto la mia solitudine, che è un dono per te. Quasi
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potrai certo, luminoso signore, quando non sarò piú bella come vuole il tuo desiderio, allontanarmi da te: ma fino ad allora, nella memoria di ogni
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Marta non può dire né ricevere parola: sicché dico a te che sarebbe bello se alzasse il volto, giacché persino l'umiltà è superba, quando è troppa, e
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pensieri, a te io rivelo che per molti giorni, all'inizio, la mia mente è rimasta vuota ed incapace, come se non avessi mai tenuto fra le dita un pennello
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pensato di abbellire le stanze di mio figlio con figure e colori. Ho sentito parlare di te da mercanti e cacciatori di passaggio: per questo ti ho
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delle navi, anche quelle di cristallo. E poi c'è il pesce volante, che può volare per centinaia di metri, prima di ricadere in mare... — A te piace
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mezzo. Di essere dentro. — Cosí dipingeremo un prato, Madurer. — Ma c'è una cosa. C'è una cosa che ti devo dire... Però ora ho molto sonno. Te la dico
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, si allontanò come un'ombra. — Buongiorno, Sakumat, — disse il bambino. — Buongiorno anche a te, Madurer. — Ho fatto una gran dormita, vero? — Sí, un
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altri cani non si fida. — Ed è molto vecchio, ora, Mutkul? — Non vecchissimo, padre. Però è piuttosto vecchio. — Come me? — No. È piú vecchio di te. Ed
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mia casa è la tua, e dei tuoi eredi. Se non vorrai fermarti nella tua casa, porterai con te metà della mia ricchezza in oro, pietre, spezie e stoffe
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mostrargli disapprovazione... Ma non c'è motivo di credere che questo accadrà a te, maestro Gentile: la tua fama era presso di noi assai prima della tua
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legno. Perciò ti ringrazio, padre, e ringrazio chi è con te. Quello che portate è cosí bello e nuovo, che non riesco a tenere fermi i piedi! Cosí detto
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secondo motivo di cui parlerò, è segreto, — disse Maometto. — E il motivo della segretezza ti apparirà presto: ma prima che te lo riveli, sappi che esso
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