Musto, rispondendo a una domanda di sua sorella Rosina. - Beata lei, che può farlo. - E tu, non potresti farlo? Che te ne importa di ballare? - Me ne
Verismo
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ora, ti penti dei peccati e muori in santità, come farò io. Per il mondo? Il mondo si ride di te, perchè sei zitella. Se non ti decidi adesso, quando
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stagione. - Rialzami la frangetta, te ne prego. La frangetta era una sfioccatura di capelli, tagliata diritta sulla fronte e che ne copriva la metà
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piedi, su per Toledo. - Restiamo poco, è vero? - ripigliò lei, con accento affettuoso. - Perchè? Hai sonno? - ...Anche per te; non devi essere presto
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: nè tu, credo. Io mi ricorderò sempre di te, come di una buona ragazza: disgraziatamente, il mondo è cattivo e io non potevo, senza rovinarmi, nè
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voce. - E sei venuta a ballare? Te ne stavi a casa. - A casa mi annoio - mormorò Carmela con voce languida. Neh! - esclamò l'altra, ironicamente, poichè
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Accademia della crusca
