simpatico in quell'avvicinamento, e rispose nella loro lingua ignota a noi: - Grazie, Orlando, grazie. Vicino a te, mi sembra d'essere più sicura, più
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povera gente così buona e sincera, non rimpiango nulla nè nessuno - dichiarò Orlando. - E poi ho te! Che cosa potrei desiderare di più? La Giulia lo
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babbo te la porta! - le susurrava il padre dal canto suo. Il dottore faceva meno complimenti, si sa: - Bisogna che prenda la medicina, non c'è rimedio
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! - Un mantello di velluto bianco non è adattato a Camilla, e il velluto non si può tingere - osservò la signora Amalia. - Prendilo, qualcosa te ne farai
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c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
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piagnucolante, alla quale ella badava a ripetere: - Te ne compro un'altra, se sei buona, te ne compro un'altra! - No, voglio quella, io, quella che prende
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è per te! - e le appuntò la rosa fra' capelli, in mezzo alle trecce calate dietro l'orecchio. - Se tu vedessi come sei bellina! - soggiunse giungendo
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esperte, quando lo colpì la bambola, ch'egli afferrò subito, come una preda. - Lascia stare, Attilio - ordinò il rigattiere. - Quella non è roba per te
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trionfalmente in braccio la pupattola. - Te lo dico io che cos'ha - intervenne a dire ad Attilio una amica della Rachele. - Tua sorella ha affittata la
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- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella
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- Ho capito, via! con te bisogna spiegarsi chiaro; si vede che non hai viaggiato. Ah, bella cosa il viaggiare! Eravamo, figùrati, una compagnia di
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tristezza nel cuore della povera Giulia. - Capisco - riprese Orlando - a te rincresce d'aver perduto gli agi, la bellezza, tutto ciò che a molti sembra
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? - domandò la Giulia, non riuscendo a dissimulare una certa amarezza. - Bella, non dico: intanto era meno bianca di te. E poi le piaceva troppo di
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simpatico in quell'avvicinamento, e rispose nella loro lingua ignota a noi: - Grazie, Orlando, grazie. Vicino a te, mi sembra d'essere più sicura, più
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povera gente così buona e sincera, non rimpiango nulla nè nessuno - dichiarò Orlando. - E poi ho te! Che cosa potrei desiderare di più? La Giulia lo
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babbo te la porta! - le susurrava il padre dal canto suo. Il dottore faceva meno complimenti, si sa: - Bisogna che prenda la medicina, non c'è rimedio
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! - Un mantello di velluto bianco non è adattato a Camilla, e il velluto non si può tingere - osservò la signora Amalia. - Prendilo, qualcosa te ne farai
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c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
Pagina 45
piagnucolante, alla quale ella badava a ripetere: - Te ne compro un'altra, se sei buona, te ne compro un'altra! - No, voglio quella, io, quella che prende
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è per te! - e le appuntò la rosa fra' capelli, in mezzo alle trecce calate dietro l'orecchio. - Se tu vedessi come sei bellina! - soggiunse giungendo
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esperte, quando lo colpì la bambola, ch'egli afferrò subito, come una preda. - Lascia stare, Attilio - ordinò il rigattiere. - Quella non è roba per te
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trionfalmente in braccio la pupattola. - Te lo dico io che cos'ha - intervenne a dire ad Attilio una amica della Rachele. - Tua sorella ha affittata la
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- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella
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- Ho capito, via! con te bisogna spiegarsi chiaro; si vede che non hai viaggiato. Ah, bella cosa il viaggiare! Eravamo, figùrati, una compagnia di
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tristezza nel cuore della povera Giulia. - Capisco - riprese Orlando - a te rincresce d'aver perduto gli agi, la bellezza, tutto ciò che a molti sembra
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? - domandò la Giulia, non riuscendo a dissimulare una certa amarezza. - Bella, non dico: intanto era meno bianca di te. E poi le piaceva troppo di
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cacciandosi le unghie nelle carni. - Non ti ricordi più del disgraziato Tremal-Naik, del cacciatore di tigri della jungla nera? Ritorna in te, Ada, ritorna in
Kammamuri, poi disse alla nipote: - La mia missione finisce qui. Tutto quello che ho potuto fare per te, senza compromettere il mio onore di marinaio
, finalmente ti rivedo!.. - gridò il buon portoghese, che non era meno commosso. - Temevo di non abbracciarti mai più! - Non ci lasceremo più, Yanez, te lo
, capitano, che non è morto? - Te lo garantisco - rispose Sandokan. Il maharatto appoggiò una mano sul petto di Tremal-Naik. - Il suo cuore non batte - disse
di Tremal-Naik? - Nulla, Kammamuri. Ho interrogato parecchie persone, ma senza esito. - Povero padrone - mormorò Kammamuri. - Lo salveremo, te lo
modo? - Te lo narrerò camminando. - Uscirono dalla taverna. Il portoghese si mise dinanzi e Kammamuri lo seguì, tenendo per la briglia il cavallo
verso la costa. - Chi ha con sé? - Due uomini che mi sono fedelissimi. - È ancora pazza? - Sì, Yanez. - Povera Ada! - Guarirà, te lo assicuro. - In
. Mio caro Principe, ci aiuti molto bene. Te ne sarò grato. Facendosi largo coi gomiti e non di rado coi pugni, dopo cinque minuti giungeva nella piazza
Sandokan. - In qual modo? - Te lo dirò quando avremo liberato Tremal-Naik. - Verrà con noi quella disgraziata? - Sì, Yanez. Durante la nostra assenza gli
, giovanotto ... - Non ci odo da questo lato. - Capisco, tu vuoi fare il sordo. Uhm! ... Chissà che cosa c'è sotto! ... Quella ragazza che hai con te
graziosamente. - Non so che cosa farne. Ti domando altre cose. - Quali? - Odimi bene, amico mio. Io voglio sapere molte cose da te e se mi risponderai
. - Il nemico qui! ... - esclamò coi denti stretti. - Qui, in questo momento! ... James Brooke, guai a te! Tirò la scimitarra, terribile arma nelle mani