Li serba tutti per te, Nino!
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Allegro Nino! Oggi a me, domani a te! Così va il mondo. Chi l'avrebbe detto che io mi sarei afforcato prima di te?
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Si dice così. Un altro dolce: metà per uno. Non a te; alla cara cognata. Accettatelo.
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Lasciatemi bere le vostre bellezze!... Nino è geloso... Guardate che faccia scura!... Non te la tocco neppure con un dito. Ci ho qui un pezzo di
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: Scavezzacollo! L'hai infinocchiata questa povera figliola? Non te la meriti, com'è vero Dio! È una pasta d'angeli.... E tu, uno scavezzacollo! E che
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... Coraggio! Oggi a me, domani a te! E buon augurio, cognata!
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Non te la godrai!... Mala fine, Signore!... Rottura di collo, Signore!... Non te la godrai!
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Non te la godrai! No! No! Fuoco dall'aria,Signore!
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Ora tocca a te...
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? Una ragazza onesta, come te, certe cose non dovrebbe darle a vedere...
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Non le dir nulla!... È in un momento cattivo... Si parlava di te or ora... Aveva anche cominciato a ridere... poi, tutt' a un tratto...
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Il Signore t'aiuterà; te lo meriti
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arde il legume a te d’Aleppo Giunto, e da Moka che di mille navi Popolata mai sempre insuperbisce.
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offerto danaro, non avrebbe accettato un soldo, ma veramen- te, invece di offrire, chiedevano, ed egli, se aveva, dava, o, mentre era al verde, li
famoso metodo, egli, assumendo un'aria soddisfatta e mettendosi a sedere, princi- piava: "In quattro parole te lo spiego, perché la cosa è lucente
cambialuccia al barbiere, il quale ha meno spirito di te, e mi caccierà dritto in prigione". "Non lo farà. Dovrebbe pagarti il vitto". "Pagherà, tanto è
perdono" ma, vedendo che lo Zen non intendeva, soggiunse: "Lo so, la colpa fu mia, che mi fidai di te e d'una serva, e sopra tutto d'una innocente
a te nel codicillo del testamento, ma ritiro il dono, che ti avevo fatto. Il buon prete mi consiglia di distruggere quella mia vecchia gioia mondana
. Guardai fisso il volto del pre- te, e nell'osservarlo provai dentro un irrefrenabile impeto di riso. Bisogna che tu sappia come quel curato, uomo di
poi m'aveva pregata di non dir nulla della sua partenza fino alle undici di stamane, te- mendo di essere rincorso da certe gonnelle". "Gonnelle, sì
. Ma sai che, sebbene io ti veda troppo di rado in queste monta- gne, pure ho sempre sentito un grande affetto per te, e lo meriti; e mi rincrescerebbe
matta?". "Per mezz'ora, per pochi minuti, tanto da conoscere il luogo ove dormi, e pensare meglio a te, quando non vieni". "Pazzie. Se qualcuno ti
giù per le guance le lagrime. Poi abbraccia- va la nipote, dicendole tra i singhiozzi: "Nene, mia cara Nene, come sono contento di te!". Finito il
- ghiere; parlava della propria responsabilità; non si fidava della te- sta dello Zen e della oculatezza della fantesca; aveva piena fiducia nel senno
si alza e, togliendosi i pendenti dalle orecchie, li getta nelle fiamme; e, dopo questa, tut- te, ad una ad una, o un monile, o un braccialetto, od uno
scienza paleografica, in testa ai quali si legge: Io scrivo queste righe abbarbagliato dal sole caden- te Poi: "Il sole scende tra la Chiesa della
parlà (eh... eh...) ride . MENICA: Son minga una tapellona GAITAN: Di volt vialter donn... MENICA: Son minga una bagaja GAITAN: El soo che te set vèggia
là, Narcis, che te set on boja). MARIANNA: Quando arriveranno le nostre rispettive metà? NARCISO: Non posson tardar molto, ma noi abbiam tempo di
chì. NARCISO: Te l'ho detto, amor mio, che c'era tempo. Se podeva finì foeura quella bottiglia, corpo di quel biondo! Quel to' zio prevost el gh'à un
Perugia. LUIGI: Già! ( ironico ) SIGNORA: Sempre così quando si viaggia con te; bisogna che tutto finisca in tanto veleno. LUIGI: Grazie a madama
. - Partenza. - Fuf, fuf, fuf - il treno parte. - Sempre così con te. Non la finisci mai di aggiustarti il cappellino, il cravattino, il ricciolino, il
Cesare, umilmente. - No, - ella rispose, con una intonazione strana. - Perché avevo bisogno di un favore da te, di un così grande favore, che io mi
spalla. - Io non faccio debiti, - soggiunse, dopo un minuto di silenzio, il lustrino. - Beato te! - Tanto, non troverei chi mi presti un soldo. Ma
preoccupato: sarà dunque cattiva pei tuoi clienti, non per te, - disse Parascandolo. - È cattiva per me: ci vado da trentamila a quarantamila, - disse
? Ma della rivelazione che ti doveva fare lo spirito? Non vuoi dirla, forse? Perché? A me, devi dirla. Io aspetto da te, questa rivelazione! - Mio caro
Nannina, con aria d'importanza. - E non si scolorisce tanto facilmente, - finì di dire donna Concetta. - Quanti metri te ne servono? La ragazza contava
e malvagi, rispondono al nostro amore con la crudeltà. Ti prego, Bianca, te ne prego come se tu fossi la mia santa protettrice, dimmi tutto. - Io
indulgente con cui fosse permesso scherzare poiché egli è incapace di andare in collera: - Hai freddo al ginocchio, santo Rò? - Tè, tè, canuccio
, a te avrebbe detto tutto, per aiutarti… perché non le hai domandato nulla? - proseguì, con la voce concitata dove già una tempesta di collera si
. - Raccomandati alla Madonna, ma in te stessa. Mentre Annarella levava gli occhi, come per trovare il cielo, la fattucchiara avava dal cassetto di ferro una
. - Per carità, portatelo via, questo morto, o mi porterà via! Non mi fare portar via, te ne supplico, amor mio, se mi vuoi bene! Con uno sguardo il dottore
. - Non è per te, vattene! - Non importa! Questo, in un minuto secondo: i colpi continuavano ancora, ripercuotendosi lugubremente nella campagna. In un
uno sguardo smarrito di sua figlia, soggiunse: - Diglielo, diglielo quello che sai, te lo permetto, Bianca. A te, forse, crederà, tu sei innocente tu
, - mormorò quello pensando, cercando i numeri di quella parola. Il secondo fu Colaneri, l'ex-prete- Per te ci sta il Vangelo, esso ti apre le braccia
il dottor Amati! - Te lo proibisco, hai capito? - strillò alla cameriera il vecchio marchese, così esasperato, che le mani gli tremavano, gli occhi
, vuole darmi querela per truffa… dobbiamo vincere, Colaneri, non possiamo più vivere una settimana senza vincere… io sono più rovinato di te… Suonarono
è. - Vivi con chi è più di te e fagli le spese. Come Luisella Fragalà si accostava, tutto ciò si tramutava in un coro di ammirazione sul magnifico