il mio cervello ed il mio corpo per te; io ti do il diletto delle mie opere io, ma voglio che in compenso di tanti mesi, di tanti anni di travaglio
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anello alle mie dita dei tuoi vermi domestici, e mi turerò la gola con la tua polvere odiosa per essere come te una mostruosa carogna. Vieni a me
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aveva anche scritto: Per consiglio ti do: guarda di pigliare sempre il migliore maestro. Poi a te interverrà che, se punto di fantasia la natura ti avrà
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quel punto lo scultore, stufo, gli grida: Canzona, canzona: te ne pentirai alla mancia; ed ecco che il riso, il quale pareva inestinguibile, si ferma in
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, dando di frego al passato, gridando al classicismo: non ti conosco; gridando al realismo: non m’importa di te; gridando all’arte lasciva commerciale: ti
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