l'argento del nastro serpeggiante, e a te? — A me il giallo dei chicchi di granoturco. — E mi piacciono i mille occhi violetti di una piantina che vive
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, ma adesso non te lo dico, voglio che lo sappiano tutti dove vanno a finire quelli che scappano da casa, cosí nessuno fuggirà più! — Tu sai dov'è il mio
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mia casa è la tua, e dei tuoi eredi. Se non vorrai fermarti nella tua casa, porterai con te metà della mia ricchezza in oro, pietre, spezie e stoffe
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metterla in mostra a te stesso. Quando n'avrai bisogno davvero; saranno le tue idee urgenti e imperiose che andranno a picchiare all' uscio delle mille
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per impararla. E non pensare che sia uno studio puramente letterario, che a te, chiamato a questa o a quella scienza, non possa giovare. È un errore
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Cara cugina, Ringrazio te, tuo marito e i tuoi figliuoli grandi e piccoli dell'allegra giornata che mi faceste passane in casa vostra, e mantengo la
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prova? Desiderate ch'io vi persuada con gli esempi? E io vi contento, nel miglior modo che m' è possibile, così alla lesta. E comincio da te, piccolo
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E anche a te, bruno Sardignolo, poichè ti vedo ridendo dei sicilianisrni, dirò amorevolmente il fatto tuo, quantunque del tuo bel dialetto
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il suo nome di battesimo. Non diceva più un tu, neanche a pagarglielo. - Vieni te a ber la birra? - Se' stato te, se' stato! - Te mi vorresti canzonare
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poche parole a ciascun di loro. Poi ritornerò a te, giovinetto.
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accostò alla bara e la toccò. I portatori si fermarono e Gesù pronunziò queste parole: - Giovinetto, levati! io te lo dico! - Il morto si levò a
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barca di Pietro. E fu proprio a lui che un giorno il Maestro, in presenza degli altri apostoli, con voce più che mai solenne, disse: - Pietro, su te
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Saltarono fuori, con grandi capriole e con grida che facevano sbellicare dalle risa, Baconchi e Rubino, due pagliacci. - Quello si chiama come te
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mai capito nulla - si sentiva dire dal più grosso, Fafòn. - Io ho capito sempre come dieci di te - rispondeva Minghin. - E allora - domandò Fafòn
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, in caso di necessità, anche asilo notturno. Qui ci sono dei ragazzi come te e come me. Perciò entriamo senza tante cerimonie nel grande stanzone delle
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portarmi dietro. La corsa comincia alle tre e mezzo, lo sai... Naturalmente io devo essere in forma! - Va bene, Ed! Alle tre sono da te! - A quell'ora
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disse il conte «perché tu hai dato a me, che cavaliere già sono, un'idea molto opportuna per il nostro viaggio. Quanto a te, se non ti basterà una
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valicabile torrente ci dividono da lei... E guarda come ci sorride! Anzi, non te la prendere, come sorrida a me che sono alla tua destra di due passi
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, senza di te? E te lo grido: scomparsa è la disgrazia che mi opprimeva! Sono salvo dal fiato che ti ha due volte dissolta! Attraversiamo dunque il
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provi tu una contentezza nel cuore? E quando hai fatto qualche cosa che è male, non senti dentro di te un rimprovero, un rimorso? Oh sì! Prima che i
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bricciola. Quando lo dài intero, te ne spreca la metà, gettandolo nel letto. Col trinciarli, rendi più facile a digerirsi le paglie, e i fieni di
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necessità di esercizi svariati, perchè ogni parte del corpo acquisti conveniente sviluppo, e vigore. Il bisogno di moto è maggiore alla tua età. Per te lo
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, scrivendo per te questo libro, aggiungi alla nettezza del corpo la nettezza dell'anima. Tu vivrai sano e felice, se ogni sera potrai ricordare a te stesso
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11. Ama il prossimo come te stesso. Il tuo affetto non si deve limitare alla famiglia. Fuori di essa tu hai altri fratelli. I compagni di scuola, i
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. Qual magnificenza! Volgi gli occhi intorno a te: ecco montagne, vallate, acque, pianure; ecco alberi, erbe, fiori; ecco animali d'ogni specie sulla terra
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bestia feroce; perde la testa, diventa furioso come un pazzo, e può commettere qualunque delitto. Guàrdati dall'ira; soffoca dentro di te i cattivi
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ove si fuma, senza portarne con te l'odore. Il cane, se va col lupo, impara ad urlare; chi pratica lo zoppo impara a zoppicare. Dimmi con chi vai, ti
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si miete il frumento, o si vendemmiano le uve. Allora niuno risparmia la pelle; occorre far presto; c'è lavoro per tutti, anche per te; e tu lavori di
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essere contento? «Quanto guadagni al giorno? «Tre lire. «E bastano per te e per la tua famiglia? «Altro che bastano: mantengo la moglie e tre figlioli, e
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, nessuno vorrà fregarsi con te. Chi ha maniere incivili, grossolane, sgarbate, dà molestia, e disgusto alla gente. Andrea è una buona pasta di ragazzo, ma
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38. Conti e conti chiari. Il saper fare di conto è forse per te necessario altrettanto che il saper leggere e scrivere. Il coltivatore, per filar
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ritornarvi. Al rivedere la famiglia, i parenti, gli amici, che festa! Che baci! Che strette di mano! Fin gli animali, i campi, gli alberi, tutto a te
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vegliò la buona mamma presso la tua culla, e quante cure affettuose si prende ogni giorno per te! Quante fatiche sostiene il tuo buon padre per
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di profondo amore la famiglia, e sia una gioia per te ogni sacrificio che devi fare per essa. 3.Ama eziandio il tuo prossimo, e fa ad esso il maggior
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via? - Te la insegno io - disse compare Sidoro. - Non potrai sbagliare. Prenderai lo stradone, e poi diritto, senza arrestarti, finché non sarai
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sorveglia. Quale differenza esiste tra noi due? - Una sola - rispose il baco - io lavoro per gli uomini e tu per te stesso. Io mi rendo utile agli altri e
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A OGNUNO IL SUO MESTIERE - Queste matite non valgono niente! Te l'ho detto, mammina, di comprarmi i pastelli! - grida Nino a un tratto, scoppiando in
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strada era tanto lunga! - Bene, bene - disse il re - giacché in casa ci stai calda e comoda, restaci per sempre e portala sempre con te.
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Giuseppe vicerè d' Egitto Giuseppe, uditi i sogni, disse al Re: - Con la luce del vero Dio, io te ne darò la spiegazione. Le sette vacche grasse e le
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, tutto il popolo di Israele è unito con Assalonne e si mette contro di te. Che dolore per il Re! Piangendo, uscì da Gerusalemme per combattere i
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incominciare. - Proprio come te, Ninetta - dice la mamma ponendole una mano sul capo - quante volte giungi a sera senz'aver combinato nulla di buono a
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come te - Uf! questo sole! non potrebbe ritirarsi in villeggiatura? Il sole si offese. - Come? senza sole non c'è vita; le piante inaridiscono; i
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— C' era la strega.... Sta' zitto, allontànati; sento la strega che ritorna. Se per disgraziati trovasse, incanterebbe anche te. — Il Re corse a
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mastini: — Té! Té! — Quando fu giorno, il Re, che tremava ancora dalla paura, scese da quell'albero e cominciò ad inoltrarsi cautamente. Incontrò una
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— Topolino, se mi vuoi bene, risuscita mio padre! Topolino esitava. Allora si fece avanti sua madre: — Topolino, te ne prego anch'io, risuscita il Re
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Reginotta zitta. Dovea affogarla davvero? E la tirò su; ma la rinchiuse in una stanza, a pane ed acqua. La Reginotta piangeva: — Cardellino traditore, te e
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granfie per ingoiarsela. — Mangiami almeno domani! Te lo chieggo per grazia! — Il Lupo Mannaro stette un momentino incerto, e poi rispose: — Ti sia
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: - Cavallino mio, aiutami! La mangiatoia d'argento te l'avevo fatta quand'ero Reginuzza. Se mi liberi dal serpente e se riacquisto l'affetto del Reuccio mio
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del nonno e mi regala sempre una focaccia. Zio Kamir, che fa il venditore di tappeti, offre il tè a tutti i clienti, anche a quelli che si fermano
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? - Quindici pagine, poi te lo regalo. - Shukran — ringrazia Maristella.
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