(Loris scende di corsa dalla terrazza: Fedora, allibita, cerca un riparo dietro il tavolino.)
(Desiré in marsina e Nicola in livrea, seduti al tavolino, giocano a domino: Sergio e due altri staffieri seguono in piedi la partita. – Dimitri
sul tavolino.)
Sulla scena, a dritta, un tavolino dinanzi a un sofà: a sinistra, una scrivania: nel mezzo, un seggiolone di cuojo. – Alle pareti quadri, armi
(Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporla sul tavolino: poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. – Frattanto De Siriex s’è alzato
(Entra da sinistra Basilio con un fascio di giornali, alcune lettere e un telegramma su carta turchina; li depone sul tavolino; indi esce. – Loris si
si accosta, mentre Fedora versa il thè deposto da Marka sul tavolino.)
: indi li depone nel paniere sul tavolino, presso il padiglione.)
(Fedora, divincolatasi con uno sforzo supremo, rapidissimamente corre al tavolino, e tracanna d’un fiato la tazza di thè. – Loris non giunge in tempo
l’uscio di mezzo, e viene a sedersi presso il tavolino di destra sul sofà, il fazzoletto alla bocca e l’occhio fisso, tutta posseduta dal suo dolore
di convolvoli e mortelle, con un divanetto rustico, una sedia a sdrajo con cuscini, un tavolino con sopra un telajo e un cestello da ricamo. – Di
(I due uomini si soffermano sul limitare e guardano la fanciulla seduta ancora avanti al tavolino dei colori. Anche così raggomitolata sulla piccola
accostarsi al tavolino, quasi temesse di una diavoleria. E diavolerie ce n'erano parecchie nella stanza, attorno a un gran pilastro, nel centro, con un buco e
tirato su la faccia e una candela della canderola accesa dappiè sur un tavolino. Aveva chiuso a chiave la stanza. E ora che Scurpiddu era andato a