Kraepelin mostrò che di una notte passata lavorando al tavolino, si conservano a lungo le traccie e che soltanto dopo quattro giorni ritorna la
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cosa quando uno esce in bicicletta o si mette al tavolino per scrivere o studiare. È un esaltamento che si produce nel sistema nervoso in causa del
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, che riempivano come una montagna il tavolino, cercò di sollevarsi, come sapeva fare qualche volta, con un moto d'energia mentale, nelle pure
questa visione che una volta balzò sul letto. Riconobbe la sua stanza, il suo letto, la finestra socchiusa e, in un angolo, il tavolino con su
mettergli accanto sur un tavolino tutte le carte stampate e manoscritte, che formavano il materiale del suo libro. - Non aver troppa fretta di metter le mani
secche, quattro sedie scompagnate, un vecchio trumò del settecento, pieno di libri, un tavolino zoppo di tre gambe tenuto ritto da un vecchio Rimario
portato la Comunione. Ardevano ancora sul tavolino le due candele benedette in mezzo ad alcuni fiori, che Angiolino s'era fatto dare dal giardiniere del
zio prete cominciava a dir messa. Anche il letto, il tavolino, il solido scaffaletto di libri e un seggiolone di vacchetta all'antica a spalliera
verso il caffè Cova, andarono a sedersi a un tavolino d'angolo nella sala grande del ristorante, dov'era tutto preparato per la colazione. - Coraggio, le
"Discorso preliminare intorno agli Uffici della Nobiltà nel presente tempo", che mi sta sul tavolino da parecchi anni e non aspetta che un'ultima spinta
sedie, scrollò un tavolino, e mise cosí malamente la mano sopra una gracile donnicciuola di vieux Saxe , che la rovesciò e le ruppe il naso. - Che
mano, abituata a sollevare i sacchi della. farina, fece saltare il calamaio sul tavolino e sprizzare macchie d'inchiostro sulle carte e sui muri
con uno scattar di molla si convertono in comodissimi letti. Davanti ad esse una bussola, un tavolino e un quadrante colle tre parole: moto, calore
che dovete fare. Il medico andò a un tavolino e scrisse queste prescrizioni: Recarsi subito sull'Everest, alla stazione di Darley, posta all'altezza
Impegnavano discussioni d'arte e di politica, leggevano le bozze, improvvisavano un articolo sull'angolo del tavolino. Orlandi si pose a scrivere anche lui
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che durava parecchi giorni. Nella sua camera, sul tavolino da notte, c'era una fila compatta di boccine e di ampolle; acqua matricaria, pillole
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il corpo, un'energia singolare, una strana lucidità di mente. La zia era uscita. Ella riprese la tazzetta che aveva posata sul tavolino con un resto
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