movimento. È del 1961 la prima mostra importante del Gruppo | T | che segna l’inizio d’una stagione d’intensa attività in |
Il divenire della critica -
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luce di queste premesse le opere dei componenti del Gruppo | T | si riconoscono come il risultato di ricerche tendenti ad |
Manifesti, scritti, interviste -
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(1963), di cui fecero parte il Gruppo N di Padova, Gruppo | T | di Milano, Gruppo Zero tedesco, e Recherches Visuelles di |
Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale -
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N (Biasi, Costa, Massirond, Landi) e a Milano il Gruppo | T | (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco), entrambi |
Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale -
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farne oggetto di ironia negativa. Gli artisti del Gruppo | T | non vogliono restare ai limiti di un mondo che è necessario |
Manifesti, scritti, interviste -
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nel corpo dell’opera; come nel caso delle opere del Gruppo | T | (Colombo, Boriani, Varisco, De-Vecchi) o degli artisti |
Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale -
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cinetici come Colombo, Boriani, De Vecchi, e i Gruppi N, | T | e Mid, fossero in grado di realizzare ambienti adatti |
Il divenire della critica -
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esperienze in questo campo - da Vasarely al Gruppo milanese | T | -, sono indubbiamente europee, ma anche prima devono essere |
Il divenire della critica -
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collettivi come la Zero Gruppe di Düsseldorf e il Gruppo | T | di Milano e artisti singoli come Paolo Scheggi o Getulio |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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in esperienze come quelle dei gruppi Zero (Düsseldorf), | T | (Milano), N (Padova) e del Group de Recherche d’Art Visuel |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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