Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: t

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 T  0, un triedro generico; siano T 1, T 2, T 3,..., T n più
T 0, un triedro generico; siano  T  1, T 2, T 3,..., T n più triedri mobili (rispetto a T 0).
T 0, un triedro generico; siano T 1,  T  2, T 3,..., T n più triedri mobili (rispetto a T 0).
T 0, un triedro generico; siano T 1, T 2,  T  3,..., T n più triedri mobili (rispetto a T 0). Indicando
T 0, un triedro generico; siano T 1, T 2, T 3,...,  T  n più triedri mobili (rispetto a T 0). Indicando con P un
siano T 1, T 2, T 3,..., T n più triedri mobili (rispetto a  T  0). Indicando con P un punto che si muova rigidamente con T
T 0). Indicando con P un punto che si muova rigidamente con  T  n, sia M i [i = 1, 2 , 3..., n] il moto che il punto P
= 1, 2 , 3..., n] il moto che il punto P avrebbe rispetto a  T  i, qualora fosse rigidamente collegato con T i. Il moto del
rispetto a T i, qualora fosse rigidamente collegato con  T  i. Il moto del punto P rispetto a T 0 coincide col moto
collegato con T i. Il moto del punto P rispetto a  T  0 coincide col moto composto (Cap. III, n. 3) dei, moti M
dicesi velocità media del punto nell’intervallo di tempo da  t  a t + Δ t.
velocità media del punto nell’intervallo di tempo da t a  t  + Δ t.
rapporto incrementale di v (t) rispetto all’intervallo da  t  a t + Δt.
incrementale di v (t) rispetto all’intervallo da t a  t  + Δt.
fra  t  0 e t 1 un intervallo qualsiasi da t a t + Δt, si ponga
fra t 0 e  t  1 un intervallo qualsiasi da t a t + Δt, si ponga
fra t 0 e t 1 un intervallo qualsiasi da  t  a t + Δt, si ponga
fra t 0 e t 1 un intervallo qualsiasi da t a  t  + Δt, si ponga
v è funzione del parametro (o variabile indipendente)  t  nell’intervallo da t 0, a t 1, e si scriverà v = v (t). Una
parametro (o variabile indipendente) t nell’intervallo da  t  0, a t 1, e si scriverà v = v (t). Una tal funzione
(o variabile indipendente) t nell’intervallo da t 0, a  t  1, e si scriverà v = v (t). Una tal funzione vettoriale v
= v (t). Una tal funzione vettoriale v (t) dicesi finita da  t  0 , a t 1, se è finito in codesto intervallo il rispettivo
Una tal funzione vettoriale v (t) dicesi finita da t 0 , a  t  1, se è finito in codesto intervallo il rispettivo modulo v
modulo v (t), e si dice continua per un generico valore  t  del parametro, se, per ogni numero positivo ε, per quanto
positivo ε, per quanto piccolo, esiste sempre un intorno di  t  tale, che per ogni t ' di esso la differenza vettoriale v
piccolo, esiste sempre un intorno di t tale, che per ogni  t  ' di esso la differenza vettoriale v (t') - v (t) risulti
= v (  t  - t 0 );
= v ( t -  t  0 );
= v (t –  t  0)
calcolando l’impulso I della forza (13), dall’istante  t  0 all’istante t 1, si trova, in base alla t 1 = t 0 = τ,
l’impulso I della forza (13), dall’istante t 0 all’istante  t  1, si trova, in base alla t 1 = t 0 = τ,
dall’istante t 0 all’istante t 1, si trova, in base alla  t  1 = t 0 = τ,
t 0 all’istante t 1, si trova, in base alla t 1 =  t  0 = τ,
L =  T  – T 0,
L = T –  T  0,
se si suppone che, in un particolare istante qualsiasi  t  = t 0, il punto P si trovi in quiete relativa (v r = 0, per
se si suppone che, in un particolare istante qualsiasi t =  t  0, il punto P si trovi in quiete relativa (v r = 0, per t =
= t 0, il punto P si trovi in quiete relativa (v r = 0, per  t  = t 0), consegue dalla (1) v r = 0 per qualsiasi istante t.
0, il punto P si trovi in quiete relativa (v r = 0, per t =  t  0), consegue dalla (1) v r = 0 per qualsiasi istante t.
 t  1 = -t
ogni caso, se si tien fisso  t  0, e si lascia variare t, l'impulso I è una funzione
I è una funzione (vettoriale) di t,che si annulla per  t  = t 0 e che ha per vettore derivato la forza
I è una funzione (vettoriale) di t,che si annulla per t =  t  0 e che ha per vettore derivato la forza
generale, mentre  t  varia con continuità, P(t) descrive una linea continua l:
ε converge a zero con  t  1 - t.
compiuto da F nell’intervallo di tempo da un istante fisso  t  0 ad un istante variabile t, e si integri la (10) da t 0 a
t 0 ad un istante variabile t, e si integri la (10) da  t  0 a t; otterremo:
= l 2  t  - 2 m,
del moto di un punto P nello spazio due istanti generici  t  e t + Δt, le posizioni P (t + Δt) e P(t), in essi occupate
moto di un punto P nello spazio due istanti generici t e  t  + Δt, le posizioni P (t + Δt) e P(t), in essi occupate da
F A = -  T  (0), F B = T (l),
F A = - T (0), F B =  T  (l),
posizione occupata in un qualsiasi istante  t  dal sistema S è univocamente determinata, quando si
che la velocità v(t) subisce da un istante generico  t  ad un qualsiasi istante successivo t + Δt, e immaginatolo
da un istante generico t ad un qualsiasi istante successivo  t  + Δt, e immaginatolo applicato nella posizione P(t) assunta
di un parametro t, compreso in un certo intervallo da  t  0, a t 1, corrisponda un vettore univocamente determinato.
un parametro t, compreso in un certo intervallo da t 0, a  t  1, corrisponda un vettore univocamente determinato.
- -  T  A= 20.8; T B = 62.5.
- - T A= 20.8;  T  B = 62.5.
= P 0 + (t -  t  0 ) v ,
e con x(t), y(t), z(t) le coordinate di P nell’istante  t  rispetto a codesta terna avremo ad ogni istante (I n. 18)
circolare. - In base al n. prec., la componente k x  t  di t secondo k vale cosϑ; la differenza
circolare. - In base al n. prec., la componente k x t di  t  secondo k vale cosϑ; la differenza
dirette nel senso in cui si contano gli archi, - F  t  d s risulta positiva, e la T va per conseguenza crescendo
cui si contano gli archi, - F t d s risulta positiva, e la  T  va per conseguenza crescendo da A a B. Si ha allora (senza
a B. Si ha allora (senza ambiguità rispetto al segno) ΔT =  T  B - T B.
Si ha allora (senza ambiguità rispetto al segno) ΔT = T B -  T  B.
affermare che è funzione (vettoriale) finita e continua di  t  1, convergente a zero assieme alla differenza t 1 - t. Data
continua di t 1, convergente a zero assieme alla differenza  t  1 - t. Data l’indeterminazione di ε, la (34) è espressiva
di ε, la (34) è espressiva solo quando si fa convergere  t  1 a t. D’altra parte v(t 1) - v(t 1) non è altro che
= m a, L =  T  – T 0, I = Δ(m v).
= m a, L = T –  T  0, I = Δ(m v).
integrando dall’istante  t  0 ad un generico istante t del considerato intervallo di
integrando dall’istante t 0 ad un generico istante  t  del considerato intervallo di tempo, e designando con v 0
di tempo, e designando con v 0 la velocità nell’istante  t  0, risulta
accelerazione media del punto P nell’intervallo di tempo da  t  a t + Δt.
media del punto P nell’intervallo di tempo da t a  t  + Δt.
le condizioni indefinite dell’equilibrio. Ponendo in essa  T  = T t (dove t denota il solito vettore unitario tangenziale
condizioni indefinite dell’equilibrio. Ponendo in essa T =  T  t (dove t denota il solito vettore unitario tangenziale
indefinite dell’equilibrio. Ponendo in essa T = T  t  (dove t denota il solito vettore unitario tangenziale alla
indefinite dell’equilibrio. Ponendo in essa T = T t (dove  t  denota il solito vettore unitario tangenziale alla
il secondo estremo è un punto P(t), esso pure funzione di  t  ed avente per derivato il vettore v (n. 68).
geometrica della derivata, la velocità in un istante  t  risulta rappresentata, sul diagramma orario del moto, dal
diagramma nel punto di ascissa t. Secondo che nell’istante  t  la velocità è positiva o negativa, la s(t) è, nell’intorno
di tempo abbastanza piccolo che segua o preceda l’istante  t  il moto è progressivo o retrogrado.
sue componenti secondo gli assi, ricordiamo che la tensione  T  è un vettore tangenziale alla funicolare, diretto nel verso
crescenti, cosicché può essere rappresentato con T(s)t dove  t  è il solito vettore unitario tangenziale e T(s) è
e T(s) è essenzialmente positiva. Le componenti del vettore  T  valgono pertanto Ciò posto, se X, Y, Z sono le componenti
questa la relazione che deve intercedere fra  T  A e T B in condizioni di massimo divario (compatibile
questa la relazione che deve intercedere fra T A e  T  B in condizioni di massimo divario (compatibile
assegnata la tensione ad uno degli estremi, p. es.  T  A, ne rimane univocamente determinata T B, e di conseguenza
estremi, p. es. T A, ne rimane univocamente determinata  T  B, e di conseguenza anche il valore numerico del massimo
cioè che a valori t'sufficientemente vicini ad un generico  t  corrispondano punti P(t') prossimi quanto si vuole al punto
Essa taglia i tetraedri S', S'',…, secondo triangoli  T  1', T 1''…, che sono simili a T', T'',… (i lati omologhi
Essa taglia i tetraedri S', S'',…, secondo triangoli T 1',  T  1''…, che sono simili a T', T'',… (i lati omologhi stando
precede, che essi coincidono coi centri di gravità di  T  1', T 1''… . D’altra parte, per la proprietà distributiva
precede, che essi coincidono coi centri di gravità di T 1',  T  1''… . D’altra parte, per la proprietà distributiva (n.
alle aree delle basi T', T'',…, ossia infine alle aree di  T  1', T 1''… . Ora il centro di gravità della sezione G,
aree delle basi T', T'',…, ossia infine alle aree di T 1',  T  1''… . Ora il centro di gravità della sezione G, praticata
dei punti G', G",…, (centri di gravità dei triangoli  T  1', T 1''…, che insieme costituiscono σ), in quanto a tali
dei punti G', G",…, (centri di gravità dei triangoli T 1',  T  1''…, che insieme costituiscono σ), in quanto a tali punti