Il pretore, qualora lo ritenga necessario ovvero ne sia richiesto dall'Istituto assicuratore o dall'infortunato o dai suoi superstiti, esegue
L'addizionale, detratte le spese di cui al comma precedente, è devoluta all'Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro per i suoi compiti
Copia del processo verbale dell'inchiesta deve essere inviata all'Istituto assicuratore, all'infortunato o ai suoi superstiti ed al datore di lavoro
decreto, è liquidata all'infortunato o ai suoi aventi diritto.
, al datore di lavoro, all'infortunato o ai suoi superstiti e all'Istituto assicuratore.
Sono esenti dalle tasse di concessione governativa gli atti costitutivi dell'Istituto, le modificazioni successive ai suoi statuti e tutti gli altri
Le Amministrazioni ospedaliere hanno l'obbligo di dare visione all'Istituto assicuratore e all'infortunato o ai suoi superstiti dei documenti clinici
L'Istituto assicuratore, l'infortunato o i suoi superstiti hanno facoltà di domandare direttamente al pretore che sia eseguita l'inchiesta per gli
desiderio di bere, l’artista in erba cominciò a rifar vedute e paesaggi rabbiosamente, allo scopo di tramutarli in assenzio. Molti dei suoi primi quadri
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«evasione» che non fosse quella della sua maniera tipicamente impressionista; Monet già subiva, lui rivoluzionario, le suggestioni dei suoi nipoti
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tensioni, richiamano sempre il tipo della donna fine secolo; è nei suoi interni un profumo sottile di lavanda, nelle sue luci dorate un pizzico di alta
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fino alle soglie del fauvismo, non contraddistinguono la personalità di un pittore maggiore, di un autentico innovatore, rispetto all’arte dei suoi
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la gamma dell’iride, quanto a colori adoperati, non rapportandoli più alla monocromia dei suoi fondi verdi e giallini, pur restando come costante quel
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, si è impegnato col mondo in tutti i suoi aspetti. La sua pittura e la sua scultura sono legati alla terra, alla materia, alle manifestazioni dell’uomo
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natura troppo spiccatamente pittorica per rimaner legato alle scenografie dei suoi colleghi francesi e tedeschi che operavano nel primo decennio di questo
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prima di tutto che l’artista non si trova a suo agio fra i suoi colleghi avanguardisti; perché egli sente di andare oltre, e di arrivare a compiere un
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aspetto più singolare e tipico di Moore e dei suoi primi passi: si veda a questo proposito l’atteggiamento di un altro artista inglese di qualità, il
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brevità, la fragilità, la stupefacente sensitività della stagione umana. Questi suoi sommari e reiterati appuntamenti con l’immagine, queste apparenze di
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È chiaro che de Staël ebbe un temperamento più ricco e veemente di quello di tanti altri suoi coetanei notissimi, ma è altrettanto vero che questo
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Da qui la profonda impressione che suscitano alla vista i suoi papi, clamanti senza voce, i suoi nudi virili gettati in mezzo a frasche di periferia
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E par davvero, davanti a molti dei suoi disegni migliori, di ritrovare, rispecchiato, il senso di una scoperta della realtà, di un viaggio nella
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Mai pago, sempre pronto a ricominciare daccapo, prudente e imprudente, in quei suoi continui giuochi di prestigio fra ragia diluita e pennellate in
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, una costante caratteristica del ferrarese fu l’aderenza alla realtà; tanto che è impossibile prescindere, davanti ai suoi quadri, dal suggerimento
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perseveranti, organizzati, i suoi vizi! Ma il simbolo più coerente di questo naufrago in doppio petto, in mezzo ai caffè e agli alberghi di tutte le riviere
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così, dopo i suoi quarantacinque anni di attività e i suoi settantatré vegetissimi di vita) raramente conquista ed appaga; quel senso di «fatica
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Ma il modo di vedere la moglie per Melli è il medesimo — si direbbe — di tutti gli altri suoi modi di ammirare e di intenerirsi e di ragionare sulle
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la grande ammirazione per Scipione ebbe anche radice in una somiglianza, diremo quasi in una omertà fra lui e i suoi ammiratori: quanto c’era in
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pellegrino al termine della via, un fuggitivo che avesse ritrovato i parenti negli stessi suoi inseguitori: un che di trafelato e di arreso, nel
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Ma in che cosa dunque si diversifica la Raphael dai suoi compagni di battaglia? Prima di tutto nella «cultura»; mentre Mafai e Scipione apparivano
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Non si tratta qui di negare o... permettere all’artista di scegliersi nel Seicento o nell’Ottocento romantico i suoi maestri, si tratta piuttosto di
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delle arti figurative, il toscano è esperto nella vita: sono noti i suoi discorsi al caffè, le sue risposte fulminanti nei pubblici dibattiti, i suoi
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, Maccari poteva dipingere torri littorie senza finestre, e giovani atleti dentro stadi color cotognato; non lo ha fatto; anzi, mentre molti suoi
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morbosità, di giuochi e deliri per pochi. La figura di un Manzù messo fuori dal cassetto del passato per dare scacco matto, con i suoi nudini e i suoi
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Effettivamente Manzù rappresenta — come è stato detto da uno dei suoi maggiori critici, Carlo Ludovico Ragghianti, non senza una punta compiaciuta di
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Quando i coloriti dei suoi amatissimi personaggi si solidificano e si spessiscono nel gusto del Picasso rosa, allora la componente espressionista, da
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maestri, precisi? È, intanto, nella libertà fantastica e spirituale del pittore di fronte ai suoi personaggi, è nella interpretazione dei Fauves in un
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aver prima dipinto le sue nature morte, e i suoi ritratti di amici intellettuali: che il passaggio tra la sua prima e la sua ultima maniera è
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Stradone: i suoi colossei, le sue marine notturne, i suoi stravolti personaggi in maschera e in stracci, sono il compimento più lirico di quella scuola
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Assai complesso è il momento di Gianfranco Ferroni, rappresentato nei suoi tre paesaggi esposti: noi siamo certi che un artista così intensamente
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Guerreschi grida in un modo e che i suoi colleghi informali gridano in un altro.
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riportare a proporzioni medie i suoi quadri, faceva leva su un tipo di pittura più lavorato e chiuso.
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sufficiente fiducia nel suo modo spietato di vincere l’irrazionale, l’inconscio, imbullettando, come aveva sempre fatto fino allora, i suoi gambi di corpi
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, talvolta un po’ dolcetto nei suoi fieli e lambiccato, senza massimi scopi, in dettagli (sia detto senza calcar troppo) liberty.
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Non conoscevamo la fisionomia di un futurista inghiottito dalla prima guerra mondiale: Mario Nannini. I suoi due quadri sono splendidi; si avverte
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insegnato, come pure che i suoi colleghi di avanguardia erano in gran parte «dei pagliacci», perché il rigore del suo stile par prescindere dallo
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«i martiri» esprimono nei suoi piombi scavati, nei suoi ferri, è lo specchio di una temperie che potrebbe costituire davvero la solidificazione di
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forme dei suoi eroi in una sorta di plastica turpitudine: oggi l’artista riesce a dare, nella sua più congeniale via luministica, così bene «trovata
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Tra i grafici, il migliore è di gran lunga Giuseppe Guerreschi, che presenta incisioni dei due cicli suoi più famosi, quello dei lager e della
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Quando l’artista cominciò a scandalizzare i professori d’accademia con i suoi «colpi di scopa impazzita», regnava incontrastato David, il quale era
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campo, nel momento in cui Delacroix sferrò i suoi primi poderosi colpi al fronte della pura bellezza. Da una parte David e i suoi adoratori si
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