Abbiamo dunque riconosciuto un’altra causa di variazione, che per i suoi effetti fenotipici globali non differisce da quella che già avevamo
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persistente, sulla femmina, talché questa avrebbe potuto trasmettere anche ai figli concepiti in seguito alcuni caratteri del genitore dei suoi primi
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dei gameti. In quest’unica cellula originaria è dunque contenuto, in potenza, tutto l’organismo che se ne svilupperà, con i fattori dei suoi
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La cromatina non è, come spesso erroneamente si crede, una sostanza chimica ben definita: si conoscono alcuni dei suoi componenti principali (es
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erroneamente si crede, una sostanza chimica ben definita: si conoscono alcuni dei suoi componenti principali (es. acido nucleinico), ma probabilmente la
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II, la razza di drosofila con ali normali proveniente da due individui normali, ha nei suoi due cromosomi della coppia II (uno di origine paterna e uno
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qualità apparenti se non le proprie, sorgere ad un dato momento e svilupparsi un organismo completo con tutti i suoi numerosi e varî differenziamenti
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Molti altri fattori che si comportano in modo analogo a quello «occhi bianchi» sono stati poi trovati dal Morgan e dai suoi collaboratori (Bridges
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genetico e citologico insieme, e soprattutto le ricerche condotte su di esso nell’ultimo trentennio dal già citato autore, dai suoi collaboratori
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quelle finora proposte (Goldschmidt, Winkler), rende conto dei fatti. La semplicità della teoria di Morgan, e i suoi buoni fondamenti, alcuni dei quali
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teoria dello scambio citologico (che non è possibile riassumere qui) questo fenomeno rimane ancora molto oscuro nei suoi particolari.
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Riconosciuti così i rappresentanti di ciascuna delle coppie di cromosomi, il Painter e i suoi collaboratori intrapresero i tentativi per localizzare
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dei suoi elementi o cellule germinali un piccolo omiciattolo provvisto di tutti gli organi propri alla specie umana, ridotti a minime proporzioni, che
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suoi allelomorfi: écru, buff, tinged, ivory, eosin, apricot, cherry, blood, coral, Red; vermilion (I), occhi vermigli; brown (II), safranin (II
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ricordare che il carattere che si prende come indice dell’azione del gene, non è che uno dei suoi effetti, quello che è più facilmente osservabile. In
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pubblica ragione nel 1927. Senza voler togliere o diminuire ad alcuno dei suoi precursori il merito che ad essi spetta per i tentativi, in parte anche
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posizione relativa dei suoi costituenti essenziali, quella a cui il Nägeli attribuisce le proprietà specifiche. L’idioplasma costituisce secondo il
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forme. Comincia, in genere, con un processo che può variare di molto nei suoi particolari, ma che offre una certa uniformità generale in tutti gli animali
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alla muscolatura e alle ossa, al sistema circolatorio, alla corda dorsale e ad altri organi interni; l’endoderma all’intestino e ai suoi derivati
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Del resto anche i fenomeni della rigenerazione convalidano questa opinione. Se ogni cellula possedesse soltanto i determinanti suoi propri sarebbe
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Come fattori esterni di evoluzione rimangono le varie forme di selezione, che sono state studiate dal Darwin e dai suoi successori e specialmente la
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fecondarsi. Ma è anche vero che un individuo eterozigote per una certa mutazione, reincrociandosi con un omozigote, la trasmette a metà dei suoi
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gruppi maggiori oggi esistenti e della loro filogenesi, l’ologenesi trova infatti i suoi più validi argomenti.
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fini suoi propri. Oggi può dirsi che questa collaborazione sia felicemente realizzata e i benefici reciproci che la genetica, come dottrina
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tentativo di raggiungere un fine pratico. Non solo, ma l’allevatore, con la dimestichezza che ha con i suoi allievi e la conseguente attitudine a percepire
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media (= 0), di σ e dei suoi multipli (da A. Lang).
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Fig. 6. – Curva normale. Sull’asse delle ascisse sono indicate la media (= 0), e lo scarto quadratico medio (σ) e i suoi multipli (da A. Lang).
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o dei suoi organi, caratteri fisiologici, psicologici, ecc.), gli individui sono distribuiti nel modo che s’è detto intorno a un valore medio
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Il Darwin e i suoi seguaci, come tutti sanno, ammettevano come principio e fattore fondamentale dell’evoluzione la selezione naturale. L’ambiente
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considerare un individuo soltanto come il figlio dei suoi genitori, ma anche come il discendente dei 4 nonni, degli 8 bisnonni, dei 16 trisavoli, ecc
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bel libro del Brunelli. A noi ora interessa soltanto il problema nei suoi termini più generali: sono le variazioni somatiche indotte dall’ambiente
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stessa subito più o meno direttamente — a seconda dei suoi più o meno intimi rapporti con la madre — le condizioni esterne che hanno agito sulla madre
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vegetativamente. Non appena la pianta si arrampica su di un albero o un muro, e i suoi rami terminali giungono alla luce del sole e all’aria aperta, si
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« Dei numerosi esperimenti eseguiti — dice il Mendel nella introduzione al suo lavoro, riferendosi ai suoi predecessori — nessuno è stato abbastanza
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