XV. Quanto per ischerzo dice Parini al suo marchese :
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la toga, con quanta disponeva i periodi del suo discorso, e ai tribunali accusava chi in luogo ristretto gli aveva scomposta una piega del suo
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alla sua carica un ecclesiastico che passa il suo tempo ne' caffé, e vi comparisce
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passeggiava a fianco di due senatori e in mezzo di essi, gli spedi un suo officiale e gli fece dare uno schiaffo.
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mostrare gentilezza introdusse l'affettazione anche nel modo di salutare. Parini, pingendoci il maestro da ballo nel momento che entra nella stanza del suo
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Il merito ha il suo pudore come la castità; quindi, benché sia naturale la sensibilià alla lode, pure la delicatezza del costume permette d'opporlesi
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innalzato ad una carica alquanto eminente. Un onest'uomo suo amico va a manifestargli la sua compiacenza. Questi, lutto fiero, e fors'anche sorpreso pel
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riprende il suo lavoro e dimentica il seccatore. Alcuni giorni dopo si sente accusato di, non avere restituita la visita e quindi tassato d'impulitezza
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negligenza, disse loro: Anch'io sono a parte del dolore che vi cagionò la morte di Ettore. 2.° Aristippo, allorchè seppe che Socrate suo amico era condannato a
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, correre, saltare, arrampicarsi, percuotere, guastare tutto ciò ch'é in suo potere. Egli tormenta l'uccello, il gatto, il cane, non per principio di
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Taccerei quindi d'impulitezza e d'ignoranza quel padre che in un momento di cattivo amore diceva a suo figlio: Voi sarete infallibilmente fortunato
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che all'altrui scelleraggine non si attribuisca la nostra bile. Inoltre l'odio é un sentimento penoso, sovente ingiusto nel suo principio, sempre
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all'allegrezza popolare e mostrando con segni esteriori ch'ella passa al suo animo. Federico IV re di Danimarca, andando a vedere il modello della
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fa dire al suo Tito:
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si aveva involontariamente oppresso. Enrico IV, dopo d'essersi conciliato con Sully suo ministro, che i cortigiani avevano diritto di calunniare perchè
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luridi atti, i quali risvegliano l' idea del cane che l'osso a suo bell'agio rosicchia. Grattarsi in testa o in altra parti del corpo richiama alla
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. Quindi, anche nel massimo calore della libertà, Bruto dice a suo figlio nell'Alfieri:
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Mosè, che voleva preservare dall'idolatria il suo popolo il quale da idolatri trovavasi circondato, gli vietò il matrimonio cogli stranieri, e nelle
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' orologio, dimandare che ora fa, stirarsi, prostendersi, addormentarsi; Interrompere il suo discorso, o partire a mezzo di esso; Voltargli le spalle, o
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brigata con un racconto interessante ? Egli prende il suo cappello e parte, o fa nascere qualche accidente onde interromperti, o suscita rumore per farti
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il Kan de'Tartari, il quale non possiede una sola casa e non vive che di rapine, ha finito il suo pranzo, fa pubblicare da un araldo che tutti i
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non voglio che vediate ciò che vedete. Si dice che Alcibiade tagliò la coda al suo cane acciocchè i frivoli Ateniesi occupandosi a questa bambinaggine
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ha mestieri di starsi cupo e tener celato l'interno suo, suole principalmente studiarsi a tutto potere non altri lo riguardi
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affatto penzoloni sul » petto; le labbra mezzo aperte lasciano a grado » suo pendolo anche il mento, gli occhi sono incavati, » mezzo velati dalle palpebre
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del suo discorso il volo delle mosche, la comparsa d'un sorcio, il grido d'un uccello, i sogni della notte, il numero delle volte in cui si è
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regnare; che morì in Nola in quella casa e in quella camera dove era morto Ottavio suo padre; ed altre simili inezie ammirava, che sentiamo
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, ma lontanissimo dal volerlo comparire, scrivendo ad un suo amico sulle sue conversazioni o sul suo silenzio coi dotti missionari che nella sua
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suoi cavalli sono più veloci di quelli d'Achille, i suoi servi più avveduti di Ulisse, il suo cuoco più sagace d'Apicio, ecc. Il sole co' primi ed
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volle riconoscere alcun valore nelle vecchie pergamene, e disse che uno zoppo non cessava d'essere zoppo perché suo nonno aveva avuto le gambe diritte
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Finalmente vi é una irritabilità e una ruvidezza che é figlia di timori immaginari.i - Un asino sta mangiando il suo fieno; voi gli passate a fianco
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quietamente il suo viaggio, e le cicale sarebbero morte da sè stesse alla fine di otto giorni.
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ammirano queste notizie, e credono uom d'acuto e perspicace ingegno colui che le spaccia, mentre tutto il suo ingegno si riduce a prestare le sue
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filosofo alcune obbiezioni, alle quali egli non seppe rispondere: lo sgraziato fu punto da sì vivo malincuore e dispetto perchè il suo spirito lo aveva
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sottomettersi al suo parere. Tra cento contendenti forse se ne trova un solo che fluisca col dire
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il poeta; voi siete grande ed io son piccolo; voi siete bravo ed io poltrone; voi volete uccidermi? ebbene, eccomi morto. Egli disarmò il suo nemico
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piccante ammonizione della satira, del motteggio, dello scherzo. Il suo pungolo vivo e leggiero, vibrato a tempo, può divenire supplimento alla
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Un principe volendo divertirsi a spese d'un suo cortigiano, ch'egli aveva impiegato in diverse ambascerie, lo rassomigliava ad un barbagianni. Io non
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che l'Alfieri mette in bocca al suo conte, allorchè costui viene a contrasto coll'abate, futuro maestro de' suoi figli, sull'onorario che gli vuol
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Olimpia vincitore di tre premii al corso de'cocchi. Tutta la Grecia lo aveva celebrato per questa sua vittoria. Al suo arrivo tutta Atene andò a
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che dalla natura avevano ricevuto. Osservate Antonio, pensate all'eminenza del suo genio come guerriero, come oratore, come politico, e ricordatevi la
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dissi, l'unico affare della lor vita. Alfredo il grande (re d'Inghilterra nell'ottavo secolo) imparò prima a cacciare che a leggere; il suo storico
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alla presenza di suo marito parlava della destrezza di cui si era servito un galante per introdursi nella casa d'una signora ch'egli amava, in assenza
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E' quasi straniera sulla fronte dell'uomo buono la severità, mentre non di rado comparisce sul suo labbro un dignitoso e piacevole sorriso. L'uomo
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altri. Mustadin Saadi nel suo Rosarium politicum riferisce che un certo re condannò a morte uno de' suoi schiavi, e che questi, non vedendo speranza di
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Tra i moderni v'additerei il poeta Despréaux, il quale, eccitato da un incisore a far qualche verso pel suo ritratto: Io non sono sì malaccorto
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per riconoscimento del suo valore, altro non volle il generoso Romano, che un prigioniero col quale ebbe comune l'albergo, ed un cavallo da guerra di
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col suo amico la gloria di queste spedizioni, si fa un dovere di lasciargliela intera: egli racconta minutamente tutto ciò che fece Diomede, e nulla
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il suo eroe!!!
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Achille ha attaccato egli stesso il cadavere d'Ettore al suo carro, dopo che lo ha strascinato tra i sassi e il fango, sferzando a più non posso i suoi
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i discorsi di questo, l'artifizio con cui s'insinua nell'animo del suo nemico, sono egualmente ammirabili. » Poteva Svarano esser esacerbato verso di
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