Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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CASTELLI Mario dice tra sè ch'egli il  suo  paese lo conosce benissimo; ma chissà se è vero! Egli sa
ma chissà se è vero! Egli sa dov' è la chiesa col  suo  campaniletto che suona al mattino, al mezzodì, alla sera e
come al solito, per una sciocchezza. Aldo diceva che il  suo  vestitino nuovo era più bello di quello di Ferruccio.
Brunetta non pensa nè alla fata capricciosa nè al principe  suo  sposo; ella sta facendo delle ghirlandette di speronelle
di speronelle turchine e si diverte. Quello è il  suo  mondo, e in quegli istanti nulla le sembra da desiderare
scende in giardino e accorre verso l'albero grande; ma il  suo  grido è stato udito, e quando essa giunge non c' è più
uno scherzo. Ciò suggerisce un' idea ad Alano. Dal  suo  albero, spia Francesco.... ma non vuol parlare; come farsi
Francesco.... ma non vuol parlare; come farsi intendere da  suo  fratello? - Signor Francesco, - chiama Maria - signor
a Nicoletta. A voce bassissima insinua nell'orecchio a  suo  fratello maggiore: - A moscacieca con Maria. Così farai
solo, piccolo piccolo, - insiste Maurizio. Egli lo dice col  suo  tono carezzevole al quale la vecchia non sa resistere.... e
di gioia, egli prende nella tasca del grembiule di Maria il  suo  gran fazzoletto e in un batter d'occhio glielo lega sugli
e guerriero, che mise a servizio della nostra Patria il  suo  braccio e il suo ingegno. Quando sarete più grandicelli
che mise a servizio della nostra Patria il suo braccio e il  suo  ingegno. Quando sarete più grandicelli saprete anche che
contro quei soldatacci stranieri. Allora tutti seguirono il  suo  esempio, i cattadini presero le armi e cacciarono gli
invidia della grande quantità di frutti visti fare al noce  suo  vicino. E pensò di imitarlo. Si caricò in breve tempo di
senza tagliarle; neppure si addentra tanto nella terra. Il  suo  lavoro pertanto è men buono che quello della vanga: onde si
ginocchia, giurare di sacrificar tutto al menomo volere di  suo  padre!... » « Che sento? Lui qui?... S' è dunque
a dirmi una parola di compassione!... Ma no! non verrà. Il  suo  cuore non è impastato che di bassezza e d'egoismo. Se fosse
pallido, sommesso, fatto umile da' gran dolore. Il veder  suo  padre così mutato, così invecchiato in due mesi gli spezzò
che sì forte in quel momento lo conturbavano. Rivedeva  suo  padre, lo rivedeva più mite e meno ingiusto; e la speranza
dimenticare il passato, a rivivere come un tempo nell'unico  suo  figlio. Sollevossi allora sul letto; e alzando la testa
su quella la fronte. Ma il lord non disse parola; il  suo  volto non fu rischiarato dal sorriso, il suo sguardo non si
parola; il suo volto non fu rischiarato dal sorriso, il  suo  sguardo non si levò al cielo. Fu una pace gelida, incerta.
l' interno contento era temperato da grave dolore, ma nel  suo  volto, più che gioja e dolore, leggevansi timidezza e
erano scomparse; gli occhi suoi non bagnò mia lagrima, il  suo  sguardo fu lucido e fisso. - Era Io strano e fiero
saperne di studiare e non vuol prendere esmpio da Lucio, il  suo  vicino di banco. Che cattivo ragazzo!
Francesco esita: ha una gran voglia di mettere a prova il  suo  talento di professore. Ma Alano ha ragione. Avrà il
il coraggio di dargli retta? Nicoletta accomoda tutto a  suo  modo, che non è poi il peggiore. - Voglio cominciare con
carezzevole. Dopo tutto la fanciulla fa ancora appello al  suo  talento di professore, e, sia a leggere sia a giocare a
Francesco ha organizzato, in un batter d'occhio, il  suo  piano di difesa. Egli tiene in mano il ritratto, e insieme
piano inferiore. E quando Maria apre la porta e vede, con  suo  grande stupore, la stanza vuota, ode tre scoppi di risa e
dai villaggi e dai paesi, le canzoni che raccoglie nel  suo  cammino. Di notte il fiume chiacchiera sottovoce coi i
ma la voce della giovinetta era malinconica e lenta: il  suo  canto mori sull' acque del lago, come il gemito d' una
acuta; e mentre gli accenti che scioglieva dall' innocente  suo  labbro vibravano in vivace gorgheggio per quell'aria
l'uscio della sala, ove al consueto se ne stava ritirato il  suo  signore; e, facendo una gran riverenza, annunziava che un
Ma Elisa, che per avventura era à a tener compagnia a  suo  padre, alzando i begli occhi verso di lui: « Noi lo
non ve lo dissi, toccava al più a' trent' anni; pure sul  suo  volto , simpatico e sereno, leggevasi l'incerta espressione
nella sicurezza della virtù, prima di vivere nella fede. Il  suo  nome, così degno di chiarezza e di gratitudine, giacerà
mai della semplice sublimità di sua mente, della carità del  suo  cuore, del poco che potè fare, e del molto che sofferse; ma
lagrima alla sua memoria. Il vicecurato, facendo passare il  suo  cappello dall' una all' altra mano, non sapeva in qual modo
ricco e potente di sprezzar chi gli domanda la ragione del  suo  onore, schiacciarlo nel fango, ridere di lui, come d'uno
Una madre amata, una sorella innocente, eran tutto il  suo  bene. Vi fu un uomo che, allettato dalla bellezza di questa
la persuase a fuggire.... Signore, quest'uomo vile, è  suo  figlio!... Ma, non creda alle mie parole! in questa lettera
i tuoi lavori col nome di Dio, e finiscili ancora col  suo  nome. La preghiera sia pur breve, ma divota, fervorosa,
Già da venti lunghi giorni il lord era là, inchiodato nel  suo  letto dall'improvviso malore che l'aveva colto; era là, con
venissero in uggia anch' esse. Quand' erano a fianco del  suo  letto, sedute insieme nell' ampio seggiolone, con le
l' armonia delle care voci, che dovevano versare sul  suo  cuore ferito il balsamo dell'amore. Assorto ne' pensieri
carezze. Piangevano silenziosamente le buone giovinette al  suo  duro parlare, e se n' andavano mute e lente; ma, uscite
con l'amorose loro sollecitudini, avrebbero medicato il  suo  dolore, e vinta la sua ostinata tristezza. E si fermavano
di tosse turbasse il caro ammalato, accorrevano di nuovo al  suo  fianco; e lo pregavano, col pianto sugli occhi, che per
troppo presto, avevano rivelato a lord Leslie come tutto il  suo  credito, un tempo così potente, fosse perduto; le sue mene
della parte opposta, e, fra questi, sul più conosciuto  suo  nemico politico. Di più, gli toccò perfino di leggere ne'
figlio, travolta, esagerata, come si suole; commentata a  suo  discredito , quasi fosse stata una domestica tirannide.
leggiero, entrava nella camera del padre ammalato; il  suo  cuore batteva di speranza e di segreto timore. Ella rimosse
dell'alcova, si sollevò lieve su la persona, e guardò. -  Suo  padre pareva dormire d'un sonno tranquillo; perchè il
adagiò cheta cheta nella seggiola, accanto al capezzale di  suo  padre; e abbandonata a' pensieri ond' era pieno il suo
di suo padre; e abbandonata a' pensieri ond' era pieno il  suo  animo verginale, si perdette ne' sogni dell'avvenire, in
padre ! quel pensiero d'innocente orgoglio nasceva nel  suo  cuore forse per la prima volta! Continuava a contemplarla;
gli occhi a terra, sbigottita da uno sguardo terribile di  suo  padre. « Finite! Che cosa volevate dire? » chiese il lord,
non lo vedrò mai più! Ho cancellato dalla memoria anche il  suo  nome. » « Dio! s' io fossi quell' infelice, ne sarei morta!
la mia vita? Egli è, che ha gettato nel fango il nome di  suo  padre, egli che mi lima i giorni, che mi precipita prima
nella fossa! » - E il lord s' era levato su la persona: il  suo  volto ardeva di tutto l'antico sdegno: ma, indi a poco,
poichè in tal modo ha una mamma che, così le dice il  suo  cuore, prenderà il posto della sua. E il tenero bacio che
della sua. E il tenero bacio che essa riceve, coricata nel  suo  lettino, glielo conferma. FINE
nulla. Ve lo immaginate come restò Tonino quando ritornò al  suo  posto? Tutto mortificato pianse e si disperò, ma la mamma
non gli diede più dolce. Imparò così a stare fermo al  suo  posto.
solo della roba nostra, ma anche di quella degli altri. Il  suo  vicino un giorno tagliuzzava col temperino il banco. Enzo
della sua ricchezza. Alla fine, lord Giorgio era morto nel  suo  feudale castello dell'Hampshire; e per accontentare la
del fratello, l'aveva chiamato unico e universale  suo  erede. Sir Guglielmo, divenuto così lord Leslie, vedeva
da lungo tempo mature. Richiamò allora dal continente il  suo  Arnoldo, impaziente d'aprirgli un avvenire più sicuro e
che l' aspettava, nel seno della superba Londra. Qui vide  suo  padre, acceso più che mai di volontà d'onori e di
favoreggiatori e di nuovi amici; i quali vivevano tutti del  suo  credito e de' suoi conviti, e vendevansi a gara alla sua
anni gli risvegliava le poetiche ricordanze. Ma allora il  suo  cuore non era più il cuore del fanciullo; Arnoldo non era
Camera de' Pari, chiamò con gran mistero il figlio nel  suo  gabinetto. E con insolita amorevolezza, e con la fronte
doveva ristorar la sua ricchezza, crescere il favore del  suo  nome, e anche a lui aprire la luminosa via degli onori. In
ristette unitolo e scontento, ma poi non potè rifiutare a  suo  padre di conoscere almeno la damigella che doveva essergli
di comandargli qualunque sacrifizio, fuor quello del  suo  cuore. Levò la testa il lord in atto di maraviglia,
ch' Elisa fosse in un momento divenuta esperta a tuffare il  suo  remo con quella destrezza, che poco prima Vittorina
Mario dà continuamente nuovo spago e corre guardando il  suo  tesoro che s'allontana sempre più e sempre più in alto.
piccolo ignorante. Che vergogna per lui; che dolore per il  suo  babbo e per la sua mamma!
dopo aver tanto lavorato, Beppe di Francino si distese nel  suo  campo e, appoggiato il capo su una grossa pietra, col solo
fermo ad aspettarla, avvolto, come il conte d'Almaviva, nel  suo  mantello; un'altra andar sola sola, rasente la muraglia, e
un pensiero spaventoso, che non osava confessare al  suo  cuore. Si pose a sedere: meditava sopra di sè, sulla
que' consigli facili e maliziosi, non rispondevano al  suo  costume timido e dolce, alle dolenti sue ricordanze; ella
appunto, un'improvvisa circostanza bastò a risvegliar nel  suo  cuore, appena riposato, un antico e fiero contrasto. -
la via, lo vide anch'essa, lo riconobbe.... Era lui, era il  suo  Arnoldo! - Le parve ch'egli pure la conoscesse: le parve
aveva rinnovato tutti i dolori di sua vita, e vinto il  suo  cuore; il rivederlo sola una volta bastava a rapirle di
si trattenne un pezzo con lei, e le aperse tutto il  suo  cuore. Quella mattina, non discese nella bottega, e la sua
fuor della bottega: e ciascuna ebbe a raccontare al  suo  fedele la storia della scena del giorno passato e della
Ghita; la quale, camminando stretta stretta al braccio del  suo  Eugenio, gli parlava con quell' ingenuo cicaleccio che
ingenuo cicaleccio che nelle giovani crestaje ha pure il  suo  vezzo. Perchè, dove nol pensaste, la Ghita era una buona
aveva troppo paura di correr sola per le vie, nè il  suo  innamorato poteva ancora vantarsi d'averle mai car- pito un
chè se n'era accorta: un giorno, rispose al saluto del  suo  bel vicino; il giorno appresso gli concesse un' occhiata e
or bene? avresti forse detto alla tua compagna, che l'amico  suo  è qui, e a qualunque costo vuoi parlare con essa? » « No,
poverina! così giovine, e non aver più nessuno ; ma,  suo  danno, se la è così semplice da scappar via quando c' è chi
 suo  ardore politico; e, ceduto il diritto della lettura al
sospironi, o sogghignar fra sè e sè; il qual diplomatico  suo  vezzo era allora come il termometro infallibile della
che più non batteva. Lo speziale, rimboccato un lembo del  suo  grembiule di tela roana scura, e inforcato il naso con gli
braccia la svenuta fanciulla, depose sul seggiolone il caro  suo  peso, e disse « Tutto quanto posseggo a chi salva questa
alcuna, si mise in mente che la si fosse ricoverata al  suo  paese, presso qualche parente; e partì con questa certezza.
***, prese a pigione una parte dell' antico palazzotto, ove  suo  padre aveva dimorato; ma quant' egli fece per trovar
i fianchi de' dirupi, gli ricordavano la sua patria, il  suo  cielo, le nebbie del mare, il castello del buon zio, la
ne' quali tornavagli incresciosa la vita; gli pareva che al  suo  soffrire non restasse altro conforto che un novello
di Lear; fremeva a' soliloquii di Macbetto, e pensava a  suo  padre; per lui, la tenera Cordelia, l'innamorata Desdémona,
e quel leggiero risalto si ripetè: il cuore ripigliava il  suo  palpitare. Nè molto andò ch' essa riaperse e lasciò errar
sentì di nuovo la crudele stretta dell'angoscia, e il  suo  volto si ricoperse di mortale pallidezza. Afferrò per un
a tempo il pericolo, ritiravasi dietro la trincea del  suo  banco. Intanto bisognava pensare a collocar la malata in
camera, un letto: lo speziale era nel cimento d'offrire il  suo  per quella notte, e Arnoldo già aveva risoluto di farla
la deposero in quella camera, da lei un tempo occupata, nel  suo  letticciolo, ch' era ancor rifatto. Ell' era tuttavia
e grave respirar di Maria, la quale, riavuta alfine dal  suo  lungo svenimento, s'era addormentata profondamente. Marta
beata parte di terra. - Maria si riscosse dal profondo  suo  sonno, e sollevandosi lentamente su la persona, alzò gli
ma pur limpido, che penetrava per la finestra e cadeva sul  suo  letto. Guardò trasognata all'intorno, ravvisò la figura
cara, il soggiorno d'un'età più felice; era il raggio del  suo  sole che la salutava, era la casa di suo padre e di sua
era il raggio del suo sole che la salutava, era la casa di  suo  padre e di sua madre. E già non si ricordava più d'aver
forze. Il dottore le si avvicinò, studiò con attenzione il  suo  volto colorato allora d'un leggier vermiglio, e gli occhi
apprestava le medicine dal dottore ordinate; e benchè nel  suo  cuore molto patisse, aveva forza di non piangere, e trovava
devo scoprire a nessuno, neppure a lui, a lui che.... ah il  suo  nome non potrò dirlo mai!... Perdonatemi, o mia buona
rapita dall' impeto di nuove immagini: - Egli tornerà, il  suo  cuore è buono; le sue parole son vere, come la virtù; con
è buono; le sue parole son vere, come la virtù; con quel  suo  sguardo è impossibile non dire la verità!... Oh caro! io
da strappar le lagrime chiunque fosse stato presente al  suo  mesto delirio. Dopo un altro istante di riposo, risorgeva
l' aria imbalsamata dai profumi della mattina; e il  suo  viso, alquanto pallido ancora, mostrava quel gracile
di più la muta candidezza del bel volto e del sottile  suo  collo. Arnoldo entrò nel quieto recinto, nè Maria, assorta
sia concesso aspirare. » « Lei è buono, e de' cuori come il  suo  ce n' è pochi. Ma io cerco inutilmente di esprimere quello
Non è vero che lei non abbia più nessuno a cui pensare....  Suo  padre soffre certamente, per la sua lontananza, sospira di
sospira di rivederla prima di morire, di lasciarle il  suo  nome e l'onor della famiglia.... E le buone sue sorelle?...
e l'onor della famiglia.... E le buone sue sorelle?... e il  suo  paese che lo chiama, l'aspetta, che ha bisogno di lei?...
sieno, ma pur sento che sono vere. Non posso crederlo che  suo  padre l' abbia maledetto, non è vero che più nessuno si
come siete degna d'essere, più d'ogni altra donna? » « Il  suo  cuore è giusto e generoso; ma io, quantunque nulla sappia
nessuno ardirà disprezzare la fortunata che porti il  suo  nome. Ma per questa donna felice, se mai fosse d'una
che prima era l' amico, il fratello, il padre suo, il  suo  tutto, non la guarda più come in quel giorno, in quel
di quelle parole che, un tempo, facevano la sua gioia, il  suo  conforto. Egli è un uomo fatto, un cittadino; ha la gloria
il fieno alle bestie. Anche lui versa nelle greppie il  suo  carico odoroso e gli pare di essere ringraziato per la sua
poverina, pianse tanto pel dispiacere che le aveva dato il  suo  bambino.
alla guerra quando la guerra scoppierà e farà sanguinare il  suo  paese prima d'ogni altro paese. L'opera di Maurizio
è avvenuta questa trasformazione? Se guardate il poeta nel  suo  volto chiaro e sereno, se ascoltate uscire dalle sue labbra
se lo rimirate avvolto ancora nella sua semplicità, nel  suo  candore, nella sua modestia, siete indotti a domandarvi se
egli debba essere approdato alla riva rosea e fiorita del  suo  attuale ottimismo dopo una facile traversata, cullata dal
lettori, si è andata lentamente formando e distillando nel  suo  intimo, nel suo segreto, per gradi successivi, per blandi e
lentamente formando e distillando nel suo intimo, nel  suo  segreto, per gradi successivi, per blandi e succosi
allucinato e folgorato dagli stessi riverberi che emana il  suo  cuore ammalato e trafitto di spasimi e di presagi,
straziante e crudele, ma è il padrone di se stesso, del  suo  presente, del suo passato e del suo avvenire, può dirigere
ma è il padrone di se stesso, del suo presente, del  suo  passato e del suo avvenire, può dirigere e modificare il
di se stesso, del suo presente, del suo passato e del  suo  avvenire, può dirigere e modificare il suo destino,
passato e del suo avvenire, può dirigere e modificare il  suo  destino, flettere in suo favore il cammino della fortuna,
può dirigere e modificare il suo destino, flettere in  suo  favore il cammino della fortuna, propiziarsi le sorti del
e, quando per l'ultima volta canta: «Viva l'Italia» il  suo  cuore batte forte forte. Egli sfila davanti alla bandiera,
sciama poi lieto coi compagni verso casa, contento in cuor  suo  per ciò che ha promesso alla bella bandiera tricolore.
rimase mortificata, perché essa era stata sempre buona col  suo  fratellino, e stava quasi per piangere. Lucio allora si
ch'ella debba imporsi in nessun modo o dire: Voglio. Il  suo  nome è Maria, ma tutti la chiamano la «Francina».
dove prima non era infelice, alla deserta casa del  suo  villaggio. Pure Vittorina ed Elisa non pensavano che
di trovarsi a casa sua, al fianco di sua madre, accanto al  suo  arcolaio; e sentiva un accoramento di vedersi così
città, e pensava che nessuno poneva mente allo sfogo del  suo  dolore; allora, dopo aver tentato inutilmente d' occuparsi
la quale non aveva veduto il mondo, non aveva trovato sul  suo  cammino se non persone amiche e liete di poterla amare,
versava tutta l' amarezza dell' anima e il compianto del  suo  misero destino: erano fogli sparsi più di lagrime che di
raccolti i pensieri, ponevasi a leggere con voce commossa í  suo  libro di preghiere, Così passarono per lei giorni e
da loro messa in Maria. La giovinetta, dunque, soffocava il  suo  affanno, e tremando sempre che una, parola, un gesto, un'
le volgesse uno sguardo; cercava di parer lieta, quando il  suo  cuore non era pieno che d'una sola malinconica idea. Era
di lui Arnoldo consacrava allora la maggior parte del  suo  tempo; ond' avveniva che si rimanesse, talvolta anche per
rimanesse, talvolta anche per interi giorni, lontano dalla  suo  casa e dall' amata giovinetta. E poi, al ritornarvi, quasi
Maria sola se n' era accorta, ma taceva; e per il  suo  cuore era un tormento di più. Pure, in mezzo a quest'
in lui una quieta abitudine, si faceva più forte del  suo  proposito, più grande della sua virtù. Allora egli
non rallegrava più, come prima, tutti i suoi pensieri; il  suo  cuore era ardente, gravato; cercava spesso di lei; ma poi
tempo che devo parlarvi, e voi.... » Maria taceva; ma il  suo  cuore era tremante, batteva rapido e forte.
Contadino sollecito, non fu mai povero. E continuo il  suo  lavoro senza più badare all'altro.
saputo avanzare nulla per sè. E per ciò quando, morto il  suo  antico signore e venduta la villa, egli venne lasciato in
della Bassa, avrebbe consentito di abbandonare la riva del  suo  lago, l'acqua sulla quale era nato. E se ne morì contento
erano corsi in tanta oscurità, in tanta quiete! Carlo, il  suo  figliuolo maggiore, era in quel tempo vicecurato in un
con obbedire, perchè la era volontà dei padroni, ma in cuor  suo  pensava da quella domestichezza co'signori non poterne
si trovava, è vero, come perduta, quand'era sola, ma il  suo  orgoglio materno, com'è naturale, n'andava consolato,
Storia Sacra, tutta adorna di belle figure miniate, era il  suo  prediletto. Poi, seduta accanto dell'amorosa protettrice,
e ricopiando il nome della buona signora e quelli di  suo  padre, della mamma e del fratello: era la sua gran gioja.
com'era sempre stata; perchè quell'impronta virtuosa che il  suo  cuore aveva ricevuto, non poteva cancellarsi più. Pareva
la giovinetta portasse la pace e il bene con sè; il vecchio  suo  padre menava giorni tranquilli, d'altro non ragionando che
che Giottino era un ragazzo di grande ingegno: andò dal  suo  babbo, ed ebbe da lui il permesso di condurre il fanciullo
Le sue pecorine di carne chi sa dove andarono a finire.  Suo  padre, poveretto, diventò vecchio, e morì. Anche Giotto,
morì. Anche Giotto, quando ebbe molto lavorato morì. Ma il  suo  nome non morì mai. E alcune delle sue pitture si conservano
nè si dimentica più. Bada anzitutto che ogni cosa ha il  suo  tempo, e vuol essere fatta in quel tempo. Gli alberi
e quello di riposarsi. Or bene, fa ogni cosa secondo il  suo  tempo. Quando è tempo di fare una cosa, non pensare a farne
il dabben pievano s' era chetamente addormentato nel  suo  seggiolone a canto del camino, dopo aver veduto il fondo
occhiacci da spaurato: chè, non ricordandosi forse più del  suo  forestiero, Dio sa per chi m' aveva scambiato in quel
sottana d'equivoco negro colore, che nell' abbandono del  suo  sonnecchiar vespertino aveva indietro arrovesciata, non
seppi della bontà colla quale m'avea lasciato frugare nel  suo  studio, e poi, per un certo prurito della coscienza, trassi
vece di quello tutto squadernato e bisunto da me veduto sul  suo  tavolo. E così poi feci, appena giunto a Milano. Tornai
diceva che una stella nova e più pura era comparsa nel  suo  cielo. Arnoldo amava la povera Maria, l'amava sinceramente.
vittima, per abbandonarla poi nella sciagura. Allora l'amor  suo  gli pareva una menzogna, le sue parole uno scherno crudele,
una menzogna, le sue parole uno scherno crudele, ogni  suo  sguardo furtivo un' infame seduzione. Ma quand' essa era
fantasie s'acquietavano; credeva all' amore, credeva al  suo  cuore e a Dio. E la fanciulla? - povera innocente, oh tu
- Pfff!... - fa Maurizio, impertinente. E continua. Il  suo  posto a tavola è tutto macchiato, tira il grembiule a Maria
- Dov' è la bambola della signora? Non è più sul  suo  cuscino. L' ha presa qualcuno di voi? - Maurizio alza il
cuscino. L' ha presa qualcuno di voi? - Maurizio alza il  suo  nasetto impertinente e mentisce con sfrontatezza. - Sì, -
la colazione a Nicoletta, trovano la loro figlia nel  suo  letto, triste e pallida, che dà loro appena il buon giorno
vendica più tardi, quando Francesco, dopo avere studiato il  suo  Medico di se stesso e aver interrogato Nicoletta, gli trova
prendere le mie medicine. - Francesco salta al collo di  suo  fratello. - Questa è un' idea luminosa, - dice - è la
Egli passava il giorno aiutando il babbo e la mamma. Se  suo  padre gli avesse detto: «Domani andreai a scuola», egli non
specialmente quelli che riguardano la campagna. Il  suo  nome di battesimo è Raffaello, ma tutti lo chiamano Lello:
più faticosa per il contadino che non deve perdere il  suo  tempo a riposarsi alla fresca ombra, ma deve vigilare la
sveglia, dopo una notte tranquilla e calma, vede vicino al  suo  lettino Francesco e Maurizio che la guardano. Francesco
Al posto della brutta faccia arcigna della Duflet, vede al  suo  svegliarsi quei buoni visi sorridenti. Ma ne manca uno, e
nostro latte nella tazza che Francesco aveva nascosta nel  suo  studio, poi abbiamo chiesto delle fette di pane. Maria è
Ogni pianta ha il  suo  clima. 1. Se vai in paese alquanto lontano dal tuo, o più
2. Ogni paese, e, si può dire, ogni luogo ha un clima  suo  proprio, ossia stagioni più o meno calde, serene, o
stagioni. Da ciò comprendi che ogni pianta ha un clima  suo  proprio, nel quale essa dà i migliori prodotti: e che
che s' allontani per qualche tempo, che torni in pace con  suo  padre! Consoli le sue sorelle, mi rammenti a loro; a quella
le prese una mano, se la recò alle labbra, la bagnò del  suo  pianto, e: « Addio, » le disse, « Maria! addio per un anno.
» « Addio! » rispose con voce sicura la fanciulla; ma il  suo  cuore addolorato, in quel momento, tremò che non fosse per
che si apriva al piede della villa. Un uomo, avvolto nel  suo  mantello, era nella barca, la quale ben presto pigliò il
di vederle folleggiare, quelle piccine, per le ajuole del  suo  cortile; e tutte le metteva a parte di quel poco ben di Dio
felice, perchè persuasa e contenta d'aver compito il  suo  dovere. Innocente e sublime creatura! Essa aveva compito il
dovere. Innocente e sublime creatura! Essa aveva compito il  suo  sacrifizio. Al cominciar dell'altro inverno, que' fatali
ebbe più balsamo per lei. Oramai, ella non sorgeva più dal  suo  letticciuolo. Al principio dell' aprile, in quel giorno
i soli che l'accompagnarono l'ultima volta fin al luogo del  suo  riposo. Ella è sepolta presso a suo padre; e quelle due
volta fin al luogo del suo riposo. Ella è sepolta presso a  suo  padre; e quelle due zolle sono protette da un' unica croce.
« Il mondo è una scala, e ciascuno deve starsene al  suo  scalino. La Provvidenza non ha creato per niente i signori
si levava dal capo il berretto e mostrava di tirarlo al  suo  amico. A un tratto «Moschino» riuscì ad addentare ciò che
in modo di trovar tempo a tutto, e di far ogni cosa a  suo  tempo. Rammenta che l'ordine nel lavoro è già un mezzo
questo precetto: «un posto per ogni cosa; e ogni cosa a  suo  posto». Ora all'opera. Finita la colazione, e data al