L'evoluzione
centenario della morte di Darwin, che cade il 19 aprile 1982, ha segnato un rinnovato vivace interesse per l’opera darwiniana, per la personalità del suo
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Chardin. Per il padre Marcozzi, gesuita, professore all’Università Gregoriana di Roma: «Se l’evoluzione per ciò che concerne il suo meccanismo è ancora
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inferiori per i superiori, tutto per la formazione dell’uomo. Questo si inserisce allora nella natura come il suo compimento e la sua corona; se l
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La prima conclusione che si può trarre dall’insieme delle prove dell’evoluzione è che la vita, nel suo complesso, è un grandioso processo storico in
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spettacolo grandioso nel suo insieme, continuo, minuto nei particolari. E questi popoli di animali e di piante che appaiono strani e inconsueti ai nostri
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completamente ignorata e quindi inoperante, e il Mendel era morto, nel 1884, senza conoscere la fama di cui oggi gode il suo nome. Soltanto nell’anno 1900
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grigio, con a il suo allelomorfo o allelo, dell’albinismo, la formula dell’ibrido o eterozigote, cioè il suo genotipo, sarà Aa; il fenotipo di questo
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attendere che dal suo cadavere in putrefazione nascano le api. J. B. Van Helmont, nel secolo XVII, affermava che basta lasciare alcuni stracci vecchi e
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) anagrammò il suo nome in Telliamed, e pubblicò una singolare opera, che uscì postuma, nel 1748, col titolo: Conversazioni di un filosofo indiano con un
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Che l’uomo abbia il suo posto nella scala zoologica, sia pure come animalium princeps, è dunque indubbio, e tutte le successive ricerche di anatomia
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e al suo graduale svilupparsi e perfezionarsi, attraverso i graffiti e i manufatti che ci sono pervenuti (fig. 41). Si può scorgere, o indovinare, la
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suo libro. I devoti sono furiosi e vorrebbero farlo bruciare dai birri. In verità egli contraddice la Genesi in tutto».
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vigore dell’intelletto umano. Il suo risultato è stato poderoso, rivoluzionario. Il processo è ancora in cammino, e il moto si fa sempre più veloce con un
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mille anni. Quindi la natura nel suo primo movimento di riposo diede le sue più belle produzioni, la quinta epoca ci presenta la nascita degli
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poi, man mano che il suo lavoro procede e ch’egli studia le faune dei vari continenti, si ricrede ed enuncia principi trasformisti.
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geniali. Nel celebre suo volumetto sulle Metamorfosi delle piante, pubblicato nel 1790, raccogliendo e discutendo numerosi esempi, egli dimostra che varie
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che trascurabile - anche agli animali. Racconta il poeta nel suo Viaggio in Italia che, trovandosi nel 1790 a Venezia e passeggiando sulla spiaggia, s
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, chevalier de Lamarck, generalmente noto con questo suo ultimo nome.
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molto lungo. Tuttavia il Goethe non vide chiaramente le conseguenze del suo ragionamento, e non può dirsi un evoluzionista. Certo si è che il poeta
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un campo in cui le conoscenze erano allora scarse e le idee confuse. Tutto da ricominciare. Molti al suo posto si sarebbero scoraggiati: ma il
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A questa si deve la parte immortale dell’opera lamarckiana. La quale, già accennata fin dal 1802 in una prolusione al suo corso pronunciata il 21
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Conclusione ammessa fino ad oggi: la natura (o il suo Autore), creando gli animali, ha previsto tutte le possibili circostanze in cui essi avrebbero
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varia mai nella sua natura, nell’esposizione, nella sua situazione elevata o bassa, nel suo clima, ecc.: e provare in seguito che nessuna parte degli
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Prima legge. In ogni animale che non abbia superato il termine del suo sviluppo, l’impiego più frequente e continuo di un organo qualsiasi fortifica
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trova da lungo tempo esposta, e di conseguenza, per effetto dell’uso predominante di tale organo o del suo costante non uso, lo conserva attraverso la
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Al contrario l’uccello che dal suo modo di vita è condotto a posarsi sugli alberi e che proviene da individui che avevano tutti contratto quest
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destato fin dal suo nascere una risonanza enorme. Fra le teorie scientifiche è certamente quella che ha commosso più larga cerchia di pubblico.
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aveva insegnato il disegno, ed il giovane corredava le sue osservazioni di fini e precisi disegni, che conservava in un suo Diarium zoologicum
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della sua vasta cultura e del suo brillante ingegno. Scrisse ai suoi amici di Parigi, Daubenton, Geoffroy Saint-Hilaire, Jussieu, Parmentier, entusiasta
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Fin dal suo arrivo a Parigi il Cuvier mise gli occhi sopra alcune ossa di elefanti fossili che il Buffon aveva acquistato e il Daubenton studiato. Il
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tipo animale, e dimostrò la successione delle forme animali nei tempi geologici, colui che pure aveva al suo fianco il Lamarck, primo assertore dell
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paragone: un’intera edizione di più di mille esemplari, venduta nello stesso giorno del suo lancio, è, per un libro di questa fatta, cosa da sbalordire
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, accompagnò suo figlio, il dott. Robert Darwin, appena ventenne, a prendere possesso della sua residenza a Shrewsbury nello Staffordshire. Robert si
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Il padre s’illudeva che il figlio seguisse quella stessa carriera di medico che a lui e al padre suo Erasmus aveva dato l’agiatezza. Ma il giovane
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E, finalmente, giunse la grande occasione che doveva decidere del suo destino ed evitare ch’egli «si trasformasse in un ozioso perdigiorno» come il
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Dopo il suo trasferimento a Down condusse vita molto ritirata e metodica, ricevendo pochi amici intimi. Corrispondeva però con molti biologi e
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Nei primi anni, dopo il suo ritorno dal viaggio, Darwin frequentò un po’ la società, i circoli scientifici e letterari. Fra le persone eminenti che
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Si diradava così una fitta cortina di tenebre, si allontanavano le interpretazioni vitalistiche e metafisiche, e la biologia poteva trovare il suo
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eseguite nel corso del suo viaggio, l’idea che le specie si vadano modificando poco alla volta. Questa idea fu suggerita da osservazioni paleontologiche
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dell'Origine aveva pubblicato, oltre al Diario (1839) del suo viaggio, che incontrò anch’esso grande fortuna, le Osservazioni geologiche (1842-46) che
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che Sir E. Lytton Bulwer pensasse a me quando introdusse in un suo romanzo un professor Long il quale aveva scritto due enormi volumi sulle patelle» .
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stessi che li avesse così plasmati, con meravigliosa perfezione. Ogni organismo, ogni suo organo o parte sono costruiti secondo un fine ben preciso; è
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Giovanni Canestrini espone la divergenza fra le due interpretazioni in un suo libro, La teoria del Darwin criticamente esposta, pubblicato nel 1878.
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suo dissenso dalle teorie di Lamarck e dell’autore dei Vestigi.
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caratteri. È evidente che questo è un problema fondamentale per l’evoluzione. Ma l’oscurità, ai tempi di Darwin, era completa. Nel suo libro sulle
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concetto egli aborriva, come da una intromissione di forze misteriose e supernaturali, che repugnava al suo spirito scientifico. Questa è la ragione
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senza scivolare nella metafisica è chiaro, continuo, costante. Costante è anche l’attività del suo pensiero nel ripresentarsi tutti gli aspetti del
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Il 19 aprile 1882, come abbiamo detto, Charles Darwin si spense all’età di settantatre anni. Il suo desiderio che la morte non fosse preceduta dal
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muscoli, e non correlato con gli istinti necessari al suo uso, possa realmente rappresentare un vantaggio per l’insetto che ne è dotato.
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Varia è, secondo gli autori, la «libertà» del processo evoluzionistico nel suo decorso, fra il principio e la fine. Alcuni ammettono la possibilità
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