. Caterina tremava e stava tutta raggomitolata sulla sua sedia, quando si udirono molte voci in coro che gridavano: - Pic ha coraggio, coraggio, coraggio
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Negretti! Negretti si svegliò e l'asino disse: — Vuoi venire in Africa con me? Tanto, domani è vacanza. E così il signor Negretti montò sulla schiena
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tromba, passava in rivista le truppe d'onore. Uno dei suoi soldati si chiamava Paolo Pietro. Sul cappello portava una piuma e sulla giubba una bella
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pugilato, qui sulla piazza. Si radunerà una gran folla, e tutti saranno sicuri che vinco io, che sono un peso massimo. E invece vincerà Piuma. Tu devi
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arrosto, e zuppe dolci, e cioccolata, e panna, sorgeva in mezzo ad una grande sala. C'era poi un'alta torre, con sulla cima un uomo bruttissimo che sparava
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sapeva far altro che rimanersene sulla spazzatura, buona a niente, guardando tristemente il buio coi suoi occhietti di filo rosso. D'improvviso si
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, e per questo l'ho messa sulla spazzatura. Non ho stracci, vi ripeto, signore, — e Caterí montò sulla sedia, per vedere dalla finestra se Rosetta
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erano scomparsi. Sulla tavola c'era un soldo bucato. — Bellissima! Bellissima! — chiamò Caterí. Aprí la porta e guardò, ma non c'era nessun ornino sulla
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sulla tavola verde, gridò cantando: — Fante, cavallo e re! — Re degli straccioni — rispose chi sa di dove una voce, con l'aria di prendere in giro.
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non si muoveva, ma il suo cuore continuava a battere. Sulla sua tempia bianca c'era una macchia di sangue e sulla sua bocca c'era sempre quella
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andò nel bosco e prese ciclami, erbe e foglie, per addobbare la casina. In terra, fece un tappeto, e in alto, sulla finestra, mise un grande ramo per
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ero mai stato in ginocchio in tutta la mia vita. E la Principessa sorrise e mi baciò sulla fronte. La Principessa mi baciò sulla fronte e poi mi
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straordinario che aveva compiuto con Tit. Ella andò a guardare anche la casa di Rosetta; sulla porta era scritto: Signora Rosetta in una targa di ottone lucido
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Caterinuccia anche questa volta dovette sospirare. Il mercante continuava ad ammirare la casina, e volle donare un nastro da mettere sulla spalliera del
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bellissima Principessa. Ma prima molto gentilmente volle fare una suonatina sulla chitarretta che aveva al collo. La canzone diceva:
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Caterina, le disse cortesemente: — Ti mandelò un alioplano. — Addio, addio, Tit, — gridarono. Caterí stava seduta sulla casa di legno della gallina che
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porteremo sulla carrozza, per giuocare. Eh, soldato? — Sissignore, — rispose Paolo Pietro, e apri lo sportello. Subito la Principessa, vedendo arrivare tre
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patatine e due tavolette di cioccolato. La verifica di Aldo (la maestra l'ha letta ad alta voce) è stata questa: L'uomo entrò nella casa sulla testa
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Non mi fissa mai direttamente. Si ferma a quattro passi di distanza e si siede sulla coda. Resta così per un po', poi si alza e raggiunge la
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brillano occhi immensi. Si siede accanto a me, appoggia la testa sulla mia spalla, chiude gli occhi: - Ti voglio bene, Nadir. - Anch'io. Ce ne stiamo
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! Raccolgo l'accendino in silenzio, monto sulla bici e torno a casa. Per strada mi vengono in mente tutte le parole che non ho usato. Sento tutti í pensieri
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", la terza "cappotto", la quarta "coccodrillo". Ma stavolta è diverso; devono aver scoperto il trucco, perché due poliziotti lo fanno salire sulla
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che ci sono anche dei documenti. Una patente, per la precisione. Sulla patente c'è scritto: Teresina Nasochiuso, corso Cavour, 9. La mamma di
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, mi ha dato un lungo bacio sulla guancia. Io ero terribilmente imbarazzato e avrei voluto dirle di smettere. Però ho pensato a quello che mi dice
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, così domattina si sveglierà contento! Mi ha dato un bacino sulla fronte e poi mi ha accorciato i pantaloni. Mezz'ora dopo è arrivata Aisha. Altro bacino
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- Posso fare io una domanda? - Certo, Nadir. - Perché gli extraterrestri si chiamano così? - Perché non abitano sulla Terra. Extraterrestri, infatti
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bravissimi a recuperare la mia borsa. Non sarà stato facile. - Ah, no! Facile, no di certo — conferma Maristella, già stravaccata sulla poltrona
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