Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Cipí

206556
Lodi, Mario 13 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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l'uomo e i passeri videro tutto: raccolse l'uccello morto, levò dal becco il boccone, lo riaccomodò sulla trappola e dispose questa di nuovo sotto la neve

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salva! Purtroppo molti cedettero alla paura e si lanciarono fuori: qualcuno fu ucciso sulla soglia, altri caddero nel cortile, nessuno arrivò alle

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sulla sua testa la zampaccia armata, di scatto si buttò a terra per fuggire, ma gli artigli lo ghermirono per di dietro: allora, con uno strappo violento

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! — Chiudi la porta! — Prendilo, è lì! A quelle parole, Cipí saltò sulla cassetta della legna e via sotto la stufa! — È lí, è lì, dài che lo acciuffiamo

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facile quel volo, ai fratelli invece batteva forte il cuore: ma tutto andò bene. Appena là, Cipí volò sulla cima della pianta e di là incominciò ad

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spaventoso che una civetta affamata lanciava sulla campagna muta. Cosí passò la notte. Al mattino, quando l'alba e l'aurora cominciavano a pitturare il mondo

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nido, insomma! Uffa, non capisci? A queste parole la passeretta non rispose: si avvicinò a Cipí e con la punta del becco lo baciò sulla testolina

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, vicino agli occhi colorati dei prati! — sospirò la passeretta. — Sarebbe bello... ma l'uomo ci porterebbe via i piccoli! — osservò Cipí. — E sulla

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seguente, quando puntualmente il vento arrivò, saltarono sulla sua groppa e sparirono nell'infinita vastità del cielo. Che silenzio tutt'intorno, dopo la

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! — Perché? — domandarono i passeretti. — Perché avrete fame. E fu proprio cosí; dapprima le farfalle erano rade e trovavano tutte un posto sulla terra

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Beccodolce. In quel momento Cipí gridò: — Attenti! C'è lui! Spaventati, i passeri lasciarono la pianta e volarono sulla gronda. E da lí videro la testa

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Passerì si abbracciarono dalla gioia e andarono a svegliare gli altri, poi insieme fecero un giro esplorativo sulla campagna che, se non fosse stato per la

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sarà sulla bandierina, trovatevi tutti sulle braccia del grande albero; là vi racconterò quel che ho visto. È una cosa importante, Cippicippi, non

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Lo stralisco

208581
Piumini, Roberto 31 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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1. La galea scivolava sulla lucente via del mare. Il sole acerbo ne tingeva di rosa la prua, il fianco sinistro e la vela quadrata, gonfia di

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di trovarsi sulla sponda opposta dell'immenso catino dorato in cui avvenivano quei profumati trasporti: e questo lo stordiva, rendendo il suo momento

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sulla fronte il fango del tuo rifiuto... Gentile tacque ancora. Fece un lungo respiro. — Resta, dunque, Shuade, — disse, preso da una tristezza improvvisa

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figure potrebbero essere ancora piú grandi, e ricche di molte cose... Sakumat pensò, passandosi una mano sulla barba che ormai gli tingeva la faccia di

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15. Quella notte Gentile tornò dall'harem molto agitato. Bevve una coppa del vino dolcissimo che sempre abbondava, con altre leccornie, sulla mensa

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ritocco, durante la lunghissima osservazione. Quando sbucarono nella piccola foresta di palmizi, e il pittore ne uscí silenziosamente, Amilah giaceva sulla

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18. Quell'invito assoluto, mite, riportò Gentile nel terrore. La puntura al collo non si spostava, come un neo doloroso sulla pelle del pittore. La

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Sultano, per non rivelare richieste, complicità o intesa: restarono sulla donna, come se solo da lei dipendesse il destino. — Mi hai chiamato, dolce

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trasformato in un riccio furente, mi dilanierebbe da dentro, e mi farebbe morire. Posò la mano accanto all'altra, sulla seta bianca della veste, nella

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verità ad una certa linea piú amara della bocca, ad una luce piú mesta degli occhi. Fu quel mostrarsi nel volto, da una parte, e nel raccogliere sulla

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al massimo il vento compatto da Settentrione. Gentile, che durante le giornate burrascose era rimasto quasi continuamente sdraiato sulla cuccetta

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il buon viaggio e ti benediremo, se sapremo il tuo nome. Io sono Filippo Lippi, e il mio compagno è Diamante del Carmine, e siamo fiorentini. Sulla

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piccola stanza luminosa che dà sul chiostro. E poi? — E poi... — indugiò il pittore, — poi, collaudata per così dire l'immagine, io la passerò sulla tavola

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palme come un piccolissimo dono segreto. Vagò con gli occhi sulla bassa volta colorata dell'abside, poi scese sulla croce dell'altare. Da un mese

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, sugli occhi, sulla bocca, premendole leggermente. Ripensò, disapprovandosi, alla propria immagine, specchiata l'ultima volta a Firenze, tre anni prima

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quattro passi dall'ingresso, sedeva suor Marta, con il volto abbassato e le mani posate, una accanto all'altra, sulla veste bruna. A sinistra, un poco piú

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stendeva, assai strane lodi alla Vergine: sulla purezza di quel latino, oltre che dell'intenzione, era certo opportuno che la pietosa Madre di Gesú

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inquieto, seguendo con il capo e il corpo i segni del carboncino sulla parete. Poi, calmato, sedeva sui cuscini e osservava a occhi socchiusi, godendosi le

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sulla curva che raccordava le pareti, le montagne continuavano, mutando tessitura e tinta, abbassandosi in colline brune, spoglie di boschi e ricche di

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finestra a strapiombo sulla muraglia dalla parte del villaggio: da li, con un solo sguardo, si dominava la conca semifertile dell'altopiano, fino al

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Purtik. Stavano tutti e due sul piccolo cassero a guardare il mare con un grosso cannocchiale, mentre sulla coffa, col braccio teso ad oriente, stava in

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è molto facile. Non vorrei che fosse troppo faticoso, per te. Sakumat sorrise e aspettò senza parlare. Il bambino riuní le mani sulla coperta

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il fiore giallo sulla pergamena. Cosí potrai sbagliare, e non ci sarà danno. Quando i tuoi fiori andranno bene, mi aiuterai a fare quelli del prato

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? — Si. — Intanto, finché non ti alzerai, leggeremo delle fiabe, e guarderemo le figure dei libri. — E faremo qualche disegno sulla pergamena? — Se non

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13. Col pretesto di dare notizie sulla costruzione delle nuove stanze, il burban aumentò le visite a Madurer. — I lavori vanno bene, figlio. Fra poco

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, quello che sta sulla punta della nave, — ripeté il bambino a voce appena piú alta, — lui vede l'altro orizzonte, vero? — Certo. Lo vede. Lui vede

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della terra, e i fiori sono radici nell'aria. Con la mano aperta copriva da lontano la fascia dipinta sulla parete. — I fiori sono radici nell'aria

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sulla mia conoscenza della lingua turca, è la verità. Inoltre, io non nego che un viaggio nelle terre d'Oriente molto mi piacerebbe, giacché ricordo le

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terrestre. Uno dei due ragazzini, arrampicato sulla coffa, segnalava a qualche invisibile osservatore di terra, forse verso una torre bianca che dominava la

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profumato che scivolava nello stretto come una seconda corrente, portando gli odori dell'Asia a mescolarsi con quelli del Mediterraneo. Sulla costa di fronte

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ritrarre la figura umana. Cosí, quando ho espresso la volontà che la mia immagine sia esposta sulla soglia del Palazzo imperiale, pochi dubbi hanno avuto

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