’illuminismo e il Romanticismo, si sono abbattuti l’uno sull’altro, la società deve riorganizzarsi su principi del tutto nuovi, e gli individui devono fare i
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sull’erba, fig. 26), il secondo è Claude Monet (Colazione 25. Jean-Baptiste-Camille Corot, Il Foro visto dai giardini Farnese. Parigi, Musée du Louvre
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vedremo, gli artisti saranno sempre perfettamente consapevoli dei raggiungimenti teorici sull’argomento, anzi saranno spesso loro stessi a portare avanti
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(purtroppo, solo una piccola parte della enorme produzione del genio di Vinci) anche incredibili intuizioni sul profondo, o sull’inconscio, come verrà
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vertigine che prende l’animo umano di fronte agli interrogativi sull’identità. Infatti, come dichiara lo stesso Van Gogh, il ritratto è in verità un
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Sull’Europa si è alzato il vento della follia: negli stessi giorni in cui Van Gogh viene ricoverato in manicomio, a Torino Friedrich Nietzsche
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viene dato alle stampe il cosiddetto Trattato del Sublime (Indagine filosofica sull’origine delle nostre idee del sublime e del bello) di Edmund Burke
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lussuoso, fa propri valori di sobrietà, severità e, non ultimi, di solidarietà sociale, sull’onda di un pauperismo borromaico che, come vedremo, avrà
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Ci spostiamo ora a Londra, fulcro fondamentale dei rinnovamenti di una società che, sull’onda della rivoluzione industriale, sta rapidamente
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criticamente sull’ideologia e sull’iconografia del regime comunista.
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Anni di studi sull’era postcoloniale ci hanno insegnato che non dobbiamo ragionare in termini di relazioni centro-periferia: il mondo sta diventando
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del cileno Alfredo Jaar sulla guerra e i mali della globalizzazione, ai ritratti pittorici della sudafricana Marlene Dumas sull’idea di razza e
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sfogliabili, piene di un vuoto in cui albergano domande e uno struggente senso di perdita. C’è una profonda indagine sull’esigenza di stare fisicamente
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controllo totale sull’opera, il cui compimento e la cui valorizzazione sono affidati allo spettatore-attore. Pensiamo a Joseph Beuys e alla sua «scultura
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comune in direzione di questioni nodali come l’identità, l’etica, gli effetti che un mondo sempre più medializzato provoca sull’individuo e sulla
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collettivo come uno dei punti fermi del loro programma, dal Bauhaus (1918-1933) agli istituti che seguirono il suo modello, fondato sull’interazione di
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Leggendo le lettere che si scambiarono Albert Einstein e Sigmund Freud dal 1932 sull’inevitabilità della guerra, si ha la sensazione che non si viva
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Nella seconda metà del secolo, l’esaltazione della biografia dell’artista ha raggiunto un suo apice con l’arte che si basa sull’idea del corpo come
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Nei suoi Paragraphs e Sentences sull’arte concettuale, pubblicati tra il 1967 e il 1969 su «Artforum» come brevi e taglienti testi programmatici
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di artisti, tra cui Andre, LeWitt e Joseph Kosuth (autore, tra l’altro, di un fondamentale testo-manifesto sull’arte concettuale, Art after Philosophy
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suo alter ego fittizio, Richard Mutt; il nome di battesimo, che giocava sull’assonanza con la parola francese che significa «riccone», compariva
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sartoria. John Baldessari mette una sull’altra immagini mediatiche, Lari Pittman raccoglie icone del clubbing californiano. Julie Mehretu disegna con
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in questo contesto mangiare l’altro e mescolarlo con se stessi. Poco tempo dopo, lo scrittore della Martinica Edouard Glissant ha riflettuto sull’idea
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Anche le biotecnologie hanno offerto agli artisti nuovi motivi di riflessione sulla vita e sull’identità della persona. Si è lavorato sul corpo umano
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-2002) coinvolgendo centinaia di persone, sono centrate sull’idea di collettività e sono estremamente difficili da organizzare. E un’ulteriore abilità
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che ha un impatto talmente forte sull’etica collettiva che evitarne i contenuti sarebbe un atto farisaico.
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Dickie nel 1975 e Pierre Bourdieu nel 1979 hanno parlato di «mondo dell’arte», concentrandosi maggiormente sull’aspetto sociopolitico. Un concetto simile
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acquista nonsense di Urs Fischer, che sottolineano la sua stupidità, l’operatore di finanza sceglie fotografie di David Goldblatt sull’indigenza in
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un lato, e, dall’altro, sull’autorevolezza degli acquirenti museali. Queste decisioni fanno arrabbiare i collezionisti con fiuto, quelli che arrivano
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del (buon) curriculum dell’artista prescelto. È anche vero, però, che alcuni studi sull’argomento, come quelli di Bruno S. Frey e Werner W. Pommerehne
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cicciona di Sileno, il satiro anziano normalmente seduto ubriaco sull’asino nel seguito delle baccanti, e nasce così un Bacco riassuntivo, bolognese e
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’osservatore antropologico politico. Gli si devono, sull’Italia, pensieri come: «Solo dando da bere ai gonzi e spacciando fandonie, indulgendo giorno per
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’invito. La contaminazione avvenne immediatamente. L’influenza sull’evoluzione della pittura da Manet all’impressionismo fino a Van Gogh è nota a tutti. Ben
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Revolution (Dresda, 1848), Die Kunst und die Revolution (Zurigo, 1849) dove inserisce la parte essenziale sull’«Arte del futuro». Il rinnovamento non può che
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ventisette pannelli sull’industria a Detroit, ha una mostra l’anno successivo al MoMa di New York e si vede rifiutare il grande affresco al Rockefeller Center
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borghese, colazioni sull’erba, situazioni di grande tranquillità, di grande dolcezza.
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Era il 1973 o ’74, ed ero molto giovane, non ancora laureato. Seguivo le lezioni sull’arte contemporanea di Renato Barilli all’Università di Bologna
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allestimento che punta sulla quantità e sull’accostamento, sulla sovrapposizione, sull’esuberanza. Chiunque entri in questo museo ne esce sconvolto per
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