altrove —. E i due passeri risalirono sul tetto. — Amici, — spiegò Cipí. — Il boccone è un tranello, dobbiamo lasciarlo là. Andiamo via! E si slanciò
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e tirandosi dietro il fuoco sbatté con la testa contro la terra che sobbalzò. A Cipí si rizzarono le piume sul capo. Le nuvole non cedettero, si
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C'era una volta (e c'è ancora) un piccolo paese disteso nel verde e al sole: nel paese c'era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta
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degli artigli che ci sono e non ci sono». E con un voletto si posò sul ramo piú lungo del fico, che penzolava proprio sopra l'animale. Appena
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píú dalla fame. — Stavolta, se c'è, ce lo pappiamo senza farci prendere,. — disse Cipí, — vado io a vedere! Planò sul cortile coperto di farfalle
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alle sue parole e nessuno degli altri passeri deve venire sul nostro tetto di notte, e se vorrà venire noi lo cacceremo a beccate! Cosí, preso dalla
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. — Mamí!... aiuto! Mamí!... — gridò con tutta la voce e sbatteva le ali per risalire. La mamma volò sul camino e lo chiamò disperata: — Mio Cipí, dove
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Appena i fratelli di Cipí impararono a volare, mamma passera accompagnò i figlioli a vedere che cosa c'era intorno al palazzo sul quale erano nati
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luce ai due uccellini sperduti. Ma Cipí e la passeretta, rannicchiati sul fondo, non videro nulla: udirono invece di tanto in tanto il grido
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. — E si addormentavano stanchi e felici dove capitava: sotto una tegola o sul fieno o sotto le stelle, l'uno accanto all'altra, cosí vicini che il
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e calò sul prato. Ma la margheritina non c'era piú perché l'uomo era appena passato col ferro tagliente e aveva reciso tutti gli steli, che allineati
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E arrivò il vento, che urlò alle rondini: — Si parte per il lungo viaggio sul mare! ... Siete pronte? — Sí sí, sí sì, — risposero le rondini; e per
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Un mattino, mentre il vento faceva un pisolino sul fondo della vallata, le nubi si strinsero fra loro come tanti pecoroni. — Sorelle nuvole
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n'è per tutti! Sul pavimento del porticato infatti, sotto una gabbia per pulcini sollevata da una cordicella, c'erano manciate di chicchi dorati che
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un boccone giallo che pareva dire: son qui per voi, non scendete? — L'ho visto prima io... è mio! — disse Chiccolaggiú planando sul cortile. Ma Cipí
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l'ho piú visto. Era andato a conversare, sul far della sera, con due stelline che l'avevano invitato sopra i tetti, e non è piú tornato... «Sul far
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rimasto senza fiato, sussurrò a Passeri: — Vieni a vedere, Passerì... due stelle del cielo sono calate sul tetto e parlano... La passeretta
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mancare, e avvisa gli amici del tetto! La povera madre voleva chiedere ancora qualcosa, ma Cipí le fece cenno di non insistere: — Tutti sul grande albero
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Si fece un silenzio di tomba. E Cipí raccontò: — Fu ieri sera: stavo aspettando il sonno quando vidi calare sul tetto due stelline che con belle
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); diceva che le stelle del cielo non vengono a giocare sul tetto coi passeretti (e mostrava il buco dicendo: là c'è l'orco dal becco uncinato che ammazza
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favorevole controlibeccio. Alcuni uomini si vedevano sul ponte: il timoniere e tre marinai che pulivano del pescato. Da poco, sul terzo di poppa, si era
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cena solitaria ma lussuosa, aveva solamente assaggiato. Sul grande freschissimo letto, da cui ascoltava lontane civette, fruscii d'onde, muoveva il
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ritrarre Maometto all'interno di una specie di finestra ad arco tondo decorata, sul cui davanzale fosse appoggiato un ricchissimo tappeto trapunto di
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l'ipotesi di un macchinoso gioco di specchi che raddrizzasse l'immagine della dormiente, pensò a una soluzione elementare: sdraiarsi sul fianco, a
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belli». «Come si chiama la tredicesima?» chiedeva Gentile, e intanto suonava sul liuto un'aria di festa, una melodia padovana che ben conosceva. «Che ti
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scimitarre al fianco, incrociavano le braccia e guardavano davanti a sé. Sul petto avevano larghe fasce di pelle incrociate, da cui pendeva una scelta di
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pedana nella stessa posizione in cui Gentile l'aveva vista la prima volta: stava sul fianco sinistro, volgendo la nuca all'osservatore, con la veste
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giorno... Amilah spostò, come cedendo a una tentazione, lo sguardo sul retro della tela dipinta. Poi lo abbassò al pavimento, pensosa. Gentile sentí
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. L'Imperatore e Gentile la guardarono con la stessa espressione sul volto. Tutti e due credettero prossima, per diverse ragioni, la propria morte, senza provare
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del Sultano, il pittore vide allontanarsi ad Oriente il profilo di Costantinopoli. La giornata era smagliante: una gara di luce tra cielo e mare: ma sul
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rigida, tormentato da malesseri d'anima e di corpo, alternando sonni agitati a veglie torpide, al calmarsi del mare sali sul ponte, e trovato un luogo
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, scartando e mettendo a prova chi lo cavalcava. Costui, che per abiti e portamento appariva di buona borsa, tirando a due mani le funi sul collo della
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: e in uno di quelli vidi me a dipingere la pala sul vostro altare, e sentivo una voce potente attorno, dicente: «Attento Filippo, tieni saldo il
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, non prevenuto dal suggerimento, ha potuto stendersi liberamente sul volto di tutte: e la mia scelta, insieme alla tua segreta, ci appare ora dunque
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la pittura vuole piena visione. Arrossendo leggermente, suor Marta alzò il viso, mentre suor Caterina, incerta sulla risposta, e sul dover rispondere
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, a guardare la fuga degli alberi verso la montagna, a settentrione. Già alta sul piano dei coltivi, a destra, una stradella portava ad un casolare di
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, come facevano le bambine, spostando rapidamente la mano sul volto. E poi, sempre toccandosi, riassunse in una le due parti del gioco:
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rocciose intorno. Indicò con tratti leggeri le zone di bosco, definí sul fondo della valle i campi coltivati. Tratteggiò un gruppo di case di pietra e una
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che Sakumat l'aveva rifatta sulla parete. Ma dietro, sul piccolo cavallo pelo-di-pepe che trottava legato al carro, avevano aggiunto una bambina col
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, caricati gli attrezzi della pittura sul cavallo che il signore di Ganuan aveva mandato in dono, Sakumat montò sul vecchio morello che gli apparteneva
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silenzio, un tratto dell'orizzonte marino. — Quello? È il mare. — No! Quello... — indicò il bambino, — quel piccolo punto sul mare, un po' a sinistra della
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nave pirata nel suo mare cangiante, o il puro orizzonte marino. — Cosa mi volevi dire sul nuovo prato, Madurer? - chiese Sakumat. — Sarà bellissimo
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raffigurati sui libri per portarli a Sakumat che li dipingeva sul prato. C'erano farfalle di tutto il mondo, tra quei fiori: ma qualche farfalla, come molti
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medici restarono a Nactumal per continuare le loro osservazioni. Si informavano continuamente sul suo appetito, gli chiedevano in modo giocoso notizie
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stanza. — Che cosa vedi, padre? — chiese Madurer indicando con la mano una parte del paesaggio. — La montagna. E sul fianco, la capanna del pastore Mutkul
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il Tigrez? — disse. — Madurer. — E come fa? È solo un mozzo. — Sí, però ad un certo punto della battaglia con i greci, c'è da andare in fretta sul
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complice ammiccamento sul procedere ampolloso del Doge. — Del resto, fratelli Bellini, — continuò il Reggitore con un movimento delle bianche mani
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Dignitari dell'Imperatore alzava tre bandiere rosse sul pennone, proprio sotto la travetta di coffa. Naguat Tafi era un ospite silenzioso, che si
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occidentale, provenendo dai vapori di luce dorata, si era accomodato sul seggio in oro massiccio, tempestato di cento rubini, al centro del salone, e con un
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Gentile. — Lo giuro sul mio Dio e sul tuo, giacché con nomi diversi noi chiamiamo certo la stessa divinità. Maometto assentí, e disse con un fervore
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